Non vedevamo l’ora di scambiare quattro chiacchiere con i canadesi Protest The Hero che, dopo aver dato alle stampe un altro grande album come “Scurrilous”, si sono guadagnati posto in un festival prestigioso come il Sonisphere (UK), che peraltro li vedrà calcare lo stesso palco dei Big 4. I ragazzi non si accontentano e sono determinati a proseguire su questa strada, cercando sempre di andare oltre e di superarsi in continuazione. Abbiamo raggiunato Tim Millar, simpatico chitarrista della band, e di seguito vi riportiamo un estratto del piacevole scambio di opinini avvenuto con lui.
CIAO RAGAZZI, PRIMA DI TUTTO COMPLIMENTI PER LA VOSTRA ULTIMA RELEASE: UN ALTRO GRANDE ALBUM DA PARTE DI UNA GRANDE BAND!
“Grazie! Sono contento che ti sia piaciuto il nostro tentativo fallito di fare musica commerciale!”.
CHE COSA SIGNIFICA “SCURRILOUS”? COME MAI AVETE SCELTO QUESTO TITOLO?
“‘Scurrilous’ è il titolo del dipinto che è diventata la cover del disco. Si tratta di un’opera del nonno del nostro bassista (Jafar Petgar) e significa offensivo o volgare”.
E QUESTA COVER HA UN SIGNIFICATO PARTICOLARE? COME MAI E’ STATA SCELTO PROPRIO QUEL PARTICOLARE SOGGETTO?
“Dal momento che si trattava di un dipinto del nonno di Arif, ci è piaciuto più che altro come collegamento diretto con la band. Inoltre ci hanno colpito i colori e lo stile che lo fanno apparire come un disco non prettamente metal, ma più come un album del genere ‘questi che cazzo di roba suonano?'”.
PENSO CHE QUESTO DISCO SIA IL NATURALE PROSEGUO DI “FORTRESS”, SEMBRA CHE INIZI ESATTAMENTE DA DOVE QUESTO ERA TERMINATO. COME POTRESTI DESCRIVERE LE DIFFERENZE TRA “FORTRESS” E “SCURRILOUS”?
“Be’, questo è un bel modo di vedere la cosa. Con ‘Scurrilous’ abbiamo cercato di appianare tutti gli errori e le cose che non ci piacevano di ‘Fortress’ e di rendere i brani più regolari, che abbiano più la sembianza di vere e proprie canzoni piuttosto che essere pezzi su cui scatenarsi e saltare”.
QUAL E’ SECONDO TE LA LA MIGLIOR CANZONE DEL VOSTRO ULTIMO ALBUM? E QUAL E’ INVECE LA TUA CANZONE PREFERITA DI SEMPRE DEI PROTEST THE HERO?
“A posteriori ti dirò che le due canzoni che mi si piantano maggiormente in testa sono ‘Limb From Limb’ e ‘Wretch’ da ‘Fortress’. Penso che a livello di songwriting siano molto compatte e inoltre da suonare sono molto divertenti. Ogni canzone dei Protest The Hero in realtà è legata ad un ricordo per cui devo dirti che sono tutte speciali a modo loro”.
SI PUO’ DIRE CHE QUESTO ALBUM SIA MUSICALMENTE PIU’ COINVOLGENTE, IMPEGNATIVO E MAGARI ANCHE PROGRESSIVE RISPETTO AD ALTRI? SI E’ TRATTATA DI UNA VERA E PROPRIA DECISIONE O IL TUTTO E’ SEMPLICEMENTE ACCADUTO?
“Pensa che invece per me questo disco è il meno impegnativo degli altri (ride, ndR). Penso che tutti noi come musicisti abbiamo trovato altri luoghi dove masturbarci e abbiamo cercato di identificarci meglio nei nostri ruoli. Ho imparato che sono un chitarrista ritmico e che mi sentivo meglio a trovare accordi che suonassero bene invece di seguire le acrobazie chitarristiche di Luke”.
COSA CI PUOI DIRE A RIGUARDO DEL VOSTRO METODO DI COMPOSIZIONE? SCRIVETE LE VOSTRE CANZONI TUTTI INSIEME OPPURE C’E’ SOLTANTO UNO DI VOI CHE LE SCRIVE?
“Noi quattro strumentisti scriviamo e registriamo le canzoni in una sorta di pre-produzione. Poi lo inviamo al nostro cantante e lasciamo che lui lavori sulle sue parti. Poi, se c’è qualcosa che non va, lo perfezioniamo e ne parliamo tutti quanti in sala prove”.
E COSA CI PUOI DIRE A RIGUARDO DEI VOSTRI TESTI? CHE ARGOMENTI TRATTANO, CHI LI SCRIVE…
“Per questo album, Rody ha scritto i testi di sette delle dieci canzoni, mentre per tutti e tre gli album precedenti se ne è sempre occupato Arif. Credo che in questa soluzione sia un po’ più equilibrata. Entrambi sono grandi parolieri, ma hanno stili molto diversi. Questo ha contribuito anche a diversificare un po’ gli argomenti trattati che sono i Sex Tapes su internet, cercare di smettere di fumare, di bere, di andare fuori di testa, eccetera. Credo che siano molto più personali testi del genere piuttosto che un concept, per esempio”.
SIETE TUTTI MOLTO PREPARATI TECNICAMENTE, SIETE AUTODIDATTI O AVETE STUDIATO MUSICA? CREDETE CHE SIA NECESSARIO CONOSCERE LA TEORIA MUSICALE PER FARE MUSICA?
“Ho preso un po’ di lezioni ma non ho niente di più che una sorta di diploma superiore. Credo che se vuoi essere un musicista la teoria sia indispensabile, così come tutte le altre cose come l’armonia, il contrappunto. Se si vuole essere in una band e essere una rock star, si deve avere un minimo di competenza, ed è una cosa che molti non hanno. Ora, non sto dicendo che che tutte le rock star sono cattivi musicisti, ma molte band con cui abbiamo suonato non capiscono la musica che suonano e per me è un concetto davvero molto strano”.
CI SONO BAND, ATTUALI E NON, CHE ASCOLTATE O CHE VI PIACCIONO, E CHE IN QUALCHE MODO HANNO INSPIRATO LA VOSTRA MUSICA?
“Il brutto culo canadese dei Propagandhi ci ha ispirato!”.
OGGI COME OGGI CI SONO COSI’ TANTE NUOVE RELEASE CHE ESCONO CONTEMPORANEAMENTE CHE L’ASCOLTATORE MEDIO TENDE AD ASCOLTARE UN ALBUM IN MANIERA MOLTO VELOCE SENZA PRESTARE MOLTA ATTENZIONE A QUELLO CHE ASCOLTA. QUESTO PUO’ DANNEGGIARE, E MOLTO ANCHE, BAND DAVVERO VALIDE COME LA VOSTRA. LA TUA OPINIONE A RIGUARDO?
“Se si desidera ascoltare musica come rumore di sottofondo per la propria vita, è una figata. Personalmente quando ascolto la musica, più è difficile da capire all’inizio, più è facile che mi piacerà”.
VI SENTITE PIU’ A VOSTRO AGIO SUONANDO UN VOSTRO CONCERTO IN UN CLUB O IN UN GRANDE FESTIVAL?
“Preferisco suonare uno show tutto nostro perché è più intimo. Abbiamo fatto molti grandi festival e quello che sto imparando al Soundwave è che c’è veramente tantissima gente con cui provare e fare cose assurde. Una volta che si arriva ad avere un grande pubblico sono sicuro che si possono fare molte cose davvero divertenti, spero che arriveremo anche a questo. Al nostro cantante piace trovare due o tre persone con cui fare il circle pit più piccolo di tutti, ed è una cosa piuttosto divertente.
QUESTA ESTATE SUONERETE ASSIEME AI BIG 4! SIETE EMOZIONATI PER QUESTA GRANDE OCCASIONE? COSA CI POSSIAMO ASPETTARE DALLA VOSTRA PERFORMANCE?
“Si, cazzo, sono emozionatissimo! Io ancora non riesco a capire come abbiamo fatto a finire a suonare insieme ai Big 4. Mi aspetto lo show più stupido e meno vestito di tutti, ho sentito che fa molto caldo in Europa d’estate e io voglio indossare il meno possibile!”.
BENE, SIAMO ALL’ULTIMA DOMANDA: DOVE SARANNO I PROTEST THE HERO TRA CINQUE ANNI?
“Be’, spero che staremo ancora andando alla grande. Tra cinque anni saremo un po’ più vicini al marchio dei vent’anni e dopo mi piacerebbe andare avanti per altri vent’anni”.