PSYCROPTIC – Il fallimento della società

Pubblicato il 16/05/2006 da

Il nome degli Psycroptic purtroppo tende ad essere associatosolamente alla loro provenienza geografica, la lontana ed esoticaTasmania, ma la band ha realmente le carte in regola per sfondare,grazie a delle capacità compositive non comuni e a una voglia diemergere davvero forte. Oltretutto, grazie ad un’etichetta attenta, laNeurotic, e a dei tour europei di spalla a gente del calibro diCannibal Corpse e Nile, sembra proprio che la band sia lanciata versotraguardi fino a poco tempo fa inimmaginabili. Ne abbiamo parlato coldrummer David Haley.


PRIMA DI TUTTO DICCI QUALCOSA SUI CAMBI DI LINE UP AVVENUTI DI RECENTE…

“Abbiamo semplicemente chiesto a Matthew, il nostro precedente singer,di lasciare la band. Contemporaneamente abbiamo chiamato JasonPeppiatt. Non avremmo potuto fare altrimenti: gli Psycroptic conMatthew dietro al microfono non avevano nessun futuro: lui non aveval’attitudine giusta ed era assolutamente controproducente. Comerisultato di questo cambio abbiamo una band più potente che mai esoprattutto parecchio felice. Siamo soddisfatti dell’alchimia che si ècreata tra i membri della line up”.

CHE METODO UTILIZZATE PER COMPORRE UNA TRACCIA?
“Ogni traccia che componiamo nasce in modo differente dalle altre,quindi non abbiamo una formula predefinita: ci basiamo sulle sensazionidel momento. Va detto che la maggior parte del lavoro di scritturaviene effettuato da Joe (chitarra) e dal sottoscritto, con diversicontributi da parte degli altri ragazzi che si aggiungono stradafacendo. Una canzone può partire da un semplice riff di chitarra oanche da un passaggio di batteria. Ci piace lavorare in questo modo cheriteniamo non banale e più creativo”.

SIETE SODDISFATTI DEL LAVORO NELLA SUA INTEREZZA?
“Credo che abbiamo fatto un grosso passo in avanti rispetto al nostrolavoro precedente, soprattutto in fase di songwriting, produzione epackaging. Abbiamo lavorato davvero sodo su ‘Symbols Of Failure’:volevamo creare qualcosa che ci soddisfacesse in toto. La produzione eil mixing sono stati curati da Joe e questo ci è stato di grande aiuto,in quanto abbiamo avuto il controllo completo della lavorazione in ognisua fase. Ovviamente non si potrà mai essere soddisfatti di un album al100%, ma comunque sia, il risultato finale ci ha resi molto fieri dinoi stessi”.

DI COSA PARLANO I TESTI? NON LI HO A MIA DISPOSIZIONE...
“I concetti guida dei testi si basano prevalentemente su storiefantascientifiche, per lo più con soggetti contorti e bizzarri. Sonoliriche che, per la loro stessa natura, risultano molto cupe ed ognicanzone racconta una differente storia, da cui si desume che l’albumnon è un concept. Anche sotto questo profilo abbiamo tentato di esseredifferenti rispetto alle altre band. Speriamo che il tentativo ci abbiaportato a creare qualcosa di unico ed interessante”.

COSA INTENDETE CON “SYMBOLS OF FAILURE”? CHI O COSA HA FALLITO?
“Il titolo fa parte del testo di ‘Alpha Breed’ che recita così:’Symbols of failure to be forgotten’. Il concetto basilare si riferiscealla razza umana. E’ una storia inventata che ha al proprio internodelle metafore che si ricollegano alla realtà. La gente poi è libera diinterpretare il testo come meglio credeî”.

QUALI DIFFERENZE CI SONO TRA L’ULTIMO ALBUM E I SUOI PREDECESSORI?
“Credo che ‘Symbols Of Failure’ sia molto più maturo dei nostri duelavori precedenti: le canzoni sono più ragionate e meglio strutturate.Abbiamo lavorato duro anche sul suono che volevamo ottenere e la cosaci ha aiutato soprattutto in fase di mixing. Credo infatti che il suonoattuale sia molto personale. Abbiamo prestato maggiore attenzione aiparticolari, dallíartwork al packaging stesso e siamo molto contentidel risultato che abbiamo raggiunto”.

E’ DIFFICOLTOSO SUONARE METAL IN TASMANIA?
“E’ molto difficile, soprattutto perchè non ci sono posti dove suonare.Da un certo punto di vista, scrivere e comporre musica qui è parecchiostimolante, dato che la mancanza di distrazioni ci rendeparticolarmente concentrati su quello che stiamo facendo. Dal latoprettamente finanziario invece è un disastro! Andare in tour,soprattutto all’estero, ci costa un occhio della testa. La situazionequindi si presenta a due facce, una piuttosto positiva, l’altratotalmente negativa”.

SARETE IN EUROPA INSIEME A BAND DEL CALIBRO DI CANNIBAL CORPSE, KATAKLYSM E NILE: QUAL’E’ IL VOSTRO STATO D’ANIMO?
“Il nostro umore è alle stelle, non abbiamo parole per quello che cista succedendo. Questa è la cosa migliore che ci sia mai capitata comeband, siamo eccitatissimi. Avere l’opportunità di dividere il palco condelle band seminalièË un sogno che si fa realtà, non vediamo l’ora! Mati rendi conto? Io i Cannibal Corpse li idolatravo da bambino”.

PENSATE DI RECUPERARE LE DATE DI SUPPORTO AGLI HATE ETERNAL?
“Ovviamente questa cosa non dipende da noi, anzi, per noi è una grossaseccatura. Vogliamo suonare in qualunque posto possibile edimmaginabile, anche in Italia: l’Europa è splendida, vorremmo davverovisitarla tutta”.

COME VI TROVATE CON LA NEUROTIC?
“La Neurotic è un’etichetta piccola ma in grande ascesa. Ha deicontatti eccellenti con i promoter e spinge ottimamente le proprieband. Abbiamo deciso di proporre qualcosa di differente con ìSymbols OfFailure’ e loro ci hanno supportato alla grande, organizzandociinterviste con riviste e webzine di mezzo mondo. Siamo davverosoddisfatti dell’etichetta e, con il loro aiuto, crediamo di avereottime prospettive per il futuro”.

AVETE MAI PENSATO DI RISTAMPARE IL VOSTRO PRIMO, INTROVABILE, ALBUM?
“Capiamo che l’album è pressochè introvabile, ma allo stato attualedelle cose forse il lavoro risulta un poí datato; stiamo valutando seproporre la ristampa alla Neurotic, ma andiamo con i piedi di piombo. Adire il vero siamo più orientati a non ristamparlo, per noi quel lavoroè poco più di un demo”.

SUONATE UN DEATH BRUTALE E TECNICO ALLO STESSO TEMPO: QUALìE’ LA COMPONENTE PREPONDERANTE DEL VOSTRO SOUND?
“La cosa fondamentale per noi è scrivere musica di buona qualità.Cerchiamo di proporre materiale unico e coinvolgente, che tengaimpegnata la nostra mente (e anche quelle di chi ci ascolta)”.

COSA RAPPRESENTA IL DEATH METAL PER VOI?
“Per me è sinonimo di libertà musicale. Come tutti i generi può essererestrittivo o meno, dipende da come lo si vede. Noi, ad esempio,preferiamo considerarlo come un grande contenitore dove siamoliberissimi di esprimerci come meglio crediamo, seppure nei confini cheil death impone. Molte persone collegano il death metal soloall’aspetto lirico/concettuale, dimenticando il resto, ma noi loconsideriamo per quello che realmente è, nella sua complessità”.

COSA PENSATE DELLA SCENA DEATH ATTUALE? SEMBRA CHE CI SIA PARECCHIO FERMENTO, SOPRATTUTTO IN CANADA…
“Yeah, sono un grandissimo fan dei gruppi canadesi, stanno portando allimite il death metal e non hanno paura di prendersi dei rischi…e ciòè bene. Molti gruppi preferiscono seguire sentieri già tracciati daaltri, si trovano bene così e questo non è necessariamente un male. Noiinvece vogliamo essere diversi dal resto del mondo e stiamo lavorandoin funzione di questo”.

ABBIAMO FINITO: VOLETE AGGIUNGERE QUALCOSA?
“Grazie mille per l’intervista, spero proprio di venire in Italia prima o poi, sarebbe grande!”.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.