QUEENSRŸCHE – “Noi siamo i veri Queensrÿche!”

Pubblicato il 06/07/2013 da

A poche settimane dalla release di “Frequency Unknown” dei Queensrÿche di Geoff Tate, anche gli omonimi capitanati da Eddie Jackson, Scott Rockenfield e Michael Wilton pubblicano il loro nuovo disco, intitolato semplicemente “Queensrÿche”. Forte dell’ex cantante dei Crimson Glory Todd LaTorre, la formazione di Seattle riscopre la passione per l’heavy metal e per quel sound che l’ha resa famosa negli anni d’oro. In attesa della sentenza legale che deciderà chi tra Geoff Tate ed i suoi ex colleghi potrà utilizzarne il nome, non possiamo che constatare che il nuovo lavoro di LaTorre e soci è quello che più racchiude in sé lo spirito ed una tradizione costruita in trent’anni di duro lavoro. Todd in persona risponde alle nostre domande, senza tanti giri di parole.

queensryche latorre - band - 2013


TODD, QUANDO SEI STATO CHIAMATO A CANTARE PER ALCUNE DATE LIVE CON I RISING WEST, AVRESTI MAI IMMAGINATO CHE SOLO POCHI MESI DOPO TI SARESTI RITROVATO A COPRIRE IL RUOLO DI CANTANTE UFFICIALE DEI QUEENSRŸCHE?

“Onestamente non me lo sarei mai immaginato, ogni cosa è avvenuta in modo naturale, senza forzature o pianificazioni. In quel periodo Geoff Tate stava promuovendo il suo disco solista ed era in tour da solo, così gli altri ragazzi dei Queensrÿche hanno deciso di formare i Rising West per non rimanere con le mani in mano per diversi mesi. Bisogna tenere presente che se una band non suona non può guadagnare ed ogni mese ci sono le bollette da pagare. Sono stato chiamato per cantare alcune date dal vivo con loro e si è subito generata una grande alchimia.  Anche il responso del pubblico è stato davvero grande, soprattutto perché come Rising West suonavamo i classici più heavy metal dei Queensrÿche, canzoni che Geoff non voleva più cantare. Poi è successo ciò che tutti sanno, nulla è dipeso da me, inizialmente gli accordi erano soltanto per suonare dal vivo alcuni show, tutto qui.  Quando c’è stato lo split tra Geoff ed i Queensrÿche, si è deciso di continuare insieme, viste l’armonia e l’amicizia che sono nate nei mesi precedenti. Per me questo ultimo periodo si è rivelato molto intenso, in pochi mesi sono successe davvero tante cose, ma sono pieno di entusiasmo e voglia di affrontarle. Capisco che per un osservatore esterno tutto questo potrebbe sembrare una cosa pianificata sin dai Rising West, ma ti assicuro che non è così, solo dopo che Geoff Tate e gli altri Queensrÿche si sono separati la band ha deciso di continuare insieme a me un percorso nato in modo naturale. Io non so e non voglio sapere nulla dei rapporti tra i Queensrÿche e Geoff Tate, sono faccende loro e non mi voglio intromettere. Dico solo che, quando tutto era compiuto, la logica naturale degli eventi era di continuare insieme”.

COME HAI TROVATO GLI ALTRI MEMBRI DEI QUEENSRŸCHE AL TUO ARRIVO IN FORMAZIONE, CARICHI E MOTIVATI OPPURE GIU’ DI CORDA?
“Quando sono stato chiamato nei Rising West, ogni cosa era davvero fantastica, in sala prove ridevamo un sacco tutti insieme, non c’era stress, solo tanta voglia di suonare e spaccare! Scott Rockenfield, Eddie Jackson e Michael Wilton mi hanno detto che non si divertivano così da tantissimi anni. Dico sul serio quando affermo che, per come li vedevo io, erano tornati dei ragazzini di diciannove anni, pieni di energia ed entusiasmo. Sai, quando suoni professionalmente come loro da oltre trent’anni, per qualsiasi musicista la questione band rischia seriamente di trasformarsi in un mero lavoro per tirare lo stipendio a fine mese. Accade lo stesso per i matrimoni, dopo tanti anni se non si mantiene l’entusiasmo, i sentimenti finiscono per spegnersi e si cerca altrove. Bisogna fare qualcosa per continuare a mantenere viva la fiamma! Tutti noi siamo molto amici anche quando scendiamo dal palco, questa è una condizione fondamentale per una convivenza produttiva e serena. Dovresti vedere le risate che ci facciamo insieme, siamo veri amici! Credo che dopo tanto tempo Scott, Eddie e Michael abbiano riscoperto la parte più divertente e passionale della musica e della band, inoltre si divertono un mondo a suonare i grandi classici dei Queensrÿche che da anni non proponevano perché Geoff non ne voleva sapere di cantarli. Inoltre, durante i concerti, i loro fan – e ribadisco: loro, non miei – si dimostrano sempre molto entusiasti, non immagini quanta carica ci stiano dando! Quando cantiamo brani come ‘Queen Of The Reich’, ‘Prophecy’ o ‘The Warning’, esplodono boati, urla e applausi, tanto da esaltarci! Noi stessi siamo i primi ad amare alla follia queste canzoni”.

COME SI SONO SVOLTI I LAVORI SUL NUOVO “QUEENSRŸCHE”?
“Bisogna innanzitutto tenere presente che io vivo in Florida e gli altri ragazzi invece stanno a Washington. Per questo, inizialmente, gli scambi di idee avvenivano principalmente via email, loro mi mandavano i file con le loro registrazioni ed io ci mettevo la voce lavorando con Pro-Tools. Poi spedivo indietro il materiale. Devo dire che questo modo di lavorare è stato molto edificante per me, perché componevo e registravo in assoluta libertà, da solo, con i tempi ed i modi che preferivo. La cosa bella è che praticamente tutto ciò che ho registrato è finito sul disco. Qualche coro o alcune linee melodiche sono state cambiate, ma la maggior parte di ciò che senti su disco è opera mia, ovviamente per le mie parti vocali. Il processo di songwriting si è rivelato molto costruttivo, tutti condividevamo le nostre idee, ci confrontavamo con grande rispetto e ci siamo anche molto divertiti insieme. Per farti capire ciò che provo uso una metafora: fai conto di intraprendere un viaggio verso una meta; ebbene, per me la soddisfazione più bella non è stata raggiungere la meta, ma il viaggio stesso, il percorso che ha portato a realizzare il disco. Il CD che hai in mano contiene tutta la creatività che abbiamo sviluppato tramite un lungo viaggio ed un lungo lavoro. Ognuno di noi ha contribuito al massimo, anche in ruoli diversi. Io nasco come batterista, per cui con Scott mi sono confrontato per quanto riguarda le sue parti. Contemporaneamente, loro hanno portato diverse idee per le mie linee vocali. Il contributo di ognuno è avvenuto a trecentosessanta gradi”.

RISPETTO AGLI ULTIMI DISCHI, COME “AMERICAN SOLDIER” O “DEDICATED TO CHAOS”, I NUOVI PEZZI SEMBRANO VOLER RECUPERARE IL CLASSICO SOUND DEI QUEENSRŸCHE DEI TEMPI D’ORO, CON UNA MAGGIORE DOSE DI METAL.
“Sarò molto sincero: per quanto mi riguarda sono sempre stato un grandissimo fan dei Queensrÿche e non c’entra il fatto che ora sono un membro della band. Per quanto mi riguarda i migliori Queensrÿche sono quelli che arrivano fino ad ‘Empire’. Non fraintendermi, penso che ‘Promised Land’ sia un grandissimo disco, ma i lavori precedenti li ritengo i migliori in assoluto. Sui nuovi pezzi si possono trovare diverse influenze e sonorità riconducibili ai primi dischi, la mia opinione è che Scott e gli altri ragazzi abbiano semplicemente scritto la musica che amano ma con un ritorno alle origini, senza però dimenticare dove siamo oggi. La band ha composto la musica che sa fare meglio, nulla di più. Prendi ad esempio la canzone ‘Spore’: questa possiede tutte le caratteristiche del sound che i Queensrÿche hanno proposto nei loro primi dieci anni di vita. Invece ‘In This Light’ è differente, più  attuale se vogliamo. Per concludere, ‘Queensrÿche’ porta in sé elementi vicini al passato, ma oggi la band ha un nuovo cantante ed io ovviamente non sono Geoff Tate, il mio stile e la mia voce sono diversi. Per cui il nuovo disco è fresco, ma mantiene viva la tradizione della band”.

GEOFF TATE E’ CONSIDERATO UNO DEI CANTANTI PIU’ INFLUENTI E DOTATI DEGLI ULTIMI TRENT’ANNI. QUANDO SEI STATO CHIAMATO A SOSTITUIRLO, NON HAI MAI TEMUTO PARAGONI CON LUI DA PARTE DEI FAN?
“Non userei parole come ‘temere’ o ‘paura’, ma indubbiamente Geoff è un’icona come cantante e possiede una voce davvero unica. Più che impaurito, ero e sono consapevole che i paragoni ci sarebbero stati e continueranno ad esserci. Per alcuni ovviamente non sono al suo livello, altri invece sostengono che canto come lui vent’anni fa. Tieni presente che Geoff oggi ha più di cinquant’anni, io ne ho trentanove, siamo generazioni differenti, abbiamo voci differenti e sviluppato concezioni differenti. A me piace moltissimo cantare i brani più heavy metal dei Queensrÿche, quelli in cui si raggiungono alte tonalità ed il cantato è potente. Geoff oggi non è più un fan di queste sonorità, preferisce altro, magari qualcosa di più intimo con cui utilizzare la sua voce in modo diverso, senza urlare. Non voglio peccare di immodestia, ma credo di stare facendo un buon lavoro, dò il massimo e canto la musica che amo. Io adoro dischi come ‘Seventh Son Of A Seventh Son’, ‘Somewhere In Time’, ‘Rage For Order’, questa è la musica che preferisco. Sono consapevole che per molte persone non sono e non sarà mai allo stesso livello di Geoff dei tempi migliori, non a caso lui è diventato un punto di riferimento per molti e come cantante è sempre stato uno dei miei preferiti. Il fatto è che lui oggi, indipendentemente dal fatto che possa ancora o meno,  non vuole più cantare musica di un certo tipo. Io invece voglio cantare heavy metal e sto dando anima e corpo con i Queenrsÿche per farlo nel migliore dei modi, al massimo delle mie possibilità. Non mi interessa che si facciano dei paragoni tra me e Geoff, a me piacerebbe soltanto che i fan fossero soddisfatti del mio lavoro. Io sono felice quando un fan si complimenta perché abbiamo suonato una canzone che dal vivo non veniva proposta da vent’anni. C’è chi mi critica e chi mi fa i complimenti perché riesco ad arrivare alle stesse tonalità di Geoff negli anni d’oro.  Forse oggi lui non riesce più a raggiungere certi picchi altissimi o forse non vuole semplice cantare un certo tipo di canzoni. Io canto heavy metal”.

NON POSSO EVITARE UNA CONSIDERAZIONE SUL NUOVO “FREQUENCY UNKNOWN” DEI QUEENSRŸCHE DI GEOFF TATE. LA COPERTINA DEL DISCO, CON LE LETTERE ‘F’ E ‘U’ DISEGNATE SUGLI ANELLI PRESENTI NELLA MANO A PUGNO CHIUSO, DA MOLTI SONO STATE INTERPRETATE NON TANTO COME RICHIAMO AL TITOLO, MA COME UN PALESE “FUCK YOU” NEI VOSTRI CONFRONTI. TU CHE NE PENSI?
“Credo che anche un bambino di tre anni lo avrebbe capito, non credo ci siano altri termini di analisi. Tralasciando le questioni personali in cui io non c’entro nulla, posso tranquillamente dire che per me ‘Frequency Unknown’ non è un disco dei Queensrÿche. La regione è semplice: Eddie, Scott e Michael sono tre membri fondatori, sono la maggioranza della band. Io sono convinto e anche loro lo sono, che gli unici Queensrÿche siano la maggiore essenza del gruppo.  Geoff Tate ha registrato ‘Frequency Unknown’ con dei musicisti. Oggi i musicisti che suonano dal vivo con lui non sono gli stessi che hanno scritto e registrato il disco. Non si tratta di una vera band, ma un gruppo di professionisti che suonano insieme. Per me questa non è la concezione di una vera band. Band vuol dire amicizia, vuol dire scrivere pezzi insieme, trascorrere tempo insieme, registrare insieme e suonare dal vivo insieme. Dai riscontri che ricevo e da ciò che penso personalmente, gran parte dei fan considerano ‘Frequency Unknown’ non come un disco dei Queensrÿche, ma come uno di Geoff Tate. Più materialmente, c’è un processo in corso ed al momento ci sono due band chiamate Queensrÿche che possono utilizzare questo nome in modo legale, a novembre di quest’anno dovrebbe esserci la sentenza che deciderà chi tra noi o Geoff Tate potrà utilizzare il moniker Queensrÿche. Ripeto, personalmente non ho problemi con lui, io non c’entro con quanto è successo fra Geoff e la band, sono fatti loro, insulti compresi, ma ritengo dannoso per il brand della band mettere un sonoro ‘Fuck You’ sulla copertina di un disco con vicino il nome ed il simbolo dei Queensrÿche. Un nome così importante dovrebbe rappresentare altro, non queste beghe personali. Per questo sul nostro disco abbiamo inserito soltanto il simbolo del ‘triryche’ e come titolo solo ‘Queensrÿche’. E’ semplice, forte e non ha bisogno di dire altro”.

UN’ULTIMA DOMANDA SULLA TUA EX BAND, I CRIMSON GLORY. NON CI SONO SPERANZE DI RIVEDERVI NUOVAMENTE INSIEME?
“No, non ho intenzione di tornare con i Crimson Glory. Ho già provato a percorrere la strada con loro, ma nulla si è concretizzato. Non so cosa riserva il futuro per i Crimson Glory, io a loro auguro il meglio, spero trovino un nuovo cantante. Le parole che sto per dire mi rendono molto triste, ma la verità è che noi abbiamo avuto un fantastico momento che non è stato sfruttato. Non credo che oggi la band riuscirà a fare un nuovo disco e andare in tour con lo stesso interesse che eravamo riusciti ad ottenere nel momento di cui ti parlavo. Penso che il treno giusto passi una volta sola, se non lo si prende ne possono arrivare altri, ma non sarà la stessa cosa. Sono convinto che i ragazzi potranno ancora fare qualcosa, ma non con le stesse opportunità. Io sono amico con tutti i ragazzi dei Crimson Glory, ma ritengo che il momento sia passato, tutto qui. Avevamo iniziato a scrivere il nuovo disco, ma i lavori non sono mai finiti e per diversi mesi io non ho più ricevuto nemmeno una mail dagli altri membri della band”.

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