Ancora una volta Geoff Tate si è rivelato una persona dalle idee molto chiare e con i piedi per terra. Incurante del mero business, il cantante dei Queensryche per tutta la durata della nostra chiacchierata ha ribadito l’importanza della sua libertà artistica, che con il nuovo “Dedicated To Chaos” ha raggiunto un picco importante. La consapevolezza di aver dato alla luce un disco controverso non lo spaventa, ma consolida piuttosto la sua volontà di stupire e di non fermarsi mai a riposare sugli allori. In trent’anni di onorata carriera, la sua passione per questo “mestiere” pare non essersi affievolita, sono già in ballo interessanti progetti futuri.
GEOFF, DOPO UN BUON DISCO COME “AMERICAN SOLDIERS”, AVETE NUOVAMENTE VOLUTO RISCHIARE E METTERE A DURA PROVVA I VOSTRI FAN STRAVOLEGENDO ANCORA UNA VOLTA IL VOSTRO SOUND.
“Lo so, non preoccuparti, non sei il primo a fare questo tipo di considerazione. Vuoi sapere la verità? Non mi interesso troppo dei giudizi esterni, i Queensryche non sono mai stati una band statica che ama ripetersi. Ormai siamo arrivati ad un punto della nostra carriera in cui possiamo permetterci di suonare la musica che ci piace. Ci sono band come gli Ac/Dc che preferiscono mantenere intatto il proprio sound, noi non rinunciamo a coltivare la via dell’evoluzione musicale”.
TU E SCOTT ROCKENFIELD SIETE I MAGGIORI COMPOSITORI DELLA BAND. GLI ALTRI MEMBRI COME HANNO ACCOLTO I BRANI DI “DEDICATED TO CHAOS”?
“La tua osservazione è giusta, io e Scott abbiamo composto quasi tutto il nuovo materiale, mentre gli altri membri della band hanno completato le canzoni con il loro contributo. Non è un mistero, ad esempio, che Michael Wilton sia il più metallaro fra noi e forse è colui che si sente meno vicino a questo tipo di composizioni. Essendo un musicista di grande spessore ha comunque capito e partecipato attivamente al disco, non ci sono problemi”.
COME SI E’ SVOLTO IL PROCESSO DI SONG WRITING DEI NUOVI BRANI?
“A dire la verità non è cambiato molto. Io e Scott abbiamo scritto praticamente la totalità dei pezzi, poi ci siamo trovati con gli altri per completare i lavori. Dal punto di vista operativo abbiamo seguito il solito sistema che ormai utilizziamo da molto tempo. ‘Dedicated To Chaos’ è un disco che si basa principalmente sulle ritmiche, attorno alle quali abbiamo poi imbastito gli arrangiamenti. Il sound dei brani è qualcosa di nuovo per noi, sin dall’inizio ero molto eccitato all’idea di comporre un disco come questo. Non avevo nessun tipo di interesse a dar vita ad un clone dei nostri vecchi lavori,la filosofia della band è di proporre sempre qualcosa di nuovo, fare passi avanti”.
IL SOUND DI “DEDICATED TO CHAOS” E’ NATO DA IDEE BEN PRECISE O SI E’ SVILUPPATO IN MODO NATURALE DURANTE IL VOSTRO LAVORO IN STUDIO?
“Vedi, non posso certo dire che i nuovi pezzi siano apparsi dal nulla, a caso. Da sempre ogni nostro disco nasce partendo da alcune linee guida ben definite. Da questo punto di partenza, il song writing si sviluppa però in modo naturale, mai forzato, fino a dare una veste definitiva alle canzoni. Si tratta di un processo che nasce da una base per poi evolvere in modo anche imprevisto. Ogni nostro disco parte da alcune idee, per poi evolvere spontaneamente. Questa volta volevamo fare un disco meno impegnato rispetto ad ‘American Soldiers’, non era nostra intenzione seguire un filo conduttore troppo ingombrante, devo dire che sono molto soddisfatto del risultato ottenuto”.
COSA SI CELA DIETRO IL TITOLO DEL VOSTRO DISCO?
“Il caos va inteso come creatività, dal caos è nato l’universo, tanto per fare un esempio. I Queensryche sono sempre stati una band che ha dedicato tutta la carriera alla creatività, al mutamento. Sin da quando ci siamo messi insieme, abbiamo rispettato la creatività di ogni singolo musicista. Da sempre il nostro sogno era di divenire musicisti e di proporre musica sempre nuova, sempre diversa con una certa influenza. ‘Dedicated To Chaos’ è dedicato, perdona la ripetizione, alla nostra filosofia open minded che ci ha permesso di concretizzare idee sempre diverse”.
SU ALCUNI BRANI TI SEI ANCHE SBIZZARRITO CON IL SAX…
“Il sax è uno strumento affascinante che suono sempre molto volentieri. Credo che il suo suono caldo ed avvolgente crei atmosfere uniche e di grande intensità. Un altro esperimento che ritengo riuscito”.
COSA DOVREMO ASPETTARCI DAL VOSTRO IMMINENTE TOUR?
“Quest’anno i Queenryche festeggiano i trent’anni di attività, per cui vogliamo fare qualcosa di particolare per i nostri fan. Il tour prevederà una scaletta che spazierà attraverso tutti i nostri dischi passati, fino ad arrivare a ‘Dedicated To Chaos’. Ci sarà un’interessante presentazione visiva e schermi che proietteranno dei videoclip dal nostro passato. Il nostro spettacolo sarà una sorta di retrospettiva che ripercorrerà questi trent’anni di carriera”.
COSA PENSI DI QUESTI TRENT’ANNI DI CARRIERA?
“Onestamente non sono mai stato una persona che guarda al passato. Io vivo nel presente, anche se sono molto soddisfatto di ciò che siamo riusciti a costruire in questi trent’anni. Difficilmente mi metto ad ascoltare i vecchi dischi, penso sempre al futuro e ad escogitare qualcosa di nuovo per continuare ad evolvere. Ad esempio, proprio in questo periodo sto componendo materiale per il mio prossimo disco solista. Al momento ho scritto poche canzoni perché la mia priorità è verso i Queensryche, ma non sto certo con le mani in mano”.
PUOI ANTICIPARCI QUALCOSA SUI NUOVI PEZZI CHE STAI SCRIVENDO?
“E’ ancora troppo presto per parlarne, posso dirti che cercherò di scrivere musica diversa da ciò che propongo con i Queensryche, non avrebbe senso ripetermi”.
DURANTE QUESTA INTERVISTA HAI SEMPRE PARLATO DI QUANTO PER TE SIA IMPORTANTE L’EVOLUZIONE. SE PENSIAMO ALLE GRANDI METAL BAND DEGLI ANNI OTTANTA, COME IRON MAIDEN , VOI ED I METALLICA, AD ESEMPIO, CREDI CHE CHI NON HA CORSO RISCHI ABBIA MANTENUTO UN SUCCESSO MAGGIORE IN TERMINI DI VENDITE?
“Ad essere sincero, non mi interessa molto un discorso di questo tipo. I soldi e la fama non sono mai stati argomenti determinanti per le scelte che ho fatto. La musica è una forma d’arte, e l’arte non è controllata dai soldi. Per me la musica viene prima di tutto, la possibilità di esprimermi attraverso le mie canzoni è una libertà che non baratterei mai per un conto in banca più gonfio. I Metallica vendono di più? Bene, sono contento per loro, ma non me ne preoccupo. Quello che conta è aver pubblicato ‘Dedicated To Chaos’, inoltre ci imbarcheremo in un tour che toccherà un sacco di Paesi del mondo…non potrei chiedere di meglio. Nel momento in cui una band inizia a pensare solo ai soldi, per me vuol dire che è arrivata la morte artistica”.
C’E’ ANCORA QUALCOSA CHE SOGNI DI REALIZZARE MUSICALMENTE, MAGARI AL DI FUORI DEI QUEENSRYCHE?
“Certamente, ho un sacco di idee che vorrei concretizzare. I miei dischi solisti nascono proprio per dar sfogo alla mia creatività e ad un sound che con i Queensryche potrebbe non avere molto a che fare. Il difficile è trovare il tempo per realizzarlo!”.
QUANDO FINISCI DI SCRIVERE UNA CANZONE, COSA TI FA CAPIRE CHE QUESTA “FUNZIONA”?
“E’ una somma di fattori, ma in primis do peso alle sensazioni che il brano mi provoca. Sono soddisfatto quando capisco che la canzone suona esattamente come volevo io! Poi entrano in ballo alcuni aspetti tecnici, di produzione, ma prima di tutto è il cuore che comanda”.
COME VA INVECE LA TUA ATTIVITA’ DI PRODUTTORE DI VINI?
“Va molto bene, produco vini in stile francese che anno dopo anno risultano sempre migliori. Stiamo crescendo e siamo annoverati tra i più prestigiosi produttori negli States, sono molto contento. Spero nei prossimi due o tre anni di espandere il mercato anche da voi in Europa”.