RAGE – Symphony of the Dead

Pubblicato il 26/03/2006 da


“Speak Of The Dead”, ovvero la definitiva compenetrazione tra passato (relativamente recente) e presente, tra tentazioni orchestrali e trasgressioni metalliche. Questo è quanto rappresentato dal nuovo lavoro dei Rage, che diviso in due parti, una appunto orchestrale/metallica e l’altra più heavy, cerca di cettere d’accordo tutti i fan. Metalitalia.com ha incontrato per voi il frontman Peter “Peavy” Wagner…


SONO PASSATI ORMAI VENTUN ANNI DALL’ESORDIO DELLA TUA BAND. COSA PROVI OGGI AD ESSERE ANCORA QUI, VIVO E VEGETO CON UN NUOVO ALBUM?
“Sono molto felice. E sono fiero di essere ancora nel music businness, dove è sempre più difficile riuscire a durare più di qualche anno. Grazie ai fan!”.

“SPEAK OF THE DEAD” SUONA COME UN ALBUM COMPLESSO, SPECIALMENTE PER QUANTO RIGUARDA LA REGISTRAZIONE E LA PRODUZIONE. QUANTO CI AVETE MESSO A SCRIVERLO E A REGISTRARLO, INCLUSE LE PARTI ORCHESTRALI?
“Sì, hai ragione, è stato sicuramente un lavoro faticoso. Abbiamo iniziato a mettere giù i pezzi due anni fa, specialmente le parti orchestrali, e dopo il tour del 2004 abbiamo registrato dei demo. Poi è arrivata la pre-produzione, per l’orchestra, e verso ottobre i tape sono tornati in Germania dove abbiamo registrato le nostre parti. Il mix finale è stato completato intorno al natale del 2005, così che ad inizio 2006 potessimo già avere in mano il prodotto finito”.

L’ALBUM SEMBRA ATTINGERE SIA DALLA VOSTRA ULTIMA FASE, CHE DALLA FASE ORCHESTRALE PORTATA AVANTI ANNI FA CON LA LINGUA MORTIS ORCHESTRA. ERA QUALCOSA CHE AVEVATE GIA’ MESSO IN CONTO O SI E’ SVILUPPATA COL TEMPO?
“Due anni fa abbiamo deciso tutto, soprattutto dopo aver visto Victor Smolski lavorare con l’orchestra per il suo album solista (‘Majesty & Passon’, ndR). Victor è uno straordinario musicista, e ci sembrava un peccato non sfruttare le sue capacità di compositore classico per i Rage, così abbiamo pensato di cercare di bissare il successo degli album con la Lingua Mortis. La suite Lingua Mortis è un pezzo di 22 minuti, ed abbiamo deciso di dividerla dagli altri pezzi per non confondere i nostri fan. Non vogliamo cambiare stile, e la dimostrazione è la seconda parte dell’album, molto più aggressiva anche dell’ultimo ‘Soundchaser’”.

UNO DEGLI ASPETTI MIGLIORI DI QUESTO ALBUM, A MIO PARERE, E’ LA PERFETTA UNIONE, ALMENO RIFERENDOCI ALLA SUITE, DEI SUONI CLASSICI DELL’ORCHESTRA, E DELL’ATTACCO AL LIMITE DEL MODERNO DELLA BAND (BASTI PENSARE ALLA SINISTRA “NO REGRETS”). E’ UNA STRADA CHE AVETE INTENZIONE DI CONTINUARE IN FUTURO?
“Non suoneremo mai nu metal, questo è certo! (ride, ndR). Volevamo evitare di ripetere il classico power metal tutto doppia cassa, così abbiamo introdotto molti riff moderni, che sembrano essere uno degli assi nella manica di Victor”.

AVETE REGISTRATO IL PEZZO “FULL MOON” IN MOLTE LINGUE, SULLA FALSA RIGA DI QUANTO FATTO DAI BLIND GUARDIAN PER IL PEZZO “HARVEST OF SORROW”. A CHI E’ VENUTA QUESTA IDEA? E HAI TROVATO DIFFICOLTA’?
“E’ stata una sfida, ma ce l’abbiamo fatta. E’ stata una idea nata per divertimento, quando un giorno mi sono messo a cantare il pezzo imitando un famoso cantautore tedesco, famoso per la sua voce nasale. Tutti si sono ammazzati dalle risate, e così ci è venuta l’idea di registrare una versione in giapponese, poi una versione in tedesco, una in russo ed una in spagnolo”.

E PER NOI ITALIANI NON C’E’ NULLA?
“Purtroppo non sono stato in grado di trovare nessuno che mi traducesse la canzone!”.

LA BAND RAGE, ORMAI DA QUALCHE ANNO, E’ FORMATA DA TRE GRANDI MUSICISTI, TRE GROSSE PERSONALITA’ MUSICALI, DI TRE NAZIONALITA’ DIFFERENTI. IMMAGINO CHE IL PROBLEMA PIU’ GRANDE, OLTRE ALLA DISTANZA, SIA LA COMUNICABILITA’…
“Certo, succede spesso. Devi sapere che Mike Terrana viene da un passato di certo non agiato, e quindi è abituato ad esprimersi in modo fermo e talvolta eccessivamente colorito. Di contro, Victor è cresciuto in una famiglia elitaria, e quindi ha un modo molto più calmo ed educato di esprimersi. Succede quindi che i due abbiano qualche problema di comunicazione, ed a quel punto arrivo io, che nella band svolgo quasi un ruolo di moderatore”.

SIETE DA POCO APPRODATI ALLA NUCLEAR BLAST. COSA E’ SUCCESSO CON LA SPV?
“La Nuclear Blast sta facendo un grande lavoro per noi, non ci possiamo certo lamentare. Quello che è successo con la SPV è molto semplice: il contratto era scaduto, così ci siamo guardati intorno ed abbiamo scelto di firmare per la Nuclear Blast, che si era già dimostrata interessata a noi cinque anni fa. Hanno rinnovato l’offerta, che si è dimostrata decisamente vantaggiosa”.

LE ULTIME PAROLE FAMOSE: CONVINCI I LETTORI AD ASCOLTARE “SPEAK OF THE DEAD”…
“E’ sicuramente il miglior album che abbiamo mai registrato. Se avete amato i nostri ultimi lavori, sicuramente ve ne innamorerete!”.

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