Trent’anni di carriera e ben ventuno album in studio. Questo è il curriculum dei Rage, una delle band più prolifiche di sempre e una delle poche a essere stata in grado di evolversi mantenendo sempre ad alti livelli la qualità dei propri lavori. Nella loro storia sono passati dallo speed power dalle tinte thrash della prima parte di carriera, passando per le più leggere sperimentazioni sinfoniche di metà/fine anni novanta, per le derive progressive ricche di tecnicismi di inizio nuovo millennio, fino ad arrivare al sound più classico delle ultime uscite, e culminare addirittura con la creazione di una nuova e differente band orchestrale, denominata Lingua Mortis Orchestra, con la quale sperimentare nuove soluzioni. Pochi giorni fa, alla vigilia del tour con il quale i Rage festeggeranno il loro trentesimo anniversario, abbiamo contattato il chitarrista Victor Smolski per una breve anticipazione di quello che ci aspetterà durante l’unica data italiana, prevista per il 9 settembre al Live Music Club di Trezzo sull’Adda, e per lanciare uno sguardo al futuro della band.
BENE VICTOR, A BREVE SARETE IN ITALIA PER L’UNICA TAPPA NEL NOSTRO PAESE DEL TOUR CON IL QUALE CELEBRERETE IL VOSTRO TRENTESIMO ANNIVERSARIO DI ATTIVITÀ. CHE TIPO DI SHOW AVETE PREPARATO?
“Guarda, sono appena tornato dalla sala prove. Vogliamo offrire qualcosa di veramente speciale, quindi ci stiamo preparando al meglio con i brani della setlist. Oltre al normale show metal, ci sarà anche una parte acustica e stiamo rifinendo gli ultimi dettagli”.
VUOI DIRCI QUALCOSA IN PIÙ CIRCA LA SETLIST CHE PROPORRETE?
“E’ sempre difficile scegliere i brani per la setlist, perchè il tempo a disposizione non è infinito e noi abbiamo pubblicato veramente tanti album. Ci saranno anche due band di spalla (Soundchaser e Lion Twin, ndr) quindi credo che noi non faremo più di due ore o poco più di show. Ad ogni modo sarà una specie di ‘best of’ setlist, con classici, pezzi che non abbiamo mai suonato prima con questa formazione e diversi brani vecchi. Sai, la voce di Peavy con l’età è cambiata, è diventata più bassa e profonda e invece alcuni pezzi vecchi sono cantati molto alti. Quando vai in tour e canti ogni sera, non puoi inserire troppi pezzi con cantato così alto. Alcuni brani come ‘The Missing Link’, ‘Enough Is Enough’, ‘Invisible Horizons’ credo proprio che ci saranno”.
AVETE ANNUNCIATO CHE CON VOI CI SARANNO ANCHE ALCUNI OSPITI SPECIALI. VUOI DIRCI CHI SONO?
“L’idea sarebbe quella di avere alcuni membri delle vecchie formazioni, come Manni Schmidt e Chris Efthimiadis, e suonare alcuni pezzi assieme, ma ancora non siamo sicuri se potranno essere presenti in tutte le date. Probabilmente solo alcune. Forse anche altri, come Hansi Kursch dei Blind Guardian, Andi Deris degli Helloween ma vedremo data per data, man mano che il tour si svlupperà, perchè questi sono tutti musicisti molto attivi ed è difficile far coincidere gli impegni”.
A LIVELLO SCENOGRAFICO COSA DOBBIAMO ASPETTARCI?
“Abbiamo un nuovo set studiato apposta per il trentesimo anniversario. L’idea è nata lo scorso anno quando abbiamo tenuto il tour come Lingua Mortis Orchestra ed è quella di avere anche con i Rage un megaschermo sul fondo del palco sul quale proiettare immagini, foto e filmati storici della band, tratti dai nostri archivi e dai vari DVD che abbiamo fatto”.
SUONERETE ANCHE UNA PARTE ACUSTICA, HAI DETTO.
“Sì, faremo una sorta di parte unplugged, una specie di jam acustica con dei medley di vari pezzi. Dovremmo avere anche il supporto di un tastierista durante questa parte”.
REGISTRERETE QUESTI SHOW IN VISTA DI UN LIVE?
“Sì, l’idea è quella di registrare un paio di show e vedere come vengono. Quali concerti ancora non sappiamo, perchè dipenderà di volta in volta quanto tempo avremo per il sound check e per preparare adeguatamente la strumentazione necessaria. Queste cose variano di data in data a seconda degli spostamenti da una città all’altra e a seconda del locale in cui ti trovi a suonare. Anche questa è una cosa che decideremo al momento”.
CAMBIANDO INVECE ARGOMENTO, AVETE GIÀ INIZIATO A PENSARE AL NUOVO DISCO DEI RAGE?
“Sì, anche se molto superficialmente. Io e Peavy abbiamo dato giusto un occhio ad alcune idee. Sia io che lui abbiamo dei nuovi pezzi. Il programma è finire il 2014 con questo tour per il trentennale, un paio di altre date con i Lingua Mortis Orchestra e delle date attorno a Natale. A gennaio saremo in Sud America per degli show e a febbraio in Russia per un paio di eventi, quindi solo successivamente inizieremo a provare seriamente i nuovi pezzi. Credo che registreremo il nuovo album verso settembre o ottobre 2015. Poi lavoreremo anche ad un nuovo album della Lingua Mortis Orchestra”.
VUOI ANTICIPARCI CHE TIPO DI SOUND HANNO QUESTI NUOVI PEZZI DEI RAGE CHE GIÀ AVETE SCRITTO?
“Probabilmente il nuovo album sarà meno sperimentale e meno progressive rispetto agli ultimi ma più melodico, più power metal. E’ difficile ora da dire, perchè poi tendiamo sempre a cambiare molte cose in studio. Non si sa mai come va a finire”. (ride, ndr)
ORA CHE SIETE ATTIVI CON LA LINGUA MORTIS ORCHESTRA, CONTINUERETE A USARE PARTI ORCHESTRALI ANCHE CON I RAGE?
“No, i Rage saranno più strettamente metal. Abbiamo deciso un paio di anni fa di separare le due cose. Dedicare il materiale orchestrale alla Lingua Mortis Orchestra e invece lasciare i Rage più classicamente metal. Anche perchè un tour della Lingua Mortis Orchestra è molto diverso da uno dei Rage, in quanto prevede la presenza dell’orchestra e quindi tutta una serie di accorgimenti. Con i Rage invece teniamo tour senza orchestra e quindi ha più senso includere le parti sinfoniche negli album della Lingua Mortis Orchestra. Quando con i Rage abbiamo registrato ‘Strings To A Web’, con metà disco orchestrale e metà no, è stato veramente impegnativo trovare il giusto sound. Vogliamo evitare anche difficoltà di questo tipo e credo anche che per i fan sia meglio distinguere bene le due cose”.
QUAL’È LA DIFFERENZA TRA LAVORARE COME LINGUA MORTIS ORCHESTRA E COME RAGE?
“Ovviamente ci siamo sempre noi tre dietro ma ci sono molte differenze e due formazioni che funzionano in modo completamente diverso. Il sound è decisamente differente e anche il modo di fare le cose. Coi Rage è tutto più lineare e diretto, con la Lingua Mortis Orchestra invece tutto è più progressivo, sperimentale e per noi è un buon modo per provare alcune idee nuove”.
QUALE DELLE DUE BAND TI DA MAGGIORI SODDISFAZIONI?
“Entrambe le band danno soddisfazioni, solo che sono diverse. Per me suonare con i Rage è più divertente e in un certo senso anche facile suonare dal vivo, non è stressante. E’ metal puro e la composizione del materiale è curata soprattutto da Peavy. Lingua Mortis Orchestra invece è più complicata, specialmente per me che compongo e arrangio le parti orchestrali. E’ molto stressante, sia in studio che in tour con tutti quei musicisti coinvolti ma consente di liberare la vena compositiva e questo per un musicista è molto importante”.
DOPO TRENT’ANNI DI CARRIERA DEI RAGE, SE DOVESSI SUGGERIRE UN LORO DISCO A CHI NON LI CONOSCE, QUALE SCEGLIERESTI?
“Wow…è’ una domanda molto difficile! Ogni album è come un figlio e noi ne abbiamo veramente tanti. Nella nostra storia abbiamo cambiato sound diverse volte, ogni nostro disco ha un suono e uno stile diversi. Se ascolti ‘The Missing Link’ e ‘XIII’ ad esempio, sono molto differenti e la stessa cosa se prendi ‘Unity’, ‘Soundchaser’ e ‘Strings To A Web’. In trent’anni abbiamo sempre cercato di fare qualcosa di nuovo, perchè non abbiamo mai messo le logiche di mercato davanti a quello che vogliamo fare con la nostra musica. Certo, ogni esperimento ha i suoi rischi ma comunque non ci siamo mai limitati e questo credo sia il motivo per il quale dopo tutto questo tempo ancora ci piace molto suonare assieme”.
HAI QUALCOSA DI NUOVO SUL FRONTE MIND ODISSEY, L’ALTRA TUA BAND?
“No, al momento no”.
NOVITÀ INVECE RIGUARDO ALLA TUA CARRIERA SOLISTA?
“Sì, ho già lavorato a del nuovo materiale ma lo scorso anno è stato veramente impegnativo con Rage e soprattutto con Lingua Mortis Orchestra. Forse dopo il tour ci prenderemo una breve pausa e in quel momento potrò continuare a concentrarmi sui miei pezzi solisti. Ci tengo, perchè ho un sacco di nuove idee molto valide. Sto anche per pubblicare un libro con parti biografiche della mia carriera, tablature, materiale didattico vario e molto altro. Sono molto impegnato, quindi vedremo un po’ quando avrò tempo…”
SEI ANCHE UN PILOTA DI AUTO DA CORSA…
“Sì, me la cavo decisamente bene e sta diventando una specie di seconda professione per me! Mi piace tantissimo e ho anche avuto un buon successo finora. Sono da poco diventato padre, quindi mi dicono ‘ora non puoi più andare in pista’ (ride, ndr), ma io voglio comunque andare avanti e farlo nel mio tempo libero tra musica e famiglia. Ho ricevuto l’invito per correre il prossimo anno nel campionato italiano di rally e ci sarò. Da voi è molto più divertente, l’ambiente è veramente easy”.