RAIN – Sogno Americano

Pubblicato il 05/02/2011 da

I Rain sono sicuramente noti per essere una delle band italiane con il maggior numero di giorni passati on the road’. Attivi dall’ormai lontano 1980, sono da sempre caratterizzati da un sound e un’attitudine fortemente orientata all’attività concertistica, caratteristica che li ha portati a viaggiare di continuo, diffondendo il verbo dei Rain un po’ in tutto il mondo. E quindi li contattiamo proprio di ritorno dal loro lungo ed esaltante tour statunitense, per farci raccontare direttamente da loro qualche aneddoto fuori di testa o qualche impressione sulla vita rock’n’roll americana… e approfittiamo dell’occasione anche per qualche domanda sul nuovo DVD “Come Back Alive”, contenente appunto un reportage video/fotografico del suddetto tour e una simpatica registrazione del concerto effettuato nella cittadina di Russi, in provincia di Ravenna. Con tutta questa carne al fuoco iniziamo dunque un’intervista che ci parla del vero spirito R’N’R secondo una band che di esperienza nel campo ne ha tanta…

 

E COSI’ VI TROVIAMO DI RITORNO DAL VOSTRO SUPPONIAMO ESALTANTE TOUR NEGLI STATES! POTRESTE INIZIARE QUEST’INTERVISTA DICENDOCI COME E’ POTUTA PARTIRE QUESTA VOSTRA AVVENTURA ON THE ROAD DI SPALLA AI W.A.S.P.? COME AVETE AVUTO QUESTA OPPORTUNITA’?
Amos:
“Be’, di sicuro non perché abbiamo vinto un concorso su un sito (ride, ndR)! Bella lì, ragazzi, ciao a tutti, allora… è stato tutto molto semplice: eravamo da anni in contatto con varie agenzie di booking, tra cui anche quella che ci ha proposto di aprire le date americane del tour degli W.A.S.P. Poi, quando l’agenzia ha fatto sentire la nostra musica a Mr. Blackie Lawless, lui non ha fatto storie… e quindi, con un preavviso di soli due mesi, ecco che siamo partiti, yeah!”.

E QUALI SONO STATE DUNQUE LE VOSTRE PRIME REAZIONI ALLA NOTIZIA?
Francesco:
“Io conoscevo i W.A.S.P. solo di fama, musicalmente conoscevo la sola ‘I Wanna Be Somebody’, quindi mi sono esaltato sicuramente più per l’opportunità che avevamo di suonare davanti ad un sacco di gente negli States; ma che fosse stato di spalla ai W.A.S.P. o dei Ratt oppure dei Love Hate, sinceramente non mi sarebbe cambiato molto, sono tutti grandi nomi ma dei quali conosco solo poche hit… insomma, non fanno proprio parte del mio background musicale”.

PASSIAMO ORA AL TOUR VERO E PROPRIO, CHE DA QUANTO SI PUO’ VEDERE DAL VOSTRO DVD “COME BACK A-Live” DEVE ESSERE STATO QUALCOSA VERAMENTE FUORI DI TESTA! CONFERMATE QUESTA IMPRESSIONE?
Francesco:
“Certo che sì. Non è facile oggi riguardare la parte on the road’ del DVD e non soffrire… A tutti noi manca un casino il tour! Dobbiamo assolutamente tornarci. Addirittura qualcuno di noi ha vissuto un’esperienza extracorporea al Key Club di Los Angeles, senza aver assunto nulla di più di RedBull e Jegermeister…”   .
Amos: “Porco cane, sì, confermo tutto! Quello di cui parla sono io, ero troppo carico quella sera quando siamo usciti sul palco, ed a metà del nostro primo pezzo ‘Love In The Back’ la gente che gremiva il Key Club di Los Angeles era già in delirio! Allora ho guardato a sinistra per vedere le facce degli altri della band, ma ovviamente non ho smesso né di suonare né di muovermi, e ad un certo punto ho provato la sensazione di vedere la band come dall’alto! Ero fuori di me in tutti i sensi, mi vedevo suonare e muovermi dal di fuori, e non sbagliavo niente… da paura, indescrivibile (ride,ndR)”.

COM’E’ LA VITA ON THE ROAD DEI RAIN? SOLO DIVERTIMENTO O CI SONO ANCHE MOMENTI PESANTI IN CUI SI PREFERIREBBE ESSERE A CASA?
Francesco:
“Non dimentichiamoci che la convivenza quasi ‘forzata’ non è sempre facilissima, ma nonostante questo siamo tutti amici che non hanno problemi a mandarsi a quel paese tra di loro e rientrare nei ranghi subito dopo! Lo sfogo è propedeutico, ma il fine comune e l’amicizia mantengono l’unità. Di momenti in cui avremmo desiderato di essere a casa proprio non ce ne sono stati, anzi ce ne sono stati un sacco in cui abbiamo pensato di non tornarci affatto!”.
Amos: “Confermo! A casa si lavora, in tour solo rock ‘n’ roll!”.

AVETE QUALCHE ANEDDOTO PARTICOLARMENTE DIVERTENTE DA RACCONTARCI? QUALCOSA CHE DESCRIVA AI LETTORI LA VITA ON THE ROAD VISSUTA IN AMERICA…
Amos:
“Intanto consiglio a tutti di comperare il DVD che costa davvero poco: 13 euro con spese di spedizione incluse. Lo potete trovare su www.crotalo.com oppure nei negozi di dischi. Se non lo trovate richiedetelo! Nel DVD davvero ne potrete vedere delle belle (ride, ndR)! Comunque in generale le scene sono state davvero apocalittiche, ad esempio quando eravamo convinti di stare facendo delle foto davanti alla Casa Bianca a Washington ed invece era un’altra costruzione simile! Negli USA comunque sembra che tutti siano lì per darti una mano, ci siamo trovati sempre bene ed anche in mezzo ai casini ne siamo sempre saltati fuori con poco. Pensa che negli States ti cambiano una gomma bucata del furgone con solo 20 dollari… e che nei negozi sempre aperti ad ogni ora puoi trovare sempre tutto quello che cerchi… in parecchie sere i buttafuori ci hanno anche offerto gratis sostanze non proprio legali; tutto easy insomma, un altro mondo davvero! Figurati inoltre che in California è reato attaccare il navigatore direttamente al vetro del furgone. Lo devi tenere dove non ‘preclude la visuale’! Ma ci avresti mai pensato?”.

IL FATTO DI AVER SUPPORTATO UNA LEGGENDA DEL ROCK/METAL COME I W.A.S.P. COM’E’ STATO? L’ESPERIENZA VI HA MIGLIORATO COME BAND? IL VOSTRO MODO DI PORVI SUL PALCO E’ CAMBIATO, IN QUALCHE MODO INFLUENZATO DA BLACKIE LAWLESS E COMPAGNI?
Francesco:
“Assistere a quindici concerti consecutivi dei W.A.S.P. che sono delle macchine da guerra sul palco, ed esibirsi per tre settimane di fila quasi tutte le sere, certamente ti dà modo di avere una certa forma on stage, di riflettere e correggere il tiro su molte cose, questo sempre a patto di avere la mentalità e la voglia di metterti in discussione. Effettivamente il nostro pubblico al ritorno ci ha trovati molto cresciuti professionalmente, confrontando le nostre performance prima e dopo questo tour… Pare sia proprio vero, quindi”.
Amos: “Sì, e anche io adesso, come lui, non faccio più né foto né autografi a nessuno (ride,ndR)”.

PARLANDO DEL NUOVO DVD “COME BACK A-LIVE”: NON E’ IL PRIMO CHE PUBBLICATE, VERO? QUALI SONO LE MOTIVAZIONI CHE VI HANNO SPINTO A PRODURLO? COSA VOLEVATE DARE AI FAN?
Francesco:
“La parte del DVD contenente il reportage dell’esperienza americana è rivolta in maggior misura al pubblico nostrano, per fargli assaggiare un po’ di quello che abbiamo vissuto negli States: i vari contesti così spettacolari, quanto e come la gente partecipasse, fino a che punto possiamo essere imbecilli (vedi le gag), ecc… Per quanto riguarda invece il concerto a Russi, oltre ad essere a nostro avviso una buona performance e quindi in ogni caso un discreto biglietto da visita, è sopratutto un omaggio a i fan americani che abbiamo colpito quando eravamo là. Infatti i concerti suonati in location come la piazza del centro storico di Russi sono ‘nuove’ o perlomeno atipiche agli occhi di un americano, dato che le loro città sono completamente differenti!”.

IL DVD SI APRE CON LA FRASE: “In March 2010 a rock band called RAIN routes the way of the American Dream”. COSA RAPPRESENTA PER VOI IL SOGNO AMERICANO DI CUI TUTTI PARLANO? CHE SIGNIFICATO DATE AD ESSO?
Francesco:
“Per noi quella frase significa portare il ‘verbo dei RAIN’ oltreoceano, un’opportunità che ben poche band hanno avuto da queste parti. Poter suonare nei locali più fighi che ci siano con il pubblico giusto, che ti apprezza e molto spesso ti acclama. Personalmente è un sogno che ho sempre avuto fin da bambino e così anche tutti gli altri, e ce l’abbiamo fatta ed è andato tutto bene, cazzo! Dimmi se non è un sogno, questo!”.
Amos: “Onestamente devo dirti che pensavo che potessimo anche non piacere; temevo un po’ il confronto con gli stessi W.A.S.P. e con le altre support band americane che di sera in sera si alternavano prima di noi, ma invece la gente si gasava solo con noi, le altre band USA le abbiamo proprio spazzate via, incredibile! Tutte le sere un sacco di persone ci facevano i complimenti e volevano nostre foto ed autografi. Comunque, il vero sogno americano è per me anche il fatto che pure mentre non suoni e sei in giro per l’America e magari ti fermi a fare benzina, il benzinaio ti chiede come mai sei da quelle parti, se fai parte di una band, o dove suoni la sera; e poi magari se suoni lì vicino questo davvero ti viene a sentire! Sarebbe impossibile in un altro paese, negli States tutto sembra già essere predisposto per il rock, yeah! Una volta, un pomeriggio, mentre stavamo mangiando a Sayreville in un locale specializzato in costolette di maiale, la cameriera ci ha chiesto se eravamo noi quei RAIN che il suo collega in cucina aveva sentito alla radio, e se era vero che quella sera avremmo effettivamente suonato lì! Poi ci hanno persino regalato le magliette del locale e Francesco la sera è salito sul palco con una di quelle t-shirt, troppo bello, dai!”.

LA PRIMA PARTE DEL DVD RIPORTA DIVERSE SCENE E FILMATI PRESI DAL TOUR AMERICANO. SI PUO’ NOTARE CHE PER QUESTA SEZIONE AVETE PUNTATO PIU’ SU UN APPROCCIO DIVERTENTE E SCANZONATO PIUTTOSTO CHE SULLA QUALITA’ DELL’IMMAGINE… E’ IL RISULTATO DI UNA DECISIONE PRESA A PRIORI, O E’ VENUTA COSI’ UNA VOLTA COMINCIATO A MONTARE IL VIDEO?
Francesco:
“Sinceramente abbiamo fatto il massimo con ciò che avevamo a disposizione. Avevamo un grande operatore, il nostro Dave Tonioni (l’uomo tuttofare: cameraman dal tempismo pazzesco, merchandiser, pubbliche relazioni telematiche, diario di bordo, ecc…) e delle telecamere di buona qualità ma non professionali… Ovviamente tutto ciò che potevamo fare era puntare al massimo sui tempi di successione delle immagini, sui contenuti e sul divertimento. Visto che poi il montaggio lo ha fatto lo stesso autore delle riprese, ovvero Dave, è stato per noi tutto quanto un po’ più in discesa. Bisogna prestare particolare attenzione anche a Gabriele Rapali, il fonico, un grande professionista con una particolare predisposizione per la comicità (ride, ndR). Bella Gabri!”.

PARLATECI DEL LIVE IN RUSSI… E’ SICURAMENTE UNA SCELTA ATIPICA COME LOCATION PER UN CONCERTO DA DVD! IL PUBBLICO SEMBRA ESIGUO, E VIENE INQUADRATO MENO FREQUENTEMENTE RISPETTO AI DVD LIVE CHE SIAMO SOLITI VISIONARE. COME MAI QUESTA SCELTA E NON MAGARI UNO SHOW PIU’ AFFOLLATO O IN UN POSTO PIU’ FAMOSO, PER ESEMPIO AD HOLLYWOOD?
Amos:
“E’ stata una idea del nostro editore Luigi Mazzesi, che appena siamo tornati dal tour è venuto da me dicendomi: ‘perché non registrare il primo concerto che farete qui in Italia, ora che siete belli carichi e di ritorno da tre settimane di concerti in USA? Magari ne ricaviamo un bel DVD live’. ‘Fichissimo!’, gli ho risposto, e così abbiamo deciso di registrare il concerto del primo maggio 2010 svoltosi in piazza a Russi, in provincia di Ravenna, che era proprio il primo dopo il nostro ritorno in Italia all’inizio di aprile. Negli States sarebbe stato impossibile per noi registrare tutto bene durante il tour, e poi suonavamo solo trentacinque minuti… troppo poco per un DVD. Vorrà dire che lo faremo la prossima volta!”.

A PROPOSITO DI HOLLYWOOD, NELLA LISTA NON E’ INCLUSO IL MITICO “WHISKY A GO-GO”. E’ UN NOME CHE TUTTI I ROCK FAN ASSOCIANO SEMPRE AI TOUR NEGLI STATES… VI SAREBBE PIACIUTO SUONARE LI’?
Francesco:
“Certo che sì, ho sempre associato il ‘Whisky a GoGo’ ai ‘The Doors’ per l’evento storico successo quando Morrison pronunciò i versi edipici di ‘The End’. I Doors sono uno dei miei gruppi preferiti sin da quando avevo dodici anni, e quindi avrebbe sicuramente rappresentato un ulteriore valore aggiunto per me!”.
Amos: “In realtà ad oggi il ‘Whisky’ è un po’ in disgrazia, le mode negli USA sono molto veloci, e ora tirano di più il ‘Roxy’ e il ‘Key Club’, però certamente una data ‘Down at the Whisky’ ci sarebbe stara di brutto (ride, ndR)! Anche se adesso c’è da dire che praticamente fanno soltanto show di piccole band emergenti che si vendono da sole i biglietti sullo strip”.

BELLO ANCHE LO SLIDE-SHOW CON LE FOTO PRESE DAL TOUR! SONO STATI FOTOGRAFATI PERO’ POCO I FAN E (SOPRATTUTTO) LE FAN… DA GENTE COME VOI CI ASPETTAVANO UN SACCO DI SCATTI DI BELLE FIGLIOLE CALIFORNIANE! IN REALTA’ IN AMERICA AI CONCERTI I FAN NON SONO COSI’ ESPANSIVI E ‘HOT’ COME LI SI DIPINGE QUI IN ITALIA? COSA CI DITE SU QUESTO ASPETTO DELLA VITA ROCK’N’ROLL?
Francesco:
“Be’, qui mi tocca contraddirti, lì i fan sono capaci di farti sentire davvero grande, come ho già detto in risposta a domande simili, e sebbene il rock ‘n’ roll noi lo abbiamo dentro e lo abbiamo sempre visto e vissuto in tutte le salse, solo in pochi altri casi davvero molto circoscritti abbiamo avuto un feedback così caloroso! Sembravano tutti davvero molto attratti dal nostro rock ‘n’ roll old style, proprio perché era da parecchio tempo che non ne sentivano. Lo dimostra il fatto che abbiamo venduto tutto il merchandising che ci eravamo portati e che i nostri banchetti erano spesso affollatissimi tra baldorie di vario genere, autografi, ecc! Non abbiamo fotografato tutta la gnocca che c’era solo perché siamo tutti fidanzati (grandi risate,ndR)!”.

ADESSO CHE QUESTO TOUR COSI’ IMPEGNATIVO E’ FINITO E IL DVD HA VISTO LA SUA PUBBLICAZIONE, COSA PREVEDETE DI FARE? UN ATTIMO DI PAUSA, UN NUOVO DISCO O TANTE ALTRE DATE COME AVETE SEMPRE FATTO?
Francesco:
“Abbiamo interrotto le preproduzioni di un nuovo disco per seguire un progetto importante: l’antologia dei trent’anni della band. Si tratterà di una raccolta di vecchi brani completamente riarrangiati, compresa una bonus track inedita. Alcuni dei vecchi brani risulteranno addirittura irriconoscibili e ne stamperemo una tiratura anche in vinile. Non vedo davvero l’ora! Poi riprenderemo in mano il disco nuovo, di cui abbiamo già sei brani buoni, e allora andremo avanti con quello… L’attività live ovviamente risulterà un poco rallentata ma di sicuro mai fermata, anche perché il contatto e il confronto col pubblico è sempre molto importante per noi”.

E’ GIUNTO IL MOMENTO DI SALUTARCI. VOLETE DIRE QUALCOSA AI NOSTRI LETTORI?
Francesco:
“Certo che sì! Rock On & Never Surrender! Bella voi! Grazie per l’attenzione”.
Amos: “Andate in USA, ragazzi… è da paura, andateci prima possibile! Chiudo annunciando le nostre prossime date che faremo come spalla dei mitici TYGERS OF PAN TANG. Yeah!
18 feb 2011 @ ROCK PLANET, Pinarella di Cervia (RAIN + TYGERS OF PAN TANG)
19 feb 2011 @ LEGEND 54, Milano (RAIN + TYGERS OF PAN TANG)
20 feb 2011 @ VIPER, Firenze (RAIN + TYGERS OF PAN TANG)
Ciao!”. 

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