RAVEN – The pack is back!

Pubblicato il 06/01/2014 da

In una gelida serata invernale di inizio dicembre, abbiamo il piacere di scambiare quattro chiacchiere con John Gallagher, bassista e cantante di una delle band più rappresentative di tutta la NWOBHM: i Raven! Accomodati sul divano posto nell’atrio del Legend 54, luogo nel quale avrà sede l’ennesimo ed infuocato show del trio inglese, il frontman si dimostra sin da subito estremamente affabile e loquace, pronto a rispondere in maniera puntuale ed esaustiva a tutte le nostre domande. Ne verrà fuori un’intervista molto interessante, colma di dettagli, dalla quale il protagonista non mancherà di snocciolare una serie di simpatici aneddoti ed invitanti curiosità, che hanno costellato l’onorevole carriera percorsa tra inevitabili alti e bassi. Il tutto condito da uno spiccato accento “Geordie”, caratteristico della zona di Newcastle upon Tyne, città natale dei fratelli Gallagher…

Raven - Band - 2012

CIAO JOHN, DA QUALCHE MESE AVETE PUBBLICATO IL SONTUOSO DVD ANTOLOGICO “ROCK UNTIL YOU DROP” COSA CI PUOI RACCONTARE DI QUESTA ESPERIENZA?
“Abbiamo iniziato a sviluppare l’idea circa quindici anni fa, quando abbiamo pubblicato il CD antologico ‘Raw Tracks’ nel 1999, raccolta di parecchie demo e brani dal vivo sino ad allora inediti. In quel periodo abbiamo pensato che sarebbe stato interessante riunire alcuni nostri filmati in un documentario. Ci siamo poi avvalsi della collaborazione di alcuni amici, come Dee Snider e Lars Ulrich, che ci hanno concesso delle brevi interviste. In seguito io e Mark abbiamo trascorso parecchio tempo ad assemblare il materiale a disposizione: ne avevamo a tonnellate! Il risultato finale è composto da oltre tre ore e mezza di interviste, filmati promozionali, esibizioni live recenti e non, nonché qualche simpatico siparietto ripreso nei backstage”.

SOLITAMENTE, COME SI SVILUPPA IL VOSTRO PROCESSO DI SONGWRITING?
“Dipende, non c’è un metodo preciso. Solitamente uno di noi tira fuori un riff o un’idea interessante, la propone all’altro ed insieme la sviluppiamo registrando una demo sul nostro sedici tracce. In seguito riascoltiamo ciò che abbiamo inciso e lavoriamo per creare delle composizioni definitive”.

PENSI CHE CI SIA ANCORA SPAZIO PER MIGLIORARE QUALITATIVAMENTE LA VOSTRA PROPOSTA DOPO TRENT’ANNI DI CARRIERA?
“Assolutamente sì! Lo abbiamo dimostrato sul nostro ultimo album ‘Walk Through Fire’, semplicemente il miglior disco della nostra carriera, così come siamo convinti che il nostro prossimo album sarà ancora più valido!”.

QUINDI SEI ANCORA PIENAMENTE SODDISFATTO DEL VOSTRO PRECEDENTE ALBUM “WALK THROUGH FIRE”!
“Certamente! Avevamo i brani giusti, l’attitudine vincente ed un gran feeling tra di noi… il resto è venuto da sé”.

PERCHE’ AVETE SCELTO ‘RAVEN’ COME MONIKER PER LA BAND? HA UN PRECISO SIGNIFICATO PER VOI?
“Non esattamente. Eravamo ragazzini ed era la proposta più accattivante della lista che avevamo stilato… Raven! Suona benissimo (ride ndR). Tante band hanno utilizzato questo termine all’interno del proprio moniker, ma nessuna si chiama semplicemente Raven!”

COSA HAI PROVATO QUANDO HAI STRETTO TRA LE TUE MANI LA TUA PRIMA COPIA DEL DEBUTTO “ROCK UNTIL YOU DROP”?
“Ovviamente eravamo al settimo cielo, ma credo che l’emozione più grande sia stata quella di renderci conto che il nostro primo singolo “Don’t Need Your Money” veniva trasmesso nelle radio locali. E’ stata una soddisfazione enorme”.

NEL 1983 AVETE REINTERPRETATO IL CLASSICO DEGLI STEPPENWOLF “BORN TO BE WILD”, AVVALENDOVI DELLA COLLABORAZIONE DI UDO DIRKSCHNEIDER DEGLI ACCEPT. HAI UN ANEDDOTO PARTICOLARMENTE SIMPATICO DA SVELARCI DI QUELLA PARTNERSHIP?
“Sicuramente! Udo all’epoca non si sapeva esprimere molto bene in inglese (ride ndR). Dopo aver preso reciproca confidenza, abbiamo inciso il pezzo senza incontrare grosse difficoltà. Una volta finito il lavoro, Udo si è rilassato, concedendosi qualche alcolico di troppo, ce lo siamo ritrovati sdraiato per terra in sala di incisione a sbiascicare ‘In Trance’ degli Scorpions (ride di gusto, ndR)”.

NELLO STESSO ANNO SIETE STATI IN TOUR CON I METALLICA NEGLI STATI UNITI. QUALI RICORDI MIGLIORI CONSERVI DI QUELL’ESPERIENZA?
“E’ stata una delle esperienze letteralmente più folli che abbia mai vissuto! Non si trattava soltanto di un concerto heavy metal fine a sé stesso, perché il pubblico ha contribuito a creare un’atmosfera unica durante le nostre esibizioni. Pur essendo al primo album, si intuiva che i Metallica avrebbero fatto strada, quei ragazzi avevano un talento fuori dal comune e in quel periodo erano completamente fuori di testa (ride, ndR)”.

NEL 1985 AVETE DECISO DI CAMBIARE IL VOSTRO TIPICO SOUND, A FAVORE DI UN APPROCCIO DECISAMENTE PIU’ MELODICO, BEN EVIDENZIATO IN “STAY HARD” E SOPRATTUTTO IN “THE PACK IS BACK”. QUALI SONO STATE LE PRINCIPALI RAGIONI CHE VI HANNO SPINTO A QUESTA SVOLTA?
“I nostri primi due album sono incentrati su brani estremamente veloci e d’impatto, mentre già dal successivo ‘All For One’ abbiamo cercato di dare maggiore spazio alla melodia. ‘Stay Hard’ rappresenta quindi la naturale evoluzione verso un approccio più maturo, al suo interno ci sono alcune canzoni che mi piacciono ancora come ‘Restless Child’ e ‘On and On’. Con il successivo ‘The Pack Is Back’ invece abbiamo ricevuto enormi pressioni dalla casa discografica (Atlantic Records, ndR), dal produttore e dal management, per incidere un lavoro dai toni decisamente più commerciali. Ci siamo adattati a queste direttive, ma devo ammettere che il risultato è innaturale. Dopo aver ultimato i lavori, ci siamo resi conto che il sound non ci rispecchiava, pur avendo al suo interno un paio di brani apprezzabili. Infatti con il successivo ‘Life’s A Bitch’ siamo semplicemente ritornati ad essere noi stessi, e ad oggi, penso sia uno dei migliori dischi che abbiamo mai inciso”.

SEI ANCORA IN CONTATTO CON IL VOSTRO EX BATTERISTA ROB “WACKO” HUNTER?
“Dalla separazione non ci siamo parlati per circa cinque anni e successivamente abbiamo riallacciato i rapporti, sebbene lo senta di rado. Siamo comunque orgogliosi del percorso che abbiamo condiviso con lui”.

COSA NE PENSI DELL’EVOLUZIONE DEL MUSIC BUSINESS? QUANDO AVETE INIZIATO C’ERANO SOLTANTO I LONG PLAYING, I SETTE POLLICI E LE AUDIO CASSETTE. OGGI ABBIAMO INTERNET CON FACEBOOK, YOUTUBE ETC…
“Ci sono alcuni pro e molti contro. Ad esempio, oggi puoi scoprire nuove band con un semplice click, ma purtroppo la qualità del formato mp3 è… ehm…”.

UNA MERDA?
“Esatto! (risate, ndR). Il vinile ti regala un’esperienza sonora qualitativamente impagabile, il CD ha i suoi difetti ma tutto sommato è un supporto accettabile, mentre i file compressi hanno una resa sonora tremenda. Conta poi che oggi gran parte delle persone scaricano intere discografie senza pagare un centesimo ai musicisti e credo che questo non sia affatto corretto. All’epoca la nostra fonte di sostentamento era rappresentata dai dischi, oggi invece dai tour promozionali. Inoltre, oggi si è abbassata notevolmente la soglia di attenzione: tutti sono capaci di mettere gli mp3 nel proprio lettore da tenere in auto o da ascoltare in cuffia, ‘skippando’ di continuo da una canzone ad un’altra senza neanche finirla. Tutto ciò non accadeva con il vinile, era obbligatorio ascoltarlo tutto!”.

QUAL E’ IL SEGRETO DELLA VOSTRA LONGEVITA’?
“Patatine, tè, birra… Seriamente, non lo so. (ride, a questo punto interviene alla chiacchierata suo fratello Mark)”.
M: “Quando fai un lavoro con passione hai la forza di superare tutti gli ostacoli che ti si pongono davanti. Non si tratta solo di suonare per rimorchiare ragazze, fare musica per noi significa tutto”.

NEL 2014 PUBBLICHERETE IL VOSTRO PROSSIMO ALBUM DOPO QUATTRO ANNI DI SILENZIO. CI PUOI FORNIRE QUALCHE ANTICIPAZIONE?
“Il nostro nuovo album potrebbe chiamarsi ‘L’Italia è fantastica’! Amiamo gli spaghetti! (risate, ndR). Tornando a noi, abbiamo composto alcuni episodi più elaborati, più progressive, facendo sempre attenzione a mantenere intatto il tipico Raven sound”.

COME VI SIETE TROVATI L’ULTIMA VOLTA CHE SIETE PASSATI QUI DA NOI IN ITALIA?
“Abbiamo tenuto quattro concerti e ci siamo divertiti tantissimo. Come al solito il pubblico italiano è molto caloroso e partecipe. Very cool”.

CONCLUDIAMO CON UNA DICHIARAZIONE DEDICATA AI VOSTRI NUOVI FAN: COSA DEVONO ASPETTARSI DA UNO SHOW DEI RAVEN?
“Energia al centodieci per cento, sommata ad una forte dose di divertimento. Grazie per l’intervista!”.

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