READY, SET, FALL! – Memento audere semper

Pubblicato il 12/04/2014 da

Dalla Liguria una formazione che punta in alto, dimostrando di avere i numeri per gareggiare a livello internazionale: i Ready, Set, Fall! ci hanno stupito piacevolmente con il loro “Memento”, disco completo e solidissimo che fonde melodeath a metalcore con interessanti puntate nel campo nu-metal, costruito su una formula che si dimostra più longeva di quanto chiunque avesse potuto pensare. Tralasciando le etichette, è comunque la musica a parlare per il five-piece genovese, che spalleggiata da appoggi significativi ha tutte le carte in tavola per proseguire nella maniera migliore il proprio percorso artistico.

Ready Set Fall - band - 2014

HAI VOGLIA PRIMA DI TUTTO DI RACCONTARE BREVEMENTE LA STORIA DEL GRUPPO?
“I Ready, Set, Fall! come gruppo nascono nella primavera del 2010 dall’unione dei membri di altri gruppi della scena metal/hardcore ligure. Dopo alcuni cambi di lineup, raggiunta una formazione stabile abbiamo registrato il nostro primo EP, ‘Buried’, a Torino nel Fusix Studio e sin dalla sua pubblicazione abbiamo subito ottenuto un responso positivo che ci ha permesso di suonare in giro per l’Italia e l’Europa, avendo l’opportunità di fare moltissime esperienze fondamentali per la coesione della band, una delle cose basilari per gestire l’equilibrio interno”.

DOMANDA BANALE MA OBBLIGATORIA: COME MAI QUESTO NOME? COME E’ NATO E VI DA’ FASTIDIO VENGA CRITICATO?
“Il nome ‘Ready, Set, Fall!’ nasce da un pomeriggio di brainstorming. Viene all’improvviso da un’idea di Giovanni, uno sguardo un po’ ironico al pessimismo cosmico leopardiano, per quanto il nome possa essere stato affiliato a panorami più commerciali e più pop di volta in volta esso, ironicamente, nasconde un messaggio parecchio triste e tragico, è la lezione di come a volte nella vita siamo più emozionati nell’attesa di un evento dell’evento stesso, di come proprio all’ultimo, quando ormai tutto va a gonfie vele, ogni cosa può diventare un peggior incubo per chiunque, distruggendo ogni speranza e sogno sul percorso. Siamo anche stati chiamati ‘Ready, Set, Fail’ alle volte, è un peccato non averci pensato prima!”.

“MEMENTO” È UN DISCO MOLTO MATURO: RACCHIUDE ANNI DI SCRITTURA ED ESPERIENZE O HA AVUTO UN TRAVAGLIO REGOLARE?
“Il disco è stato scritto nell’arco di due anni, periodo in cui abbiamo avuto una crescita musicale sia come individui sia come band, perciò alcuni brani sono stati scritti con un impatto più emotivo rispetto agli ultimi, che hanno sicuramente una concezione musicale più matura”.

VI PRESENTATE COME UN GRUPPO DEATH MELODICO, E DA LI’ E’ FACILE PASSARE AL METALCORE. IO PERÒ HO SENTITO PIÙ DI UN’INFLUENZA NU METAL NEL DISCO. SIETE D’ACCORDO? DA DOVE PROVIENE QUESTA VENA?
“Ad alcuni di noi e al nostro produttore piace molto il nu metal stile Korn, quindi in alcuni brani è stato inserito questo nostro gusto musicale, sempre cercando però di non perdere il filone principale e ricorrente di tutto l’album. Abbiamo cercato di dare uno stampo moderno è più di facile concepimento ad una chiave ben più complessa melodeath, senza però rischiare di perdere la possibilità di tenere un groove tipico del nu metal”.

LA PRODUZIONE E’ DI PRIMO LIVELLO. VOLETE PARLARE DELL’ESPERIENZA IN STUDIO E DEL VOSTRO PRODUTTORE? SIETE SODDISFATTI?
“Il nostro produttore è stata una figura fondamentale nella creazione del disco, siamo davvero soddisfatti del prodotto finale. L’esperienza in studio è un passo fondamentale per una band e abbiamo avuto la fortuna di poterla fare al meglio”.

A TUO PARERE CON L’AVVENTO DELLA TECNOLOGIA IL MEGLIO VA CERCATO ANCORA FUORI DALL’ITALIA IN MATERIA DI PRODUZIONE?
“A mio parere il discorso di trovare produzioni migliori all’estero poteva essere fatto anni fa. Con l’avvento della tecnologia non si necessita più di grandi banchi o outboard stratosferici, questo ha permesso un innalzamento della qualità media delle produzioni, tuttavia ha anche standardizzato molto il sound. A mio parere l’Italia offre un livello di produzioni che stanno tranquillamente al passo con le produzioni estere”.

COME SIETE ARRIVATI A FIRMARE PER LIFEFORCE?
“Il nostro manager Chris Klimek della Iron Will ha fatto un lavoro incredibile in questi due anni, siamo entrati in contatto con Stefan di Lifeforce attraverso lui e l’intesa è stata istantanea, sapevamo che il nostro lavoro sarebbe stato valorizzato e così è stato fatto”.

VI HO VISTI NEL ROSTER MONSTER ENERGY ASSIEME A BAND DI CARATURA INTERNAZIONALE, COMPLIMENTI! COSA SIGNIFICA IN PRATICA UNA SPONSORIZZAZIONE DEL GENERE E COME SI ARRIVA AD AVERLA?
“Grazie mille! Siamo entrati in contatto con Monster dopo aver partecipato ad alcuni live show dove abbiamo suonato con band del loro roster, e da lì è nato un interesse reciproco. Uno sponsor può funzionare in parecchi modi diversi, Monster Energy si assicura che una band porti il marchio in giro ad ogni data, con spille, accessori, magliette, berretti e ovviamente parecchie lattine Monster Energy Drink! In più lo staff italiano è già venuto più e più volte a vederci suonare per poi pubblicare sul sito Monster il resoconto della serata, è successo pure all’estero”.

E’ VOSTRA VOLONTÀ DEDICARVI AL TOUR IN MANIERA INTENSIVA O LA VOSTRA ATTIVITÀ LIVE È SUBORDINATA AD ALTRO? IN SINTESI SIETE PRONTI A MOLLARE TUTTO E PROVARE A VIVERE DI SOLA MUSICA?
“Nel corso degli anni per poter suonare in giro abbiamo anche dovuto svolgere attività parallele al gruppo e continuiamo a farlo, poter suonare in giro richiede molti sacrifici ma ti ricompensa con soddisfazioni enormi. Ovviamente noi non vediamo l’ora di poter intraprendere dei tour lunghi in tutto il mondo e poter vivere di quello, è il sogno per cui continuiamo a lottare ogni giorno e spero che poco per volta potremo raggiungere dei traguardi importanti”.

SECONDO TE IL PUBBLICO ITALIANO È ESTEROFILO?
“Il pubblico italiano ha il palato molto particolare. Molto spesso ci si ritrova a discutere sul fatto che band straniere vengano idolatrate mentre la realtà locale è in parte trascurata e che il maggiore afflusso di gente ai concerti si ha per i gruppi ‘storici’. Ma non bisogna mai generalizzare, l’Italia può vantare numerose realtà molto interessanti in fatto di band e il pubblico stesso, checché se ne dica, è uno dei più affezionati e calorosi perciò alla tua domande posso risponderti che è vero al 50%, non ci sono mai realtà totalmente negative o totalmente positive. L’Italia ha soltanto bisogno di un incentivo in più per valorizzare ciò che è suo, non tutto è perduto”.

COSA C’È IN AGENDA NEL VOSTRO FUTURO PROSSIMO?
“Al momento stiamo spingendo ‘Memento’ il più possibile nelle casse di chiunque ci conosca! Il nostro piano principale è ottenere ottimi risultati di vendita e al contempo preparare dei tour e degli show in giro per l’Europa e l’Italia, è importante non fermarsi mai!”.

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