Per descrivere le emozioni che suscita l’ascolto di un disco deiRed Harvest si farebbe davvero fatica a trovare le parole: la musicadei norvegesi è talmente oscura e alienata che riesce a tirare fuori daognuno il suo lato più negativo e malvagio. Con il nuovo “A GreaterDarkness” i ragazzi, una volta di più, si sono superati, sfornandol’ennesimo disco eccellente di una discografia quasi perfetta. Sonopoche le band che in quasi vent’anni di onoratissima carriera possonovantare uscite di qualità elevatissima senza peraltro mai ripetersi.Anche se infatti la band rimane riconoscibilissima già al primoascolto, riesce di volta in volta ad aggiungere qualcosa al propriosound, sempre alla ricerca del massimo grado di oscurità e cupezza. laparola passa a Turbonatas e a Ofu Kahn…
PARTIAMO CON UNA DOMANDA DA UN MILIONE DI DOLLARI: COME DESCRIVERESTE IL VOSTRO SOUND ATTUALE?
Turbonatas: “Doomsday metal dark e heavy, con elementi industriali e psichedelici”.
COSA RENDE I RED HARVEST DIFFERENTI DA TUTTE LE ALTRE BAND SULLA SCENA?
Turbonatas: “Penso che chiunque abbia mai ascoltato i Red harvestconcordi con il fatto che il nostro sound è unico. Puoi sentiresvariate influenze dentro di esso, ma è impossibile incasellarci”.
SIETE COMPLETAMENTE SODDISFATTI DEL NUOVO ALBUM?
Turbonatas: “Certo! Altrimenti non lo avremmo mai pubblicato.Personalmente penso che stavolta non ci siano riempitivi o traccedeboli. Sono convinto al 100% della bontà del nuovo materiale”.
COME SI SONO SVOLTE LE REGISTRAZIONI E LE COMPOSIZIONI?
Turbonatas: “Abbiamo dedicato parecchio tempo alla stesura delletracce, tanto che ci siamo assicurati di essere in grado di riproporretutti i brani in sede live persino prima di avere iniziato lapre-produzione. Le registrazioni sono filate via lisce, così come ilmixing”.
COME NASCE UNA VOSTRA CANZONE E COSA VI ISPIRA MAGGIORMENTE?
Turbonatas: “Solitamente un membro della band arriva con un riff oun’idea, poi ci lavoriamo sopra tutti insieme fino a che il dettagliosi inserisce bene nel complesso. Personalmente mi sento ispirato dallecose che leggo e vedo e dalle esperienze quotidiane. Anche film ecartoni animati mi ispirano parecchio”.
QUALI SONO LE RADICI DELLA VOSTRA PASSIONE PER L’INDUSTRIAL?
Turbonatas: “Semplicemente io sono sempre stato un grandissimo fan diMinistry, Laibach e GGFH: mi fanno impazzire anche i primi FearFactory”.
I RED HARVEST SONO LA TUA UNICA OCCUPAZIONE?
Turbonatas: “No, io sono anche art director. Non ho molto tempo per mestesso, ci sono giorni che sono davvero duri, ma mi piace molto tuttociò che faccio”.
QUINDI NON RIUSCITE A VIVERE DI SOLA MUSICA?
Turbonatas: “No, ma comunque tutto ciò che faccio ha a che fare con ilmondo dell’arte, quindi non dò molto peso al fatto che non campi disola musica. Sono comunque in grado di mantenermi facendo l’artista”.
DI COSA TRATTANO I TESTI?
Ofu Kahn: “Come capita a molti siamo ispirati dalla paranoiagiornaliera, che ci ammorba quotidianamente in ogni modo ed in ogniaspetto della vita. Siamo bersagliati dai media, colpiscono la nostramente tutti i giorni e ciò crea un determinato mood: questo è quelloche cerchiamo di catturare con la nostra musica ed i nostri testi.All’inizio non è facile da capire, ma dopo un po’ le cose iniziano adavere un senso. Siamo ovviamente anche amanti della musica e siamovecchi abbastanza per ammettere che molti gruppi ci influenzano. Nonsolo band metal, ma anche roba elettronica, chill out, dub, old schooltechno, hardcore, punk eccetera. I film e internet giocano un ruoloimportante nella creazione del mondo lirico dei Red Harvest”.
SIETE SPESSO COLLEGATI ALLA SCENA BLACK: COME MAI SECONDO VOI?
Turbonatas: “Probabilmente perchè siamo norvegesi e abbiamo un soundmolto oscuro e freddo. Siamo in giro dal 1989 e siamo stati parte dellacostruzione della scena che poi sarebbe diventata il black metal, anchese poi abbiamo deviato in una direzione diversa da quella delle altreblack metal band”.
SEI COINVOLTO NEL PROGETTO DUNKEL:HEIT: CE NE VUOI PARLARE?
Turbonatas: “I Dunkel:heit sono una band davvero unica. Io, Lrz e OfuKahn ne abbiamo fatto parte per un po’. Suonavamo musica industrialecon tantissima gente on stage. A quei tempi la cosa era parecchioestrema, alcuni ci definirono i Ministry che suonavano come MadreTeresa. Ora per me il progetto è morto, anche se devo ammettere che aitempi mi ha divertito parecchio”.
DOPO PIU’ DI QUINDICI ANNI DI CARRIERA, TE LA SENTI DI TRACCIARE UNA SORTA DI BILANCIO?
Turbonatas: “Mi dispiace, non me la sento ancora di rispondere a questadomanda. Sappi solo che il mio obiettivo principale è suonare in unaband dove poter crescere come musicista ed artista”.
IL TITOLO DEL NUOVO ALBUM DESCRIVE PERFETTAMENTE LA VOSTRA MUSICA: SIETE ALLA RICERCA DI UN’OSCURITA’ SEMPRE MAGGIORE?
Turbonatas: “Sì. Seriamente, non ci siamo mai seduti a tavolino edeciso come uscirà un nuovo album ancora prima che iniziassimo alavorarci sopra. Succede e basta. Ovviamente noi cinque abbiamo unanimo oscuro per poter partorire dei lavori come quelli dei RedHarvest”.
AVETE INTENZIONE DI SUONARE DAL VIVO NEL FUTURO PROSSIMO?
Turbonatas: “Certo, suonare live è una parte fondamentale della vita della band”.
COSA PENSATE DELLA TECNOLOGIA? VI PIACE O VI IMPAURISCE?
Turbonatas: “La tecnologia è un male necessario. Negli scorsi anni ilmio laptop mi è stato davvero utile, anche se spesso ho avuto l’istintodi gettarlo fuori dalla finestra. Finalmente ho imparato a registrare iriff sul laptop e questo significa che ora sono in grado di memorizzareinformazioni che prima non ero in grado di assimilare. Questo solo perfare un esempio, anche perchè non hai idea di quanti cazzo di riff hoperso negli anni perchè non avevo a disposizione registratori ecassette”.
GRAZIE PER LA PAZIENZA, E A PRESTO!
Turbonatas: “A voi!”.