RHAPSODY OF FIRE – La Fine Di Un’ Era

Pubblicato il 19/06/2011 da

Dopo lo stop forzato di quattro anni, i Rhapsody Of Fire sono di nuovo in corsa a tutta velocità. Il nuovo e convincente album, “From Chaos To Eternity”, arriva a distanza di un anno dal precedente e altrettanto buono “The Frozen Tears Of Angels” e segna la fine della saga fantasy che si era aperta nel 1997 con il primo disco, “Legendary Tales”. Un capitolo importante dunque per la band di Luca Turilli e Alex Staropoli che, come lo stesso chitarrista ci conferma, ora ha l’opportunità di voltare pagina e dar via ad un nuovo corso. Quello che succederà è avvolto nel mistero e dovremo attendere ancora qualche mese prima di sapere che strada imboccherà uno dei gruppi metal più influenti del power metal sinfonico…
 

 

 


LUCA, ORA CHE SONO PASSATI ALCUNI MESI DAL VOSTRO TOUR DI RITORNO, VUOI FARE UN COMMENTO A FREDDO?
“È stato fantastico perchè erano diversi anni che non suonavamo dal vivo e non sapevamo cosa aspettarci, nel senso che il tour poteva anche andare malissimo. Invece abbiamo fatto una media di oltre ottocento persone a data, considerando anche i paesi dove suonavamo per la prima volta come Slovacchia o Polonia. Senza poi parlare di Italia e Francia, dove abbiamo fatto sold out in quasi tutte le date. È stato un ritorno fantastico che neanche i promoter si aspettavano!”.

E ORA SIETE GIÀ PRONTI CON IL NUOVO ALBUM “FROM CHAOS TO ETERNITY”… COME AVETE FATTO A COMPORLO IN COSÌ POCO TEMPO?
“Tutti sanno che sono un lavoratore da ricovero (risate, ndR)! No, ovviamente volevamo uscire subito con un secondo album per sancire il nostro ritorno. Un ‘uno-due’ che lasciasse senza respiro. Dopo anni di silenzio, è una cosa positiva per la band”.

AVETE COMPOSTO IL NUOVO DISCO MENTRE ERAVATE ANCORA IN TOUR O SUCCESSIVAMENTE?
“Abbiamo iniziato a scriverlo mentre facevamo la promozione di ‘The Frozen Tears Of Angels’. Anche in passato con i primi tre album dei Rhapsody e il mio primo solista avevo composto durante le fasi di promozione dell’album precedente”.

QUESTA VOLTA AVETE COMPOSTO TUTTO TU E ALEX O HA PARTECIPATO ANCHE QUALCHE ALTRO MEMBRO DELLA BAND?
“Questa volta abbiamo fatto tutto io e Alex, mentre Fabio (Lione, cantante, ndR) non ha preso parte alla composizione. Non c’è una ragione specifica: per ‘The Frozen Tears Of Angels’ era andata diversamente, anche perchè c’era più tempo e lui aveva già scritto il ritornello di ‘Sea Of Fate’. Inoltre io e Alex viviamo a Trieste, Fabio a Pisa. Questa volta dunque non c’è stato il tempo necessario per trovarci e noi volevamo pubblicare il nuovo album il prima possibile”.

QUALCHE ASSOLO PERÒ È OPERA DEL NUOVO CHITARRISTA TOM HESS…
“Sì! Due assoli, uno è il secondo di ‘Ghost Of Forgotten Worlds’, mentre l’altro è quello di ‘I Belong To The Stars'”.

VUOI DIRCI QUALCOSA DI PIU’ RIGUARDO A TOM?
“Tom è stilisticamente molto diverso da me e questo è uno dei motivi per cui abbiamo voluto presentarlo come membro della band e non come esterno. Se ascolti gli assoli puoi sentire le differenze: io sono più fissato col neoclassico e molto in stile Malmsteen, Jason Becker o Marty Friedman; lui invece non saprei esattamente come definirlo…é più metal, più completo e ad ampio spettro. Inoltre è un maestro ed è diventato famoso in tutto il mondo grazie ai suoi corsi online”.

ERA STATO LUI A SPINGERTI A CREARE I TUOI CORSI ONLINE “NEOCLASSICAL REVELATION”?
“Mentre eravamo in tour con i Manowar, lui suonava con gli Holyhell. Fu lì che mi fece vedere la sua piattaforma d’insegnamento online… una figata pazzesca! Pensai allora che avremmo potuto dar vita ad una partnership che mi permettesse di usare la sua piattaforma per insegnare e condividere con gli allievi tutto il materiale, come spartiti, assoli ed esercizi che ho messo da parte nel corso degli anni”.

STILISTICAMENTE “FROM CHAOS TO ETERNITY” MI SEMBRA UN ALBUM MENO DIRETTO E IN UN CERTO SENSO PIÙ PROGRESSIVO DI “THE FROZEN TEARS OF ANGELS”, CONCORDI?
“Diciamo che è più evoluto e ricco rispetto a ‘The Frozen Tears Of Angels’, più barocco e per questo forse richiede qualche ascolto in più per essere completamente apprezzato. Ad ogni modo, è molto più diretto di un album difficile come ‘Symphony Of Enchanted Lands part 2’. È, diciamo, vicino a ‘Power Of The Dragonflame’, dove c’erano sia canzoni dirette che altre più ricercate. Siamo partiti con ‘Legendary Tales’ e il più cinematografico ‘Symphony Of Enchanted Lands’, poi i più aggressivi ‘Dawn Of Victory’ e ‘Power Of The Dragonflame’, seguiti dal massimo della ricercatezza di ‘Symphony Of Enchanted Lands part 2’. Poi ‘Triumph Or Agony’, il nostro album più lento e mid tempo, il di nuovo diretto ‘The Frozen Tears Of Angels’ e ora ‘From Chaos To Eternity’, che chiude la saga con una prima parte più diretta e una suite finale che ricorda i Rhapsody più cinematografici”.

HAI ACCENNATO ALLA SAGA FANTASY CHE VI ACCOMPAGNA SIN DAL PRIMO ANNO E CHE ORA SI CHIUDE CON QUESTO NUOVO LAVORO. VIENE AUTOMATICO CHIEDERSI COSA ARRIVA DOPO…
“Questo per noi è il decimo CD, perchè fanno parte della saga anche i mini ‘Rain Of A Thousand Flames’ e ‘The Cold Embrace Of Fear’. Il nostro obiettivo era chiudere la saga col nostro decimo album. Adesso può succedere di tutto, nel senso che per la prima volta non abbiamo materiale residuo dalla produzione di un album. Ora ci divertiremo a proporre qualcosa di nuovo!”.

PREVEDI UN CAMBIO STILISTICO O QUALCOSA DI DIVERSO?
“I Rhapsody sono nati per l’amore per il cinema e per la musica epica e bombastica. Io e Alex non potremmo comporre altro per i Rhapsody, perchè sono un marchio ben preciso. Se volessi fare qualcosa di elettronico, lo farei come Dreamquest. Se volessi fare qualcosa di diverso, lo farei con un altro nome”.

HAI ANCHE ANNUNCIATO CHE È L’ULTIMA VOLTA CHE L’ ATTORE CHRISTOPHER LEE COMPARE SU UN VOSTRO ALBUM IN VESTE DI NARRATORE. DA DOVE DERIVA QUESTA DECISIONE?
“Semplicemente perchè con lui abbiamo registrato molte parti per questa saga e non avrebbe senso riproporre di nuovo la cosa. Inoltre lui ora ha una certa età e non è più disponibile come un tempo”.

OLTRE ALLA PRESENZA AD ALCUNI FESTIVAL ESTIVI, AVETE PIANIFICATO UN NUOVO TOUR?

“Penso che faremo questi festival estivi importanti, tra cui Wacken, ma non so altro riguardo alle date live. So che all’inizio dell’anno prossimo saremo in tour probabilmente di nuovo in Europa”.

SEMPRE PARLANDO DI DATE LIVE, AVETE MAI PRESO IN CONSIDERAZIONE UN CONCERTO CON UN’ORCHESTRA E MAGARI DI REGISTRARE UN LIVE IN QUESTO MODO?

“Certo, già da tempo abbiamo un piano a riguardo. C’era anche l’opportunità di farlo quest’anno, ma poi è sfumata per via dei troppi impegni. Noi vogliamo curare tutto nel dettaglio, perchè non siamo una band che delega la parte orchestrale a un arrangiatore. Siamo noi stessi a volerci occupare delle parti orchestrali, proprio per far sì che ne risulti qualcosa di speciale, non semplicemente la musica dei Rhapsody con dietro l’orchestra. In questo modo chi comprerà il live, avrà in mano qualcosa di realmente diverso, di speciale. Vedremo, dal prossimo anno tutto può succedere”.

I RHAPSODY OF FIRE SONO ORMAI UNA BAND AFFERMATA. QUANDO VI SIETE RESI CONTO CHE IL GRUPPO POTEVA RISCUOTERE UN CERTO SUCCESSO?

“All’inizio eravamo come ragazzini con in mano una demo che venivano messi sotto contratto in tempi rapidissimi. Ricevere il fax dalla Limb, in cui ci comunicavano la decisione di metterci sotto contratto, fu qualcosa di incredibile. Eravamo esaltati e ci aspettavamo di vendere subito 500.000 copie, perchè a quei tempi le band dichiaravano dati di vendita incredibili. Poi abbiamo scoperto che erano dati fasulli, pompati. Dopo la prima settimana dalla pubblicazione di ‘Legendary Tales’ avevamo già venduto 70.000 copie e ricordo che ci guardavamo e dicevamo ‘solo 70.000?’. In realtà non ci rendevamo conto dell’importanza del risultato. Ora col calo del mercato discografico ti rendi veramente conto di quanto lodevole era quel dato. Adesso in certi paesi ci sono più persone ai nostri concerti di quante copie si vendano in quello stato. Ti fa capire che ora è tutto download illegale”.

QUAL È IL VOSTRO ALBUM PIÙ DI SUCCESSO IN TERMINI DI COPIE VENDUTE?

“‘Symphony Of Enchanted Lands’ ad oggi ha venduto più di 200.000 copie, ma un album come ‘The Frozen Tears Of Angels’ ne ha già vendute oltre 60.000. Un dato incredibile, se consideri la condizione attuale del mercato discografico”.

TORNANDO UN PO’ INDIETRO NEL TEMPO, ORA PUOI DIRE QUALCOSA IN PIÙ RIGUARDO AI PROBLEMI CON JOEY DEMAIO E LA MAGIC CIRCLE MUSIC, PROBLEMI CHE HANNO PORTATO AL VOSTRO STOP PRIMA DI “THE FROZEN TEARS OF ANGELS”?
“No, mi spiace ma siamo vincolati per motivi legali. Non posso dire nulla. Ora comunque abbiamo una nuova vita e per questo per noi era importante riuscire a pubblicare subito un nuovo album e proseguire con la nostra carriera”.

CI SONO INVECE NOVITÀ RIGUARDO AI TUOI PROGETTI SOLISTI?
“Dopo la pubblicazione di ‘From Chaos To Eternity’, potremo iniziare a lavorare ad altro. Diciamo che ci saranno notizie importanti riguardo al futuro verso fine estate, dopo l’ultimo festival”.

VUOI ANTICIPARE QUALCOSA?
“No, mi spiace ma non posso…è tutto legato a contratti”.

UNA DOMANDINA VELOCE SUL LUCA TURILLI EXTRA MUSICALE: HAI ALTRE PASSIONI OLTRE ALLA MUSICA?

“Sono stratifoso dell’Udinese! E anche della Triestina. Mi piacciono anche i computer, ma più per composizione e non per forum o social network. Non sono uno da Facebook o Twitter. A dirla tutta non ho neanche un cellulare! Molti si meravigliano ma per me è normale, perchè quando non suono con la band a me piace stare tranquillo e dedicarmi a tutto il resto, come appunto sport, composizione e cinema. La musica bombastica, orchestrale e corale da colonna sonora che fa viaggiare la mia mente è la mia grande passione. Non ho mai fatto uso di droghe in vita mia ma questo tipo di musica per me è come se fosse una droga. Mi manda in estasi!”.

OK LUCA, A TE LE ULTIME PAROLE…

“Voglio solo dire che tornare dopo tanti anni a suonare in Italia e vedere tutta quella gente che ti sostiene è stato fantastico, un vero e proprio momento magico e incredibile!”.

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