In occasione dell’uscita del nuovo “Symphony Of Enchantend Lands Part 2 – The Dark Secret”, Metalitalia.com non si è lasciata sfuggire l’occasione di intervistare il cantante dei Rhpasody Fabio Lione, in quel di Milano. Fabio si è dimostrato sin dall’inizio della nostra chiacchierata molto disponibile e voglioso di raccontare tutto ciò che poteva riguardo al nuovo disco. Amati-odiati che siano qui in Italia, lasciamo la parola al cantante del gruppo italiano più conosciuto ed amato al mondo…
DELLA COLLABORAZIONE DI CHRISTOPHER LEE COI RHAPSODY SE NE E’ GIA’ PARLATO TANTO. HAI VOGLIA DI RACCONTARCI QUALCHE ALTRO PARTICOLARE A RIGUARDO?
“Certamente. E’ stato molto interessante e stimolante lavorare con questo grande artista. Christopher Lee è una persona molto intelligente e colta; pensa che parla correttamente ben dodici lingue! Ha dimostrato una professionalità incredibile svolgendo il suo lavoro in sole tre ore; abbiamo registrato diverse tracks, ma alla prima erano tutte praticamente perfette! Abbiamo quindi trascorso il tempo restante a parlare con lui e, nonostante i suoi ottantadue anni, mi è parso una persona molto giovane dentro, con un gran senso dell’humor. Ci ha inoltre comunicato di essere interessato a collaborare con noi anche in futuro; questo ci ha lusingato molto perchè è stata la prova che per lui non si è trattato solo di un lavoro, ma anche di un’esperienza vissuta in maniera piacevole. Inoltre gli è proprio piaciuta la nostra proposta musicale…”
ECCO, SAREBBE INTERESSANTE SAPERE COME UNA PERSONA DELLA SUA ETA’ ABBIA REAGITO ALLA VOSTRA PROPOSTA MUSICALE…
“Ne è rimasto estremamente colpito, gli sono piaciute tutte le nostre canzoni. La musica è un’altra sua grande passione; infatti devi sapere che Lee, oltre ad essere un attore, è anche un cantante operistico, per la precisione un baritono. A questo punto, anche se nulla è ancora deciso, Lee potrebbe diventare il nostro narratore ufficiale”.
IL CAMBIO DI ETICHETTA, OLTRE AD OVVI MIGLIORAMENTI DAL PUNTO DI VISTA FINANZIARIO, QUALI ALTRE POSSIBILITA’ VI HA OFFERTO?
“Avevamo intenzione da tempo di cambiare casa discografica, perchè il vecchio contratto con Limb era in scadenza. L’aver conosciuto DeMaio, ci è stato di grande aiuto per arrivare alla SPV, a cui tra l’altro Limb si appoggiava. Diciamo quindi, che i personaggi con cui lavoriamo ora sono pressapoco gli stessi di prima, però siamo agevolati dal fatto che adesso lavoriamo in maniera diretta, senza dipendere da alcun passaggio. Ovviamente la SPV ha messo a nostra disposizione un budget molto più consistente, lasciandoci piena libertà d’azione”.
LA NUOVA CASA DISCOGRAFICA NON VI HA QUINDI IMPOSTO NESSUNA DIREZIONE ARTISTICA DA SEGUIRE?
“No, non c’è stata nessuna pressione. Siamo rimasti del tutto liberi sia a livello compositivo che espressivo; ci hanno dato la possibilità di realizzare ciò che sognavamo da tempo. Finalmente siamo riusciti ad ottenere il sound che desideravamo in termini di maestosità e orchestralità. Abbiamo ribattezzato queta nuova strada stilistica col termine di Film Score Metal, perchè il suono ricorda in tutto e per tutto le colonne sonore cinematografiche, con l’unica differenza che la musica è accompagnato da un cantante, una batteria e una chitarra metal. Fin dall’inizio della nostra carriera abbiamo sempre cercato di raggiungere questo scopo, però in passato eravamo limitati dai mezzi che avevamo a disposizione e, nonostante questo, abbiamo ottenuto sempre risultati apprezzabili. Chiaramente ora le differenze si sentono”.
I RISULTATI OTTENUTI A LIVELLO DI SOUND SONO INDUBBIAMENTE ECCELLENTI. IN QUALCHE OCCASIONE, COME NELLA CANZONE “SACRED POWER OF RAGING WINDS”, LA RESA HA DEL MIRACOLOSO. A QUESTO PEZZO, UNO DI QUELLI CHE A MIO AVVISO RAPPRESENTA MEGLIO IL CONCETTO DI FILM SCORE METAL, MANCANO SOLO LE IMMAGINI VISIVE E, INOLTRE, LA TUA PRESTAZIONE RAGGIUNGE UN LIVELLO DI TEATRALITA’ FUORI DAL COMUNE…
“Questo è uno degli elementi che volevamo dare e, in maniera specifica, è riscontarbile nella canzone che hai appena nominato. Abbiamo deciso di inserirla anche nell’EP proprio per far capire all’ascoltatore che ci sarebbero stati dei cambiamenti nel nuovo disco. Il modo in cui canto mi soddisfa molto, perchè mi è sempre piaciuto cantare riuscendo ad esprimere qualcosa. Ovviamente la prestazione di un cantante dipende molto dalla musica: se questa va in una direzione, il cantante deve seguire quella direzione. Con questo disco abbiamo raggiunto una notevole varietà stilistica, ed è stato quindi possibile uguagliare vocalmente questa varietà. In generale la musica e il cantato del nuovo lavoro sono incentarti sulle usuali caratteristiche metal, ma ci sono anche richiami celtici, passaggi operistici nel vero senso dela parola, che tra l’altro quest’ultimo, è il genere che io apprezzo maggiormente essendo in sostanza un cantante operistico. Io adoro il rock e il metal, però la mia voce, come mi ha sempre detto il mio unico insegnante, è nata per fare opera. Quando canto non uso la voce lirica, ma il mio vibrato rimane molto pesante e largo, come accade solitamente nei cantanti lirici. In passato alcuni musicisti hanno avuto più di un problema a lavorare con me, perchè generalmente i cantanti metal hanno una voce impostata sugli alti, molto più falsettata e, conseguentemente, più facile da mixare; il vibrato invece risulta più difficile da mixare perchè, essendo molto ampio, ha una risonanza alta e bassa allo stesso tempo. In questi ultimi due anni mi sono allenato molto, cercando di ascoltare anche generi differenti tra loro, e ho cercato di dare più sfaccettature alla mia voce. Sono molto contento dei risultati ottenuti con questo disco, e sono particolarmente fiero della canzone ‘Guardiani Del Destino’ cantata in italiano, con i suoi accenni a Branduardi. Abbiamo deciso che per ogni nostro disco, ci sarà sempre una canzone in italiano”.
IN “POWER OF THE DRAGONFLAME” LA TUA PRESTAZIONE IN “LAMENTO EROICO” POTEVA ESSERE ACCOSTATA ALLO STILE DI ANDREA BOCELLI, MENTRE QUESTA VOLTA RICORDI ANGELO BRANDUARDI… COMPLIMENTI…
“Ti ringrazio molto, spero che i ragazzi italiani apprezzino questo disco, sarebbe una bellissima gratificazione per il grosso lavoro che abbiamo svolto. Staropoli ha dovuto scrivere ed arrangiare per un’intera orchestra, ed anch’io ho avuto molto da lavorare sulle linee vocali scritte da Luca. Mi sono impeganto molto per raggiungere l’obiettivo di cantare riuscendo ad esprimere qualcosa, e penso di esserci riuscito. La canzone ‘Shadows Of Death’ credo che ricordi i Crimson Glory, specialmente la teatralità nel cantare di Midnight. La forza di Midnight sta nell’interpretazione fisica della canzone, ed è questo che ho sempre cercato di ottenere, mi piace riuscire a trasmettere qualcosa quando canto. I ragazzi, giustamente, nel metal vogliono sentire cantanti che vanno in alto con la voce; io invece cerco di dosare e non di abusare di questa mia peculiarità. Non credo che sia necessario urlare sempre e comunque, sono convinto al contrario che sia basilare sapersi mettere al servizio della canzone e di interpretarla. L’interpretazione è molto importante, perchè il cantante è colui che dovrebbe dare l’anima ad una composizione”.
SONO D’ACCORDO CON TE, E CREDO CHE FABIO LIONE SIA UN OTTIMO INTERPRETE…
“Ti Ringrazio di cuore, questo complimento mi fa veramente piacere. Non critico e non voglio criticare nessuno, ognuno è libero di cantare nel modo che preferisce; se un cantante è dotato di una tecnica notevole, è liberissimo di esternarla quando canta. Io credo invece che la tecnica sia fine a se stessa e che debba essere sempre messa al servizio della canzone. Per me un bravo cantante è anche uno come Tiziano Ferro, capace di scrivere belle canzoni con testi sentiti, che con la sua voce vuole trasmettere emozioni e non doti tecniche. E’ questa la cosa che va privilegiata, urli e vocalizzi andrebbero usati solo quando servono”.
“SYMPHONY OF ENCHANTEND LANDS II” CREDO SIA UN DISCO ABBASTANZA COMPLICATO DA ASSIMILARE, DI DIFFICILE ASCOLTO PER QUALUNQUE ASCOLTATORE MEDIO DEL CANONICO POWER METAL, SEI D’ACCORDO?
“Sì, è un disco complicato ed il più lungo realizzato dalla band. Sicuramente questo è quello che volevamo, perchè non volevamo proprio ripeterci. Desideriamo sì avere un nostro stile ben delineato, ma anche variare ed inserire elementi nuovi. La prima parte della nostra carriera si è ormai chiusa, e potremmo dire anche con ottimi risultati visto il milione di copie vendute dei nostri dischi; ora vogliamo provare nuove soluzioni e non continuare a scrivere la solita canzone power, sicuri del fatto che venderà bene. Penso che sia una cosa giusta e, soprattutto, è ciò che ci rende più felici”.
L’AVERE SCELTO QUESTO TITOLO PER IL VOSTRO NUOVO ALBUM, PENSO NON SIA UN CASO. OLTRE AL FATTO CHE SI RICOLEGGA ALLA VECCHIA SAGA, SONO CONVINTO CHE IL VOSTRO SIA STATO UN MODO PER TRIBUTARE UN DISCO AL QUALE TUTTI VOI VI SENTITE MOLTO LEGATI O SBAGLIO?
“Hai perfettamente ragione, quel disco è stato fondamentale per la carriera del gruppo. ‘Legendary Tales’ permise al gruppo di farsi conoscere. “Symphony Of Enchanted Lands” ci consacrò a livello internazionale e fu, senza contare l’ultimo, il nostro disco più sinfonico. E’ sato doveroso da parte nostra tributare quel disco, come è stato doveroso, tributare Christopher Lee, dedicandogli la copertina dell’EP. E’ stato felicissimo di questa cosa, perchè per lui quella di apparire sulla cover di un disco è una novità assoluta”.
IL TEMPO A NOSTRA DISPOSIZIONE E’ GIUNTO AL TERMINE, VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO AI NOSTRI LETTORI?
“Vorrei ringraziare tutti i fans italiani per il supporto che ci hanno sempre dimostrato; spero che tutti possano aprrezzare il nuovo disco e che vengano a vederci dal vivo. E’ nostra intenzione offrire sul palco uno spettacolo visivo oltre che sonoro, perchè credo che sia giusto offrire agli spettatori, che pagano il biglietto, anche questo”.
RHAPSODY OF FIRE – Un nuovo inizio!
Pubblicato il 08/10/2004 da Luca Galvagni
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