RHAPSODY OF FIRE – Un Tour Per Ripartire

Pubblicato il 30/05/2012 da

E’ l’estate del 2011 quando i Rhapsody Of Fire danno l’annuncio che nessun loro fan avrebbe mai voluto sentire: dopo la conclusione della saga fantasy, con l’ultimo album “From Chaos To Eternity”, i due fondatori e compositori, il chitarrista Luca Turilli e il tastierista Alex Staropoli, decidono di separarsi. Entrambi utilizzeranno il nome della band, nel primo caso come Luca Turilli’s Rhapsody, nel secondo sempre come Rhapsody Of Fire. Anche la formazione si spacca in due, con il bassista Patrice Guers e il chitarrista Dominique Lerquin che decidono di seguire Luca, mentre il cantante Fabio Lione e il batterista Alex Holzwarth rimangono con Alex. Luca Turilli completa i ‘suoi’ Rhapsody con il cantante dei Trick Or Treat, Alessandro Conti, e il batterista Alex Landenburg. Alex Staropoli invece conferma tra le fila dei Rhapsody Of Fire il chitarrista Tom Hess, in realtà già da qualche mese membro della band al momento della dipartita di Luca, e annuncia il bassista Oliver Holzwarth e soprattutto il chitarrista Roberto De Micheli. Anche le primissime mosse delle due band sono differenti: mentre Luca decide di concentrarsi nella composizione del nuovo album “Ascending To Infinity”, in uscita a giugno, Alex opta per un lunghissimo tour con il quale consolidare la nuova formazione e presentarla ai fan. Proprio nella tappa milanese di questo tour, tenutasi l’11 aprile al Live Music Club di Trezzo sull’Adda, abbiamo incontrato Alex e parlato degli eventi accaduti e del futuro dei Rhapsody Of Fire.

 

 

ALEX, COME PRIMA COSA TI CHIEDIAMO DI COMMENTARE LA SEPARAZIONE DA LUCA, EVENTO CHE DI FATTO HA PORTATO ALLA FORMAZIONE DI DUE BAND ENTRAMBE CON IL NOME RHAPSODY NEL PROPRIO MONICKER.
“Lo split è stato veramente amichevole. Aver fatto dieci album e quindici anni assieme credo sia quasi un record, se si considera che i membri fondatori, ossia io, Luca e Fabio, sono rimasti assieme per tutto questo tempo. Ad un certo punto però, non c’era più il desiderio di lavorare ancora insieme e anche altri fattori, come il fatto che la saga con l’ultimo album era arrivata alla fine, hanno contribuito a determinare la divisione”.

È PIUTTOSTO STRANO PERÒ VEDERE TE IN TOUR CON I RHAPSODY OF FIRE PER PROMUOVERE “FROM CHAOS TO ETERNITY”, CHE IN REALTÀ È STATO COMPOSTO ANCHE DA LUCA. COME AVETE GESTITO QUESTA FASE?
“In verità sia noi che la band di Luca potremmo suonare qualsiasi pezzo. Ovviamente, a distanza di un anno dall’uscita di ‘From Chaos To Eternity’, questo tour serve sì per spingere l’album ma deriva soprattutto da un nostro desiderio di riproporci come band stabilizzata con la nuova formazione. Per me, dopo la separazione da Luca, era importante cementare la band con questo tour e far conoscere a tutti i nuovi musicisti”.

NELLA SEPARAZIONE DA LUCA HANNO FORSE INFLUITO I PROBLEMI LEGALI CON LA MAGIC CIRCLE MUSIC, PROBLEMI CHE VI AVEVANO COSTRETTO A UNO STOP DI DIVERSI ANNI PRIMA DEL RITORNO CON “THE FROZEN TEARS OF ANGELS”?
“No, quella cosa era risolta già da aprile 2010 e non ha nulla a che fare con lo split”.

I FAN COME HANNO PRESO QUESTA SEPARAZIONE? CHE REAZIONE HAI NOTATO, ANCHE IN TERMINI DI AFFLUENZA ALLE DATE DEL TOUR CHE STATE AFFRONTANDO?
“Io non leggo molto i commenti su internet, ma raccolgo i pensieri del dopo concerto, durante il meet & greet che teniamo al banco del merchandising. Tutti i fan con cui ho parlato finora mi hanno detto che erano soddisfatti della nuova formazione. Ovviamente i tempi son cambiati, perchè a Milano, quattordici mesi fa, abbiamo fatto milleottocento persone; ma erano nove anni che non passavamo! Sempre in quel tour abbiam fatto milletrecento persone a Parigi, mentre questa volta ne abbiamo fatte sei-ottocento. È chiaro che tornando dopo poco tempo hai meno gente, ma considerando anche lo split e i tempi di crisi, direi che va bene. Stiamo anche registrando dieci date sia come audio che come video con il regista Neil Johnson (che ha già lavorato con i Manowar, ndR). Non so come utilizzeremo questo materiale ma intanto volevo averlo… Prima di una pubblicazione devo valutare diverse questioni, perchè i brani sono usciti per tre etichette diverse: LMP, Magic Circle Music e Nuclear Blast Records”.

ORA VI PRESENTATE CON TOM HESS, CHE GIÀ AVEVA SUONATO CON VOI NELLE DATE ESTIVE DEL 2011, E SOPRATTUTTO CON ROBERTO DE MICHELI CHE SOSTITUISCE LUCA. VUOI PARLARCI DI LUI?
“Sì, Tom Hess già aveva sostituito Dominique Lerquin, mentre De Micheli è stata una mia idea. Lo conosco da una vita. Lui e Luca erano in classe assieme e hanno iniziato a suonare la chitarra assieme, nonchè erano i chitarristi della nostra prima band, i Thundercross. All’epoca ci divertivamo a suonare, a comporre i primi pezzi… La scelta è quindi ricaduta su Roberto in maniera praticamente automatica. E’ un’ottima persona, buona e generosa. La prima volta che lo incontrai, a diciassette anni, suonava la chitarra sei-otto ore al giorno. Quando l’ho rivisto di nuovo dopo vent’anni… suona ancora la chitarra sei-otto ore al giorno. È incredibile. Anche il nostro fonico, un tedesco che prima di far complimenti ci pensa due volte, dice che secondo lui è il miglior chitarrista che abbia mai visto dal vivo”.

DAL PUNTO DI VISTA TECNICO CREDI QUINDI DI AVER FATTO UN PASSO AVANTI?
“Oh, certo! Un passo mostruoso. Anche se devo dire che, se all’inizio coi Rhapsody non suonavamo benissimo dal vivo, nell’ultima formazione con Luca eravamo migliorati molto; Luca stesso si era impegnato molto. Con la nuova line-up le cose vanno ancora meglio. Avevo organizzato sette giorni di prove: quattro giorni strumentali e tre con Fabio alla voce. Dopo la prima canzone ho detto ‘wow!’. La precisione di Oliver e Alex Holzwarth insieme a Tom Hess e Roberto… delle macchine!”

OLIVER HOLZWARTH NON HA BISOGNO DI PRESENTAZIONI, VISTO IL SUO CURRICULUM CON SIEGES EVEN, BLIND GUARDIAN E AVANTASIA...
“Sì, lui l’ho preso sulla fiducia, avevo solo sentito un paio di pezzi con i Blind Guardian e ne avevo parlato con suo fratello Alex”.

LUCA STA GIÀ PER PUBBLICARE UN ALBUM CON I SUOI LUCA TURILLI’S RHAPSODY. VOI A CHE PUNTO SIETE?
“No, noi abbiamo deciso che saremmo partiti in un lunghissimo tour, il più lungo da noi mai fatto. Come dicevo prima, per stabilizzare la band”.

A LIVELLO DI NUOVE COMPOSIZIONI, HAI QUALCOSA SU CUI STAI LAVORANDO?
“Sto raccogliendo qualche idea. Suonare con i nuovi musicisti dà parecchi spunti e inoltre Roberto abita vicino a me, quindi se ho bisogno di un apporto chitarristico posso sempre chiamarlo”.

DUNQUE I NUOVI MEMBRI CONTRIBUIRANNO ALLA COMPOSIZIONE DEI BRANI?
“Mi piacerebbe fare una cosa che io e Luca non abbiamo mai fatto. Io e lui abbiamo sempre composto tutto a tavolino, a parte alcuni episodi in cui abbiamo coinvolto Fabio. La prossima volta vorrei fare diversamente. Mi piacerebbe uscire con un nuovo album a fine 2013”.

DAL PUNTO DI VISTA TEMATICO RIMARRETE LEGATI AL FILONE FANTASY ANCHE ORA CHE LA SAGA SI È CONCLUSA?
“Non saprei, perchè era Luca a scrivere i testi… La questione testi per me è una delle cose più problematiche, perchè non li ho mai scritti e non credo avrò mai la voglia di farlo. Su questo punto devo ancora decidere, ma credo proprio che coinvolgerò mio fratello, perchè ha delle idee fantastiche. Potrei usare dei pezzi che avevo composto per Midnight (defunto cantante storico dei Crimson Glory, ndR) che si adatterebbero molto bene. Ad ogni modo credo che lavorerò all’80% su materiale nuovo”.

PER IL PROSSIMO ALBUM UTILIZZERAI ANCHE MATERIALE PRECEDENTEMENTE COMPOSTO CON LUCA?
“Assolutamente no, nessuno di noi due utilizzerà materiale composto con l’altro. È proprio un accordo che abbiamo preso. Inoltre è rimasto veramente pochissimo materiale non utilizzato”.

MUSICALMENTE INTENDI RIMANERE SUL VOSTRO STILE TIPICO O PREVEDI CAMBIAMENTI?
“Rimarremo sul film-score metal, perchè ovviamente il filone è quello. Non so dirti se tematicamente rimarremo sul fantasy, ma di sicuro non ci saranno cose come le problematiche della vita odierna o similari. Saremo sempre legati a poesia, natura e altre tematiche astratte che ti fanno volare con la mente”.

HAI AVUTO MODO DI SENTIRE “ASCENDING TO INFINITY”, IL NUOVO DISCO DI LUCA?
“No, no…io e lui siamo fiscali (ride, ndR)! Gli ho detto che quando avrà l’album pronto, dovrà farmene avere una copia”.

IN QUESTO TOUR STATE UTILIZZANDO I VIP TICKET, CHE HANNO UN COSTO ESORBITANTE. NON CREDI CHE SIA CRITICABILE IL FATTO DI FAR PAGARE LA POSSIBILITA’ DI INCONTRARE LA BAND O VEDERE LO SHOW DALLE PRIME FILE? NON SUONA UN PO’ COME UN PERMETTERE QUESTA COSA SOLO A CHI HA SOLDI?
“Diciamo che potrebbe essere vista in questo modo, sì… Per noi è stato più che altro un esperimento e io sono molto sorpreso dal risultato. Non pensavo che avremmo avuto tante adesioni, come a Parigi dove avevamo sedici fan VIP. Ho deciso assieme a Tom di fare questa cosa, che in America è del tutto normale. Io stesso in America sono andato a vedere i Van Halen con il VIP ticket da 145 dollari, e ti posso assicurare che non c’era nulla di incluso: solo ingresso al backstage, un tavolo con due patatine e due Coca Cola… ho fatto una foto con uno di loro solo per sbaglio perchè stava uscendo da una porta. Noi come minimo garantiamo il soundcheck, un’ora con i fan prima dello show e un’ora dopo, senza nessun bodyguard o transenne varie. Questa cosa poi non esclude gli altri dal vedere il concerto in prima fila, perchè non abbiamo certo duecento adesioni. E’ dunque una cosa riservata a chi ci tiene veramente”.

NONOSTANTE I RECENTI AVVENIMENTI, HAI ANCORA IN PROGRAMMA IL TUO ALBUM SOLISTA?
“Il mio album solista doveva essere con Midnight. Io e mio fratello stavamo scrivendo i brani e Midnight doveva lavorare sui testi. Era venuto a casa mia a Trieste, dunque il progetto stava prendendo forma”.

ERA COINVOLTO ANCHE LUCA, SE NON SBAGLIO.
“No, solo inizialmente. Luca poi aveva detto che non voleva lavorare con Midnight per via dei suoi problemi di alcool. Per me invece lavorare con lui è stata un’esperienza incredibile. Ho visto veramente come lavora un poeta e cantante nello scrivere i testi. Lui era in grado di cantarti una strofa o un ritornello con le lacrime agli occhi e con un’intensità tale da rimanerci sbalorditi. Inoltre mangiava pochissimo, abituato com’era alle porcherie che trovava in America. Quando mia madre faceva qualche piatto particolare, lui magari rimaneva a masticare per diverso tempo con le lacrime agli occhi… Godeva di ogni sapore, di ogni odore, di ogni singola cosa, era una persona di una sensibilità incredibile, immaginati cosa poteva fare con i testi…”.

 

 

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.