RISE OF THE NORTHSTAR – I cinque samurai

Pubblicato il 25/10/2018 da

Ascoltando “The Legacy Of Shi” chi scrive è andato incontro ad un’iniziale delusione. Il secondo album in studio dei Rise Of The Northstar, formazione francese sul trono del crossover europeo (mondiale?), è diverso da “Welcame”, ha pochi pezzi veloci, sembra troppo incentrato sui brani cadenzati… in poche parole, non corrisponde all’atteso. Quanti sostenitori dal mondo thrash e hardcore abbandoneranno un gruppo in ascesa verticale? Quanto è giusto giudicare un disco in base all’aderenza alle proprie aspettative? Il chitarrista AIR ONE, con estrema confidenza in sé stesso e nel lavoro da poco svelato al mondo, smaterializza ogni preoccupazione ponendo una grande fiducia nei propri ascoltatori (“sono intelligenti, capiranno ‘The Legacy Of Shi'”), che in effetti hanno abbracciato rapidamente e con entusiasmo l’aggiornamento stilistico, galvanizzati dall’evoluzione estetica del dettagliato concept intorno alla band (“Siamo una cosa unica quando vestiamo i nostri abiti di scena”). Obbligatorio inviare qualche domanda al gruppo per approfondire una tappa importante del percorso di una band che prosegue il proprio percorso segnato dall’unicità.

LE TRACCE ERANO GIA’ PRONTE QUANDO SIETE ENTRATI IN STUDIO CON JOE DUPLANTIER?
Eva-B – Quando siamo atterrati a New York il 95% dell’album era completato. Abbiamo scritto moltissimo, arrivando a più di 40 canzoni, e abbiamo scelto le 11 migliori. Ci siamo permessi moltissime cose, esplorando nuovi suoni e stili diversi. Siamo riusciti a sfruttare al meglio 2 anni di lavoro mantenendo lo spirito dei ROTN con sfaccettature che non avevamo mai mostrato. E’ il nostro album migliore.
AIR ONE – Era già tutto scritto, sì. Abbiamo migliorato qualcosa in qualche canzone, ma il grosso era già stato fatto.

QUAL E’ STATO IL CONTRIBUTO PIU’ GRANDE DI JOE?
Eva-B – Volevamo un’opinione esterna al gruppo sulla nostra musica, volevamo qualcuno che potesse portarci oltre. Siamo abituati a lavorare da soli, senza nessuno di esterno alla band. Joe ci ha donato consigli preziosi sul suono in generale. Siamo stati in grado di fare un lavoro dettagliato, e lui è riuscito a capire in fretta dove volevamo arrivare. Ci sono moltissimi effetti qua e là che hanno arricchito l’album, inoltre ha aiutato moltissimo Vithia a perfezionare la sua pronuncia in Inglese. Sono stati chiusi insieme 3 settimane in una stanza di 15 metri quadri a ripetere in continuazione determinate parole così che queste potessero suonare il meglio possibile alle orecchie di tutti. Sono state sessioni molto intense per lui.
AIR ONE – Joe ha portato con sé tutto il suo bagaglio di esperienza e di precisione, ma come già detto da Eva-B il suo contributo più grande è stato il tempo speso con Vithia per migliorare la sua dizione e spingerlo oltre i suoi limiti.

COSA VI LEGA A JOE OLTRE LA NAZIONALITA’?
Eva-B – Hai fatto caso ai nomi delle band? Sono entrambi ispirati al Giappone: Hokuto No Ken (Fist Of The Northstar negli USA) per i ROTN e Godzilla per i Gojira. Abbiamo anche un sacco di gusti in comune in fatto di musica: Sepultura, Slayer, Metallica… e su tutto l’amore incondizionato per la musica.
AIR ONE – Nei ROTN amiamo i lavori fatti bene e non lasciamo niente al caso. Joe fa parte di quella cerchia di musicisti perfezionisti che amano perdersi per ore a raffinare una composizione o a sviluppare l’evoluzione di un progetto, lo si vede chiaramente esaminando gli album dei Gojira. Poi ovviamente parla francese, fattore che ha facilitato enormemente la comunicazione in studio.

ASCOLTANDO L’ALBUM C’E’ UNA TRANSAZIONE VERSO IL GROOVE, LA PESANTEZZA E I MID-TEMPO. C’E’ MENO HARDCORE E PIU’ RAP E NU-METAL, SEI D’ACCORDO?
Eva-B – C’è una grande evoluzione comparando “The Legacy Of Shi” a “Welcame”. E’ un lavoro più ricco e maturo. Forse è meno diretto ma è più oscuro, pesante e secondo me più facile da ascoltare. Ci sono più sfaccettature, più atmosfere… Abbiamo aperto le nostre menti per guadagnare un potenziale più ampio, per questo chiamiamo la nostra musica ‘crossover’, abbiamo mischiato ancora più stili in questo disco. Ci siamo assicurati inoltre di dare più spazio a Vithia: ci sono parecchi segmenti di basso e batteria che gli lasciano modo di sfrecciare senza freni, è questo che rende tutto più Hip Hop. C’è anche più nu-metal come dici tu, specialmente nelle canzoni con le chitarre a 7 corde. Ascoltiamo ancora quei gruppi fine ’90 inizi 2000, sono parte del nostro DNA, ma sono chiaramente più presenti più che mai in “The Legacy Of Shi”.
AIR ONE – Abbiamo sempre tentato di mischiare le nostre influenze per plasmare il nostro sound. A mio parere ogni stile che compone il suono dei ROTN è stato sviluppato più profondamente: le parti rap sono più groove, le parti thrash sono più nervose e le atmosfere sono più elaborate. Ci siamo divertiti moltissimo a scrivere questo disco.

IL VOSTRO FINE ERA BILANCIARE LE NUOVE COMPOSIZIONI, PIU’ ORIENTATE AL GROOVE E AI MID-TEMPO, CON LE VECCHIE TRACCE PIU’ THRASH/HARDCORE E PIU’ VELOCI?
Eva-B – Non è stata una mossa calcolata, è stato uno sviluppo naturale. Usare un’accordatura ribassata in metà delle canzoni dell’album ci ha portato ad avere stili e suoni differenti, facendoci arrivare ad un nuovo approccio alla nostra musica.
AIR ONE – Il più delle volte componiamo guidati dal feeling. Come diceva Eva-B avevamo più di 40 pezzi prima di passare alla fase di selezione. Alcuni erano più nello stile di “Welcame”, ma è con la naturale esplorazione di nuovi suoni che siamo riusciti a dar vita a canzoni come “Furyo’s Day” o “Cold Truth”, entrambe diverse da quello che puoi sentire su “Welcame”.

SONO CONVINTO SIATE RIMASTI FEDELI AL CODICE DEL GRUPPO, MA NON AVETE PAURA CHE QUESTA TRANSIZIONE POSSA SPAVENTARE LA PORZIONE HARDCORE/THRASH DEI VOSTRI ASCOLTATORI?
Eva-B – C’è qualcosina per tutti in questo disco. Il nostro obiettivo è di non fare mai lo stesso album due volte. Abbiamo creato la musica che volevamo in quel preciso momento. Il risultato è stato “The Legacy Of Shi”. I fan di “Welcame” troveranno le classiche canzoni ROTN, lo spirito dei ROTN è ancora qui. E’ la stessa casa, con altri mobili.
AIR ONE – Penso che se capisci i ROTN capirai il colore di quest’album. Facciamo quello che vogliamo fare come prima cosa. Il DNA dei ROTN è presente, solo che ogni arto della band è stato sviluppato in maniera più profonda. Se cominci a preoccuparti di come il disco sarà percepito dai tuoi supporter si fa prima a chiedere a loro di scriverlo, sbaglio (risate, ndR)? I nostri supporter sono intelligenti, capiranno “The Legacy Of Shi”.

LE MASCHERE DI VITHIA ED EVA-B SONO FANTASTICHE! LA PRIMA VOLTA CHE HO VISTO LE FOTO DELL’ HELLFEST E IL VIDEO DI “HERE COMES THE BOOM” HO AVUTO LA STESSA SENSAZIONE DI QUANDO VIDI KENSHIRO TORNARE DAL NULLA CON LA BARBA, O GOKU NELLA SUA VESTE DI SUPER SAYAN O I CAVALIERI DELLO ZODIACO NELL’ARMATURA D’ORO… PENSATE DI SVILUPPARE ULTERIORMENTE IL VOSTRO ASPETTO SCENICO?
Eva-B – Abbiamo lavorato con professionisti dell’industria cinematografica francese per i nuovi outfit e le nuove maschere, e ti assicuro che proveremo a far evolvere il concept durante il ciclo dell’album. E’ un piacere lavorare su un secondo livello oltre la musica e portare i nostri riferimenti alla realtà attraverso i visual del gruppo. Evolviamo tutti negli anni, così fa la nostra musica e la nostra immagine. E’ un concept a tutto tondo che prende in considerazione tutti gli aspetti dei ROTN. Prossimo passo, le armature d’oro (risate, ndR).
AIR ONE – Speriamo che tutto questo si evolva nel tempo ma i ROTN sono un’entità personificata e a sé stante. Siamo una cosa unica quando vestiamo i nostri abiti di scena.

“THE LEGACY OF SHI” MOSTRA PIU’ MAI LA VOSTRA OSSESSIONE PER L’HIP HOP ANNI ’90: VITHIA SCRIVE TUTTE LE RIME DA SOLO? PERCHE’ AVETE AUMENTATO LE PARTI IN FRANCESE?
Eva-B – Vithia è l’unico che scrive i testi nel gruppo, eventuali esterni intervengono solo per aiutare nelle traduzioni. Vithia ha avuto il desiderio di aggiungere più francese in questo disco, è avvenuto in maniera spontanea. E’ già successo in passato nel brano “Authentic” presente in “Welcame”, ma desiderava più spazio. Arrivato a New York aveva pronte tutte le parti in entrambe le lingue, per poter scegliere durante le registrazioni. Alla fine tutte le parti in francese sono finite su disco. Anche i presenti di lingua anglosassone preferivano le sonorità e l’aggressività con cui Vithia ha intriso le parti in francese.
AIR ONE – chiaramente ha scritto tutti i suoi testi, come Eva-B ha scritto tutti gli assoli. Il rap è sempre stato parte integrante dei ROTN. Le parti in francese mettono nero su bianco le nostre radici, inoltre è una lingua bellissima!

TRA I PUNTI FORTI DEL DISCO C’E’ UN LAVORO IMPRESSIONANTE DELLA SEZIONE RITMICA, CHE RICORDA “FOLLOW THE LEADER” DEI KORN O QUALCOSA DEI RAGE AGAINST THE MACHINE: AVETE COSTRUITO LE CANZONI PARTENDO DA BASSO E BATTERIA?
Eva-B – Sì, alcune strofe sono state costruite su parti di basso e batteria. Questo ha donato da subito un sapore più hip hop, lasciando spazio al rap di Vithia. Questa è la roba nuova che troverete in “The Legacy Of Shi”, che rende tutto più ricco e più vario.
AIR ONE – Uno dei nostri obiettivi in “The Legacy Of Shi” era lavorare sui groove: sottolineare la sezione ritmica è stata una conseguenza ovvia. Penso che questo disco possa convincere buona parte della comunità hip hop.

COME SIETE ARRIVATI A SCRIVERE UN CONCEPT ALBUM E CHI HA LAVORATO ALLA LINEA NARRATIVA?
Eva-B – La storia è stata creata da Vithia. Certe parti di alcune canzoni avevano un filo conduttore, come la parte finale di “KOZO” o l’intro dell’album. Non abbiamo incominciato a scrivere con l’idea di un concept, è venuto fuori durante il processo compositivo.

AVETE PRESO IN CONSIDERAZIONE L’IDEA DI UN FUMETTO BASATO SU SHI?
AIR ONE – Non al momento, ma è un tipo di storia che si accompagna bene ai problemi della vita di tutti i giorni come affrontare i propri demoni, superare le proprie paure e liberarsi dalle proprie catene…

LA VOSTRA ETICHETTA REPRESSION RECORDS FIRMERA’ ALTRI GRUPPI IN FUTURO?
Eva-B – I ROTN ci portano via giornalmente moltissimo tempo ed energie, sarebbe difficile concentrarsi su altri gruppi. In futuro, forse.

TUTTI I MILLENNIALS SONO CRESCIUTI GUARDANDO DRAGONBALL X LINKIN PARK E ALTRI ANIME MUSIC VIDEO: TI ANDREBBE DI ABBINARE ANIME E CANZONI DEL NUOVO ALBUM PER CREARE UN AMV?
Eva-B – Sceglierei sicuramente AKIRA per “The Awakening”. Ha un’atmosfera pesante, dark, è una buona immagine per una Neo Tokyo apocalittica. ONE PUNCH MAN per “Here Comes The Boom”, perchè mi immagino i pugni di Saitama ad ogni BOOM della canzone!
Metterei poi SLAM DUNK con “Nekketsu”: è una canzone molto positiva, che parla di sorpassare se stessi, sullo spirito di squadra, le basis dello Shonen!
Per finire HOKUTO NO KEN con “This Is Crossover”, perché aderisce perfettamente al soggetto e al tema ‘crossover’. Il nome del nostro gruppo è tratto dal nome americano del manga… è già un crossover di per sé.

SIETE MAI STATI ACCUSATI DI APPROPRIAZIONE CULTURALE? PENSI CI SIANO I PRESUPPOSTI?
Eva-B – Non è mai successo. Non penso che i giapponesi la pensino così. Per la maggior parte sono intrigati, divertiti, onorati che una band straniera sappia così tanto di determinati codici della loro cultura.

SARETE IN TOUR IN EUROPA CON I DOPE D.O.D., COME MAI QUESTA SCELTA? COSA DOBBIAMO ASPETTARCI A MILANO?
Eva-B – Volevamo ancora una volta essere coerenti a noi stessi e al nostro aspetto ‘crossover’. Un tour che mischia metal e rap è la perfetta materializzazione di tutte le nostre influenze.
AIR ONE – Sarà interessante poi mischiare le audience e vedere le reazioni di persone completamente estranee al metal e vice versa. Comunque i Dope D.O.D. hanno un approccio molto metal nelle loro strumentali, sono davvero sporche, maleodoranti (risate, ndR). Cosa potete aspettarvi al Legend? Lo show più insolente dell’anno.

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