Non sbagliando un album da anni, i Rotten Sound sono rapidamente diventati uno dei gruppi di punta della scena grind-core mondiale. Secondi forse solamente ai Napalm Death, che di recente sono tornati in forma smagliante, i quattro finlandesi rappresentano senza ombra di dubbio una delle realtà più fresche ed eccitanti di questa frangia del metal estremo. Un gruppo che sa rileggere il genere come pochi altri, omaggiando sì i grandi del passato, ma aggiungendo allo stesso tempo grosse porzioni di personalità e inventiva. Il frontman Keijo “G” Niinimaa si è intrattenuto brevemente con noi al telefono per raccontarci il nuovo “Cycles”, ennesimo entusiasmante capitolo di una carriera sempre più in ascesa…
BENTORNATI FRA NOI… “CYCLES” È ESATTAMENTE QUELLO CHE CI SI ASPETTAVA DAI ROTTEN SOUND: GRIND-CORE DI QUALITÀ SOPRAFFINA. COMPLIMENTI!
“Grazie mille! Siamo davvero soddisfatti di come è venuto il disco. Trovo che rappresenti un grosso passo in avanti per noi, in termini di caratura del songwiting. A differenza di altre band vicine al nostro genere, noi siamo soliti impiegare molto tempo per comporre e pare che questa politica stia dando i frutti sperati. Non abbiamo ancora letto una recensione negativa e parecchia gente si sta complimentando, quindi direi che non ci sono motivi per non essere contenti”.
“Grazie mille! Siamo davvero soddisfatti di come è venuto il disco. Trovo che rappresenti un grosso passo in avanti per noi, in termini di caratura del songwiting. A differenza di altre band vicine al nostro genere, noi siamo soliti impiegare molto tempo per comporre e pare che questa politica stia dando i frutti sperati. Non abbiamo ancora letto una recensione negativa e parecchia gente si sta complimentando, quindi direi che non ci sono motivi per non essere contenti”.
PENSO CHE GIÀ “EXIT” VI AVESSE DATO UNA BELLA SPINTA, MA IL SUCCESSO CHE STA RISCUOTENDO “CYCLES” PROMETTE DI PORTARVI SU UN LIVELLO ANCORA SUPERIORE…
“Sì, il sentore è questo. Del resto, quando abbiamo iniziato a comporre i nuovi brani, l’idea è stata quella di prendere gli elementi migliori di ‘Exit’ e di mischiarli con quelli dell’EP pubblicato un anno fa, ‘Consume To Contaminate’… due pubblicazioni di cui siamo molto soddisfatti e che sono state parecchio acclamate. In pratica, abbiamo preso l’aggressività del primo e le dinamiche del secondo, aggiungendo nuove influenze… il risultato è ‘Cycles'”.
“Sì, il sentore è questo. Del resto, quando abbiamo iniziato a comporre i nuovi brani, l’idea è stata quella di prendere gli elementi migliori di ‘Exit’ e di mischiarli con quelli dell’EP pubblicato un anno fa, ‘Consume To Contaminate’… due pubblicazioni di cui siamo molto soddisfatti e che sono state parecchio acclamate. In pratica, abbiamo preso l’aggressività del primo e le dinamiche del secondo, aggiungendo nuove influenze… il risultato è ‘Cycles'”.
IN UN PAIO DI EPISODI LE INFLUENZE DEATH METAL RISULTANO PIÙ SPICCATE CHE MAI…
“Sono d’accordo… le abbiamo sempre avute, ma ultimamente stiamo dando a queste ultime un po’ più spazio. In questo senso, l’ultimo tour scandinavo di spalla agli Entombed è stato molto importante. È stata un’esperienza che ci ha influenzato parecchio… vedere un gruppo del genere esibirsi ogni sera ha ravvivato il nostro amore per l’old school death metal di Grave e, appunto, Entombed”.
“Sono d’accordo… le abbiamo sempre avute, ma ultimamente stiamo dando a queste ultime un po’ più spazio. In questo senso, l’ultimo tour scandinavo di spalla agli Entombed è stato molto importante. È stata un’esperienza che ci ha influenzato parecchio… vedere un gruppo del genere esibirsi ogni sera ha ravvivato il nostro amore per l’old school death metal di Grave e, appunto, Entombed”.
IN GENERALE, C’È COMUNQUE MOLTA VARIETÀ NEL DISCO. PROPRIO COME SU “EXIT”, AVETE EVITATO DI ANDARE SEMPRE A MILLE…
“Sì, per noi non ha molto senso proporre del grind-core in quella maniera. Amiamo variare e dare sfogo a tutte le nostre influenze, mantenendoci ovviamente su toni aggressivi. Sami, il nostro nuovo batterista, ci ha dato una grande spinta in questa direzione: il suo modo di suonare è molto più groovy e istintivo di quello di K, che, al contrario, era davvero schematico e freddo. Direi che abbiamo guadagnato un approccio quasi rock’n’roll con il suo ingresso in formazione. Questa nuova attitudine la puoi sentire in diversi nuovi brani”.
“Sì, per noi non ha molto senso proporre del grind-core in quella maniera. Amiamo variare e dare sfogo a tutte le nostre influenze, mantenendoci ovviamente su toni aggressivi. Sami, il nostro nuovo batterista, ci ha dato una grande spinta in questa direzione: il suo modo di suonare è molto più groovy e istintivo di quello di K, che, al contrario, era davvero schematico e freddo. Direi che abbiamo guadagnato un approccio quasi rock’n’roll con il suo ingresso in formazione. Questa nuova attitudine la puoi sentire in diversi nuovi brani”.
QUANTO È IMPORTANTE PER LA BAND ESSERE CONSIDERATA GRINDCORE?
“È probabilmente la categoria nella quale è più semplice inserirci, ma per noi non è davvero importante essere considerati un vero gruppo grind-core. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare un crossover fra vari tipi di musica estrema… per qualche ragione, il risultato finale è quel che si dice grind-core. Noi comunque non ascoltiamo solo quello stile, anche se di certo occupa spesso le nostre giornate”.
“È probabilmente la categoria nella quale è più semplice inserirci, ma per noi non è davvero importante essere considerati un vero gruppo grind-core. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare un crossover fra vari tipi di musica estrema… per qualche ragione, il risultato finale è quel che si dice grind-core. Noi comunque non ascoltiamo solo quello stile, anche se di certo occupa spesso le nostre giornate”.
QUAL È LA TUA POSIZIONE NEI CONFRONTI DELLA CRESCITA DI POPOLARITÀ DI QUESTA MUSICA E, OVVIAMENTE, DEI ROTTEN SOUND? COME SAI, NON È RARO VENIRE ACCUSATI DI “ESSERSI VENDUTI” NELLA SCENA METAL…
“Qualcuno potrebbe dire che i Rotten Sound sono diventati ‘commerciali’, ora che abbiamo un certo successo. E credo che qualsiasi band che si affida a una casa discografica per pubblicare i suoi dischi possa essere considerata commerciale. Cazzo, noi addirittura ci facciamo pagare per i nostri show e non diamo alla gente le nostre magliette gratis… siamo proprio dei venduti (ride, ndR)! Aspetta un attimo… noi però dobbiamo lavorare per portare del cibo sulla nostra tavola e per avere un tetto sotto cui dormire. Siamo quindi dei venduti? Non direi! È vero, la scena estrema sta diventando più grossa, ma questa popolarità coinvolge un gruppo come il nostro solo sino a un certo punto… non venderemo mai abbastanza copie da diventare ricchi sfondati e sarà sempre impossibile per noi lasciare i nostri lavori. Non che la cosa ci importi più di tanto, anzi… era giusto per mettere in chiaro le cose. A noi interessa soltanto suonare musica di cui andare fieri e divertirci in tour per qualche mese ogni anno”.
“Qualcuno potrebbe dire che i Rotten Sound sono diventati ‘commerciali’, ora che abbiamo un certo successo. E credo che qualsiasi band che si affida a una casa discografica per pubblicare i suoi dischi possa essere considerata commerciale. Cazzo, noi addirittura ci facciamo pagare per i nostri show e non diamo alla gente le nostre magliette gratis… siamo proprio dei venduti (ride, ndR)! Aspetta un attimo… noi però dobbiamo lavorare per portare del cibo sulla nostra tavola e per avere un tetto sotto cui dormire. Siamo quindi dei venduti? Non direi! È vero, la scena estrema sta diventando più grossa, ma questa popolarità coinvolge un gruppo come il nostro solo sino a un certo punto… non venderemo mai abbastanza copie da diventare ricchi sfondati e sarà sempre impossibile per noi lasciare i nostri lavori. Non che la cosa ci importi più di tanto, anzi… era giusto per mettere in chiaro le cose. A noi interessa soltanto suonare musica di cui andare fieri e divertirci in tour per qualche mese ogni anno”.
LA STRA-GRANDE MAGGIORANZA DEI TITOLI DELLE VOSTRE CANZONI È COMPOSTA DA UNA SOLA PAROLA. PENSO CHE SIA UNA SCELTA PRECISA… MI SBAGLIO?
“No, è proprio così. È per me una grande sfida riuscire a riassumere il contenuto di un intero testo in una sola parola… non sai quanto tempo impiego a scegliere il titolo più adeguato per ogni nostro pezzo! È una mia fissazione… e poi dal vivo simili titoli funzionano meglio, soprattutto se hai a che fare con un pubblico che conosce poco l’inglese”.
“No, è proprio così. È per me una grande sfida riuscire a riassumere il contenuto di un intero testo in una sola parola… non sai quanto tempo impiego a scegliere il titolo più adeguato per ogni nostro pezzo! È una mia fissazione… e poi dal vivo simili titoli funzionano meglio, soprattutto se hai a che fare con un pubblico che conosce poco l’inglese”.
I TESTI SEMBRANO ESSERE MOLTO IMPORTANTI PER VOI. COSA ABBASTANZA INSOLITA PER UN GRUPPO GRIND…
“I testi sono importanti per me, non per la band. Li scrivo con molta passione perchè per me è veramente importante sfogarmi in relazione a determinati argomenti. Non potrei mai parlare di gore o storie senza senso… tematiche simili non mi trasmettono nulla e non riuscirei mai a essere incazzato a sufficienza sul palco se avessi in bocca parole di quel tipo. Scrivo e urlo di realtà quotidiana e di politica perchè queste sono le cose che mi angosciano o che mi fanno arrabbiare: è una sorta di terapia. Ma non lo faccio per dire ai fan e alla gente cosa è giusto o sbagliato o per far sapere a tutti la mia opinione. Odio essere considerato un predicatore. Inoltre, credo che al 70% dei fan del nostro tipo di musica i testi non interessino per nulla… è davvero una cosa che faccio quasi esclusivamente per me. Proprio per questo, i Rotten Sound non devono essere considerati un gruppo politicizzato. Fare propaganda è l’ultimo dei nostri obiettivi”.
“I testi sono importanti per me, non per la band. Li scrivo con molta passione perchè per me è veramente importante sfogarmi in relazione a determinati argomenti. Non potrei mai parlare di gore o storie senza senso… tematiche simili non mi trasmettono nulla e non riuscirei mai a essere incazzato a sufficienza sul palco se avessi in bocca parole di quel tipo. Scrivo e urlo di realtà quotidiana e di politica perchè queste sono le cose che mi angosciano o che mi fanno arrabbiare: è una sorta di terapia. Ma non lo faccio per dire ai fan e alla gente cosa è giusto o sbagliato o per far sapere a tutti la mia opinione. Odio essere considerato un predicatore. Inoltre, credo che al 70% dei fan del nostro tipo di musica i testi non interessino per nulla… è davvero una cosa che faccio quasi esclusivamente per me. Proprio per questo, i Rotten Sound non devono essere considerati un gruppo politicizzato. Fare propaganda è l’ultimo dei nostri obiettivi”.
NEGLI ULTIMI TEMPI SIETE ANDATI SPESSO IN TOUR CON BAND DI DIVERSA ESTRAZIONE… LO FATE PER CERCARE DI ALLARGARE IL VOSTRO RAGGIO DI AZIONE E FARVI CONOSCERE A QUANTE PIÙ PERSONE POSSIBILE?
“Certo, è noioso prendere parte a tour 100% grind o suonare sempre con le solite band. A dire il vero, l’ultimo tour europeo coi Rotting Christ è nato quasi per caso. Avremmo dovuto essere in tour come principale support band dei Malevolent Creation, ma poi questi ultimi hanno deciso di unirsi al tour di Rotting Christ e Incantation, così ci siamo ritrovati ad aprire per i Rotting Christ. Dei gran bravi ragazzi, intendiamoci, ma non era esattamente quello che stavamo cercando. Comunque, i tour dell’anno scorso in compagnia degli Entombed e dei Disfear sono andati benissimo, tanto che, come ti accennavo, hanno finito con l’influenzarci in parte per la stesura del materiale di ‘Cycles’. Ora stiamo invece per partire per un tour europeo da headliner e abbiamo voluto scegliere con cura i gruppi di supporto, proprio per offrire uno spettacolo variegato. Trap Them e Victims propongono anch’essi musica veloce e aggressiva, ma sono tutto sommato piuttosto diversi da noi, mentre i The Ocean appartengono quasi a tutt’altra sfera musicale. Sarà interessante vedere la reazione del pubblico”.
“Certo, è noioso prendere parte a tour 100% grind o suonare sempre con le solite band. A dire il vero, l’ultimo tour europeo coi Rotting Christ è nato quasi per caso. Avremmo dovuto essere in tour come principale support band dei Malevolent Creation, ma poi questi ultimi hanno deciso di unirsi al tour di Rotting Christ e Incantation, così ci siamo ritrovati ad aprire per i Rotting Christ. Dei gran bravi ragazzi, intendiamoci, ma non era esattamente quello che stavamo cercando. Comunque, i tour dell’anno scorso in compagnia degli Entombed e dei Disfear sono andati benissimo, tanto che, come ti accennavo, hanno finito con l’influenzarci in parte per la stesura del materiale di ‘Cycles’. Ora stiamo invece per partire per un tour europeo da headliner e abbiamo voluto scegliere con cura i gruppi di supporto, proprio per offrire uno spettacolo variegato. Trap Them e Victims propongono anch’essi musica veloce e aggressiva, ma sono tutto sommato piuttosto diversi da noi, mentre i The Ocean appartengono quasi a tutt’altra sfera musicale. Sarà interessante vedere la reazione del pubblico”.
INCIDETE PER LA SPINEFARM, UN’ETICHETTA CNON ESATTAMENTE DI STAMPO ESTREMO. È ANCHE QUESTO UNO STRATAGEMMA PER EVITARE DI RIMANERE TROPPO RINCHIUSI NELLA SCENA GRIND?
“Abbiamo scelto la Spinefarm all’epoca perchè lavorava molto bene in Finlandia… abbiamo pensato che fosse essenziale avere un buon supporto prima di tutto nella nostra nazione. Poi però l’etichetta é stata acquistata dalla Universal, una major, e le cose sono un po’ cambiate. Una major non è ovviamente interessata a promuovere più di tanto un gruppo grind, quindi siamo costretti a darci molto da fare noi stessi per cercare di far arrivare il disco in tutti i territori. Per ‘Cycles’ le cose stanno comunque andando piuttosto bene, ma questo è l’ultimo album previsto nel contratto con la Spinefarm. Tra qualche tempo inizieremo a pensare a una nuova sistemazione… cercheremo senz’altro una label più consona al nostro genere”.
“Abbiamo scelto la Spinefarm all’epoca perchè lavorava molto bene in Finlandia… abbiamo pensato che fosse essenziale avere un buon supporto prima di tutto nella nostra nazione. Poi però l’etichetta é stata acquistata dalla Universal, una major, e le cose sono un po’ cambiate. Una major non è ovviamente interessata a promuovere più di tanto un gruppo grind, quindi siamo costretti a darci molto da fare noi stessi per cercare di far arrivare il disco in tutti i territori. Per ‘Cycles’ le cose stanno comunque andando piuttosto bene, ma questo è l’ultimo album previsto nel contratto con la Spinefarm. Tra qualche tempo inizieremo a pensare a una nuova sistemazione… cercheremo senz’altro una label più consona al nostro genere”.