Recentemente tornati sotto i riflettori con un nuovo album dal titolo di “Abuse To Suffer”, i Rotten Sound si sono confermati una delle realtà più concrete e affidabili del panorama grindcore. La band finlandese ha ormai da diversi anni trovato un proprio stile e le ultime prove in studio non hanno palesato alcun desiderio di allontanarsi da certe formule a suo tempo dimostratesi vincenti. L’efficacia della proposta continua tuttavia a mantenersi elevata, se non altro perchè le composizioni tendono sempre ad essere intrinsecamente dinamiche e vivaci, visto l’ampio spettro di influenze dai quali i Nostri sono soliti attingere. Abbiamo parlato di questo aspetto e di altri argomenti in un breve botta e risposta con il frontman Keijo Niinimaa e il bassista Kristian Toivainen…
PRESENTATECI IL NUOVO “ABUSE TO SUFFER”: IN COSA DIFFERISCE DA “CURSED” SECONDO VOI?
Kristian Toivainen: “Credo che ‘Abuse to Suffer’ sia un album più completo, in cui ogni pezzo possiede una propria identità. Avevamo qualcosa come 35 tracce composte e registrate per questo disco, quindi abbiamo avuto ampia scelta. C’erano molti pezzi lenti e doom, il lavoro avrebbe potuto essere molto diverso, ma alla fine abbiamo optato per una tracklist molto aggressiva, con solo un paio di punti in cui l’ascoltatore ha modo di rifiatare”.
SIETE SOLITI PREPARARE I DISCHI IN QUESTO MODO O VI CAPITA OGNI TANTO DI SPERIMENTARE UNA VOLTA IN STUDIO?
Kristian Toivainen: “Questa volta abbiamo preparato dei demo con tutte le tracce di chitarra, basso e batteria. Non volevamo proprio sprecare tempo in studio. Tuttavia Keijo ama registrare le sue parti all’ultimo, quindi dal punto di vista vocale c’è stato modo di sperimentare”.
Keijo Niinimaa: “Ho notato che le mie linee vocali risultano più autentiche quando vengono incise sotto pressione all’ultimo minuto. Cerco sempre di utilizzare la primissima versione, senza arrivare a registrarne dieci per poi scegliere la migliore. Ho sperimentato questo approccio per la prima volta su ‘Species at War’ e credo che non lo abbandonerò molto presto. Inoltre da qualche tempo registro le mie parti da solo, senza alcuna persona attorno, e trovo che ciò influenzi in positivo la mia performance”.
NONOSTANTE ABBIATE VOLUTO PUNTARE SU TRACCE MOLTO AGGRESSIVE, ANCORA UNA VOLTA IL DISCO PRESENTA DIVERSI MOMENTI PIU’ GROOVY O DEATH METAL. QUESTE SOLUZIONI SONO ORMAI DIVENTATE UNO DEI MARCHI DI FABBRICA DEI ROTTEN SOUND…
Kristian Toivainen: “Tutti noi ascoltiamo tantissima altra musica oltre al grindcore, quindi è facile che altre influenze si facciano largo nei nostri brani. Sami, Mika and e io amiamo comporre le parti più lente: è sempre un’esperienza interessante. Penso che se ci limitassimo alla velocità e ai blast beat, l’efficacia del nostro songwriting ne risentirebbe parecchio”.
VI CAPITA MAI DI BILANCIARE COSCIENTEMENTE UN BRANO, QUANDO LO RITENETE TROPPO GRIND O TROPPO DEATH METAL? PROVATE A CAMBIARLO PER TROVARE UNA VIA DI MEZZO?
Kristian Toivainen: “Tutto avviene in modo molto spontaneo. Per questo album avevamo ogni tipo di riff: doom, hardcore punk, grindcore, death metal… ma, quando suoniamo, i pezzi ci risultano sempre di marca Rotten Sound. La musica deve stuzzicare il nostro orecchio: è importante che ogni brano possa vantare un momento capace di farlo risaltare fra gli altri. Se ciò non avviene, il pezzo finisce nel cestino”.
ULTIMAMENTE DA CHE TIPO DI MUSICA VI SENTITE MAGGIORMENTE ATTRATTI?
Kristian Toivainen: “Non sono riuscito ad ascoltare alcun tipo di musica heavy dopo aver terminato la stesura di ‘Abuse to Suffer’. Negli ultimi tempi però ho iniziato ad ascoltare il nuovo lavoro degli Zombi, ‘Shape Shift’, e ‘Lost Themes’ di John Carpenter. Inoltre anche un po’ di hip hop anni Novanta, Thin Lizzy e il solito old school death metal, del quale non mi stancherò mai”.
Keijo Niinimaa: “Dopo essere stato al Roadburn festival nel 2012 ho iniziato ad ascoltare musica lenta e per qualche tempo ho completamente abbandonato il resto. Ora però ho ripreso ad ascoltare un po’ di tutto”.
I VOSTRI TESTI SONO SEMPRE STATI DI MATRICE SOCIO-POLITICA. PENSATE CHE IL GRINDCORE SIA NATO PER ESSERE “IMPEGNATO”? CHE OPINIONE AVETE DI CORRENTI COME IL GORE O IL PORNO GRIND?
Kristian Toivainen: “Non penso che il grind o qualsiasi altra musica debbano forzatamente essere ‘impegnati’, tuttavia apprezzo che una band o un artista abbia qualcosa da dire. Personalmente non sono un grande fan del gore, mentre il porno grind non lo capisco affatto”.
Keijo Niinimaa: “Scrivo i testi per me stesso, per trovare la giusta energia per urlare. Non ho niente contro chi celebra il gore, sempre che queste persone non passino ai fatti!”.
PENSATE CHE VI SIA UNA IDEOLOGIA SPECIFICA ALLA BASE DEI ROTTEN SOUND?
Keijo Niinimaa: “Non credo che in seno alla band esista un pensiero comune su ogni cosa, ma di certo condividiamo alcuni importanti valori. Del resto, sarebbe difficile far parte di una band con persone completamente diverse le une dalle altre, a maggiore ragione se il gruppo è solito andare in tour quanto noi”.
CON “ABUSE TO SUFFER” SIETE TORNATI A DEI TITOLI PIU’ STRUTTURATI, DOPO CHE PER QUALCHE TEMPO AVEVATE PROVATO AD UTILIZZARE UNA SINGOLA PAROLA PER OGNI TITOLO DI BRANO…
Keijo Niinimaa: “Sì, ho deciso di smettere per un po’, soprattutto perchè certi titoli funzionano meglio come frasi. Tuttavia non escludo che possa tornare alle singole parole in futuro. Su ‘Murderworks’ arrivai a quella soluzione quasi per caso, ma poi è stato interessante insistere su quel formato, anche perchè spesso trovo che un solo termine riesca a riassumere l’argomento del pezzo meglio di tante altre espressioni. Ciò nonostante, anche all’epoca ci sono state eccezioni, vedi ‘Sell Your Soul’, ‘Western Cancer’ o ‘Prai$€ the £ord'”,
AL MOMENTO I ROTTEN SOUND SONO LA GRINDCORE BAND FINLANDESE PIU’ NOTA. ESISTONO ALTRE FORMAZIONI CHE VI SENTITE DI CONSIGLIARE?
Kristian Toivainen: “Non ci sono così tante grindcore band da queste parti, quindi è difficile parlare di ‘scena’. Tuttavia gruppi come Kohti Tuhoa, Foreseen e Fuck-ushima, almeno sul versante hardcore punk, sono davvero ottimi. Non vedo poi l’ora di ascoltare del nuovo materiale da parte dei Death Toll 80k, puro grindcore made in Finland”.