ROTTING CHRIST – Orgoglio ellenico

Pubblicato il 28/02/2007 da
 
Il Mediterraneo grida vendetta! Troppo spesso una band straordinaria come quella dei Rotting Christ è stata sottovalutata soltanto perchè proveniente da una nazione come la Grecia, terra bellissima ma la cui reputazione in campo metal – nonostante gli sforzi degli stessi Rotting Christ o dei vari Septic Flesh e Necromantia – non è purtroppo mai riuscita a raggiungere i livelli di quelle dei paesi scandinavi e nordeuropei. Con l’eccellente “Theogonia”, decimo album della loro carriera, il quartetto sembra però essere una volta per tutte sul trampolino di lancio per la definitiva consacrazione, complice anche il supporto incondizionato della Season Of Mist, nuova casa discografica dei nostri, e una attività live che si preannuncia intensissima. Ai microfoni di Metalitalia.com, Sakis Tolis…
 
 

“THEOGONIA” PUO’ ESSERE VISTO COME IL NATURALE SUCCESSORE DI “SANCTUS DIAVOLOS”, EPPURE VA SOTTOLINEATO ANCHE COME SUONI DIVERSO DAL LAVORO PRECEDENTE. TI ANDREBBE DI RACCONTARNE LA GENESI?
“Per scrivere ‘Theogonia’ ho semplicemente adottato il procedimento di sempre, ovvero ho cercato di non ripetermi e di curare tutto nei minimi dettagli. Ho speso più di un anno su questo disco, volevo davvero che tutto fosse perfetto. Sarebbe stato troppo facile per me imbracciare la chitarra e scrivere i riff per una decina di nuove canzoni, ma volevo che il disco risultasse come un passo in avanti rispetto al precedente e che presentasse delle novità. Per questo mi sono impegnato per far sì che ‘Theogonia’ rappresentasse quanto di meglio i Rotting Christ potessero offrire in questo periodo. Il processo di songwriting mi ha coinvolto a tal punto che non sono riuscito a dormire per parecchie notti… ero continuamente ossessionato dalle nuove canzoni e da come poterle sviluppare”.

L’ALBUM E’ COLMO DI INFLUENZE DI MUSICA MEDITERRANEA E MEDIORIENTALE, COME TI E’ VENUTO IN MENTE DI DARE SPAZIO A QUESTO TIPO DI SONORITA’?
“L’idea mi è venuta dopo aver composto il primo brano con questo tipo di feeling. Il risultato mi è piaciuto moltissimo e così ho deciso di allargare l’esperimento a tutto il resto della tracklist. In pratica, il mio obiettivo era quello di rendere ‘Theogonia’ un album di black metal mediterraneo, volevo dare alle stampe un CD che suonasse in maniera assai diversa da ciò che questo genere è solito proporre”.

UN ALTRO PUNTO FORTE DI “THEOGONIA” E’ LA VARIETA’ DELLE COMPOSIZIONI… PARE CHE VOGLIATE TENERVI LONTANI DA QUELLA SORTA DI GARA A CHI SUONA PIU’ VELOCE CHE SPESSO HA LUOGO NELLA SCENA BLACK.
“Certo, è anche per questo che ho speso un anno intero sul songwriting per ‘Theogonia’. Personalmente non riesco proprio a capire questa gara a chi suona più veloce… io sono cresciuto ascoltando band che cercavano di proporre musica dinamica e ricca di sentimenti diversi, qualcosa che molte band oggi sembrano aver dimenticato. Forse sto invecchiando, ma non riesco affatto a ritrovarmi nella scena black odierna…”.

QUALI SONO SECONDO TE GLI ELEMENTI CHE ALLE TUE ORECCHIE RENDONO BUONA UNA CANZONE DEI ROTTING CHRIST? LA POTENZA, L’ATMOSFERA, L’ORECCHIABILITA’ O QUALCOSA DI TOTALMENTE DIVERSO?
“Direi tutti e tre gli elementi che tu hai citato più l’onestà”.

IN CHE COSA E’ CAMBIATO IL TUO MODO DI COMPORRE DAGLI ESORDI AD OGGI?
“All’inizio seguivo molto il mio istinto e cercavo di concretizzare di getto tutte le idee che mi venivano in mente. Poi, col il passare degli anni, ho cercato sempre di più di limare le idee iniziali e di arricchire ogni spunto, evitando però di allontanarmi troppo da ciò che avevo in mente all’inizio e di tradire le mie origini. Avendo inoltre imparato a suonare anche altri strumenti oltre alla chitarra, oggi sono in grado di rivisitare la stessa idea in vari modi e di scegliere infine la versione che mi piace di più”.

COL PASSARE DEGLI ANNI I ROTTING CHRIST SONO DIVENTATI UNA VERA ISTITUZIONE DELLA SCENA BLACK METAL, TUTTAVIA NON SIETE MAI RIUSCITI A RAGGIUNGERE GLI STESSI LIVELLI DI POPOLARITA’ DI BAND COME I SATYRICON, GIUSTO PER FARE UN ESEMPIO. PER QUALE MOTIVO, SECONDO TE?
“Forse perchè veniamo dalla Grecia? Una nazione che è sempre stata meno considerata dalla stampa rispetto a quelle scandinave? Questo è l’unico motivo che mi viene in mente mentre ti rispondo. Comunque sono contento di ciò che ho ottenuto con la band e dei traguardi che ho raggiunto. Non mi sono mai sentito in competizione con nessun’altra band o scena”.

SECONDO TE CHE COSA SERVIREBBE ALLA GRECIA E ALLA NAZIONI DELL’EUROPA MERIDIONALE PER ARRIVARE AI LIVELLI DELLA SCENA SCANDINAVA?
“Ci vorrebbero una migliore educazione musicale e maggiori aiuti dai governi. I gruppi delle nostre zone hanno le capacità e la voglia di creare qualcosa di importante, ma spesso sono frenati dalla mancanza di infrastrutture e di supporto da parte dello stato. Se vivi nell’Europa meridionale devi purtroppo fare molti più sacrifici se vuoi fare sul serio con la tua band”.

ALCUNE FRANGE DELLA SCENA BLACK METAL OGGI HANNO RAGGIUNTO UN NOTEVOLE SUCCESSO COMMERCIALE. CIO’ TI INFASTIDISCE O NON TE NE IMPORTA NULLA? PENSI CHE IL BLACK METAL PER ESSERE CONSIDERATO TALE DEBBA SEMPRE RIMANERE LEGATO ALL’UNDERGROUND?
“So benissimo che alcune band che un tempo suonavano black metal oggi sono diventate popolari anche al di fuori del nostro circuito. Buon per loro, ma, per quanto mi riguarda, non riesco a digerire il fatto che una musica che è nata per essere oscura e aggressiva venga ammorbidita per raggiungere il favore delle masse. Una volta la scena black metal aveva dei valori importanti, ma oggi questi sembrano essere andati persi quasi del tutto”.

OLTRE AD ESSERE IL LEADER DEI ROTTING CHRIST, SEI ANCHE COINVOLTO DA TEMPO NEI THOU ART LORD. CHE COSA RIESCE A DARTI DI DIVERSO QUESTA BAND RISPETTO AI ROTTING CHRIST?
“I Thou Art Lord mi danno l’opportunità di concretizzare tutte le idee che non reputo adatte per i Rotting Christ. Si tratta di un progetto molto onesto, che compone musica in maniera davvero spontanea e rilassata”.

I ROTTING CHRIST VEDONO IL CONTRIBUTO DI THEMIS E ANDREAS DA PARECCHI ANNI ORMAI. QUAL’E’ IL SEGRETO DI QUESTA LONGEVA COLLABORAZIONE?
“Themis è mio fratello e Andreas era un mio amico ancora prima di entrare a far parte della band. Ci rispettiamo e andiamo d’accordissimo da anni, ecco perchè continuiamo a collaborare senza alcun problema. I Rotting Christ sono un gruppo davvero unito, non è una cosa tanto comune al giorno d’oggi”.

TEMPO FA SI PARLAVA DELLA PUBBLICAZIONE DI UN NUOVO DVD. AVETE ACCANTONATO L’IDEA O E’ IN DIRITTURA D’ARRIVO?
“Non preoccuparti, presto il DVD vedrà la luce! Abbiamo intenzione di filmare un altro concerto in quel di Atene e stiamo realizzando un documentario sulla storia della band. Si tratterà di un DVD veramente curato, che credo soddisferà tutti i nostri fan”.

CON LA BAND AVETE AVUTO MODO DI SUONARE IN TUTTO IL MONDO. AVETE MAI RISCONTRATO DELLE DIFFERENZE NEL PUBBLICO, A SECONDA DI DOVE VI ESIBIVATE?
“Certamente, ci sono diverse differenze fra il pubblico europeo, quello statunitense o quello sud americano. Ognuno reagisce a modo suo, ma il feeling che si crea fra noi e i fan è sempre il medesimo…”.

COM’E’ IL VOSTRO SEGUITO OGGI? SI TRATTA DELLE STESSE PERSONE CHE VI SEGUIVANO AGLI ESORDI O AVETE GUADAGNATO DEI NUOVI FAN COL PASSARE DEGLI ANNI?
“Crediamo di essere riusciti a guadagnare dei nuovi fan di anno in anno, ad eccezione di un breve periodo attorno al 2000, quando la scena è stata infettata dalla merda nu metal. Oggi però le cose vanno decisamente meglio ed è bello vedere facce nuove ad ogni tour!”.

QUALI OBIETTIVI TI SEI PREFISSO DI RAGGIUNGERE NEL PROSSIMO FUTURO? CI SONO DEI NUOVI PROGETTI A CUI STAI LAVORANDO?
“Ovviamente voglio continuare a comporre nuova musica per i Rotting Christ. Inoltre mi piacerebbe dar vita ad un paio di progetti con un indirizzo musicale completamente diverso da quello del gruppo. Infine il mio più grande sogno è quello di comporre la colonna sonora di un film… si tratta di qualcosa a cui tengo parecchio”.

PERFETTO… GRAZIE MILLE PER L’INTERVISTA, SAKIS!
“Keep the horns rising, brothers!”.

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