ROYAL HUNT – Fattore X

Pubblicato il 19/09/2010 da

 

I Royal Hunt sono sulle scene da ormai vent’anni e, come tutte le band di lungo corso, contano nella loro storia alti e bassi. Dopo gli anni d’oro con D.C. Cooper alla voce e ai primi ottimi lavori con john West nelle vesti di cantante, arrivano i primi segnali di cedimento con “Eye Witness” e “Paper Blood”. A quel punto André Andersen era giunto ad un bivio: sciogliere il gruppo causa anche la dipartita di West, o trovare un degno sostituto col quale ricreare quell’alchimia che sembrava orami svanita e ripartire con entusiasmo. Fortunatamente, visti gli eccellenti risulati ottenuti con le ultime due uscite, il tastierista ha optato per la seconda opzione, reclutando un singer talentuoso e navigato come Mark Boals che, unito a una ritrovata ispirazione compositiva, ha ridato lustro al glorioso nome dei Royal Hunt. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con André Andersen.

 

ANDRE’, IL NUOVO ALBUM ERA ORIGINARIAMENTE PREVISTO A GENNAIO, MA ALLA FINE L’USCITA E’ STATA POSTICIPATA A MARZO: COS’E’ SUCCESSO?
“E’ stato pobblicato a gennaio in Giappone ma, a causa del cambio di etichetta europea, nel resto del mondo è stato posticipato a giugno”.

COSA PENSATE DELL’ACCORDO FIRMATO CON SCARLET, NE SIETE SODDISFATTI?

“E’ il nostro primo album con loro, ma fin qui tutto bene”.

SECONDO ME “EYE WITNESS” E “PAPER BLOOD” SONO STATI DUE ALBUM BUONI, NON COME IL PRECEDENTE PERO’. “PARADAX: THE COLLISION COURSE” ED IL NUOVO “X” SEMBRA CHE SEGNINO UN NUOVO INIZIO PER LA BAND, SEI D’ACCORDO?
“Non posso rispondere oggettivamente; ogni album ha una sua intenzione, quindi ognuno di essi gioca un proprio ruolo nell’evoluzione del suono dei Royal Hunt. Comunque penso che gli ultimi due album siano grandi”.

L’ARTWORK DI “X” MOSTRA UN GALEONE. PERCHE’ QUESTA SCELTA? E’ COLLEGATO AI TESTI DELLE CANZONI?
“Siamo andati ad istinto musicale: un ambiente pulito ed anche – in qualche modo – sterile (la città moderna) con un visitatore vecchio stile/un intruso dal passato (l’Olandese Volante della situazione = la nostra “nuova” direzione musicale). Ed è saldamente ancorato al terreno… proprio come un vecchio trattore scalcinato lasciato in mezzo ad un ufficio con il pavimento di marmo liscio e pieno di vetrate. Inoltre: lo stile di Kai Brockschmidt mi ha ricordato alcune copertine della mia collezione di vinili (Kansas? Uriah Heep?… non ne sono sicuro), quindi – dopo una breve discussione con i ragazzi ed un sacco di modifiche (per le quali ho torturato Kai per quasi un mese) – siamo arrivati a questo”.

“X”, COME IL PRECEDENTE ALBUM, E’ UN LAVORO HARD PROG CON PARECCHIE INFLUENZE TIPO HARD ROCK AMERICANO, A.O.R., SOUL, GOSPEL E POWER METAL, MA CON MENO ELEMENTI NEOCLASSICI RISPETTO AL PASSATO. VI SIETE FORSE STANCATI DI QUELLE MELODIE? COSA PENSI DELLA MIA ANALISI?
“Questa volta abbiamo deciso di ritornare alle origini e di includere alcuni degli stili musicali degli anni ’70 nelle nostre canzoni e – per rafforzare questa particolare atmosfera – abbiamo utilizzato per lo più mezzi di produzione “retrò” (ad esempio la registrazione in formato analogico). La musica è stata descritta come “un interessante mix di ciò che è stato catalogato come Classic Rock (creato da Kansas, Genesis, i primi lavori degli ELP e  i classici di Deep Purple e Uriah Heep dello stesso periodo) ed il classico marchio di fabbrica dei Royal Hunt. Riguardo agli elementi neoclassici: non ce ne siamo stancati… abbiamo solo sentito il bisogno di prenderci una pausa e provare (ancora una volta) qualcosa di diverso; Mi piace vedere la band che sperimenta invece che ripetere la stessa formula più e più volte”.

CREDO CHE IL VOSTRO SOUND SIA COSI’ RICCO PERCHE’ MARK BOALS E’ IL CANTANTE PERFETTO PER INTERPRETARE LA VOSTRA MUSICA, GRAZIE ALLA SUA PARTICOLARE ESTENSIONE VOCALE, PIUTTOSTO CHE JOHN WEST O D.C. COOPER, I QUALI ERANO MAGGIORMENTE ORIENTATI VERSO IL METAL. COSA NE PENSI?
“Mark è un cantante notevole, in grado di fornire una prestazione eccezionale con quasi tutto il materiale che gli si propone e, onestamente, è dura immaginare qualcun altro che possa fare questo lavoro bene come lui. Oltre a questo: stiamo bene assieme – sia professionalmente che nella vita privata – e sembra che anche lui sia soddisfatto del risultato finale quanto lo siamo noi”.

NELLA STORIA DEI ROYAL HUNT CI SONO STATI TRE CANTANTI. CI PUOI PARLARE DELLA RELAZIONE DI OGNUNO DI LORO CON LE VARIE FASI DELLA BAND? QUALE PREFERISCI TRA LORO, SE NE PREFERISCI UNO IN PARTICOLARE?
“Henrik – fin dall’inizio ha portato eccitazione ed un sacco di emozioni; DC – stravagante, ha un modo poco ortodosso per trasmettere sensazioni; John – solido come una roccia, può cantare qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Non posso scegliere nessuno come “il migliore” – tutti sono grandi, ognuno a modo suo”.

COM’E’ NATO IL NUOVO ALBUM?
“Sono sempre stato un grande fan di band e album ‘classici’… la mia collezione di vecchi vinili è ancora il mio orgoglio e la mia gioia. Questo è uno dei fattori che, probabilmente, ha creato questo mio disappunto per gran parte delle recenti pubblicazioni della scena “rock/metal”… la maggior parte sembra seguire una stessa formula: computerizzate, molto orcherstrate ed in qualche modo poco originali. Quindi abbiamo deciso di registrare in analogico, spogli, dal vivo e senza fronzoli”.

COSA CI DICI DELLE VOSTRE ATTIVITA’: PREFERISCI STARE IN STUDIO O SUONARE DAL VIVO?
“Mi piacciono entrambe; in studio si può sperimentare (ed anche essere disciplinati) ed è più divertente… del “live”, che è più emozionante ma “guidato”… come ho detto: entrambe le situazioni sono gradevoli”.

DOPO TUTTI QUESTI ANNI NEL MUSIC BUSINESS MOLTE COSE SONO CAMBIATE, PER ESEMPIO LE BAND VENDONO MENO DISCHI PERCHE’ IL DOWNLOAD E’ DIVENTATO UNA REALTA’ E MOLTI GRUPPI HANNO COMINCIATO A PRODURSI ALBUM DA SOLI, VISTA LA DIFFICOLTA’ NEL TROVARE UN’ETICHETTA PRONTA AD INVESTIRE SOLDI PER UN PRODOTTO, IL CD CLASSICO, DESTINATO A VENDERE POCO. PENSI CHE QUESTI FATTORI ABBIANO INQUINATO LA QUALITA’ DELLA MUSICA?
“Assolutamente – il downloading sta uccidendo la musica (come anche altre forme di creatività) – e lo fa costantemente ed irreversibilmente… la maggior parte dei musicisti non è tranquilla per questo problema (la vecchia sindrome Metallica vs Napster?), la condivisione dei file ci sta dissanguando.Ne risente la qualità? Sicuramente: le disponibilità economiche diminuiscono sempre più e le piccole band hanno sempre meno tempo per lavorare al loro materiale… i supporti per i tour da parte delle etichette sono praticamente spariti (non si possono biasimare, stanno soffrendo anche loro). Come andrà a finire? Non ne sono sicuro, ma non bene”.

ANDRETE IN TOUR PER PROMUOVERE L’ALBUM? VERRETE A SUONARE IN ITALIA?

“Al momento stiamo lavorando con diverse agenzie, speriamo di iniziare il tour in autunno”.

ANDRE’ GRAZIE PER IL TEMPO CONCESSOCI, VUOI SALUTARE I VOSTRI FAN ITALIANI?

“Ciao ragazzi! Spero vi piaccia il nuovo album… abbiamo speso un sacco di tempo scrivendo e registrando, quindi ascoltatelo. Ci vediamo presto!”.

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