Dopo lo scioglimento annunciato nel 2009, i Running Wild del mastermind Rock n’ Rolf sono tornati con il nuovo album “Shadowmaker”. Un disco secondo noi privo di ispirazione e deludente sotto più punti di vista, nel quale però il suo creatore sembra credere parecchio, al punto da non risparmiare parole decisamente entusiastiche verso di esso. E’ un Rock n’ Rolf fermamente deciso a proseguire la sua avventura con un sound più hard rock rispetto al passato e che sembra volersi lasciare definitivamente alle spalle i Running Wild che tutti vorrebbero, ossia quelli più pirateschi, diretti e aggressivi. Abbiamo quindi parlato con il Capitano (o meglio ex-Capitano, vista la sua voglia di staccare col passato) di questo ritorno sulle scene, delle fasi di realizzazione del disco, della scelta stilistica e delle prossime mosse di un nome che ha fatto la storia del metal europeo e che tutt’oggi entusiasma ancora migliaia di fan con i suoi capolavori del passato.
OK, ROLF, LA PRIMA DOMANDA È QUELLO CHE SI SONO CHIESTI UN PO’ TUTTI, OSSIA COME MAI HAI DECISO DI RIPORTARE IN VITA I RUNNING WILD DOPO SOLI DUE ANNI DALL’ANNUNCIO DELLO SCIOGLIMENTO?
“Nel 2009 sentivo di dover passare ad un’altra fase della mia vita e per questo annunciai lo scioglimento. Nel 2010, però, alcune case discografiche mi domandarono se fossi interessato alla riregistrazione di alcuni vecchi classici. I primi nove album dei Running Wild non sono infatti più sul mercato perchè la Sanctuary è stata acquistata dalla Universal, che non ha più ristampato quei dischi. Mi hanno quindi chiesto di fare un doppio best of di brani riregistrati a cui aggiungere però qualche pezzo nuovo. Quando ho iniziato a scrivere i nuovi brani, mi sono reso conto che per me era ancora facile comporre e la qualità dei pezzi era elevata. Arrivato a quattro pezzi, mi sono reso conto che avevo quasi metà album pronto e da lì a completarlo mancava poco. La passione era tornata. Le registrazioni sono andate molto meglio che nel caso del precedente ‘Rogues En Vogue’, dove furono terribili per vari motivi e alla fine furono uno dei motivi per cui decisi di fermarmi e fare il disco dei Toxic Taste con PJ e Mathias (Peter Jordan e Mathias Liebetruth, rispettivamente chitarrista e batterista dell’ultima formazione dei Running Wild, ndR). Per il nuovo album invece le cose sono andate diversamente. Ho composto i brani in maniera molto naturale ed estremamente rapida, come accadde all’epoca per i vecchi classici come ‘Under Jolly Roger’ o ‘Bad To The Bone’. Per certi pezzi, come ad esempio ‘Piece Of The Action’, mi ci sono voluti solo dieci minuti”.
HAI PARLATO DI DIFFICOLTÀ NELLE REGISTRAZIONI DI “ROGUES EN VOGUE” CHE TI HANNO INCENTIVATO A INTERROMPERE LE ATTIVITÀ DELLA BAND. DI COSA SI È TRATTATO?
“In realtà mi sono reso conto successivamente che le registrazioni non erano andate come dovevano, quando avevo chiuso i Running Wild e stavo lavorando a Toxic Taste. ‘Rogues En Vogue’ era stato l’ultimo album del contratto con la GUN. Un disco quindi che dovevo fare per contratto e che feci… tutto da solo, quasi per forza. E non fu il massimo. ‘Shadowmaker’ invece è il risultato di un lavoro di gruppo”.
‘SHADOWMAKER’ PERO’ È STATO SCRITTO E PRODOTTO PRINCIPALMENTE DA TE…
“Sì, la composizione è tutta opera mia, ma per la produzione è stato un lavoro di gruppo. Niki Nowy mi ha aiutato nelle registrazioni e ha curato il mixaggio e il mastering, così io mi sono potuto concentrare maggiormente sulle chitarre. PJ invece si è occupato di alcuni assoli e dei cori”.
CHI HA REGISTRATO LE PARTI DI BATTERIA (CHE A DIRE IL VERO SUONANO PIUTTOSTO ‘ARTIFICIALI’)?
“Un professionista che ha suonato solo in studio e, non essendo membro della band, non ritengo necessario menzionarlo nel libretto o renderlo noto. I Running Wild non sono più una band, ora sono un mio progetto solista”.
NON TI MANCA IL MODO DI LAVORARE E SUONARE CON UNA VERA BAND?
“I Running Wild si possono considerare un progetto solista già da fine anni ’90… Io non intendevo trasformare la band in un progetto solista, ma è stata una cosa che è venuta naturalmente con il corso degli eventi. Ora considero i Running Wild sotto due profili separati: quello studio, dove sono un mio progetto, e quello live, dove invece sono una band. I musicisti che hanno suonato con me allo show di addio a Wacken 2009 sono la band live e quando arriverà il momento di suonare di nuovo dal vivo, chiederò ancora la loro disponibilità. Se non vorranno o non potranno per via di altri impegni, allora chiederò a qualche altro musicista”.
IL NUOVO ALBUM “SHADOWMAKER” È PIÙ ORIENTATO VERSO L’HARD ROCK RISPETTO AI CLASSICI E PIÙ FAMOSI ALBUM DEI RUNNING WILD. NON CREDI CHE LA MAGGIOR PARTE DEI FAN SI ASPETTASSE UN APPROCCIO PIÙ VELOCE?
“Non credo, perchè gia sui due precedenti album c’era questo tipo di approccio. C’erano anche pezzi veloci ma l’evoluzione verso sonorità più hard rock si sente chiaramente già in ‘The Brotherhood’. Non amo più come prima i pezzi veloci in doppia cassa e non ritengo di doverli scrivere solo perchè i fan se li aspettano, sarebbe una contraddizione. L’ultimo brano veramente veloce per me è stato ‘Libertalia’, ma non essendo più uno stile a me molto familiare, ho deciso di metter quel pezzo come bonus-track di ‘Rogues En Vogue’ e non sul disco vero e proprio”.
SUONA UN PO’ COME UNA CONTRADDIZIONE, VISTO CHE PER QUEL BRANO È STATA REALIZZATA ANCHE UNA T-SHIRT DEDICATA…
“Ok, perchè ai fan è piaciuto molto quel pezzo, ma ora i miei gusti sono cambiati e non mi va di rifare quanto ho già fatto vent’anni fa. Voglio mettere in chiaro che il nuovo album è un nuovo inizio e che i Running Wild non guardano al passato, cercando di replicare quanto fatto in precedenza, ma guardano al futuro”.
VUOI DIRCI QUALCOSA CIRCA LA COPERTINA DELL’ALBUM, CHE E’ PARECCHIO DIVERSA DAL SOLITO?
“Appena scrissi il pezzo ‘Shadowmaker’, capii subito che l’album doveva avere quel titolo. La copertina fa ovviamente riferimento al testo del brano, che tratta di questo personaggio portatore di morte legato a temi biblici, quale il Giorno del Giudizio. La copertina, molto semplice, al contrario dell’interno del libretto che invece ha molte illustrazioni, doveva essere qualcosa di simbolico, una specie di logo. Inoltre ci tenevo che fosse differente da quanto fatto in passato, perchè per me ‘Shadowmaker’ è un nuovo inizio e non volevo riprendere soluzioni già adottate in precedenza nemmeno sotto questo aspetto”.
IL BEST-OF DI PEZZI RIREGISTRATI CHE AVRESTI DOVUTO REALIZZARE PRIMA DI DECIDERE DI PUBBLICARE ‘SHADOWMAKER’ USCIRA’ COMUNQUE?
“Vedremo, perchè la Universal ha i diritti di quei pezzi. Dobbiamo vedere che intenzioni hanno, perchè se decidessero di ripubblicare anche loro quegli album, non avrebbe senso farlo anche noi, magari in contemporanea, con le nuove versioni. Vedremo in futuro cosa decideranno di fare e poi decideremo di conseguenza”.
QUANDO RIVEDREMO I RUNNING WILD DAL VIVO?
“Prima dell’estate sarò impegnato con la promozione del nuovo album e non ci sarà tempo per dei live show. Dopo l’estate invece dovrei riprendere a lavorare a un progetto con PJ, che in realtà era partito prima che iniziassimo a lavorare a ‘Shadowmaker’. La SPV è interessata alla pubblicazione anche di questo progetto. Si parlerà di date live credo nel 2013, magari qualche festival ma di certo nessun tour vero e proprio”.
CI SONO POSSIBILITÀ DI VEDERVI IN ITALIA NEL 2013?
“Come ho detto, magari a qualche festival. Manca ancora molto e dobbiamo ancora mettere assieme la live band, provare i pezzi e prepararci… c’è tanto da fare ancora e dunque non so dirti di preciso quando suoneremo”.
PUOI DIRCI QUALCOSA IN PIÙ RIGUARDO A QUESTO NUOVO PROGETTO CON PJ?
“Sì, è un progetto hard rock-metal in cui io sono solo cantante e autore dei testi, mentre lui si è occupato delle chitarre. Il materiale è molto hard rock e differente da quello che puoi sentire su ‘Shadowmaker’”.
ERO PRESENTE AL VOSTRO SHOW D’ADDIO AL WACKEN 2009 E SONO RIMASTO SODDISFATTO DALLA PERFORMANCE, MA ONESTAMENTE MI ASPETTAVO DI PIU’ DAL PUNTO DI VISTA SCENOGRAFICO. COME MAI NON AVETE PORTATO UNA SCENOGRAFIA PIU’ IMPONENTE, COME MOLTI FAN SI ASPETTAVANO DA UN CONCERTO D’ADDIO?
“Principalmente perchè volevo che l’attenzione fosse sulla musica e non sulla scenografia, e dimostrare che i Running Wild usavano sì fuochi d’artificio e grandi scenografie, ma che in realtà non ne hanno bisogno. Inoltre, in fase di preparazione per lo show ho lavorato con la band più sotto l’aspetto musicale, piuttosto che visivo”.
RICORDO CHE ERANO PRESENTI MOLTI FAN ARRIVATI DA VARI STATI EUROPEI E ADDIRITTURA DA ALTRI CONTINENTI. SENTENDO UN PO’ LE REAZIONI DOPO IL CONCERTO, MOLTI FAN ITALIANI AD ESEMPIO SI LAMENTAVANO DEL FATTO CHE HAI PARLATO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IN TEDESCO…
“Sì, perchè si trattava di un festival tedesco e la maggior parte dei presenti era di nazionalità tedesca. Non avrebbe avuto senso dire una cosa in tedesco e poi ripeterla in inglese…magari la prossima volta prenderemo un traduttore e manderemo sugli schermi le traduzioni in simultanea (ride, ndR)”.
INOLTRE, LA COMPAGNIA CHE STAVA CURANDO LA REGISTRAZIONE DI QUELLO SHOW PER IL DVD “THE FINAL JOLLY ROGER” COMMISE QUALCHE ERRORE E, COME RIPORTATO SUL LIBRETTO STESSO DEL DVD, RIMASE SOLO UNA TRACCIA STEREO SU CUI POI AVETE LAVORATO...
“Sì…all’inizio, quando ci informarono della cosa, credevo che non avremmo potuto farci nulla con quella singola traccia… Avevano perso tutte le tracce singole di ogni strumento e dovevamo decidere se proseguire comunque nella realizzazione del prodotto oppure no. La scelta è stata quella di andare avanti e realizzare comunque un album che i fan avrebbero potuto conservare, oppure lasciar perdere. Alla fine quella singola traccia era buona e abbiamo scelto la prima strada. Sono convinto di aver fatto bene”.
SEI ANCORA IN CONTATTO CON QUALCUNO DEI VECCHI MEMBRI DELLA BAND? AD ESEMPIO CON I MUSICISTI DELLA FORMAZIONE DI “DEATH OR GLORY”, OPPURE QUELLI DI “THE RIVALRY” AD ESEMPIO?
“Con Thilo Hermann sì. Qualche volta ci siamo sentiti al telefono e parlato di quello che abbiamo fatto ultimamente. Ho incontrato anche Jorg Michaels a Wacken, dal momento che lui lavora per l’organizzazione”.
HAI MAI PENSATO AD UNA REUNION DI UNA DELLE VOSTRE PIU’ FAMOSE LINEUP?
“No, perchè è una cosa che non voglio fare. Il passato è passato”.
SEGUI LA SCENA METAL CONTEMPORANEA? C’E’ QUALCHE NUOVA BAND CHE TI ENTUSIASMA PARTICOLARMENTE?
“Attualmente ascolto molti generi musicali diversi, non solo metal. Oltre ai classici, come i Judas Priest, ascolto anche band moderne come 30 Seconds To Mars, My Chemical Romance o Papa Roach. Ascolto anche musica classica e altro ancora”.