Rolf Kasparek, in arte Rock ‘n’ Rolf, è tornato più in attività che mai con ben due album dei Running Wild e uno del suo progetto parallelo Giant X nell’arco di poco più di un anno. Se il ritorno in vita della sua band principale nel 2012 con lo scialbo “Shadowmaker” aveva destato non poche critiche, il nuovissimo “Resilient” mostra una vena compositiva non ai livelli dei fasti del passato ma ad ogni modo più ispirata e convincente. Non ci siamo lasciati scappare l’occasione per scambiare due chiacchiere proprio con Rolf, leader e capitano del vascello Running Wild che ora è a tutti gli effetti considerabile una sua “one man band”.
IL NUOVO ALBUM “RESILIENT” ESCE A DISTANZA DI UN SOLO ANNO DAL PRECEDENTE “SHADOWMAKER”. A COSA DOBBIAMO QUESTA VELOCE GESTAZIONE?
“In raltà dalla fine della scrittura di ‘Shadowmaker’ sono passati circa due anni, nei quali in effetti ho anche pubblicato il primo disco dei Giant X con Peter Jordan (chitarra anche dei Running Wild, ndr). Ho iniziato a comporre ‘Resilient’ poco più di un anno fa e da subito mi sono venute un sacco di ottime idee. Nell’arco di poco tempo ho messo da parte diverso materiale per un nuovo album”.
MANTERRAI QUESTO RITMO ANCHE IN FUTURO? DOBBIAMO QUINDI ASPETTARCI UN ALTRO NUOVO ALBUM NEL 2014?
“Non so, perchè inizialmente avevamo in programma di tenere qualche show presso alcuni festival estivi già nel 2013. Poi invece abbiamo optato per un nuovo album e abbiamo quindi rimandato i festival al 2014. Una volta terminata la promozione per ‘Resilient’, valuterò le varie offerte he ci sono arrivate e vedremo a quali festival partecipare. Saremo impegnati anche su questo fronte, quindi per ora mi è difficile dire cos’altro riusciremo a fare nel 2014”.
VUOI DIRCI QUALCOSA IN PIU’ CIRCA COME E’ STATO REGISTRATO ‘RESILIENT’?
“E’ stato registrato in vari studi e anche questa volta abbiamo lavorato con l’ingegnere del suono Niki Nowy. Di diverso però c’è il fatto che per la prima volta ho aggiunto le parti vocali e i cori già nella fase di registrazione delle demo, quindi nel momento in cui ho registrato le tracce definitive, gran parte del lavoro era già stato fatto e ho potuto rifinire meglio le armonie e gli arrangiamenti vocali”.
MOLTI FAN CONTINUANO A CHIEDERSI PERCHE’ NELLE ULTIME PRODUZIONI NON CI SIA UN BATTERISTA UFFICIALE…
“Non parlo più di questo aspetto, visto che a riguardo in passato mi è stato chiesto più e più volte. Semplicemente lavoro con lo stesso team di produzione che ritengo più adatto, con la gente che ritengo sia quella giusta”.
OK MA IL PROBLEMA E’ CHE IN QUESTO MODO VIENE AUTOMATICO PENSARE CHE SUL DISCO CI SIA UNA DRUM MACHINE E NON UN BATTERISTA…
“Sei libero di ascoltare l’opinione di chi vuoi a riguardo… semplicemente io non voglio più parlarne”.
TUTTI I PEZZI SU “RESILIENT” SONO NUOVI, OPPURE C’E’ QUALCHE BRANO RESIDUO DI VECCHIE PRODUZIONI?
“I brani sono quasi tutti di nuova composizione. Solo ‘Desert Rose’ in origine era stata scritta ad aprile 2006. Ho cambiato alcune cose e scritto dei nuovi testi, ma l’idea di base risale a quell’anno”.
I DUE BRANI “PREMONITION” E “PAYOLA & SHENANIGANS” FIGURANO INVECE COME BONUS TRACK DELL’EDIZIONE LIMITATA. IN CHE MODO HAI SCELTO QUESTI DUE?
“Potevano benissimo stare sull’album… nel senso che quando mi son trovato a dover scegliere quali dieci delle dodici tracce totali dovevano finire sull’album e qali due invece dovevano finire solo sull’edizione limitata, mi sono trovato in difficoltà. Alla fine ho scelto più che altro sulla base di come stavano bene assieme a livello di successione in tracklist ma, come ho detto, anche questi due pezzi erano perfettamente adatti al disco”.
‘BLOODY ISLAND’ E’ STATA PRESENTATA COME SE IN UN CERTO SENSO FOSSE UNA SORTA DI CONTINUO DELLA VECCHIA “TREASURE ISLAND”. VUOI DIRCI DI COSA PARLA QUESTO PEZZO?
“L’idea del pezzo è nata mentre stavo lavorando a ‘Soldiers Of Fortune’, la prima traccia del disco. In realtà mentre ero concentrato su questo brano, oltre a ‘Bloody Island’ sono uscite anche idee per ‘The Drift’ e ‘Run Riot’. Dal punto di vista tematico ha sia uno sfondo piratesco, sia un aspetto legato all’avidità dell’uomo”.
RIGUARDO INVECE ALLA COPERTINA, MI HA COLPITO IL RIVEDERE SULL’ARTWORK IL VOSTRO SIMBOLO, ADRIAN. COME MAI QUESTA SCELTA, DOPO CHE PER IL PRECEDENTE ‘SHADOWMAKER’ AL CONTRARIO AVEVI OPTATO PER UNA COSA COMPLETAMENTE DIFFERENTE?
“Principlamente per il fatto che il prossimo anno i Running Wild compiono trentacinque anni e il titolo ‘Resilient’ (in italiano ‘resistente’, ndr) si adatta molto bene alla band. Adrian c’è da quando ci sono i Running Wild, quindi mi è sembrata una buona cosa collegare il titolo del disco alla storia del gruppo e al suo simbolo. Se vedi il lato frontale della copertina, c’è Adrian in mezzo a una tempesta con tanto di lampi. Sull’altro lato invece la tempesta non c’è e lui è in un certo senso ‘sopravvissuto’, proprio come la band nel corso degli anni”.
IL PROSSIMO ANNO NON SOLO I RUNNING WILD COMPIERANNO TRENTACINQUE ANNI, MA SARANNO TRENTA DALL’USCITA DEL PRIMO ALBUM ‘GATES TO PURGATORY’ E VENTI DALLA PUBBLICAZIONE INVECE DI ‘BLACK HAND INN’. DAL VIVO HAI INTENZIONE DI FARE QUALCOSA DI SPECIALE PER QUESTI DUE DISCHI?
“No, perchè io non credo molto in queste celebrazioni. Quando suono dal vivo, mi piace comporre la setlist con brani da tutta la carriera dei Running Wild, una specie di best-of con i classici e qualche brano dal nuovo album”.
C’E’ QUALCHE POSSIBILITA’ DI RIVEDERVI DAL VIVO QUI IN ITALIA?
“Certo, siamo sicuramente interessati a suonare in Italia. Come ho detto, devo ancora valutare le varie offerte che ci sono arrivate. Credo che vaglierò le proposte verso fine ottobre”.
QUAL’E’ LA FORMAZIONE LIVE DEI RUNNING WILD ATTUALMENTE?
“Ovviamente Peter Jordan sarà alla chitarra e poi chiederò la disponibilità agli altri ragazzi che hanno suonato durante lo show al Wacken Open Air 2009 per lo show d’addio. Vedremo e se vorranno essere della squadra, sicuramente avranno la priorità”.
HAI MAI PENSATO DI RICHIAMARE QUALCHE EX MEMBRO?
“No, io non guardo mai indietro, vado avanti per la mia strada. Il passato è il passato e il presente è il presente”.
C’E’ QUALCHE CHANCE DI RIVEDERE UNA SCENOGRAFIA PIRATESCA SUL PALCO?
“Non so ancora, ci penserò a suo tempo”.
DALLE FOTO PROMOZIONALI PER IL NUOVO ALBUM “RESILIENT” SI VEDE CHIARAMENTE CHE TI PIACE L’HARLEY DAVIDSON. SEI UN BIKER O UN APPASSIONATO DI MOTO?
“No, assolutamente (ride, ndr). Semplicemente piacciono gli indumenti e il look”.
HAI IN PROGRAMMA QUALCOSA DI NUOVO ANCHE SUL FRONTE GIANT X?
“Ne abbiamo parlato una volta ma non c’è nulla di deciso su un eventuale secondo album dei Giant X. Dobbiamo vedere in base agli impegni live dei Running Wild e al loro prossimo album, poi valuteremo il da farsi”.
CHE MUSICA ASCOLTI ORA?
“Ultimamente sto acquistando un sacco di materiale degli anni ‘70 che avevo in vinile. Ascolto anche roba classica, oppure rock come Bruce Springsteen e ovviamente anche musica più moderna come My Chemical Romance, Papa Roach o Nickelback”.
I RUNNING WILD SONO UNA BAND AMATA ANCHE DA BAND CHE NON NECESSARIAMENTE APPARTENGONO AL FILONE CLASSIC-POWER. UN ESEMPIO E’ JAMEY JASTA DEGLI HATEBREED CHE HA ESPRESSO IL SUO APPREZZAMENTO.
“Certo, i Running Wild ci sono da moltissimi anni e tanti ragazzi li ascoltavano già quando erano giovani. Anche qui in Germania capita di sentire band su stili completamente differenti che mettono i Running Wild tra le loro preferenze”.
A TE LE ULTIME BATTUTE.
“Ciao ragazzi, spero che apprezziate il nuovo album tanto quanto me!”.