Intramontabili, inamovibili, semplicemente l’incarnazione del metallo più puro. Non ci sono altre parole per definire i Running Wild, band che da oltre vent’anni porta avanti la prosapia musica incurante di chi li accusa di non sapersi evolvere. Il metallaro più convinto troverà in Rock’n’Rolf e compagni tutto l’indispensabile per avere tra le mani un disco di heavy metal incontaminato, senza compromessi o trucchi ingegnosi per sfruttare le mode del momento. La formula magica non cambia nemmeno per l’ultimo “Rogues En Vogue”, album non certo seminale, ma che continua dignitosamente la tradizione di una fra le band più amate dai fans della vecchia guardia. L’ammiraglio Rock’n’Rolf in persona ci parla della sua ultima fatica in studio.
ROLF, INIZIAMO SUBITO A PARLARE DEL NUOVO “ROGUES EN VOGUE”…
“Innanzitutto, a differenza dei vecchi dischi dei Running wild, ‘Rogues En Vogue’ è molto speciale! Mi spiego subito, il nuovo disco è stato registrato, mixato ed interamente prodotto dal sottoscritto, nel mio studio privato. E’ la prima volta nella carriera della band che ho la possibilità di occuparmi di tutti gli aspetti che stanno dietro alla nascita di un disco, in questo modo ho avuto tutto il tempo che volevo per scrivere i brani, per cambiarli, per provare diverse soluzioni di sound, per registrare, e così via. In passato ho sempre avuto il problema del tempo quando mi trovavo in studio, spesso ho dovuto accontentarmi di risultati non sempre soddisfacenti perché gli studi in cui andavo erano prenotati. Un fan che oggi ascolta ‘Rogues En Vogue’ si troverà davanti a canzoni dal sound diverso, troverà un lavoro certosino sui cori e sulle chitarre…insomma troverà un soddisfacente disco dei Running Wild. Devi sapere che la composizione dei brani mi ha portato via ben tre anni di tempo, perché anche se la band era impegnata nella promozione del best of e del live album recentemente usciti, io ho sempre continuato a collezionare una serie di idee che oggi vedi tramutate nei nuovi brani. Quando ho iniziato a registrare il disco avevo circa ventisette brani pronti, questo per farti capire quante idee sono riuscito a raccogliere e da queste ho estrapolato i brani migliori da includere in scaletta. Con questa premessa puoi capire perché i pezzi di ‘Rogues En Vogue’ sono così dfferenti.”
L’ATTIVITA’ DEI RUNNING WILD E’ SEMPRE PIU’ INCENTRATA SULLA TUA PERSONA. OLTRE AD ESSERE L’UNICO SONG-WRITER, HAI SUONATO ANCHE TUTTE LE PARTI DI CHITARRA E PRODOTTO INTERAMENTE DA SOLO IL DISCO!
“Ormai è alla luce di tutti il fatto che io mi occupi di praticamente tutte le attività dei Running Wild. Credo che cimentarmi in prima persona nel ruolo di produttore sia stato molto utile per molti motivi. A parte ciò che ti ho detto prima, ritengo che un esterno non potrebbe mai riuscire a capire al 100% ciò che un musicista vuole. Nessuno oltre a me può immedesimarsi nelle mie stesse idee, capisci cosa voglio dire? Inoltre con Bernard il discorso è questo: da subito abbiamo messo le cose in chiaro, dal momento in cui è entrato nei Running Wild abbiamo concordato che si sarebbe limitato ad aiutarci unicamente nelle date live. Il motivo di questa mia scelta è dettato dal fatto che io stesso sono un chitarrista e quando devo registrare le parti di chitarra riesco a fare tutto da solo. Solo in alcuni casi sporadici in studio non mi sono occupato di tutte le chitarre, proprio perché riesco ad incidere ciò che voglio senza un intervento di altri.!”
PERSONALMENTE CREDO CHE IN AMBITO DI PRODUZIONE SI SAREBBE POTUTO FAR DI PIU’, IN PARTICOLARE IL SOUND DELLA BATTERIA RISULTA “PLASTICOSO” E INNATURALE.
“Mi spiace che tu la pensi così, io semplicemente considero la produzione di ‘Rogues En Vogue’ diversa dai miei vecchi dischi. Non avrei potuto dare ai nuovi brani lo stesso sound di ‘Masquerade’ o ‘Black Hand Inn’ semplicemente perché i nuovi pezzi sono molto diversi rispetto a quelli passati. Quando ero in studio ho cercato di dare un sound specifico ad ogni singolo brano, proprio per renderlo il più personale ed identificabile possibile.”
E’ VERO CHE PER SCRIVERE IL BRANO “SKULL & BONES” TI SEI ISPIRATO AL FILM “LA MALEDIZIONE DELLA PRIMA LUNA”?
“E’ verissimo, dopo aver visto il film ho subito composto la melodia principale della canzone, tipico esempio di brano vecchio stile. ‘Skull & Bones’ è un pezzo che ha già suscitato l’entusiasmo di chi ama il lato più piratesco dei Running Wild, le sue atmosfere epiche e la maestosità del ritornello rappresentano perfettamente il trademark della band.”
DI COSA PARLANO LE TUE NUOVE CANZONI?
“I brani sono slegati fra loro e trattano i più svariato argomenti. Ad esempio l’opener ‘Draw The Line’ parla della linea metaforica che ogni singolo individuo si ‘traccia’ come confine che nessuno può oltrepassare. Hai presente quando c’è una discussione e viene detta una parola di troppo che scatena, ad esempio, una rissa? In questo caso questo confine invalicabile è stato oltrepassato. ‘Skull & Bones’, come dicevamo, è una tipica song piratesca, ‘Black Gold’ parla di gesti apparentemente volti ad aiutare qualcuno, mentre in realtà l’unico scopo è quello di arricchirsi alle spalle degli altri. Si continua, ad esempio, con ‘Skeleton Dance’, in cui vengono prese in considerazione una serie di profezie sul destino dell’uomo o “The War”, che tratta la seconda guerra mondiale. Come vedi non c’è un unico filo conduttore.”
IL VOSTRO PROSSIMO TOUR PREVEDE TAPPE ITALIANE?
“Ancora non so dirti nulla di preciso in merito. Personalmente spero di riuscire a suonare in Italia, perché ci sono moltissimi fan della band e le pochissime volte che ci siamo esibiti da voi l’accoglienza è sempre stata fantastica. Proprio in questo periodo siamo al lavoro con le booking agency per definire dove potremo suonare, sicuramente suoneremo in buona parte anche fuori dal territorio tedesco, ma per avere dati più certi dovrai aspettare ancora un po’ di tempo.”
SUL VOSTRO SITO APPRENDO CHE E’ IN LAVORAZIONE UN TRIBUTE ALBUM…
“Esatto, ho già potuto ascoltare tutti i pezzi registrati e devo dire che mi piacciono molto! Questa interessante idea è nata dal nostro sito internet, i nostri fans continuavano a chiedere un tribute album, con l’intento che i brani venissero suonati solo da persone che amano veramente i Running Wild. La mancanza di grandi nomi ha provocato lo scarso interesse delle mie labels, l’iniziativa è più da considerarsi come una sorta di regalo per i fans più incalliti. Io stesso non sono stato coinvolto nell’intero processo, mi sono limitato soltanto a dare l’approvazione finale.”
IN GERMANIA E’ MOLTO FACILE VEDERE ARTISTI DI VARIE BANDS FAMOSE UNIRSI PER PROGETTI, COLLABORAZIONI, METAL-OPERE E VIA DICENDO. TU ROLF SEI UNO DEI POCHISSIMI CHE SI E’ SEMPRE E SOLTANTO DEDICATO AI RUNNING WILD E NON HAI MAI PARTECIPATO A QUESTO GENERE DI INIZIATIVE. PERCHE’?
“Il motivo è molto semplice, i Running Wild mi danno tantissimo lavoro e seguire in toto l’attività della band mi porta via praticamente tutta la giornata. Fisicamente non riesco a trovare il tempo di dedicarmi ad altri progetti! Ti confesso inoltre che in ogni singolo album dei Running Wild troverai tutto ciò che può soddisfarmi in musica. L’heavy metal che mi piace suonare è esattamente ciò che si può trovare nei dischi della band, non ho bisogno di altri progetti per essere soddisfatto!”
E COSA RISPONDI A CHI DICE CHE I RUNNING WILD DA VENT’ANNI CONTINUANO A SCRIVERE LO STESSO DISCO?
“Semplicemente dico che questa gente non ha mai ascoltato un disco della band. Gli album dei Running Wild sono molto differenti l’uno dall’altro, anche se indubbiamente il trademark è quello della band! Lo stile dei Running Wild proviene dalle mie sensazioni, dalla musica che nasce all’interno di me, dal cuore e non da nessun calcolo matematico. Per me scrivere musica non è un processo mentale e quando inizio a buttar giù idee per delle nuove canzoni non mi metto a fare calcoli o a preoccuparmi dello stile, semplicemente ascolto ciò che è dentro di me. Da fan, quando compro un disco della mia band preferita, adoro già sapere a cosa andrò incontro, non mi piace trovare delle sorprese! Un fan dei Running Wild, quando compra un nostro disco, sa esattamente cosa vuole e cosa troverà. Molte band nascondono dietro alla parola evoluzione dei drastici cambi di stile, spesso calcolati a tavolino per sfruttare trend del momento, spesso perché hanno carenza di idee. Io, ripeto, preferisco continuare a suonare con il mio stile perché mi piace, perché è la musica che amo suonare e perché i fans non devono rimanere delusi!”
IN TUTTA LA TUA CARRIERA HAI MAI COMPOSTO UN BRANO CON L’INTENTO SPECIFICO DI VENDERE QUALCHE COPIA IN PIU’?
“Assolutamente no! E questo perché io ho imparato a suonare e a comporre sulla musica che a me piace! I brani che scrivo sono esattamente ciò che io stesso adoro ascoltare, questo è l’importante per me. Non ho mai avuto l’idea di cambiare stile per vendere di più, è una cosa che non mi interessava all’inizio della carriera e non mi interessa nemmeno ora che i Running Wild sono una realtà ben affermata.”
INDUBBIAMENTE I RUNNING WILD SI IDENTIFICANO NELLA TUA FIGURA. IN TUTTI QUESTI ANNI, NON HAI MAI SENTITO LA NECESSITA’ DI AVERE DEI PARTNER CHE POTESSERO AIUTARTI NEL SONG-WRITING, NELLE REGISTRAZIONI E IN TUTTE LE SCELTE DA INTRAPRENDERE? IN PAROLE SPICCIOLE, NON C’E’ STATO MAI UN MOMENTO IN CUI TI SAREBBE PIACIUTO LAVORARE COME IN UNA VERA BAND DEMOCRATICA?
“No, e lo dimostra il fatto che quando ho iniziato i lavori su ‘Rogues En Vogue’ avevo ventisette brani pronti. Fortunatamente le idee non mi sono mai mancate, per me non è un problema lavorare da solo, anche se non è una cosa premeditata. In alcuni casi ho lasciato che altri membri della band scrivessero dei pezzi, ma solo perché incarnavano lo spirito dei Running Wild, quindi il mio essere tuttofare non è una cosa voluta a tutti i costi.”
ROLF, HAI MAI PENSATO DI APRIRE I TUOI JOLLY ROGER STUDIOS ANCHE AD ALTRE BAND? IN FONDO ORMAI HAI UNA BUONA ESPERIENZA DI PRODUTTORE…
“No, non ci ho mai pensato, principalmente perché lo studio è nato esclusivamente per i Running Wild. E’ uno studio speciale per me, una sorta di posto in cui mi rinchiudo e riesco a lavorare nel migliore dei modi alla mia musica. Non è uno studio pensato per avere della gente che va dentro e fuori tutto il giorno, è una cosa mia personale. L’ho costruito io e mi piace lavorare alla mia musica.”
I GRAVE DIGGER HANNO RECENTEMENTE PUBBLICATO LA LORO AUTOBIOGRAFIA. PENSI CHE UN PROGETTO DEL GENERE SIA POSSIBILE PER I RUNNING WILD?
“Ovviamente vale il detto ‘mai dire mai’, di certo non è una cosa che potrei fare a breve tempo. L’attività dei Running Wild è già molto impegnativa, non avrei proprio il tempo per dedicarmi ad un lavoro immenso come quello di scrivere un libro sulla band.”
GRAZIE ROLF, E’ TUTTO!
“Grazie a voi per la disponibilità. Spero di incontrare al più presto i fans italiani!”
RUNNING WILD – I Leoni del mare!
Pubblicato il 10/03/2005 da Andrea Raffaldini
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