Arriviamo puntuali per l’intervista Sabaton: abbiamo l’ultimo slot della giornata e la fortuna di avere per noi sia Par Sundstrom che Joakim Brodèn a rispondere alle nostre domande. La band è rilassata, noi siamo l’ultimo impegno della giornata. Chiediamo “quanto tempo abbiamo per questa intervista?”, Joakim ci guarda, stappa una bottiglia di vino rosso e dice “non abbiamo nient’altro da fare dopo l’intervista con te, e non capiamo nulla di ciò che dice la televisione in italiano, quindi tanto vale stare qui a parlare con te. Hai a disposizione il tempo che ci mettiamo a bere tutta questa bottiglia di vino!”…
CIAO PAR E CIAO JOAKIM! PER INTRODURRE AL MEGLIO IL VOSTRO NUOVO ALBUM “HEROES”, PERCHE’ NON CE LO PRESENTATE BREVEMENTE VOI STESSI?
Par: ”Be’, ‘Heroes’ è il nostro nuovo album, il settimo della nostra carriera, l’ottavo contando ‘Fist For Fight’, e pensiamo sia davvero un grande album. Rispetto a ‘Carolus Rex’, ci sono meno aspetti sinfonici per una precisa scelta stilistica; ‘Heroes’ è chitarristico, diretto, molto più metal. Questo nuovo disco è oltremodo particolare perchè rivolge l’attenzione a singoli personaggi e non a eventi storici come sempre abbiamo fatto fino ad ora”.
Joakim: ”Abbiamo iniziato a pensare a ‘Heroes’ durante la lavorazione di ‘Coat Of Arms’, cinque anni fa; mentre stavamo scrivendo le lyrics per l’album ci è venuta in mente la storia di questo cecchino finlandese, Simo Hayha, attivo durante la Guerra d’Inverno, una guerra che tra il 1939 ed il 1940 oppose Finlandia ed Unione Sovietica. Questa storia è raccontata nel brano ‘The White Death’: scrivere un testo su un solo individuo, invece che generalizzare su grandi eventi e su interi popoli ci ha stimolato molto, e quella volta abbiamo deciso di realizzare in futuro un album riguardante singoli personaggi, singoli eroi, da analizzare in molti dei loro aspetti, anche dal punto di vista umano. ‘Carolus Rex’ era già in programma, perchè comunque è un disco che riguarda da vicino la nostra storia e ci tenevamo particolarmente, così abbiamo tenuto il progetto per il suo successore, che è appunto ‘Heroes’”.
QUINDI “HEROES” E’ COMUNQUE UN CONCEPT ALBUM?
Par: ”Sì, è un concept album sugli eroi e sull’eroismo”.
MI RACCONTATE COSA HA PORTATO AL CLAMOROSO CAMBIO DI LINE-UP NELLA BAND?
Joakim: ”Quando abbiamo iniziato a suonare era tutto molto bello, non avevamo pensieri, niente fidanzate, mogli, famiglie, figli, lavori, responsabilità. Poi però siamo cresciuti, e tutte queste cose sono arrivate, così come è arrivato il successo che ci teneva lontani da casa e dagli impegni quotidiani per lunghissimi periodi. Vivere come viviamo noi può essere fantastico da molti punti di vista, i fan, i concerti, le città da vedere, ma ti manca comunque il quotidiano, e se sei in tour e devi stare lontano da casa mesi e mesi spesso è un problema per chi hai a casa. Semplicemente Rikard, Oskar, Daniel e Daniel hanno capito di volere una vita normale rispetto alla vita da band. Forse hanno fatto la scelta più saggia, forse no, ma comunque hanno avuto il coraggio di fare una scelta di questo tipo“.
CI PRESENTATE LA NUOVA LINE-UP DEI SABATON?
Par: “Allora, abbiamo Chris Rorland e Thobbe Englund alle chitarre e Hannes Van Dahl alla batteria. Sono ragazzi davvero in gamba ed è davvero un piacere lavorare con loro. Sono molto tecnici ed anche per questo la registrazione di ‘Heroes’ è stata molto facile e veloce”.
PERCHE’ ROBBAN NON E’ PIU’ NELLA BAND?
Joakim: ”Lui ha avuto un bambino ed ha deciso di lasciare la band per questo. Snowy Shaw ci ha aiutato finchè non abbiamo trovato Hannes, Shaw non ha mai voluto davvero entrare nella band”.
MA NON AVETE PIU’ UN TASTIERISTA DI RUOLO. PERCHE’ QUESTA SCELTA?
Joakim: “Mi occupo io delle tastiere adesso. In studio principalmente, ma se serve anche on stage, e spesso utilizziamo dal vivo delle basi preregistrate. Certo, non sono Mozart, ma può bastare il tipo di preparazione che ho. Il genere di musica che facciamo noi può anche essere gestita in questo modo, non siamo i Savatage o i Nightwish, che hanno come strumento principale la tastiera”.
A PROPOSITO DI NIGHTWISH, MOLTI FAN DEI NIGHTWISH PENSANO CHE “ATTERO DOMINATUS” SIA UN POCO TROPPO SIMILE A “WISHMASTER”. CHE MI POTETE DIRE A RIGUARDO?
Joakim: “Hanno completamente ragione, ‘Attero Dominatus’ somiglia moltissimo a ‘Wishmaster’, ma non lo abbiamo fatto apposta. Ricordo la prima volta che l’abbiamo eseguita dal vivo, prima che il disco uscisse; eravamo in Repubblica Ceca, ed io ho attaccato ‘Attero… Dominatus… ‘ e gli spettatori presenti ci hanno detto ‘hey, ma questa l’avete copiata dai Nightwish?’, allorchè ci siamo guardati in faccia ed abbiamo capito che i nostri fan avevano ragione, ‘Attero Dominatus’ assomiglia davvero molto a ‘Wishmaster’, ma il disco era in uscita a giorni, e non ci si poteva fare nulla. Ci è venuta così, e la somiglianza, anche se forte e reale, è solamente un caso. Non ci permetteremmo mai di copiare da una band che stimiamo ed ammiriamo moltissimo come i Nightwish, anzi, non ci permetteremmo mai di copiare. Semplicemente è venuta così!”.
MI RACCONTATE QUALCOSA A PROPOSITO DELLA LAVORAZIONE DI “HEROES”?
Par: “Come dicevamo prima, l’idea per quest’album ci è venuta anni fa ma solamente nel 2013 ci siamo applicati a questo progetto. A settembre ci siamo messi a lavorare al songwriting ed il due di gennaio di quest’anno siamo entrati in studio per registrare. È stato un album molto veloce da realizzare una volta composto; pensa che le chitarre sono state registrate in solamente quattro giorni, mentre in precedenza serviva quasi un mese solo per questo strumento”.
Joakim: ”Peter Tagtgren questa volta ha seguito tutto il processo di realizzazione dell’album dall’inizio alla fine, e ha anche scritto una canzone in coppia con me, ‘Inmate 4859’. Si, è stato tutto molto veloce, dal songwriting alla registrazione; io personalmente non credo alle band che ci mettono anni a scrivere un disco. Non puoi passare anni e anni su una canzone, non è umanamente concepibile. Se ci metti anni a scrivere un disco vuole dire che non lo stai prendendo seriamente, oppure che non hai la minima idea di ciò che stai facendo, oppure non hai la minima passione in ciò che stai facendo; e se invece lo stai facendo davvero con impegno per realizzare qualcosa di perfetto, non riesco a capire come si faccia a non farsi prendere dal nervosismo”.
JOAKIM, SOLITAMENTE TI OCCUPI SOLAMENTE TU DEL SONGWRITING?
Joakim: ”Sì, mi chiudo in una stanza con pc, chitarra e tastiera e compongo. Certo, non sono un bravo chitarrista, ma ciò che importa è che io riesca a rendere l’idea di ciò a cui sto pensando. Per ‘Heroes’ ho avuto modo di collaborare con Chris e Thobbe per scrivere ‘Soldiers Of 3 Armies’; è stato gradevole e non è escluso che in futuro la cosa non si ripeta. Prima della separazione, con la vecchia band non facevamo nulla assieme e tra noi ci si comportava in maniera assolutamente professionale; i ragazzi nuovi invece sono ancora ricchi di entusiasmo per l’esperienza che stanno vivendo e riescono a trasmettere questo entusiasmo anche a due vecchi disincantati come noi, e questo è davvero magico”.
Par: ”Hey, io non sono vecchio! Tu sei un vecchio disincantato, io sono giovane (grasse risate da entrambi, ndR)!”.
COSA MI DITE DELL’ARTWORK DI “HEROES”?
Joakim: ”E’ il mio artwork preferito tra tutti i nostri. È splendido!”.
Par: ”Volevamo un artwork che potesse trasmettere forza ed energia. Peter Salla ha realizzato un disegno eccezionale, esattamente ciò che volevamo; gli abbiamo dato estrema libertà e non ci ha minimamente deluso. Di solito valutiamo almeno tre diversi disegni prima di scegliere, ma questa volta abbiamo deciso al primo”.
HO VISTO SU INTERNET CHE AVRETE UNA COPERTINA DIFFERENTE PER L’EDIZIONE LIMITATA.
Joakim: ”Certamente. Detesto quando ci sono gli album in edizione limitata con la stessa copertina e solamente un adesivo a dirti ‘Hey, questa è una edizione speciale!’. Se deve essere una edizione limitata o una edizione speciale, lo si deve capire sin dalla copertina. Due edizioni, due copertine. Anche l’edizione speciale ha una copertina bellissima secondo me, ed invito tutti a comperarle entrambe, non fosse altro che hanno due bellissime copertine (ride. ndR)!”.
QUAL E’ SECONDO VOI IL PUNTO DI FORZA DI “HEROES”?
Joakim: ”Onestamente credo che ‘Heroes’ non abbia particolari punti di forza, perchè credo sia integralmente forte. Sai quando nelle interviste tutti dicono che il nuovo disco è il migliore della discografia? Non sempre tutti credono a quello che stanno dicendo, ma io sì; per ogni album abbiamo lavorato sui difetti del precedente, ed ogni volta che realizziamo un album gli errori che c’erano sul disco prima li abbiamo evitati. Per questo posso dire che ‘Heroes’ non ha punti di forza, è completamente forte. E sì, prima che tu me lo chieda, secondo me è il nostro disco migliore”.
QUALE CANZONE VI RAPPRESENTA MAGGIORMENTE ALL’INTERNO DI “HEROES”?
Joakim: ”Secondo me ‘Smoking Snakes’, è Sabaton al 100%. Se qualcuno mi chiedesse ‘Hey, ma che musica fanno i Sabaton?’ gli farei ascoltare questa canzone”.
Par: ”Oltretutto questa canzone prima di chiamarsi ‘Smoking Snakes’ si chiamava ‘Heroes’, perchè era la più rappresentativa di questo album”.
COSA POSSIAMO TROVARE NELLE ALTRE EDIZIONI DI “HEROES”?
Par: ”Ci saranno molte edizioni per ‘Heroes’. Molte saranno in vinile e ci saranno vinili di più colori, verde, blu, giallo, a seconda dell’edizione; ci sarà una versione standard, una in digipack con due bonus-track, quella solamente digitale con le due bonus e con la cover di ‘For Whom The Bell Tolls’ dei Metallica, e ci sarà una edizione in earbook che conterrà un secondo cd con le bonus-track e tre cover: quella dei Metallica, ‘Out Of Control’ dei Battle Beast ed ‘En Hjaltes Vag’ dei Raubtier (una band industrial svedese). Per quanto riguarda le cover scelte, noi adoriamo la canzone dei Metallica, è stata la prima cover che abbiamo suonato dal vivo quando eravamo ragazzi; e poi c’è ‘Out Of Control’, perchè chi mai ha detto che una nuova band non abbia materiale degno di essere apprezzato e coverizzato? Personalmente credo che l’ultimo album dei Battle Beast sia uno dei dischi migliori che io abbia ascoltato negli ultimi anni. E poi hanno tutti questi titoli che sembrano titoli dei Manowar! La canzone dei Raubtier ci piace molto, per questa non c’è molto altro da aggiungere”.
COSA MI DITE DEL DISCO DI PLATINO PER “CAROLUS REX”?
Joakim: ”E’ stato un enorme onore per noi ricevere il disco di platino. ‘Carolus Rex’ ha avuto così tanta fortuna secondo noi perchè è un disco che parla della storia svedese, e la nostra gente si è sentita coinvolta, anche perchè nell’edizione limitata c’era il disco cantato in svedese, che abbiamo voluto fortemente per rendere un tributo ancora maggiore alla nostra terra. Era da ‘The Final Countdown’ degli Europe che ad una metal o rock band svedese non capitava un onore simile; certo, gli Europe lo hanno avuto in altri anni e con altri numeri a livello di vendite, ma il mercato è cambiato, e credo che il nostro sia altrettanto importante”.
AVRETE UN TOUR PER “HEROES”, VERO?
Joakim: ”Certamente, è ancora in fase di pianificazione e non sappiamo ancora dirti nulla di preciso, ma sappiamo già che sarà molto intenso. Si partirà per un tour di cinque settimane negli USA, poi avremo un tour limitato alla Svezia, per poi presenziare ai grossi eventi estivi. A novembre fino a febbraio sarà la volta del vero e proprio tour europeo. Ovviamente verremo anche in Italia”.
HO LETTO IN PASSATO CHE PROMOTER E MANAGEMENT NON SONO MAI STATI PARTICOLARMENTE SODDISFATTI DAI RISULTATI OTTENUTI DAI VOSTRI SHOW IN ITALIA.
Par: ”L’Italia è uno di quei paesi dove occorre lavorare ancora molto per promuovere la nostra musica ed i nostri concerti. Noi siamo assolutamente fiduciosi che presto il pubblico italiano ripagherà i nostri sforzi e la nostra fiducia”.
IO VI HO VISTO DAL VIVO MOLTE VOLTE, E SEMPRE HO VISTO FORSE POCHI FAN MA DAVVERO MOLTO ENTUSIASMO E CALORE NEI VOSTRI CONFRONTI. AL VOSTRO MEET & GREET AL GODS OF METAL 2010, GIUSTO PER CITARE UN EPISODIO, HO VISTO LA GENTE IN CODA PER PIU’ DI UN’ORA PER AVERE FOTO ED AUTOGRAFI DA VOI.
Joakim: ”Be’, credo che questo sia innegabile. Da questo punto di vista non c’è nulla da ridire sui fan italiani”.
RIMANENDO SUL DISCORSO LEGATO AGLI EVENTI LIVE, UNA COSA CHE MI HA COLPITO PARTICOLARMENTE E’ STATA IL VEDERE VENDERE LE VOSTRE MAGLIETTE ORIGINALI A 10 EURO AL BANCO MERCHANDISE DEL VOSTRO CONCERTO MILANESE DEL WORLD WAR TOUR PER COMBATTERE I VENDITORI ABUSIVI FUORI DAL LOCALE. IO STESSO NE HO COMPERATE DUE. E’ STATA LA PRIMA VOLTA CHE HO VISTO UN’INIZIATIVA SIMILE IN OLTRE 20 ANNI DI CONCERTI.
Joakim: ”Vedi, noi detestiamo chi cerca di fare il furbo e di vivere imbrogliando gli altri. Chi vende, chi produce e chi è coinvolto nell’attività del merchandise falso è un criminale, punto, nessuna replica possibile. E noi preferiamo rinunciare al guadagno per cercare nel nostro piccolo di arginare questa cosa. Vedi, è una cosa che mi fa davvero arrabbiare vedere i nostri artwork, i nostri loghi su merce abusiva, di scarsa qualità e magari prodotta con materiali forse nocivi. Se potessi andrei fuori dai nostri concerti, quando vedo i venditori di merchandise contraffatto, ed affronterei personalmente queste persone, ma non posso farlo; preferiamo adottare misure di questo tipo, così da mandare a casa i fan felici con una maglietta con il nostro logo, ma originale”.
SONO D’ACCORDO. UNA VOLTA ANCHE TOBIAS SAMMET DAL PALCO DI UN CONCERTO A MILANO HA LANCIATO UN APPELLO A NON COMPERARE QUESTO TIPO DI MATERIALE ILLEGALE.
Joakim: ”Ha fatto benissimo. Chi compera una maglietta da questa gente non è un vero fan. Ovvio, anche se noi abbiamo venduto le nostre magliette a 10 euro non possiamo pensare che tutti lo facciano, ma speriamo che l’idea si diffonda. Piuttosto non comperate una maglietta non originale ad ogni concerto al quale andate e comperate una maglia originale ogni 4 o 5 concerti, ma non supportate questa attività”.
SO CHE SPESSO IN PASSATO QUALCUNO VI HA ADDITATO A GUERRAFONDAI A CAUSA DEI VOSTRI TESTI SULLA GUERRA, E QUALCUNO VI HA ANCHE PARAGONATO AI GRUPPI DI ESTREMA DESTRA.
Par: ”Chi ci chiama così è perchè non ha mai letto i nostri testi. Noi siamo interessati alla guerra come elemento portante della storia. La storia si basa sulle guerre, ma noi non siamo assolutamente a favore della guerra. Ed assolutamente non siamo schierati politicamente; anzi, siamo assolutamente contrari ad estremismi di carattere politico”.
QUEST’ANNO CADE IL QUINDICESIMO ANNIVERSARIO DELLA BAND. AVETE PENSATO A COME FESTEGGIARE?
Joakim: ”Nulla di particolare. Abbiamo un grande disco in uscita, avremo un tour, ci faremo delle birre e brinderemo a questo traguardo”.
TROVO MOLTO BRILLANTE L’AVER INCLUSO IL LIBRO DI SUN TZU, “THE ART OF WAR”, NELL’EDIZIONE SPECIALE DEL DISCO OMONIMO.
Par: ”Ci è sembrato in qualche modo naturale. Se i testi del disco sono riferiti a questo libro, perchè non allegarlo all’album? So che molti hanno apprezzato l’idea”.
SO CHE CI TENETE MOLTO A FARE ESERCIZIO FISICO ANCHE DURANTE I TOUR.
Joakim: ”Certamente. La nostra è musica molto fisica ed un nostro concerto, dal nostro punto di vista, consuma molta energia. Ecco quindi la necessità di un allenamento fisico costante per poter reggere i ritmi. Ci sono band che in tour bevono tutte le sere, si ubriacano e poi tengono concerti sempre e comunque approssimativi. Noi invece ci teniamo ad offrire sempre il miglior spettacolo che possiamo realizzare. Per questo poco alcol, dormire comunque molto, esercizio fisico, vita sana, anche in tour”.
PERCHE’ LO SHOW IN CILE E’ STATO CANCELLATO?
Par: ”Il concerto in Cile è saltato per colpa del promoter, per nulla serio ed onesto. È un peccato, perchè non avevamo mai suonato in Sud America e le nostre aspettative erano alle stelle. Siamo davvero spiacenti per i fan cileni che non hanno avuto la possibilità di vederci dal vivo dopo aver comperato il biglietto. Per fortuna a breve suoneremo in Messico”.
COSA MI POTETE DIRE A PROPOSITO DEL SABATON OPEN AIR?
Par: ”E’ un festival che quest’anno arriva alla sesta edizione. Abbiamo iniziato in piccolo dopo la release di ‘The Art Of War’, e quest’anno avremo un festival di tre giorni con numerose band di prima grandezza. Questa cosa ci rende incredibilmente fieri, visto che ci sono fan che vengono da ogni parte d’Europa per il nostro festival”.
PERCHE’ AVETE DECISO DI RILASCIARE “WORLD WAR LIVE” E “SWEDISH EMPIRE LIVE” CON SOLAMENTE DUE ANNI L’UNO DALL’ALTRO?
Joakim: ”Il primo è solamente un live album; grandioso, ok, davvero forte…ma solo un album. Noi volevamo un DVD da offrire ai fan, con una produzione da DVD, con i pyros, i laser, le esplosioni, e tutti gli aspetti visivi che caratterizzano un nostro concerto”.
C’E’ UNA CANZONE CHE VOI RITENETE NON APPREZZATA A DOVERE DAI VOSTRI FAN?
Joakim: ”Secondo me ‘Angels Calling’, meriterebbe maggiore attenzione. La trovo fantastica”.
LA PRIMA VOLTA CHE VI HO VISTI DAL VIVO, A SUPPORTO DEGLI HAMMERFALL, NON SAPEVO NEPPURE CHI FOSSERO I SABATON. OGGI SIETE FAMOSISSIMI. QUAL E’ IL SEGRETO DEL VOSTRO SUCCESSO?
Joakim: ”Non c’è nessun segreto. Il segreto è che non c’è nessun segreto. Impegno costante e voglia di dare sempre il meglio. Niente altro”.
QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE MUSICALI OGGIGIORNO?
Par: ”Iron Maiden. Sono i più grandi, sempre e comunque. Ieri, oggi e per sempre, sempre Iron Maiden”.
OK, SPERO CHE ABBIATE FINITO IL VINO, PERCHE’ NON SO PIU’ COSA CHIEDERVI. QUINDI ECCO LA MIA DOMANDA TIPICA PER CHIUDERE: BUON SONGWRITING, BUONA TECNICA STRUMENTALE, BUONA PRODUZIONE E BUONA DISTRIBUZIONE; QUALE FATTORE TRASFORMA UN DISCO IN UN SUCCESSO?
Joakim: ”Buone canzoni. E la passione che si cela dietro ad esse”.
OK, ALLORA VI LASCIO LA PAROLA PER CHIUDERE.
Joakim: ”Grazie a te per l’intervista e grazie a chi ha letto. Divertitevi ed apprezzate ‘Heroes’, ci vediamo questo inverno dal vivo!”