SADIST – Oltre ogni limite

Pubblicato il 13/05/2007 da

Negli ultimi mesi sono stae diverse le band storiche che hanno deciso di tornare sul mercato per tentare di riaccendere nei fan la stessa fiamma di parecchi anni orsono. Tra queste, grande rispetto e considerazione la meritano soprattutto i Sadist, un grandissimo gruppo italiano che ha contribuito in maniera decisiva allo sviluppo della scena estrema nel belpaese. A sette anni di distanza dal controverso “Lego”, i nostri tornano sul mercato con l’eccellente “Sadist”, che rivela come il quartetto non abbia dormito sugli allori, ma anzi prosegua quella via di ricerca sonora che li ha sempre contraddistinti. Forti di una maturità che a loro dire si è espressa al meglio in quest’ultimo lavoro, e guidati da nuovi stimoli e motivazioni, i ragazzi ci raccontano passato e presente della band, nella speranza che il futuro possa essere più roseo che mai.


INNANZITUTTO BENTORNATI E COMPLIMENTI PER IL NUOVO ALBUM: COME MAI AVETE DECISO DI RIFORMARVI?

Tommy: “L’interesse intorno alla band, in questi anni, non si è mai del tutto sopito, e nonostante i tanti progetti paralleli portati avanti di recenti, la dimensione Sadist ci mancava troppo, e soprattutto ci siamo resi conto di avere ancora qualche cosa da dire”.
Alessio: “Il gruppo si era purtroppo sciolto per motivi personali, questa lunga pausa però ha giovato sulle nostre menti disturbate e ci ha fatto ricordare di tutto il sangue che abbiamo versato, quindi non si poteva buttare tutto a bagasce!”.

AVETE PROVATO A RICONTATTARE ALTRI MEMBRI DELLE VECCHIE LINE UP O AVETE DECISO DA SUBITO CHE LA FORMAZIONE SAREBBE STATA QUESTA?
Tommy: “Considerando che l’attuale line up ha dieci anni di vita, la possiamo considerare come quella più longeva. Se in passato la formazione della band non è stata delle più stabili è anche perchè caratterialmente le persone che ne facevano parte non si sposavano perfettamente tra loro. Le vecchie line up non hanno resistito più di un paio d’anni, quindi sulla tenuta dell’attuale siamo ottimisti”.

RACCONTACI UN PO’ COSA AVETE FATTO MENTRE I SADIST ERANO FERMI…
Trevor: “Ognuno di noi ha preso strade differenti, per un periodo ci siamo fermati a studiare bene il proprio strumento ed a capire quello che volevamo veramente, consapevoli che erano stati fatti anche degli errori. La cosa vera era che Sadist mancava ad ognuno di noi, così prima io e Tommy ci siamo riavvicinati a comporre musica con un nuovo progetto , gli orrorifici The Famili , dove in seguito si è aggiunto anche Alessio. Nonostante ciò il desiderio era quello di riprendere a comporre musica Sadist , così dopo qualche anno eccoci qua”.

PASSIAMO A PARLARE DEL NUOVO ALBUM: INNANZITUTTO INIZIA A DIRCI COME È STATO COMPOSTO E REALIZZATO.
Trevor: “Il nuovo disco è nato in maniera naturale , in sala prove o meglio ai Nadir studio di Tommy, ognuno di noi ha portato il proprio miglioramento acquisito in questi anni, credo che l’album stesso possa essere considerato come il più tecnico e sicuramente meglio suonato della band. Dopo anni per la prima volta posso dirti che non è rimasto niente di intentato, dopo l’uscita di un album succede spesso che non si è completamente soddisfatti, si crede che si sarebbe potuto fare ancora meglio, questa volta siamo veramente appagati e realizzati da quello che è venuto fuori”.

AVETE ULTERIORMENTE IMPLEMENTATO LA COMPONENTE PIU’ PROGRESSIVA DEL VOSTRO SOUND: È STATA UNA SCELTA VOLUTA?
Tommy: “Assolutamente…quello che senti su ‘Sadist’ è un gruppo di persone che, senza false modestie, ha finalmente raggiunto la consapevolezza piena delle proprie idee, e sufficiente esperienza per sapere come realizzarle”.
Alessio: “Direi più istintiva che voluta, l’aggressività è sempre stato un marchio di fabbrica del gruppo, sicuramente oggi dopo anni di suonate e di mani sanguinolente siamo riusciti ad esternare queste emozioni in un modo più maturo e d’impatto”.

IN ALCUNE TRACCE PROPONETE DELLE PARTITURE DI MUSICA PRETTAMENTE MEDIORIENTALE: SIETE AMANTI DI QUEL GENERE MUSICALE?
Tommy: “Dei quattro quello che è più interessato alle influenze mediorientali è sicuramente il sottoscritto. Già su ‘Tribe’ provai ad inserire elementi riconducibili all’oriente, ma l’esperimento rimase comunque limitato dall’uso del campionatore e di suoni sintetizzati. Questa volta abbiamo lavorato alla fonte: partendo dagli strumenti, ecco quindi oltre al sitar, alla darbouka, al cajon, anche il bouzouki greco, il mandolino, ed altri…il lavoro è stato intenso, ma il risultato è andato oltre ogni più rosea aspettativa”.
Alessio: “L’obiettivo è di non fermarci qui, ma di provare e sperimentare altri sound provenienti da altre culture. Senza ombra di dubbio però gli strumenti mediorientali sono quelli più legano con il nostro genere e che danno il calore necessario”.

I SADIST, PUR ESSENDO UNO DEI GRUPPI PIU’ TECNICI IN CIRCOLAZIONE, NON HANNO MAI OTTENUTO RISCONTRI ALTISSIMI COME È SUCCESSO AD ATHEIST E PESTILENCE AD ESEMPIO: COME MAI SECONDO VOI?
Tommy: “Non è nel nostro carattere piangerci addosso, ma forse l’Italia, all’epoca, non aveva ancora acquisito la sufficiente credibilità in certi ambiti musicali. Oggi per fortuna c’è un’evidente inversione di tendenza, ma continuiamo a pagare il prezzo di fenomeni nazionalpopolari quali Sanremo e Festivalbar, relegando tutto ciò che non rientra in quei canoni ad un ruolo marginale nel mercato discografico italiota”.

NEGLI ANNI NOVANTA, OLTRE A VOI, C’ERA UNA SCENA PAZZESCA COMPOSTA DA PESTILENCE, CYNIC, DEATH, ATHEIST, WATCHTOWER…OGGI CHI SONO GLI EREDI DI QUELLE GRANDI BAND?
Trevor: “Hai citato delle band che onestamente non credo al momento abbiano eredi, non è facile cercare di emulare questi gruppi, anche perchè è pur vero che quando ti avvicini alla musica il rischio è sempre quello di essere criticati come brutta copia di qualcosa già sentito, quindi parlare di veri e propri eredi è difficile, bisogna anche dire che negli ultimi anni il death metal tecnico era pressochè scomparso e sicuramente quando una band iniziava a suonare certi nomi forse non erano quelli da imitare, fortuna che il genere negli ultimi due anni sembra essere rinato e quindi potrei dirti che gli eredi di certe band sono le stesse band riformate: i Cynic, i Sadist, gli Atheist…peccato per i Death”.

PARLACI UN PO’ DEI TESTI DEL LAVORO: DI CHE COSA TRATTANO?
Trevor: “Quello che posso dirti con certezza è che i testi sono molto maturi, forse meno espliciti delle tematiche affrontate in passato, potrei dire che sono molto psicologici e che se vogliamo il filo conduttore potrebbe essere l’acqua. Un brano a cui sono particolarmente legato È la open act ‘One Thousand Memories’, dove un anziano signore che ha visto, fatto e vissuto tutto decide che può bastare e per farlo sceglie proprio il lago dove quando era bambino andava a pescare, ecco perchè parlo di un filo conduttore, dell’acqua che in diverse volte viene trattata in maniera sicuramente ansiosa e malinconica, da un mare in tempesta ad un lago scuro dove non riesci a capire dove sarà il fondo. Concludendo non mancano certo i momenti più diretti, come ‘Different Melodies’ dove due fratelli gemelli si incontrano nel grembo materno e già da lì capiscono di essere solamente fratelli di sangue non certo di pensiero, una sorta di Caino e Abele”.

COME MAI AVETE INTITOLATO IL NUOVO ALBUM SEMPLICEMENTE “SADIST”? PER SIMBOLEGGIARE UN NUOVO INIZIO?
Tommy: “In realtà ci è sembrato il titolo più ovvio…riascoltando l’album abbiamo capito che eravamo riusciti nel nostro intento, fondere gli elementi cardine del nostro sound: la cupezza di ‘Above The Light’, la sperimentazione di ‘Tribe’, e la violenza di ‘Crust’, il tutto amplificato e sviluppato come non era mai stato fatto prima”.

GUARDIAMO INDIETRO A BENEFICIO DEI FAN PIU’ GIOVANI E PROVIAMO A DESCRIVERE I VOSTRI ALBUM PRECEDENTI, AD INIZIARE OVVIAMENTE DA “ABOVE THE LIGHT”…
Trevor: “‘Above The Light’: certamente l’originalità! Pensare e concepire in quei periodi tale disco, dove il death era sicuramente più standardizzato non era facile.
‘Tribe’, la melodia: credo che ‘From Bellatrix To Betelgeuse’ possa parlare da sola.
‘Crust’, la violenza: l’impatto diretto verso l’ascoltatore e le tematiche trattate, per la prima volta veramente Sadist.
‘Lego’, l’azzardo: che ci ha portato a capire tante cose, in fondo senza quell’album non saremmo ancora qui a comporre musica Sadist…..
Infine ‘Sadist’, l’arrivo: il disco che avremmo da sempre voluto fare, quello che racchiude in una sola parola tutto il cammino della band”.

A SETTE ANNI DI DISTANZA, HAI CAPITO CHE COSA C’ERA CHE NON HA FUNZIONATO IN “LEGO”?
Trevor: “Quello che sicuramente abbiamo pagato è stato appunto il voler azzardare e forse troppo, anche se dobbiamo sempre ricordare che ogni disco Sadist si scostava dal precedente, se invece vogliamo parlare del lato puramente tecnico e musicale sono stai fatti degli errori sia a livello di produzione che per quanto riguarda la scelta di realizzare un album con tanti, forse troppi brani , se si potesse tornare indietro nel tempo, la scelta sarebbe sicuramente quella di scegliere i migliori e magari comporre un disco con otto-dieci brani al massimo. Comunque ripeto è stato un passaggio nella carriera di un’artista e non dimentichiamoci che senza quel disco non avremmo capito certe cose”.
Alessio: “Penso che sia stata una tappa fondamentale da vivere, questo perchè quasi tutti i gruppi in quei tempi avevamo contaminazioni di qualsiasi genere e purtroppo il panorama musicale era saturo di qualsiasi cagata, e noi come loro abbiamo pagato sulla nostra pelle questo sbaglio, ma questo non ha fatto altro che aumentare le consapevolezza di quello che stiamo facendo oggi quindi, grazie ‘Lego’!”.

ORA CHE L’ALBUM È USCITO, ORGANIZZERETE QUALCHE TOUR? CI SI RICORDA DEI SADIST COME UNA BAND CHE SPACCAVA ED ANCHE LA PERFORMANCE DELLO SCORSO ANNO ALL’EVOLUTION NON FA CHE CONFERMARLO!
Trevor: “Certamente! Al momento sono confermati diversi festival in Italia ed in Europa, su tutti il super concerto del 20 giugno a Roma in compagnia di due veri e propri colossi del metal, gli Iron Maiden ed i Motorhead, e poi il Gods Of Metal, dopo le esibizioni estive in autunno sarà previsto un tour italiano, con la speranza che oltre al nostro paese si ritorni presto suonare nel resto d’Europa. L’Evolution dello scorso anno è stata una cosa irripetibile , l’affetto della gente è andato oltre ogni aspettativa, vedere ragazzi con le lacrime agli occhi è stato unico, quello che da parte nostra gli dovevamo, era salire sul palco e scaricare addosso a loro tutta la nostra rabbia accumulata in tutti questi anni”.

COSA VI PIACE ASCOLTARE ULTIMAMENTE? SUPPONGO CHE LE VOSTRE INFLUENZE ESCANO ANCHE DALL’AMBITO PRETTAMENTE METAL…
Tommy: “Si ascolta di tutto…l’ascolto è un momento formativo che non va mai frenato”.
Trevor: “Quello che ascoltavo anni fa … qualche nome: Carcass, Death, Morbid Angel, Slayer”.
Alessio: “Io mi faccio delle overdosi di un gruppo ligure che consiglio ai più e che ha veramente qualcosa da dire, i Giastemma”.

SI HA L’IMPRESSIONE CHE, PIU’ LE BAND SIANO INNOVATIVE, MENO VENGANO APPREZZATE: LA VEDETE ANCHE VOI IN QUESTO MODO?
Tommy: “Nel successo di una band, di un disco, o di un prodotto musicale in genere, entrano in gioco tantissimi fattori, e non tutti hanno a che fare con la musica….se vogliamo fare un esempio illuminante, prendiamo il caso Cynic, riesplosi a così tanti anni di distanza dalla realizzazione di quel capolavoro che è ‘Focus’. Per chi, come me, ha superato i trenta, è vivo il ricordo di come il riscontro commerciale all’epoca della sua uscita fu quanto meno deludente, tanto e vero che di lì a poco la band si sciolse. Forse nel tempo si tende ad idealizzare un fenomeno, cosa che nel caso di ‘Focus’ può anche andare bene, visto che rimane un capolavoro nel suo genere”.
Alessio: “Molte volte si commette l’errore di essere innovativi a tutti i costi facendo uscire prodotti purtroppo scadenti che suonano innaturali e finti,ostentati. Ma c’è anche una percentuale di persone che non accetta e che non ha proprio voglia di capire il perchè un gruppo usa determinate sonorità e arrangiamenti, se non fosse per questi sporadici artisti la musica faticherebbe un sacco ad andare avanti”.

COME VI SIETE ACCASATI PRESSO LA BEYOND PROD?
Trevor: “Conosciamo i ragazzi della Beyond da diversi anni ed oltre a conoscere loro conosciamo la loro serietà e professionalità , quello che ci serviva era appunto accordarci con persone che credessero nei Sadist e che soprattutto dessero priorità nella band stessa. Insomma non possiamo lamentarci…anzi!”.

COME PENSATE CHE RISPONDERA’ IL MERCATO AL NUOVO ALBUM? DALLA VOSTRA NASCITA IL BUSINESS SI È EVOLUTO IN MANIERA PAUROSA, SOPRATTUTTO IN ITALIA.
Tommy: “Vedo parecchia disaffezione nei confronti del ‘supporto’ fisico, ed anche se la cosa può essere in parte giustificata dai prezzi dei CD, dall’altra la quantità impressionante di informazione che internet ci rovescia addosso ogni giorno rischia di diventare una non informazione. C’è tutto e il contrario di tutto, e la musica è uno di quei settori che è entrato più in crisi anche per via di questo. E’ un problema culturale, bisognerebbe rieducare i giovani all’ascolto, ma è difficile, è molto più facile parlare che non ascoltare”.
Alessio: “Comprandone migliaia di copie”.

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