SAMAEL – Il regno dei Samael

Pubblicato il 19/10/2004 da


I Samael per chi scrive sono sempre stati una delle certezze del metal, una realtà unica che non conosce imitatori. L’attesa di poter parlare con la band svizzera del nuovo “Reign Of Light” era tanta, ed è stato piacevole parlare con il leader indiscusso della band, Vorph, una persona disponibile e simpaticissima con il quale si è parlato in perfetta tranquillità dell’universo Samael, sempre in moto e sempre pieno di novità. Dopo tanti anni di silenzio, se si escludono i vari progetti sperimentali, “Reign Of Light” è l’album che fa seguito ad un periodo lunghissimo, forse troppo, di silenzio. I responsi del nuovo cd saranno, c’è da scommetersi, ottimi e Vorph sembra consapevole che c’è molta aspettativa sulla sua band, ma è anche una persona che ha tantissima voglia di tornare nel giro che conta e misurarsi con le altre persone. Un viaggio a trecentosessanta gradi per svelare l’imminente “Reign Of Light” e l’evoluzione iniziata tanta anni fa…


CIAO VORPH, PER PRIMA COSA TI DICO SUBITO CHE STAI PARLANDO CON UN GRANDE FAN DEI SAMAEL, VI SEGUO INFATTI SIN DAL VOSTRO PRIMO ALBUM “WORSHIP HIM” E DEVO CONFESSARTI CHE L’ULTIMO TUO CD E’ DAVVERO BELLO!
“Oh, grazie mille!”.

ASCOLTA, SIA IL PRECEDENTE “ETERNAL” CHE IL NUOVO ALBUM HANNO SIA PARTI ELETTRONICHE CHE METAL, MA CI SONO ALCUNE DIFFERENZE TRA LE DUE RELEASE, VUOI DIRCI SECONDO TE QUALI SONO?
“Certo, abbiamo avuto modo di spendere molto più tempo nella costruzione di questo album e abbiamo voluto inserirci un sacco di cose nuove, nuovi esperimenti e ci sono delle cose che differiscono dal precedente “Eternal”, per esempio qualche parte orientaleggiante e altri suoni. Per noi si tratta di qualcosa di nuovo; il lavoro sul cantato è stato molto studiato, più che in passato. Abbiamo cercato di far suonare le nostre chitarre in un modo assai più avvolgente e potente (e ci siete riusciti! ndr)”.

POSSIAMO QUANDI DIRE CHE “REIGN OF LIGHT” E’ UN ALBUM CON PIU’ PARTI ELETTRONICHE MA CHE ALLO STESSO TEMPO QUELLE METAL SONO PIU’ PESANTI?
“Sì, è verissima questa tua osservazione, abbiamo cercato di fare le cose nel migliore dei modi. Sì, hai ragione, sono d’accordo con te!”

COS’E’ SUCCESSO IN TUTTO QUESTO PERIODO, DA “ETERNAL” SINO AD OGGI? SEMPRE SE CONSIDERIAMO “ETERNAL” IL VOSTRO ULTIMO LAVORO…
“Abbiamo lavorato molto su alcuni dei nostri progetti personali. Molta musica elettronica, sperimentazioni con le voci e la drum machine o con una serie di programming, progetti che non sono stati diffusi e che così la gente non ha avuto modo di sentire”.

CREDI CHE LI PUBBLICHERETE IN FUTURO?
“Ad esser sincero non lo so: la nostra vecchia label, la Century Media, non lo ha fatto, vedremo eventualmente di farlo in futuro ma ora come ora proprio non te lo so dire”.

MAGARI CON LA VOSTRA NUOVA ETICHETTA. COME ESCE “REIGN OF LIGHT”, TRAMITE LA VOSTRA LABEL O LA REGAIN RECORDS?
“Abbiamo fatto tutto da soli ma usciremo per Regain Records in Europa e Sud America, mentre per il Nord America il cd uscirà per un’altra etichetta. In questo modo abbiamo il diretto controllo della situazione, credo sia un bene per noi”.

PARLIAMO UN PO’ DELLE NUOVE CANZONI: ALCUNE, COME L’OPENER, SONO MOLTO AGGRESSIVE, ALTRE PIU’ TRANQUILLE… CITO AD ESEMPIO “FURTHER”. SI TRATTA SENZA DUBBIO DI UN GRAN BELLA FORMULA, CHE AVETE SEGUITO SIN DAI TEMPI DI “PASSAGE” DOVE C’ERANO BRANI CALMI (“MOONSKIN”) E ALTRI NO (“JUPITERIAN VIBE”). SI TRATTA DI UNA SCELTA BEN PRECISA OPPURE SONO I SENTIMENTI CHE DECIDONO IL CORSO DELLE COSE?
“Il processo è del tutto naturale, non ci sediamo intorno ad un tavolo per decidere cosa scrivere. Per questo album volevamo più varietà e mood differenti, non una cosa standard. E’ un po’ come la vita, difficilmente ci sono solo momenti calmi o violenti, il tuo stato d’animo varia di continuo e credo che anche la gente ascoltando questo cd proverà emozioni diverse”.

QUESTO E’ CERTO! IL VOSTRO MIX E’ IDEALE PER FAR PROVARE SENSAZIONI DIFFERENTI! MI DICI QUAL E’ IL TUO BRANO PREFERITO E QUALE CREDI SIA QUELLO CON IL TESTO PIU’ BELLO?
“(ride, ndr) Bella domanda! Non saprei davvero dire quale brano sia il migliore o quale lo sia rispetto ad un altro. Lo sai, quando fai un album nuovo ti piacciono tutti i brani allo stesso modo. Alcuni brani nuovi abbiamo iniziato a suonarli dal vivo qualche tempo fa in tour e devo dire che, sebbene resti indeciso su quale sia il brano migliore del cd, la titletrack è un brano che mi piace proprio tanto per come suona dal vivo. Sì, è uno dei brani che preferisco”.

MA IL SIGNIFICATO DI “REIGN OF LIGHT” A COSA SI RIFERISCE?
“Be’, tutto nasce dal titolo della canzone omonima: quando abbiamo finito le registrazioni ci siamo accorti che questa era in effetti la miglior canzone che avessimo mai scritto, quindi chiamare in questo modo l’intero album è stata la naturale conseguenza. Credo che il titolo sia perfetto e che dipinga il nostro stato di forma attuale”.

HAI MAI PENSATO A COME POTREBBE SUONARE UN ALBUM COME “CEREMONY OF THE OPPOSITES” FATTO DAI SAMAEL NEL 2004?
“Non credo che suonerebbe poi così male. Se ricordi bene abbiamo rifatto due vecchi brani nel nostro ultimo EP, quindi da lì già puoi capire come potrebbero venire. Li abbiamo rifatti programmando stavolta la drum machine, visto che prima erano fatti con una batteria vera. Alcuni vecchi brani li suoniamo ancora oggi dal vivo e credo che vengano piuttosto bene”.

CIRCA UNA DECINA DI ANNI FA VI VIDI DAL VIVO, SIA DURANTE IL TOUR DI “CEREMONY OF OPPOSITES” CHE QUELLO DI “PASSAGE”. PROPRIO NEL PERIODO INTERCORSO TRA QUESTI DUE ALBUM CAMBIASTE IL VOSTRO STILE. MI PUOI DIRE COSA SUCCESSE DI PRECISO?
“Credo che il più grosso cambiamento avvenne quando Xy decise di lasciar stare la batteria e di concentrarsi sulla drum machine e sui programming. Questo ci spinse a cambiare parecchie cose, dal modo di comporre nuove canzoni e anche come concepirle. Questo cambiamento avvenne proprio nel periodo in cui il nostro vecchio tastierista (Rudolph, ndr) decise di lasciare la band e, dopo la sua uscita dalla line-up, ci furono importanti ed inevitabili cambiamenti”.

ANCHE A LIVELLO DI TESTI MOLTO E’ CAMBIATO: NEI VOSTRI PRIMI ALBUM VI RIFERIVATE A TEMI INFERNALI, MENTRE DA “PASSAGE” IN POI AVETE SPOSTATO LA MIRA DECISAMENTE IN ALTO, VERSO IL CIELO, VERSO LO SPAZIO SE COSI’ SI PUO’ DIRE…
“Be’, per essere esatti abbiamo cercato di essere più positivi. Quando inizi a suonare ti isoli e finsici con l’ignorare tutto il resto del mondo… poi col tempo cambi, inizi a vedere le cose sotto un’altra prospettiva, guardare al posto in cui sei nato e ad integrarti di più. Volevamo apparire un po’ più solari, nel miglior modo possibile”.

COME GIUDICHI I TUOI VECCHI ALBUM? NE SEI ORGOGLIOSO O TI SAREBBE PIACIUTO POTER CAMBIARE QUALCOSA DELLA TUA STORIA DI MUSICISTA?
“Ogni album per noi è molto importante, ogni album è un libro, una pagina della vita in cui possiamo rileggere quale fosse l’atmosfera di quei giorni, il coinvolgimento e altre esperienze del genere. Sì, mi piacciono, li reputo tutti importanti (grande Vorph!, ndr)”.

QUANTO DEVE L’EVOLUZIONE MUSICALE DEI SAMAEL AL NATURALE PROCESSO EVOLUTIVO, E QUANTO INVECE ALL’INFLUENZA DELLA MUSICA CHE ASCOLTATE? NON CREDO CHE ORA ASCOLTIATE GLI STESSI ALBUM DI DIECI ANNI FA…
“Sì, certo, ho capito la tua domanda. Be’, da qualche anno ormai abbiamo cercato di allargare i nostri orizzonti musicali il più possibile per ricevere un po’ d’aria fresca sulla musica che stavamo scrivendo al di là delle regole del metal. Ora ascoltiamo tanti generi musicali diversi e cerchiamo di recepire qualunque loro aspetto che possa essere filtrato nella nostra musica in modo tale da renderla più interessante”.

MA TUTTI I MEMBRI DEI SAMAEL ASCOLTANO PIU’ O MENO LA STESSA MUSICA, ORA COME ORA?
“Le volte in cui passiamo la maggior parte del tempo assieme è durante i tour, e qui siamo liberi di ascoltare insieme quello che ci pare… poi invece quando siamo ognuno a casa propria ascoltiamo cose diverse”.

COSA MI DICI DELLA REGISTRAZIONE DI “REIGN OF LIGHT”? L’AVETE CURATA TUTTA VOI?
“Abbiamo registrato una versione demo, poi in Svizzera da noi è venuto per una settimana Waldemar Sorychta (un genio! ndr), che aveva già collaborato con noi in passato e ci ha dato una mano per renderlo più boombastic (e ci è riuscito pienamente, ndr), poi abbiamo impiegato due mesi per terminare le registrazioni del cd e alla fine siamo andati in Svezia per mixarlo”.

CREDO, AD ESEMPIO, CHE “CEREMONY OF THE OPPOSITES” SIA L’ALBUM PIU’ CATTIVO DELLA STORIA DEL METAL, IL PIU’ INFERNALE. QUALE CREDI SARA’ LA DEFINIZIONE CHE I FAN DARANNO A “REIGN OF LIGHT”?
“Wow! E’ un po’ presto per poterlo immaginare! Siamo ancora immersi in questo album, non siamo ancora in grado di voltarci indietro e giudicarlo. Spero che la gente capisca che noi ora siamo cambiati e che riesca a capire davvero il nostro nuovo album”.

AVETE PIANIFICATO UN TOUR, IMMAGINO, PER SUPPORTARE L’USCITA DEL NUOVO ALBUM…
“Certamente, inizieremo il prossimo sabato in Francia. Poi saremo in ottobre in Germania e anche in Italia, ma mi spiace di non aver qui il calendario… altrimenti avrei anche potuto dirti in quale giorno! So di sicuro che suoneremo a Roma, e poi da qualche altra parte…”.

MILANO, FORSE?
“Non ricordo onestamente, mi sembra vicino Milano, se non a Milano stessa”.

AVETE SCELTO VOI I GRUPPI DI SUPPORTO?
“In Germania sì, conosciamo alcune band e credo sia una buona cosa suonare con loro anche se fanno un genere di musica diverso dal nostro. Non credo si possano definire dei gruppi extreme metal però. Sono più gothic oriented”.

ALLORA CI VEDREMO SICURAMENTE IN QUALCHE VOSTRO CONCERTO, SE NON IN ITALIA ALTROVE… DEVI AUTOGRAFARMI TUTTA LA DISCOGRAFIA!
“(Ride, ndr) D’accordo, lo farò volentieri!”.

DAL VIVO FOCALIZZATE MAGGIORMENTE L’ATTENZIONE SULLE PARTI ELETTRONICHE O CERCATE DI FARE UN CONCERTO PESANTE CON LE PARTI METAL IN PRIMO PIANO?
“Spero di riuscire a fare una cosa che stia nel mezzo, di bilanciare il più possibile i due elementi. Un live con suoni veri dove quelli elettronici si mescolano bene a quelli metal”.

MA E’ PIU’ FACILE SUONARE NELLA MANIERA TRADIZIONALE O CON PROGRAMMING E DRUM MACHINE?
“E’ diverso, è diverso. Si tratta di due cose differenti: con la drum machine non sei tu che sbagli (ride, ndr), e per questo motivo non è la stessa cosa”.

OK, VORPH, GRAZIE TANTE PER LA TUA DISPONIBILITA’. UN SALUTO AI TUOI FAN ITALIANI…
“Grazie a te per l’intervista. Spero di vedervi a Roma o alle altre serate in cui suoneremo, non mancate!”.

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