Dopo la parentesi violentissima e nichilista del penultimo “Above”, gli svizzeri Samael hanno fatto un passo indietro in termini di cattiveria e brutalità, ma anche un paio di passi in avanti per quanto riguarda brillantezza di songwriting e qualità del materiale, che con il decimo e recente “Lux Mundi” ha preso le sembianze di un post-black metal industriale e futurista abbastanza in linea con quanto fatto dai ragazzi all’epoca dell’uscita dell’osannato “Passage”: praticamente una elegante e feroce summa di tutta la carriera del combo elvetico. Il frontman dei Samael, il cantante-chitarrista Vorphalack, è pronto a rispondere alle nostre domande. A voi!
VORPH, I SAMAEL SONO INFINE TORNATI CON UN NUOVO ALBUM, ANCORA UNA VOLTA UNA SORPRESA SE MESSO IN PARAGONE CON IL SUO PRECEDENTE! FACCIAMO UN SALTO INDIETRO E RACCONTACI COME AVETE TRASCORSO I DUE ANNI DI PAUSA INTERCORSI TRA “ABOVE” E “LUX MUNDI”…
“Be’, non li considererei esattamente due anni di pausa, in quanto siamo stati parecchio impegnati in tour fin da subito dopo la pubblicazione di ‘Above’. Abbiamo fatto da support-act ai Carcass in Nord America e poi abbiamo girato l’Europa con i Paradise Lost. Nel 2010 abbiamo trascorso quasi tutto il tempo lavorando al nuovo materiale contenuto ora in ‘Lux Mundi’, prima di entrare in studio per le registrazioni e per il missaggio, ovviamente”.
SONO CURIOSO DI SAPERE COME VEDI ADESSO IL DISCO PRECEDENTE, “ABOVE”. SEMBRA QUASI ABBIATE VOLUTO DARE UNA SCORSA VELOCE AL VOSTRO PASSATO PER POI TORNARE A GUARDARE VERSO IL FUTURO… FORSE PER RICARICARE LE BATTERIE?
“Ma infatti ‘Above’ è nato praticamente come musica per un side-project. Ci siamo presi del tempo nella primavera del 2008 per apportargli gli ultimi ritocchi e poi mixarlo durante l’estate. E’ stato quando tutto era pronto e finito che abbiamo deciso sarebbe diventato un disco dei Samael. Personalmente adoro molto l’energia che ne scaturisce: le canzoni di ‘Above’ possono non essere complesse come il nostro trade-mark impone, ma in esse c’è qualcosa di primitivo che trovo veramente esaltante. Aver composto un lavoro più veloce ed aggressivo dei precedenti vuol dire anche avere buone possibilità per variare un po’ la setlist dei concerti, in modo da renderli più appetitosi!”.
ARRIVANDO ALLORA A “LUX MUNDI”, HO LETTO NELLE NOTE BIOGRAFICHE CHE AVETE AVUTO BISOGNO DI UN PERIODO DI RIFLESSIONE PRIMA DI RICONNETTERE LE IDEE E GLI STIMOLI PER COMPORRE. CIO’ STA A SIGNIFICARE CHE AVETE PENSATO ANCHE DI SCIOGLIERVI? O ERAVATE SEMPLICEMENTE INDECISI SU CHE DIREZIONE MUSICALE INTRAPRENDERE?
“Guarda, non avevamo nessuna idea preconcetta su come dovesse suonare ‘Lux Mundi’. Abbiamo composto un brano alla volta e li abbiamo lasciati tutti maturare prima di aggiungere arrangiamenti o farne cambiamenti più o meno importanti. Ci siamo presi il nostro tempo per studiare bene cosa stavamo componendo, anche grazie al fatto che non avevamo deadline, e volevamo proprio dare ai Samael qualcosa di simile ad un nuovo inizio. ‘Lux Mundi’ è più vario ma anche meglio focalizzato, ogni brano ha un netto potenziale live ed attualmente questo è ciò che ci interessa di più”.
IL TITOLO “LUX MUNDI” SEMBRA PROSEGUIRE IL VOSTRO ‘TREND POSITIVO’ D’ISPIRAZIONE. VOGLIO DIRE, ABBIAMO AVUTO “REIGN OF LIGHT”, “SOLAR SOUL”, “ABOVE”…TUTTI TITOLI CHE IN UN’ACCEZIONE GENERALIZZATA SIMBOLEGGIANO POSITIVITA’. LA NUOVA COVER, PERO’, E’ MOLTO OSCURA E CUPA, IN NETTA CONTRAPPOSIZIONE COL SUO TITOLO. CI SPIEGHI QUESTA DICOTOMIA?
“Prima di spiegare l’idea che risiede dietro la cover, dovreste sapere che non considero affatto il nero un valore negativo. Siccome il titolo dell’album significa ‘la luce del mondo’, abbiamo avuto l’idea di avere una copertina in cui ci fosse del nero su nero, in modo tale che per vedere bene il disegno ci voglia una forte quantità di luce; in pratica, la luce mostra l’artwork. E’ una metafora che rappresenta la Ragione utile a farci comprendere noi stessi e ciò che ci circonda (semplicemente geniale, ndR)”.
CREDO CHE “LUX MUNDI” SIA PROBABILMENTE IL DISCO CHE RIASSUME IN MODO MIGLIORE L’EVOLUZIONE DEL VOSTRO SUONO NEL CORSO DEGLI ANNI. CONTIENE TUTTI GLI ELEMENTI CARATTERISTICI DEI SAMAEL, DALL’ATTITUDINE MARZIALE ALL’EPICA, DALLE VISIONI FUTURISTICHE AL VOSTRO ESSERE SINISTRI. COME VI SIETE APPROCCIATI ALLA SUA COMPOSIZIONE?
“Considero ciò che dici un complimento e sono contento ci sia gente che la vede così. Noi volevamo semplicemente fare un disco che fosse incentrato su ciò che più sta a cuore dei Samael in questo momento, ovvero che i brani avessero un forte appeal live e che funzionassero dal vivo. Non ci sono stati desideri di sperimentare nuove cose o quant’altro; la mia primissima motivazione nel formare il gruppo fu quella di poter suonare le nostre canzoni dal vivo e credo che ‘Lux Mundi’ abbia tutte le carte in regola per tenerci on the road per lungo tempo!”.
LEGGO CHE MOLTA GENTE STA COMPARANDO “LUX MUNDI” AL VOSTRO MASTERPIECE RICONOSCIUTO, “PASSAGE”. E DEVO DIRE DI ESSERE ABBASTANZA D’ACCORDO, IN QUANTO CI VEDO DELLE SIMILARITA’ SIA NELLE STRUTTURE DEI BRANI CHE NELL’ATMOSFERA. TU COSA NE PENSI?
“Come ti ho appena detto, la nostra intenzione non era quella di comporre il seguito di un qualsiasi nostro lavoro. Ma ovviamente è normale che tu, come tanti altri, riscontri in ‘Lux Mundi’ elementi che hanno contribuito a creare i Samael per come ora sono conosciuti. Il collegamento che fate con ‘Passage’ è probabilmente dovuto al fatto che la maggior parte delle song è keyboards-oriented, le orchestrazioni sono più importanti e invasive e le chitarre più aggressive rispetto al recente passato, escludendo ‘Above’ ovviamente”.
MI HAI GIA’ PRATICAMENTE RISPOSTO, MA TI CHIEDO COMUNQUE QUAL E’ LO STRUMENTO SU CUI AVETE COSTRUITO LA MAGGIOR PARTE DI “LUX MUNDI”. IL LAVORO DI XYTRAS MI PARE SUPERLATIVO IN QUESTA OCCASIONE…
“Infatti Xy risponderebbe molto meglio di me a questa domanda. Ti posso dire che, a parte qualche eccezione, le strutture sono state costruite partendo dalle linee di tastiera e dai pattern di batteria, per poi aggiungerci le parti di chitarra. Ma non funziona che Xy ha una formula fissa che ripete, più spesso tutto dipende da come sente il brano nella sua testa, tutto qua”.
COSA MI PUOI DIRE RIGUARDO ALLE LYRICS DI “LUX MUNDI”? LA MEDITAZIONE, LO ZEN E LE FILOSOFIE ORIENTALI SEMBRANO ESSER STATE DI GRANDE ISPIRAZIONE PER TE, ALMENO FINO A “SOLAR SOUL”; MA ORA? UNA CANZONE COME “ANTIGOD”, CHE RECITA ‘SONO L’ANTIDOTO ALLA SINDROME DI DIO’, DA’ L’IDEA DI UN BACK-TO-THE-ROOTS, NON TROVI?
“Guarda, era da parecchio tempo che non scrivevo più testi trattanti la religione, principalmente perché i Samael sono composti da gente che non crede e quindi non aveva nessun senso parlare ulteriormente di questo argomento. Ho notato purtroppo, però, che in questi ultimi anni la religione sta riacquistando un posto di rilievo all’interno della società. La mia sensazione finora era quella che la maggior parte della gente riuscisse a non considerare questa controtendenza, ma ormai capita sempre più spesso che un singolo individuo tenda ad aver bisogno di identificarsi in un background religioso. Non so se ciò avvenga a causa del timore per il futuro oppure se si tratti di una sorta di metamorfosi del nazionalismo, fatto è che non mi piace per niente e mi sono sentito in dovere di esprimere concetti in merito. Per la precisione, le due canzoni che parlano di religione sono ‘Antigod’ e ‘The Shadow Of The Sword’”.
IL CONCEPT (O L’ARGOMENTO RICORRENTE) DELLA ‘LUCE’ E’ UN QUALCOSA CHE RIAPPARE SEMPRE LUNGO LA VOSTRA CARRIERA. TI VA DI SPIEGARCI MEGLIO COME QUESTO TOPIC SI INTERSECHI CON LA STORIA DEI SAMAEL E – PERCHE’ NO? – CON LE VOSTRE VITE?
“La Luce è una metafora, significa in realtà Conoscenza e Comprensione. La ricerca della consapevolezza è uno degli aspetti più importanti della nostra vita. Più arrivi a conoscere te stesso e il mondo che ti è attorno, più è semplice prendere le giuste decisioni e farsi strada attraverso gli ostacoli dell’esistenza”.
SO CHE PROBABILMENTE E’ UNA DOMANDA STUPIDA: PENSI CHE SARESTE STATI LA STESSA BAND SE FOSTE NATI E CRESCIUTI NON IN SVIZZERA MA IN UN ALTRO PAESE? QUANTO LE VOSTRE ORIGINI CONTRIBUISCONO A FORGIARE LA VOSTRA MUSICA?
“Ah, adoro le domande stupide! Mi è stato chiesto spesso, in effetti, ed è veramente difficile rispondere senza avere alle spalle l’esperienza di essere cresciuti in un altro posto (quest’uomo è saggio, l’intervistatore un po’ meno, ndR). In casa mia c’era musica sempre, a tutte le ore. Ma quando ho cominciato a farmi una cultura musicale per conto mio, sono stati l’hard rock e l’heavy metal a forgiarmi. Per cui devo supporre che avrei ascoltato e apprezzato le stesse band a prescindere dal luogo in cui stavo crescendo e sono cresciuto. Però non posso essere neanche così sicuro, giusto?”.
COME PROMUOVERETE “LUX MUNDI”? VI HO VISTO A MILANO LO SCORSO INVERNO DI SUPPORTO AI FINNTROLL E LO SHOW FU OTTIMO!
“Grazie. Suoneremo in qualche festival estivo, però l’appuntamento principale per ora resta il tour che faremo a settembre in giro per l’Europa”.
BENE, VORPH, GRAZIE MILLE PER LA GENTILEZZA. TERMINA PURE COME VUOI…
“Ringrazio chiunque abbia acquistato il nostro disco e spero di vedervi in qualche tappa del Lux Mundi World Tour!”.