SAOR – Un suono nella brughiera

Pubblicato il 25/10/2022 da

Saor è, ormai dal 2013, il progetto solista del musicista scozzese Andy Marshall, che si occupa di tutti gli strumenti e delle parti vocali. Fin dal principio, le sue opere sono state ispirate dalla sua terra natia, dai suoi paesaggi, dalla sua natura e dalla sua storia, combinando un black metal atmosferico con strumenti tradizionali, tanto che per descriverne il risultato è stata coniata la definizione di ‘Caledonian black metal’.
Il quarto album della band, “Origins”, è stato pubblicato solo qualche mese fa e, pur continuando sulla tradizione delle opere precedenti, se ne differenzia per un approccio vocale differente e per la massiccia presenza di riff vicini all’heavy metal classico. Di questo ed altro abbiamo parlato in questa intervista con l’artista del Regno Unito.

CIAO ANDY, BENVENUTO SU METALITALIA.COM E CONGRATULAZIONI PER L’ALBUM. SONO PASSATI TRE ANNI DA “FORGOTTEN PATHS”, E NEL MEZZO C’E’ STATA UNA PANDEMIA. COSA HAI FATTO IN QUESTO PERIODO, A LIVELLO PERSONALE E CON SAOR? COME E’ NATO L’ALBUM E COME HA PRESO FORMA?
– Grazie! Ovviamente, è stato un periodo duro per tutti ed abbiamo ripreso a suonare dal vivo solo negli ultimi due mesi. Durante la pandemia, mi sono focalizzato sullo scrivere e registrare musica, ma volevo anche passare del tempo con la mia famiglia ed i miei amici. In questo modo, non è cambiato molto rispetto alla mia vita quotidiana, solo non potevo viaggiare ed esibirmi in concerto. Ho composto molto materiale per “Origins” fra il 2019 ed il 2021.

QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA “ORIGINS” E LA TUA PRODUZIONE PASSATA? QUALI, INVECE, LE TUE ASPETTATIVE PER QUESTO NUOVO ALBUM?
– La produzione è migliore, le canzoni sono più brevi, gli stili vocali sono cambiati ed è un album più incentrato sulla chitarra rispetto ai predecessori.
Non ho mai nessuna aspettativa riguardo a ciò che realizzo. Mi diverto a creare musica e, se alla gente piace, è solamente un bonus.

IN “ORIGINS” SONO NETTE LE INFLUENZE DI HEAVY METAL CLASSICO E NWOBHM. E’ UN IMPRESSIONE CORRETTA? POSSIAMO DIRE CHE E’ UN ALBUM BASATO SUI RIFF?
– Sì! Ho ascoltato molto gli Iron Maiden ed il metal classico durante il lockdown e penso si senta nel disco. Ci sono diversi momenti in cui le due chitarre duellano tra loro e batterie ‘al galoppo’. E’ sicuramente il nostro album più basato sui riff ed anche il più pesante!

“CALL OF THE CARNYX” E’ UNO DEI PASSAGGI PIU’ EVOCATIVI. QUAL E’ IL SUO SIGNIFICATO?
– Il carnyx è uno strumento musicale celtico a fiato che veniva utilizzato in guerra per incitare le truppe alla battaglia ed intimidire i nemici. La canzone racconta i sentimenti di un guerriero pitto che ascolta questo suono arrivare da lontano prima della lotta.

D’ALTRO CANTO, “BEYOND THE WALL” SEMBRA CONNESSA AL VOSTRO NOME (SAOR SIGNIFICA ‘LIBERO’, ‘SENZA VINCOLI’, NDR) QUANDO DICE: “I’M A FREE MAN/AT THE FEET OF A GIANT”. E’ UN PEZZO CHE PIU’ DEGLI ALTRI VI RAPPRESENTA? CHI E’ IL GIGANTE? PERCHE’ LA LIBERTA’ E’ COSI’ IMPORTANTE PER VOI?
– La canzone parla del Vallo di Antonino, costruito dai Romani nella fascia centrale della Scozia come fortificazione. Fu fatto per prevenire le invasioni delle tribù provenienti dal nord. Il testo parla delle tribù ‘oltre il muro’ e di come erano libere dalle regole e dalla tirannia del ‘gigante’ romano.
La libertà è un tema comune nella storia della Scozia, dai Pitti fino a William Wallace. Perché non dovrebbe essere importante per un popolo? Tu puoi essere libero o schiavo. Io so benissimo cosa voglio essere!

L’ARGOMENTO PRINCIPALE DELL’ALBUM SONO I PITTI E LA LORO STORIA. IL PATRIMONIO CULTURALE, E NON SOLO, CHE VIENE DAL PASSATO DELLA VOSTRA TERRA HA SEMPRE GIOCATO UN RUOLO FONDAMENTALE NELLA VOSTRA MUSICA. QUANTO CONTANO PER VOI LE VOSTRE RADICI?
– Essendo cresciuto in Scozia, da piccolo ho avuto la possibilità di vedere moltissimi posti intrisi di storia. Ho sempre subito la fascinazione del passato e ne sono sempre stato connesso, fin da quando ero bambino. Il fatto che non ci fossero band scozzesi che trattassero temi storici mi ha sempre mandato in confusione, in quanto abbiamo un passato dannatamente interessante. E’ stato il motivo per cui ho dato vita ai Saor.

IL LAVORO DELLA VOCE SEMBRA DIFFERENTE RISPETTO AL PASSATO, PIU’ VICINO ALLO SCREAMING. HAI LAVORATO SU QUEST’ASPETTO?
– Ero un po’ stanco di cantare in growl e volevo fare qualcosa di differente. Penso che questo stile funzioni veramente bene nell’album e anche che sia più salutare utilizzare una voce aspra in questo modo. Non alleno la voce in modo particolare, è la parte che mi piace meno dell’essere un musicista. Mi prendo in carico il cantato perché nessun altro vuole farlo (ride, ndr).

CI SONO DEGLI OSPITI IN “ORIGINS”? E COSA MI DICI DEGLI STRUMENTI NON CONVENZIONALI CHE HAI UTILIZZATO?
– Mia moglie si occupa dei cori femminili e la batteria è suonata da Dylan Watson (Cân Bardd). Il carnyx  è uno strumento non convenzionale, ma non molte band metal usano anche il flauto irlandese, il bodhran, la cornamusa ed altra strumentazione tipica celtica.

CHI HA LAVORATO ALLA COPERTINA E QUAL E’ IL SUO SIGNIFICATO?
– La copertina è stata realizzata dalla mia amica Anais Mulgrew. Lo sfondo naturale rappresenta le piscine delle Fate sull’Isola di Skye. Le pietre pittiche rappresentano invece alcuni intagli trovati in Scozia. Non c’è nessun significato profondo in tutto ciò, è tutto frutto della mia immaginazione e penso sia una perfetta espressione della musica contenuta nel disco.

“ORIGINS” E’ IL VOSTRO PRIMO ALBUM PER SEASON OF MIST. SEI CONTENTO DI LAVORARE CON LORO?
– Lavorare con loro è stato fantastico. Sono molto professionali e le loro uscite sono sempre di ottima qualità.

UN PAIO DI ANNI FA SAOR HA VINTO UN PREMIO AGLI SCOTTISH ALTERNATIVE MUSIC AWARDS NELLA CATEGORIA METAL. CONSIDERI QUESTO TIPO DI PREMI COME UN RICONOSCIMENTO AL TUO LAVORO?
– Non proprio, un premio è solo qualcosa che metti su uno scaffale a prendere polvere.

COSA VEDI NEL FUTURO DI SAOR? PENSI PENSI DI SUONARE MUSICA ANCORA TRA VENT’ANNI?
– Non ho una sfera di cristallo, e per questo non posso prevedere il futuro. Il mondo sta diventando una merda ed è sempre più difficile per i musicisti andare in tour e scrivere musica. Speriamo che le cose migliorino nei prossimi anni!

 

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