Pensi alla Norvegia e ti viene in mente il black metal. Se poi hai sentore di un nuovo gruppo che in formazione, oltre a vantare un ex membro di band importanti per il genere quali Tulus e Khold, per le parti vocali recluta anche un certo Nocturno Culto di fama Darkthrone, allora gli indizi verso la scoperta di un nuovo fantastico gruppo diventano troppi e inequivocabili. Ecco quindi che la buona novità musicale norvegese di quest’anno risponde senza dubbio al nome Sarke, band di old school metal. Il gruppo è stato messo in piedi dal leader Sarke, musicista eclettico e ben noto all’interno della scena. A illustrarci quindi la genesi del primo album, a chiarire il perché della nascita di questo progetto e l’evoluzione che l’ha già interessato a pochi mesi dalla nascita, non poteva che essere il leader del gruppo che ha risposto esaurientemente a tutte le nostre domande.
COMINCIAMO QUINDI A PARLARE DI QUESTO NUOVO GRUPPO. COME TI E’ VENUTA L’IDEA DI FORMARE UNA NUOVA BAND? E PERCHE’ L’HAI FATTO?
“Io volevo fare un solo album. Non avevo in mente di formare un nuovo gruppo. La risposta all’album è stata superiore alle aspettative, così ho deciso di formare il gruppo per fare qualche concerto. Ho chiesto ai miei amici se potevano unirsi a me, fortunatamente loro hanno potuto”.
SARKE E’ IL TUO NOME… NON HAI MAI PENSATO DI CHIAMARE IL GRUPPO IN MANIERA DIVERSA, QUINDI?
“Ci ho pensato. Siccome però nella mia mente questo è un solo album, realizzato in prevalenza da me, allora ho pensato che scegliere un altro nome sarebbe stato sbagliato”.
COME HAI RECLUTATO NOCTURNO CULTO?
“Lo conosco da molto tempo, sono anche un fan dei suoi gruppi e del suo stile vocale. Per la musica che ho creato per i Sarke, sentivo che la sua voce sarebbe stata l’ideale”.
NELLA MIA RECENSIONE HO SCRITTO CHE NOCTURNO CULTO E’ IL “FRANK SINATRA DEL BLACK METAL”, TI PIACE QUESTA DEFINIZIONE?
“Non sono sicuro del paragone fra I due ma penso che questo suoni simpatico. Possiamo dire che entrambi sono fantastici nei loro generi”.
SOTTO QUALI PUNTI DI VISTA PENSI CHE I SARKE SIANO DIVERSI DALLE BAND NELLE QUALI HAI MILITATO PRIMA (KHOLD, TULUS)?
“Penso che i Khold e i Tulus abbiano il loro stile all’interno della scena black metal. Con i Sarke ho creato la mia musica pensando alle band che mi hanno ispirato e pensando ai gruppi di cui sono stato fan. Puoi etichettare l’album come il mio tributo a queste band”.
I SUONI DEL DISCO SONO CHIARAMENTE OLD SCHOOL. PENSI CHE LA MUSICA CHE VUOI SUONARE DEBBA ESSERE REGISTRATA IN QUESTA MANIERA, SENZA ALCUNA MODERNITA’?
“Ci sono delle influenze moderne, qui. Ma in prevalenza è basato su roba vecchia perché è quella nella quale io mi trovo a mio agio. Mi piace la vecchia maniera di fare un disco”.
MI PIACE MOLTO IL BACKGROUND THRASH NELLE TUE CANZONI, SPECIE QUANDO SI FONDE CON QUEGLI ARRANGIAMENTI DI TASTIERA CHE CREANO DELLE ATMOSFERE UNICHE. COME TI E’ VENUTA L’IDEA?
“Sono molto ispirato, nonché fan, delle band thrash. Penso che molti di questi gruppi abbiano fatto della roba fantastica. Le tastiere sono più nella scia delle colonne sonore. Questa è un’idea che mi è venuta mentre pensavo a quello che volevo fare. Mi piace come suonano, comunque ho sempre un piano per ogni canzone”.
CHE CI DICI DEL TESTO DI “DRUNKEN PRIEST”, QUAL E’ IL CONCETTO DIETRO IL BRANO?
“E’ un prete a cui piace molto bere delle cose sbagliate”.
E DELLA CANZONE DI BLACK METAL VELOCE “DEAD UNIVERSE” ?
“Quando ho fatto la canzone è venuta fuori veloce. Penso che sia bello avere sia pezzi lenti che pezzi veloci sull’album, credo sia una buona fine per il CD. E’ una canzone di quando ogni cosa è totalmente morta, persino l’universo”.
AVETE USATO L’ORGANO HAMMOND SULLA CANZONE “OLD”?
“Non un Hammond originale ma qualcosa di simile”.
SEI D’ACCORDO CON ME CHE L’ALBUM E’ UNA SORTA DI MIX DI TRASH METAL, CON ATMOSFERE APOCALITTICHE E QUALCHE PARTE LENTA E DRAMMATICA, MOLTO FUNEREA A VOLTE?
“E’ un album che contiene differenti stili musicali. L’album è molto vario, non di discosta da quanto hai dichiarato”.
TUTTE LE MUSICHE SONO STATE CREATE DA TE O TI HA AIUTATO QUALCUNO?
“Ho fatto tutto da solo. Ecco perché ho scelto Sarke come nome del gruppo. Quando sono in studio posso cambiare qualcosa. Ho lavorato assieme a Lars Erik Westby, lui mi ha dato qualche suggerimento, ma neanche un riff o cose simili, si tratta per lo più di arrangiamenti”.
COME SEI ENTRATO IN CONTATTO QUINDI CON LA INDIE RECORDINGS?
“Li conoscevo da un po’. Li ho incontrati per spiegargli i miei progetti, a loro è piaciuta la mia idea e quindi ecco fuori l’accordo”.
VI HO VISTI DAL VIVO ALL’INFERNO FESTIVAL, IL VOSTRO PRIMO LIVE IN ASSOLUTO. SEI STATO SODDISFATTO DEL CONCERTO?
“Sì, assolutamente. E’ andato tutto alla grande, senza neanche un problema”.
CI SARA’ QUALCHE TOUR A PARTE L’ESIBIZIONE DEL WACKEN? SIETE ECCITATI ALL’IDEA DI SUONARE DI FRONTE A MIGLIAIA DI PERSONE? NON PENSATE CHE SIA UN GROSSO SALTO SUONARE DAL PICCOLO PALCO DEL JHON DEE AL WACKEN STAGE?
“C’è una grande differenza. Faremo il Trysil festival due settimane prima del Wacken. Abbiamo già fatto inoltre un concerto a in Trondheim assieme ai Keep of Kalessin. Stiamo pensando al Wacken, così come stiamo pensando di allestire un tour, dobbiamo aspettare e vedere se qualcosa di interessante viene fuori”.
FORSE E’ TROPPO PRESTO PER PARLARNE, MA QUALI SONO I PIANI FUTURI DEL GRUPPO? CI SARA’ UN NUOVO ALBUM?
“Le cose hanno preso una piega più grande di quello che pensavo, quindi qualcosa si sta muovendo. Ci sarà un nuovo album il prossimo anno. Come detto, stiamo pensando ad un tour. I Sarke sono nati come un progetto ma sono diventati un gruppo, sono molto soddisfatto della formazione che ho messo insieme”.
GRAZIE PER IL TUO TEMPO, SALUTA PURE I TUOI FAN…
“Spero che la gente ci ascolti, e spero anche di vedervi ai nostri show nel prossimo futuro!”.