Satyr: “Penso che come band dobbiamo adattarci con le circostanze, ci sono occasioni in cui il palco è carino e altre in cui il backstage fa schifo, a volte è il contrario, c’è poca disponibilità tecnica sul palco mentre c’è un camerino fantastico. E’ solo quando sei come i Metallica che puoi fare come ti pare, altrimenti devi adattarti alle circostanze. Comunque possiamo dire che al crescere delle condizioni di sistemazione per gli artisti, corrisponde una crescita delle motivazioni di quest’ultimi”.
LE NEWS CI DICONO CHE SIETE PRONTI PER UN NUOVO ALBUM, GIA’ DOMANI SUONERETE UNA NUOVA CANZONE, HO LETTO UN’INTERVISTA IN CUI FROST HA DICHIARATO CHE SUONERA’ DIFFERENTE DA CIO’ CHE AVETE FATTO IN PRECEDENZA…
Frost: “Non mi ricordo di aver detto questo (ride, ndR)! Spero che il nuovo album suonerà comunque Satyricon al meglio. Abbiamo messo bene a fuoco cosa fare, siamo molto concentrati su questo album, c’è uno spirito generale nella band come mai prima, e anche le motivazioni non sono mai state così grandi, così come le abilità tecniche nel suonare”.
FROST, COME STAI DOPO L’INCIDENTE AL PIEDE?
Frost: “È molto lontano dalla perfetta guarigione, ma ce la faccio a suonare abbastanza bene adesso. Dò comunque sempre il 110% quando suono”.
SEMPRE PARLANDO DEL NUOVO ALBUM, SUONERA’ COME GLI ULTIMI LAVORI?
Satyr: “Seguirà il suo percorso naturale, alcune band hanno un approccio come il nostro, altre preferiscono rimanere sempre uguali. All’inizio della carriera dai forma alla band, le linee guida, come le fondamenta della casa. Poi cominci a costruire i piani della tua casa. Oggi siamo molto vicini alle nostre radici, e abbiamo un percorso che è guidato dall’istinto. Se sei assetato l’istinto ti dice di bere. Così l’istinto ci dice cosa fare, le nostre scelte musicali sono basate sui nostri istinti musicali. Questa parte è il trademark dei Satyricon. E’ interessante anche sfidare te stesso in merito a una direzione musicale mai affrontata prima, progredire in tal senso, oppure stare dove sei sempre stato ma andare avanti, questo è anche nella natura della musica estrema”.
Frost: “Non ci riposiamo mai. Certe band arrivate ad un certo livello preferiscono adagiarsi sugli allori, provare di meno magari perché è facile andare avanti da quel punto. Noi cerchiamo sempre di imparare, di migliorare, di andare avanti, non siamo mai soddisfatti della stagnazione”.
PERO’ VOI POTRESTE FARLO, POTRESTE RIMANERE SU ALTI LIVELLI SENZA FARE MOLTO DI PIU’…
Satyr: “Non sarebbe più un alto livello”.
Frost: “Molte band lo fanno, sono soddisfatte subito dopo aver fatto un album dopo aver avuto un buon riscontro di successo dall’etichetta, dai partner. Si sentono arrivati ma così non vanno da nessuna parte, ogni cosa dopo aver raggiunto questo stato dal punto di vista artistico diventa poco interessante”.
Satyr: “Comunque tornando al nuovo album e a come suonerà….”.
SI’, PIU’ CHE ALTRO PER SAPERE SE DOBBIAMO ASPETTARCI UNA RIVOLUZIONE COME FU PER “REBEL EXTRAVAGANZA”…
Satyr: “No, non sarà una rivoluzione ma un’evoluzione” .
ANCHE PERCHE’ PER LE GRANDI BAND MOLTI PREFERISCONO UNA PROGRESSIONE MUSICALE E NON LA STESSA SOLFA ALBUM DOPO ALBUM..
Satyr: “E’ un album che sarà più concreto. A me risulta molto grande ed epico. Non è pomposo, non è operistico, non è teatrale. Lo sento orgoglioso e ben ancorato a terra, lo sento solido. Snorre dei Thorns ci sta aiutando su questo album e pensa che molte canzoni siano piene di emozione. Emozioni che non devono essere per forza tristi. Io sono d’accordo con lui. Vedremo le altre canzoni quando saranno finite anche perché la mia mente è sempre in viaggio. Comunque registreremo a maggio, molto presto quindi. Sono sicuro che quando inizieremo le registrazioni saremo certi che le nostre visioni musicali finiscano nel suono. Ora siamo nella fossa dell’inferno, lavoriamo duro ma è anche molto eccitante, stiamo per fare la cosa più importante per un artista: registrare un album.”
Frost: “E’ sempre doloroso partorire un bambino”.
AVETE GIA’ PRONTO IL TITOLO?
Satyr: “No, nessun titolo, a volte ci sono idee sul titolo che si avvicinano a quel che ho in mente ma di solito avviene tutto all’improvviso, quindi sto aspettando che avvenga questo”.
MA COMUNQUE STARAI PENSANDO A QUALCOSA…?
Satyr: “L’ultima cosa che ho pensato è stato ai processi del subconscio”.
A questo punto parte una piacevole digressione, mentre Frost e Satyr offrono da bere, sul fatto di quanto ai due piaccia il cibo e il vino italiano. Satyr dice che “a Oslo puoi avere tanto buon vino italiano, ma non cibo della stessa qualità”. Frost invece dice che trova del “buon prosciutto” da quelle parti. Satyr poi ci suggerisce di andare “nei negozi nella parte migliore della città, ce n’è uno gestito da un toscano, specializzato in tutto ciò che è toscano, ma ha anche roba piemontese, ci sono delle cose molto buone”.
AVETE MAI GIOCATO A GUITAR HERO? C’E’ UN TORNEO ANCHE QUI ALL’INFERNO FESTIVAL.
Satyr: “No. Ricordo che quando la Playstation è venuta fuori per me era una cosa da cervello morto, un po’ come quando guardi la tv ma in realtà non la guardi, quindi la provai anche io ma mi stancai subito. Poi quando eravamo in giro nel tour di “Now, Diabolical” qualcuno della crew comprò Guitar Hero e ci abbiamo giocato un pochino. È interessante osservare come un altro gioco per la Playstation sia considerato come una cultura, è diventato un affare di per sé, e alcune band fanno carriera mettendo le proprie canzoni su quel gioco”.
CI SONO DIFFERENZE PER LA VOSTRA BAND NEL PREPARARE UNO SHOW, COME QUELLO DI DOMANI PER L’INFERNO E AD ESEMPIO IL WACKEN? LA MANIERA IN CUI VI AVVICINATE ALLO SHOW E’ LA STESSA?
Frost: “Penso che la differenza non sia tanto nella preparazione, ma nella folla e nell’interazione con quest’ultima. Diamo sempre il 100% nella preparazione di uno show. Cambia la relazione con il pubblico, specie qui ad Oslo”.
Satyr: “Non sono d’accordo sul fatto che la preparazione sia la stessa. Ad esempio questa è la prima volta che suoniamo qui all’Inferno Festival, e lo vedremo domani. Non è la stessa cosa che suonare di fronte alla nostra folla, perché quando noi suoniamo ad Oslo c’è il tutto esaurito e ci sono solo 20, 30 persone straniere. Domani invece il 30% verrà da fuori. Penso che sarà differente, anche perché qui la gente è davvero concentrata su di noi, viene per vedere i Satyricon, non tanto per l’Expo o per le sessioni degli autografi. Posso garantire che domani daremo tutti il 100%, però non credo che sarà uno show dei migliori, come se suonassimo in tour perché ci sono tante band, tanta birra, tante distrazioni. Quello che spero per domani è il brutto tempo così la gente sarà più concentrata. Se sarà piovoso, o nevoso e freddo magari, la gente si concentrerà su di noi. Ricordo che un anno fa quando gli Immortal hanno suonato c’erano 200 persone fuori a bere birra nella strade, a fumare, invece di stare dentro”.
QUINDI HAI VISTO LO SHOW DEGLI IMMORTAL?
Satyr: “Sì, ero li”.
E COSA NE PENSI? NON E’ STATO UN GRANDE CONCERTO, CI SONO STATI PROBLEMI ON STAGE…
Satyr: “Io penso che gli Immortal siano al loro meglio quando sono attivi. A qualsiasi band non fa bene prendere un lungo break. E’ ovvio che quando la gente lavora insieme costantemente produce meglio invece di un break che non fa bene al gruppo. Comunque è strano perché molte band si sciolgono e poi tornano dopo due, tre anni. E lo definiscono come un ritorno. Per me è strano perché per noi il ritorno è ogni volta che facciamo un album. Tornando agli Immortal non so se hanno fatto il meglio per loro ma allo stesso tempo spero che le cose vadano bene per la band. Abbath è una persona coerente, e gli auguro il meglio per ogni cosa che fa. E’ un bravo ragazzo”.
VENIAMO APPUNTO AI RITORNI. QUEST’ANNO E’ L’ANNO DI CARCASS E AT THE GATES. PARLIAMO DEL RITORNO DI QUESTE BAND E DELLA FRETTA DEI FESTIVAL AD ACCAPARRARSI LE LORO ESIBIZIONI, UN FENOMENO MOLTO IN VOGA DA DIVERSI ANNI…
Frost : “Questa è la cultura degli ultimi dieci anni ormai. E’ parte del sistema che va avanti da fine anni novanta. Le band trovano sia interessante riformarsi perché i metallari sono conservativi e tradizionali, vogliono vedere i loro eroi, comprano i CD del vecchio catalogo anche se non erano grandi nomi. Le band poi hanno l’opportunità di avere più successo adesso rispetto a quando erano attivi. A molti di loro manca la vita del tour, vedere gli amici, birra gratis, le attenzioni della folla. E poi c’è la domanda dell’audience e quindi i festival vogliono queste band, vogliono mettere queste band sensazionali sul cartellone come eroi dell’epoca. I gruppi suonano perché sono ben pagati e hanno la loro parte di attenzione”.
Satyr: “Io non vorrei fare questa fine. Non ne ho bisogno”.
Frost : “Sono assolutamente d’accordo. E’ una brutta cultura ma finche c’è la domanda dei fan, sarà sempre così”.
PENSA CHE NOI IN ITALIA SIAMO “ABBASTANZA” TRADIZIONALISTI. BASTA PENSARE CHE GLI HEADLINER DEL GODS OF METAL QUEST’ANNO SONO GLI SLAYER, GLI IRON MAIDEN E I JUDAS PRIEST…
Satyr: “Già, è interessante, è stato così per molto tempo e Frost ha ragione. Però la domanda è giusta, ce ne sono troppe di band che fanno così e il fenomeno è divenuto ridicolo. Vi racconto una storia. Non posso giurare che sia vera ma penso di sì perché viene da una fonte molto affidabile. Negli anni ‘80 i Judas Priest investirono tanti soldi in borsa, di lì a poco ci fu il crollo di Wall Street e loro persero tutto. La band di fatto era sciolta anche se non venne dichiarato ufficialmente. Allora dovettero tornare insieme e fare un album, credo ‘Turbo’, per fare soldi”.
SI ASSISTE POI ALLE DICHIARAZIONI DI RITO, OGNI BAND DICHIARA DI TORNARE PER I FAN, NON PER I SOLDI, TORNA PER SUONARE LIVE PER CHI NON HA AVUTO L’OPPORTUNITA’ DI VEDERE LA BAND. QUEST’ANNO PERO’ C’E’ QUALCHE REUNION INTERESSANTE COME QUELLA DEGLI AT THE GATES.
Satyr: “Ecco, gli At The Gates è un buon esempio. Non erano una grande band, e non sono una grande band adesso, non hanno fatto tanti soldi e credo si tratti di un ritorno rilevante. Fondamentalmente metà delle band americane estreme come i Trivium sono ispirate da queste band, anzi, hanno rubato lo stile a band come gli At The Gates. Quindi hanno rosicchiato un po’ di storia. Allora meglio ascoltare come tutto ciò suonava originariamente, tutto il resto delle altre band non ha senso, questo sì. Forse sarebbe meglio ad esempio, per contrasto, se i Motorhead prendessero un lungo break… suonano così tanto! Noi comunque siamo metal fan oltre che una band. C’è poi il discorso della funzione. Ognuno ha una funzione. Per i Darkthrone era importante tenere in vita lo spirito della vecchia scuola. Era un buon intento, loro dicevano che lo facevano da tanto tempo e volevano rimanere così. Alla stessa maniera è importante che band come i Trivum sappiano da dove sono venute. La cosa più interessante sarebbe che venisse fuori qualcosa che prima non c’era, invece di provare a puntare la luce su un qualcosa che è già morto. Comunque è come il gioco del poker: non sai se il ragazzo bluffa o meno, se quello che dichiarano è quello che è in realtà”.
NON SUONATE MAI COVER DI ALTRE BAND DAL VIVO, COME MAI?
Satyr: “Non fa parte della nostra cultura, ci piace suonare le nostre canzoni, però ci piace anche sfidarci suonando pezzi di altri, fare qualcosa di differente. In passato abbiamo suonato cover dei Sarcofago, degli Slayer e dei Motorhead. Non è tradizione per noi, ma è una cosa che abbiamo fatto tempo fa per i fan”.
SEMPRE PARLANDO DELL’ASPETTO LIVE, A QUANDO L’ESECUZIONE DI “BLACK LAVA”? SI TRATTA DI UNO DEI MIGLIORI EPISODI DI “VOLCANO”..
Satyr: “E’ un progetto al quale stiamo lavorando. Specie negli ultimi mesi. La nostra tastierista ha sviluppato una certa abilità nel cantare, sta facendo musica per se stessa. Di sicuro io non posso fare ‘Black Lava’ senza la parte femminile che è essenziale. Anja Garbarek ha suonato queste parti sull’album e ha fatto diverse apparizioni dal vivo, a Londra e ad Oslo. Lei ha cantato anche su ‘Angstridden’, canzone sempre su ‘Volcano’. Penso che prima la nostra tastierista non fosse pronta per il cantato, aveva un po’ di paura del pubblico. Le ho dato il compito di catturare il feeling di come suona la canzone sull’album. Nelle ultime prove l’abbiamo provata, ora siamo ad un buon punto, penso che possiamo iniziare a suonarla dal vivo”.
DELL’ESIBIZIONE DI DOMANI, COME SI CHIAMA LA NUOVA CANZONE? COSA TAGLIERETE DALLA SETLIST?
Satyr. “La nuova canzone si chiama ‘My Skin Is Cold’, per domani abbiamo 75 minuti quindi non taglieremo niente. Ci sono canzoni che devono esserci sempre, sia per il bene nostro sia per quello dei fan. Ci sarà qualche sorpresa, come ad esempio la bonus track del singolo ‘K.I.N.G’. e della versione americana o giapponese di ‘Now, Diabolical’, ovvero ‘Storm Of The Destroyer’. Poi ci sarà spazio per una canzone che abbiamo suonato molto ma è tanto che non suoniamo come ‘Havoc Vulture’”.
Frost: “Abbiamo comunque una setlist molto dinamica che cambia show dopo show”.
Satyr: “Ricordo che una volta nell’ultimo tour europeo abbiamo fatto 33 show con solo due volte la stessa setlist”.
PARLIAMO DELLA NUOVA LINE UP DEI SATYRICON IN SEDE LIVE…
Satyr: “Notizia sia vera che falsa, c’è qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo”.
Frost: “Per essere precisi, abbiamo una line-up che è cambiata dall’ultimo ciclo di show. Abbiamo già fatto diversi show con questa line-up , a questo punto i nuovi membri sono interamente integrati nei Satyricon 2008, hanno le cose giuste per andare bene per la band, quella ventata di freschezza, quel feeling positivo, quella energia che serve alla band, che appartiene alle canzoni, ed in più hanno la corretta interazione con la band. Hanno capito i loro compiti e la musica”.
Satyr: “Non è una cosa drammatica. Siamo sempre stati in sei. E quattro sono ancora gli stessi. C’è la stessa chitarra solista, lo stesso cantante, lo stesso batterista e la stessa tastierista. Abbiamo un nuovo chitarrista ritmico e un nuovo bassista. Personalmente non mi addentrerò nei dettagli della cosa, diciamo solo che eravamo sei mele sull’albero e due di queste erano marce. Ho iniziato a percepire decadimento all’interno della band. Abbiamo quindi cercato solo buoni musicisti con la giusta attitudine e giovani. È veramente pauroso vedere quando l’agenda della gente è guidata da cose che non guidano la tua, le loro motivazioni non sono quelle che dovrebbero essere, o meglio non le stesse di quando hanno iniziato. Abbiamo cercato quindi i migliori rimpiazzi ma non volevamo gente che avesse troppa esperienza. Non si tratta solo di rimpiazzare una mela ma di avere gente che spacchi nel futuro. Penso al nostro bassista, a quanto è stato entusiasta la prima volta che, grazie a noi, ha avuto una sua stanza privata nell’hotel. Era così eccitato. Prima dormiva magari nei bus, o in qualche loculo, e ora ha la sua camera privata nei Satyricon. Questo però funge anche da ricordo che queste che queste cose non vengono gratis, bisogna lavorare per questo. E’ bello avere gente così eccitata nella band, è bello avere un po’ di giovane entusiasmo”.
CHIUSURA PER UNA CURIOSITA’ SU “FUEL FOR HATRED”, CANZONE METAL MA CON INFLUENZE HARDCORE E PUNK, CHE MI DICI AL RIGUARDO?
Satyr: “Non ascolto punk rock ma sono un grande fan del vero spirito punk. Avevano uno spirito che era lo stesso del black metal e del blues, è una vibrazione un feeling. Quelli che definiscono il punk come aspetto musical non hanno capito veramente che puoi essere veramente punk rock senza ascoltarlo perché è un’attitudine. Non è rappresentato da band come gli Offspring. Se prendiamo le più grandi band della storia, l’attitudine dei Sex Pistols era molto più badass di tante black metal band che io abbia mai visto. ‘Fuel For Hatred’ è chiaramente una black metal song, ma è anche una canzone dallo spirito inesorabilmente punk rock”.
GRAZIE PER IL VOSTRO TEMPO, SPERIAMO DI VEDERCI PRESTO IN ITALIA!
Satyr: “Se non al Gods of Metal, sarà in qualche club (ride ndr)!”.