SAVIOR FROM ANGER – No Way Out

Pubblicato il 23/06/2009 da

Metalitalia.com ha incontrato Marco Ruggiero, leader e mente creatrice del progetto Saviour From Anger. Dalle parole di Marco è chiaro che il progetto, oltre ad essere una valvola di sfogo per la creatività del proprio leader, è un chiaro tributo personale ad alcuni gruppi che hanno infiammato la scena power metal americana degli anni ottanta. Un loquace Marco Ruggiero ha intrapreso con noi una chiacchierata che si è snodata tra passato, presente e futuro della sua carriera senza tralasciare qualche commento sull’odierna scena italiana. Non vi tratteniamo oltre, eccovi quanto siamo riusciti ad estrapolare dal funambolico chitarrista napoletano.

 

CIAO MARCO, BENVENUTO SU METALITALIA.COM, CHE NE DICI DI PRESENTARCI LA TUA NUOVA CREATURA?
“Ciao ragazzi, come state? Sono anni ormai che collaboriamo, molti di voi si ricorderanno di me quando ero attivo con il progetto Nameless Crime, che considero un po’ come il mio progetto storico, con il quale ho prodotto tre CD e due tour, girando on the road per diversi anni. Nel 2006 ho creato un nuovo progetto, i Savior from Anger, con nuovi musicisti, senza cambiare la proposta musicale. Il suono della mia band attuale non si distacca molto dal progetto Nameless Crime, ho voluto soltanto adottare delle parti vocali più tipicamente U.S. power-oriented, quindi caratterizzate da cantati molto acuti. Nel corso di questi tre anni abbiamo prodotto due CD: ‘No way Out’ del 2007, e ‘Lost in the Darkness’ uscito da pochi mesi”.

PER IL NOME DELLA BAND HAI PRESO SPUNTO DALL’OMONIMA CANZONE DEI VICIOUS RUMORS? C’È QUALCHE ALTRO ANEDDOTO DIETRO AL NOME SCELTO?
“Volevo scegliere per il nuovo progetto un moniker che facesse subito venire in mente il power metal di band americane come Riot, Vicious Rumors, Metal Church, Anthrax, ecc…, e ho pensato di adottare il titolo di una canzone di uno di questi gruppi, ai quali mi ispiro tantissimo, come spesso accade in questi casi: Savior From Anger mi è piaciuto tantissimo anche per il suo significato, nel quale mi rispecchio molto”.

COM’È STATO ACCOLTO IL DISCO DALLA CRITICA? SEI SODDISFATTO DEI RESPONSI OTTENUTI FINO A QUESTO MOMENTO?
“Il disco è uscito in tutto il mondo il 5 gennaio 2009: è troppo presto per poter trarre un bilancio definitivo, in ogni caso i responsi finora ottenuti sono tutti ottimi, devo dire che sono molto soddisfatto”.

NELLE VARIE RECENSIONI QUALI SONO RISPETTIVAMENTE I COMPLIMENTI CHE TI HANNO FATTO PIÙ PIACERE E LE CRITICHE CHE PIÙ TI HANNO INFASTIDITO?
“Sicuramente quando mi trovo davanti ad un recensore qualificato sia gli apprezzamenti che le critiche sono ben accette. Al contrario, se invece mi trovo dinnanzi ad un writer impreparato, non acculturato a dovere su quello che sta recensendo, che fa degli accostamenti sbagliati o snaturando quella che è poi la proposta, allora la cosa mi dà fastidio”.

C’È STATO UN RESPONSO DIFFERENTE TRA RIVISTE/WEBZINE LOCALI ED ESTERE? SE HAI NOTATO ACCOGLIENZA DIFFERENTE, SECONDO TE A COSA PUÒ ESSERE IMPUTATO?
“Siamo stati ottimamente accolti sia in Italia che all’estero, ovviamente la recensione negativa può arrivare da entrambe la parti, è normale, non si può pretendere che un disco possa piacere a tutti. Alla base di tutto c’è una grande passione anche da parte di chi scrive recensioni, indipendentemente dalla sua nazionalità”.

COPERTINA E TITOLO DELL’ALBUM: “LOST IN THE DARKNESS” E UNA CHIESA (TEMPIO?) COLPITA DA UN FASCIO DI LUCE PROVENIENTE DAL CIELO. PUOI SPIEGARCI MEGLIO LA CORRELAZIONE TRA IL TITOLO E L’ARTWORK?
“Come sicuramente avrai notato, la chiesa che ho voluto proporre nell’artwork di ‘Lost in the Darkness’ è un evidente richiamo alla chiesa degli album dei Metal Church. Il titolo riprende in parte il concetto di ‘The Dark’, sempre degli americani Metal Church, forse il loro migliore album: è stato un omaggio che ho voluto fare alla band e alla memoria del loro storico singer David Wayne”.  

L’UNICO DIFETTO DA NOI RISCONTRATO IN FASE DI RECENSIONE È LA PRODUZIONE PIUTTOSTO CARENTE: AVETE AVUTO QUALCHE PROBLEMA IN FASE DI REGISTRAZIONE O IL BUDGET A DISPOSIZIONE ERA PIUTTOSTO LIMITATO?
“Nessuna delle due. Sull’album hanno partecipato diversi musicisti nelle varie canzoni: i batteristi hanno utilizzato diverse strumentazioni che hanno portato ogni brano ad avere una produzione diversa dall’altra. Si tratta di due sessioni di registrazione, effettuate in due studi diversi, eseguiti da due diversi batteristi”.

TI OCCUPI TU STESSO DEI TESTI DELL’ALBUM? HO LETTO DI UNA COLLABORAZIONE ESTERNA PER UN PAIO DI BRANI CON UN RECENSORE DI SHAPELESS… TI VA DI PARLARCI DEI CONTENUTI DEI TESTI E DI COME È NATA QUESTA COLLABORAZIONE?
“Alcuni testi sia di ‘No Way Out’ che del nuovo album li ho scritti in collaborazione con Paolo Porro, vocalist degli Ancient Dome e con Valerio Granieri. Ringrazio entrambi per l’ottimo lavoro: sono dei veri amici e mi è sembrato normale chieder loro di collaborare insieme. Nei testi mi piace parlare di tematiche attuali, della vita di tutti i giorni, delle difficoltà che troviamo nella vita quotidiana”.

IL PRECEDENTE MCD “NO WAY OUT” È DATATO 2006, COSA È CAMBIATO A LIVELLO DI BAND IN QUESTI TRE ANNI? PUOI INTRODURCI I TUOI NUOVI COMPAGNI DI AVVENTURA?
“Da quando ho creato questo nuovo progetto mi sono attorniato di musicisti session sia in studio che dal vivo: il nucleo principale della band è formato da me alle chitarre, Alessandro Granato alla voce e Michele Coppola alla batteria”.

PER QUALE MOTIVO TI SEI AVVALSO DI TURNISTI PER LA REGISTRAZIONE DELL’ALBUM? NON SEI RIUSCITO A TROVARE GENTE PREPARATA PER LA REALIZZAZIONE DELL’ALBUM O CI SONO ALTRE MOTIVAZIONI DIETRO ALLA TUA SCELTA?
“Devo ammettere che principalmente ho deciso di contattare dei session per la difficoltà di trovare gente motivata nella mia città, persone che si affidassero al progetto anima e corpo: sono davvero poche le persone che credono ancora nell’heavy metal, almeno a Napoli, quel metal fatto di sudore buttato in sala prove, a fare viaggi in tutto il mondo guidando per ore, rimettendoci solo soldi per questa fottuta passione, che però ci rende felici e appagati nella vita”.

GLI INDIRIZZI DEL SITO UFFICIALE DELLA BAND E DI MYSPACE RIPORTANO IL TUO NOME ANZICHÉ QUELLO DELLA BAND: ENTRAMBI RIMARCANO IN MANIERA ABBASTANZA OVVIA LA PATERNITÀ DEL PROGETTO. IN FASE DI COMPOSIZIONE C’È LIBERTÀ DI ESPRESSIONE PER GLI ALTRI COMPONENTI DEL GRUPPO O LA PARTE COMPOSITIVA RIMANE DI TUA ESCLUSIVA COMPETENZA?
“Sono io a comporre tutti i brani, ma per gli arrangiamenti di batteria, di basso e di voce, lavoro con il gruppo”.

NELLA HOMEPAGE DEL VOSTRO SITO TRONEGGIA UNA SEZIONE IN MEMORIA DI DAVID WAYNE E CARL ALBERT… COSA HANNO RAPPRESENTATO PER TE QUESTI DUE ARTISTI?
“Sono i miei vocalist preferiti, tra i migliori che l’heavy metal abbia mai avuto. Purtroppo non ci sono più, altrimenti avrebbero potuto fare ancora grandi cose: riascoltando gli album dei Vicious Rumors e Metal Church mi rendo conto di quanto siano stati grandi”.

A QUALI BAND TI SENTI PIÙ LEGATO E QUALI CHITARRISTI HANNO INFLUENZATO MAGGIORMENTE IL TUO STILE?
“Tutto l’heavy metal degli anni ottanta mi ha formato come musicista, dalla N.W.O.B.H.M. al thrash Bay Area, dal power metal all’hard rock, dall’A.O.R al prog, continuando per il doom, lo speed metal e il christian metal. Chitarristicamente mi sono ispirato a Yngwie Malmsteen, Kee Marcello, Marty Friedman, Jason Becker, John Norum e Ritchie Sambora, giusto per nominare i principali”.

COSA VI HA CONVINTO A FIRMARE PER LA ROCK IT UP RECORDS? VI POTETE RITENERE SODDISFATTI FINO AD ORA?
“E’ stata la proposta più onesta che abbiamo ricevuto, sono persone serie, credono nelle proprie band e le supportano: siamo soddisfatti, stanno facendo un ottimo lavoro”.

PARLIAMO DI CONCERTI DAL VIVO… COSA BOLLE IN PENTOLA? AVETE IN PREVISIONE UN TOUR ESTESO?
“Non faremo un vero e proprio tour, ma tante piccole tappe in Italia e all’estero, con molti festival di spessore: speriamo di poterne fare uno al giorno come ai vecchi tempi quando ero con il progetto Nameless Crime anche se, per come stanno andando le cose oggi per il music business, la vedo dura”.

DOBBIAMO CONSIDERARE I NAMELESS CRIME UN EPISODIO CHIUSO O DOBBIAMO ASPETTARCI QUALCHE SORPRESA PER IL FUTURO?
“Oggi sono con Savior from Anger e non avrebbe senso tornare con Nameless Crime, considerando che lo stile è praticamente lo stesso”.

ANCHE SE LA PUBBLICAZIONE DELL’ALBUM È PIUTTOSTO RECENTE HAI GIÀ AVUTO MODO DI COMPORRE NUOVO MATERIALE? SE LA RISPOSTA È POSITIVA, COME RAPPORTI IL NUOVO MATERIALE CON LE TRACCE PRESENTI IN “LOST IN THE DARKNESS”?
“I nuovi brani stanno prendendo una piega più thrash metal rispetto a ‘Lost in the Darkness’: non mi dispiacerebbe incattivire un po’ il suono”.

SENTIAMO SPESSO LAMENTELE SULLE DIFFICOLTÀ INCONTRATE DA BAND DEL SUD ITALIA A SUONARE DAL VIVO O NEL RIUSCIRE AD EMERGERE NELLA SCENA. PUOI DARCI LA TUA OPINIONE IN MERITO?
“Noi siamo stati molto fortunati ma per molte altre band della nostra regione le cose non sono andate per il meglio: si suona molto poco, i locali stanno chiudendo e le band si sciolgono. Noi ringraziamo tutte le agenzie che hanno creduto in noi come la Delirio Concerti, Route to Hell, Agglutination, Vivo Management e Total Metal Fest, che ci hanno supportato e continuano a farlo”.

E’ TUTTO PER ORA, GRAZIE DELLA DISPONIBILITÀ, MARCO… A TE LE ULTIME PAROLE PER I NOSTRI LETTORI.
“Vi ringrazio molto per il supporto, visitate il nostro sito  www.marcoruggiero.com. Grazie a tutti, STAY METAL!”.

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