SAXON – La forza del Tuono

Pubblicato il 19/02/2018 da

Con il nuovo “Thunderbolt”, gli inglesi Saxon sono tornati alla grande, forti di uno dei loro migliori dischi degli ultimi anni. Finora i responsi sono molto positivi per una band che, dopo oltre quarant’anni di carriera, riesce ancora a suonare in modo fresco e potente. Abbiamo raggiunto al telefono il leader Biff Byford, come sempre molto conciso, ma sempre cordiale e disponibile a rispondere ai nostri quesiti.

BIFF, DOPO UN DISCO DI SUCCESSO COME “BATTERING RAM”, SIETE RIUSCITI ANCORA UNA VOLTA A STUPIRE TUTTI. “THUNDERBOLT” INFATTI VIENE GIA’ CONSIDERATO DA MOLTI IL VOSTRO MIGLIOR LAVORO DEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI.
– Credo tu abbia ragione, il nuovo “Thunderbolt” è un disco molto solido e potente, che presenta al suo interno canzoni variegate. Siamo tutti soddisfatti dei primi responsi che stiamo ottenendo, mi auguro che anche i nostri fan la pensino come te.

MENTRE ERAVATE IN STUDIO A LAVORARE SUL DISCO, ERAVATE CONSAPEVOLI CHE QUALCOSA DI SPECIALE STAVA NASCENDO?
– Credo di no, nel senso che tra di noi non c’era la percezione di trovarci di fronte ad un capolavoro, però mentre il disco prendeva forma giorno dopo giorno, io e gli altri membri della band eravamo consapevoli della forza e del valore delle nuove canzoni. Una volta terminate le registrazioni, quando il disco ha preso forma, abbiamo capito di aver fatto qualcosa di speciale.

PARLIAMO ORA DEL VOSTRO LAVORO IN STUDIO E DI COME E’ STATO SCRITTO “THUNDERBOLT”.
– Abbiamo seguito il nostro solito modello di lavoro, che prevede la realizzazione di un demo con tutta la musica, a cui io ho aggiunto i testi. Successivamente abbiamo portato queste bozze di canzoni agli altri membri della band e insieme le abbiamo suonate e risuonate discutendo poi sulle parti da tenere, quelle da eliminare e sugli accorgimenti da adottare per perfezionarle. Tre canzoni del disco sono state scritte da tutta la band, a questo punto non rimaneva che entrare in studio e registrarle.

IL PRIMO ASPETTO DI “THUNDERBOLT” CHE COLPISCE E’ LA PRODUZIONE. IL DISCO INFATTI POSSIEDE UN SOUND MOLTO POTENTE ED ATTUALE, CHE PERO’ RIMANE ANCORATO ALLE TIPICHE SONORITA’ DEI SAXON. ANDY SNEAP SI E’ DAVVERO SUPERATO QUESTA VOLTA.
– Sono d’accordo con te, Andy ha fatto un lavoro eccezionale, a me personalmente piace moltissimo la resa delle chitarre perché è riuscito a dar loro un sound vintage, ma non sorpassato, capisci cosa intendo? Non sono state troppo compresse, si riesce a sentire molto bene nei riff il tocco di Paul Quinn e Doug Scarrat. Andy è davvero un grande produttore ed ingegnere del suono, siamo contenti di aver nuovamente lavorato con lui.

BIFF, DI SOLITO TU PRENDI PARTE ATTIVAMENTE ALLA PRODUZIONE DEI VOSTRI DISCHI, QUESTA VOLTA PERO’ SEMBRA TU ABBIA LASCIATO FARE TUTTO AD ANDY SNEAP.
– E’ vero, mi sono concentrato molto sulla stesura delle canzoni e questa volta ho lasciato in toto ad Andy i lavori di produzione. Come dicevo prima, sono molto soddisfatto, credo che la mia sia stata una buona scelta.

NEGLI ANNI SETTANTE E OTTANTA LA FIGURA DEL PRODUTTORE ASSUMEVA UN RUOLO MOLTO IMPORTANTE, QUASI FONDAMENTALE, ALL’INTERNO DI UN DISCO. OGGI SECONDO TE E’ ANCORA COSI’?
– Non posso parlare per le altre band, ma credo che lavorare con i Saxon per un produttore sia abbastanza facile, perché abbiamo un sound molto tradizionale che in tanti anni di carriera si è consolidato senza tante sorprese. Andy Sneap è anche un nostro fan e conosce alla perfezione tutto ciò che abbiamo fatto in passato, conosce i nostri dischi e sa cosa ci aspettiamo da lui.

“THUNDERBOLT” E’ STATO COMPLETAMENTE REGISTRATO IN DIGITALE?
– Per la maggior parte sì, ad esempio le chitarre sono state registrate utilizzando ProTools. Non abbiamo però rinunciato a dare un tocco di analogico all’interno del disco, nello specifico per quanto riguarda il mixaggio della versione in vinile del disco.

LE NUOVE CANZONI NON SEGUONO UNA TRAMA COMUNQUE, HAI RACCONTATO DIVERSE STORIE ALL’INTERNO DEL DISCO.
– Per me i testi di un brano sono molto importanti ed ho voluto lavorare molto sulle storie da raccontare. Ho preferito seguire trame diverse anche per catturare la curiosità dell’ascoltatore. Pezzo dopo pezzo non si sa mai cosa aspettarsi, mi piace pensare che i nostri fan ascolteranno “Thunderbolt” con in mano il libretto dei testi per capire di cosa parlo”.

UNA CANZONE MOLTO PARTICOLARE DEL DISCO E’ “NOSFERATU (THE VAMPIRES WALTZ)”, CHE POSSIEDE UN’ATMOSFERA PARTICOLARE, UN PO’ GOTICA SE VOGLIAMO.
– Hai usato la parola giusta, gotica, per descrivere la canzone. Io volevo che “Nosferatu” suonasse proprio così, che richiamasse le atmosfere gotiche tipiche dei libri e dei film sui vampiri, che offrisse un impatto scenografico. Devi sapere che questa canzone ci fu chiesta per un film sui vampiri, noi l’abbiamo scritta con questo intento, ma alla fine credo che non verrà usata. Pazienza, la cosa più importante è il valore di questa canzone, che a noi piace molto.

SE NON ERRO LA CANZONE “THEY PLAYED ROCK’N’ROLL” E’ INVECE DEDICATA PROPRIO ALL’HEAVY METAL E AI VOSTRI AMICI MOTORHEAD.
 – In questo pezzo parliamo proprio della scena metal negli anni in cui si stava sviluppando, in particolare nel periodo 1979-1980. Proprio nel 1979 andammo in tour per la prima volta con i Motorhead e “They Played Rock’n’Roll” è un nostro tributo a quegli anni.

TI MANCANO I TEMPI D’ORO DELL’HEAVY METAL?
– Non molto, a dire il vero; ad esempio, so che per i Motorhead gli ultimi tre/quattro anni  prima della scomparsa di Lemmy sono andati molto bene e lo stesso vale anche per i Saxon. Ancora oggi, disco dopo disco, riusciamo a migliorare e ottenere risultati sempre più soddisfacenti, per cui non c’è motivo di fare i nostalgici.

RIMANENDO IN TEMA MOTORHEAD, POCHI GIORNI FA E’ SCOMPARSO “FAST” EDDIE CLARKE, L’ULTIMO MEMBRO DELLA FORMAZIONE STORICA DEL GRUPPO.
– Ovviamente conoscevo molto bene tutti i ragazzi dei Motorhead e sono davvero molto triste per la scomparsa di Eddie. Eravamo grandi amici, mi piace pensare a Eddie, Lemmy e Phil Taylor da qualche parte lassù, di nuovo insieme a jammare e far casino (ride, ndR).

TORNIAMO A PARLARE DI “THUNDERBOLT”, SULLA CANZONE “PREDATOR” HAI DUETTATO CON JOHAN HEGG DEGLI AMON AMARTH. DEVO DIRE CHE QUESTA ACCOPPIATA E’ MOLTO PARTICOLARE.
– Mentre stavo scrivendo “Predator” ho subito pensato ad aggiungere un’altra voce per cantare con me. Johan è stato in assoluto la mia prima scelta, lui è un grandissimo fan dei Saxon ed anche a me piacciono molto gli Amon Amarth. Insieme abbiamo fatto un buon lavoro!

SIETE RIMASTI SU TEMATICHE VICHINGHE ANCHE CON LA CANZONE “SONS OF ODIN”.
– Se pensi alla storia, i vichinghi e gli inglesi sono venuti in contatto, specialmente nella parte più a Nord dell’Inghilterra. Per questo motivo ho pensato di scrivere una canzone sui vichinghi, mi piace molto la loro storia.

DI SOLITO SEI UN COMPOSITORE MOLTO VELOCE. TI E’ SERVITO MOLTO TEMPO PER SCRIVERE TUTTE LE “STORIE” CHE HAI POI MESSO NEI TUOI TESTI?
– Posso essere molto veloce a scrivere un testo, ma per fare le cose nel miglior modo possibile questa volta ho deciso di prendermi tutto il tempo necessario, senza fretta e senza avere il fiato sul collo per le scadenze. Ho lavorato molto sui testi e anche gli arrangiamenti mi hanno portato via molto tempo.

SARETE IN TOUR CON I DIAMOND HEAD, UN SOGNO PER I FAN DELLA NWOBHM, NON CREDI?
– Credo proprio di sì, anche perché se ricordo bene, non siamo mai andati in tour con i Diamond Head in tutti questi anni. Sono una grande band, e penso che questa accoppiata sarà molto gradita dalla gente.

BIFF, TUO FIGLIO SEB STA SEGUENDO LE ORME DEL PADRE CON LA BAND NAKED SIXX. COME GLI STANNO ANDANDO LE COSE?
– Mi piacciono molto i Naked Sixx, su Facebook e Spotify sono presenti alcune canzoni da ascoltare. Stanno suonando parecchio in giro, da poco hanno tenuto uno show a Parigi e presto partiranno per suonare in Svezia. La cosa ovviamente mi fa molto piacere.

HAI MAI PENSATO DI PORTARE I NAKED SIXX IN TOUR CON I SAXON?
– Vedi, i Naked Sixx non sono una band metal, loro suonano un rock molto particolare, nella loro musica puoi trovare influenze che spaziano dal punk al grunge, quindi non c’entrano molto con i Saxon. Però mai dire mai, magari in futuro potremo tenere qualche show insieme. Non ancora però.

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