I Saxon sono una band con una storia talmente lunga che molti di quelli che leggono queste pagine nemmeno erano nati quando il gruppo pubblicava i primi grandiosi album. Quello che però impressiona sempre di loro è la capacità che il quintetto ha di sbaragliare la concorrenza ogni qualvolta si trovi a calcare le assi di un palco. E non solo, perchè nell’ultimo decennio la formazione inglese ha tenuto un ruolino di marcia impressionante, che li ha visti alternare tour, festival e album in maniera pressochè costante. Non parliamo quindi di un gruppo che vive di rendita, e questa tenacia nel proseguire come se l’età anagrafica fosse solo una formalità è un merito da attribuire in buona parte al frontman Biff Byford. In occasione della pubblicazione del nuovo album “Sacrifice”, abbiamo potuto scambiare quattro chiacchiere proprio con l’austero cantante, il quale si è dimostrato piuttosto telegrafico e sbrigativo, ma sempre pronto alla frecciatina/battuta con il suo solito umorismo inglese.
BENE, BIFF, VUOI INIZIARE CON DUE PAROLE CIRCA IL NUOVO ALBUM “SACRIFICE”?
“Abbiamo iniziato a lavorare al disco a gennaio 2012 e con questo album, soprattutto in due pezzi, ‘Warriors Of The Road’ e ‘Stand Up And Fight’, volevamo tornare a un sound più New Wave Of British Heavy Metal. Ha anche elementi moderni e un taglio piú pesante e diretto rispetto al precedente. Qui non ci sono ballad, non c’è una ‘Call To Arms’”.
COME MAI NON AVETE INSERITO BALLAD QUESTA VOLTA?
“In realtá c’è nelle bonus track…”.
COME NASCE OGGI UN PEZZO DEI SAXON?
“A volte partiamo da un riff e a volte da una linea vocale. Altre volte, invece, la prima idea per un nuovo brano salta fuori da una jam in sala prove”.
SU COSA SONO INCENTRATI I TESTI DI “SACRIFICE”?
“Un po’ di tutto: da aspetti riguardanti la vita alla storia. Quello che non facciamo sono i concept album…”.
COME MAI NON AVETE MAI PENSATO DI REALIZZARE UN CONCEPT?
“Non è nel nostro stile”.
NELL’ULTIMA DECADE AVETE PUBBLICATO UN DISCO OGNI CIRCA DUE ANNI. COME TROVATE ANCORA L’ISPIRAZIONE PER SCRIVERE UN TAL NUMERO DI BRANI, CONSIDERANDO ANCHE CHE I SAXON SONO UNA BAND MOLTO ATTIVA DAL PUNTO DI VISTA LIVE?
“Non saprei dirti come facciamo a trovare l’ispirazione, ma ci riusciamo. Credo sia simile ad una cosa religiosa…”.
NON TEMETE CHE QUESTA INTENSA ATTIVITÁ POSSA IN QUALCHE MODO ANDARE AD ABBASSARE LA QUALITÁ DEGLI ALBUM RISPETTO INVECE AD UNA PUBBLICAZIONE CON PIÙ TEMPO TRA UN LAVORO E L’ALTRO E MAGARI QUALCHE PAUSA IN MEZZO?
“Non direi, finchè i pezzi sono buoni… E poi ci siamo presi una pausa: il precedente album era uscito nel 2011 e ora siamo nel 2013”.
OK, MA NEL PERIODO DI MEZZO, COME DICEVAMO, TENETE UN SACCO DI TOUR E FESTIVAL…
“E quella è la nostra pausa…la pausa dagli album!”.
CREDO DI AVERVI VISTO DAL VIVO NON MENO DI UNA DOZZINA DI VOLTE E DI ESSERE SEMPRE RIMASTO IMPRESSIONATO DALLA VOSTRA PERFORMANCE. IN CHE MODO VI TENETE IN UN SIMILE STATO DI FORMA?
“In tour cerchiamo di trattarci bene, mangiando bene, bevendo bene, divertendoci bene…e dormendo due ore a notte (risate, ndR)!”.
SEI UN CANTANTE CON UNA GRANDE ESPERIENZA ALLE SPALLE. COME MANTIENI LA TUA VOCE? FAI ESERCIZI?
“No, nulla, canto e basta”.
NEL VOSTRO ULTIMO DVD, “HEAVY METAL THUNDER – THE MOVIE”, SI NOTA CHE NEI PRIMI ANNI PORTAVATE IN TOUR CON VOI UNA GRANDE QUANTITÁ DI THE’ E TALVOLTA LE ALTRE BAND, CHE INVECE CONSUMAVANO ALCOL IN GRAN QUANTITÁ, RIMANEVANO COLPITE DA QUESTA VOSTRA ABITUDINE, PIUTTOSTO STRANA PER UNA METAL BAND. È ANCORA COSÍ?
“No, abbiamo smesso con il thé…ora meglio il vino in tour (risate, ndR)!”.
PARLANDO PROPRIO DEL DVD, CREDO CHE UNO DEGLI ASPETTI CHE LO RENDONO COSÍ UNICO E VALIDO SIA LA PRESENZA DI INTERVISTE ANCHE AI DUE EX MEMBRI STORICI STEVE DAWSON E GRAHAM OLIVER, CHE, COME BEN SAPPIAMO, NON HANNO LASCIATO LA BAND IN MODO TROPPO AMICHEVOLE. HAI MAI PENSATO AD UNA REUNION ANCHE PER UN SOLO EVENTO?
“Credo anche io che la loro presenza sul documentario sia una cosa proprio bella. Ad ogni modo no, non abbiamo in programma alcun tipo di reunion”.
NEL CORSO DEGLI ANNI LA NOTORIETÁ DEI SAXON È VARIATA DI STATO IN STATO. CREDO CHE OGGI LA GERMANIA SIA TRA LE NAZIONI DOVE GODETE DELLA MAGGIOR FAMA…
“Sí, diciamo che Regno Unito e Germania sono probabilmente i due stati dove siamo più ‘grossi’, ma un po’ ovunque ora sta andando piuttosto bene. Anche in Italia abbiamo una buona base di fan storici e anche altri fan di nuova generazione. Oltre all’Europa abbiamo un buon seguito in tutto il mondo: Australia, Giappone, America…ovunque ci sono fan che ci seguono e vengono ai nostri concerti”.
C’È UN POSTO AL MONDO DOVE, DOPO TRENTACINQUE ANNI E PASSA DI CARRIERA, ANCORA NON AVETE SUONATO?
“Cina! E lí la scena metal sta anche crescendo”.
DOPO TUTTI QUESTI ANNI E TUTTI I TOUR CHE AVETE FATTO, QUALE TI HA LASCIATO I MIGLIORI RICORDI?
“Credo che il Denim & Leather Tour sia stato il piú grosso ed è stato bello anche quello di ‘Solid Ball Of Rock’, ma non ho un tour preferito. Diciamo che tutti i nostri tour vanno sempre piuttosto bene, quindi non so sceglierne uno in particolare”.
LA COSA PIÚ CURIOSA CHE TI SIA CAPITATA IN TOUR NELLA TUA LUNGA CARRIERA?
“Non saprei, cosí su due piedi…dovrei pensarci. Sarebbe come se mi chiedessi qual è il mio album preferito…non saprei”.
NEMMENO SE TI CHIEDESSI IL DISCO MIGLIORE CHE HAI ASCOLTATO ULTIMAMENTE, DICIAMO NEL 2012?
“Ho ascoltato un po’ di roba buona di recente. L’ ultimo album degli Accept (‘Stalingrad’, ndR) credo sia molto bello. Credo che loro siano tornati veramente alla grande”.
CHE CONSIGLIO VUOI DARE A TUTTE QUELLE BAND CHE INIZIANO ORA LA LORO AVVENTURA NEL MONDO DELLA MUSICA?
“Stand Up And Fight!”.