SCARVE – Salto nel buio

Pubblicato il 17/05/2007 da
 
Con il nuovo “The Undercurrent”, i cyber-deathster francesi Scarve non sono riusciti nell’intento di bissare l’exploit qualitativo del precedente, mirabolante “Irradiant”. Questo, però, non vuol dire che lo stato di forma della band sia in condizioni penose o comatose: il metallo tecnico e futurista del gruppo ha solo perso un po’ in brillantezza ed ispirazione, mantenendo comunque violenza, brutalità e precisione a livelli altissimi. Di questo ed altro abbiamo discusso con il chitarrista ritmico, nonché fondatore del combo, Patrick Martin. Ecco il resoconto del breve botta-e-risposta…

 
PATRICK, TRE ANNI SONO PASSATI DALLA RELEASE DI “IRRADIANT” E MOLTE COSE SONO ACCADUTE IN QUESTO LASSO DI TEMPO. INNANZITUTTO, POTETE CONSIDERARE QUELL’ALBUM UN SUCCESSO ANCHE COMMERCIALE, OLTRE CHE DI CRITICA?
“Be’, è verissimo che ‘Irradiant’ è stato accolto alla grande e che ci ha fatto guadagnare moltissima popolarità, però è altrettanto certo che ancora non riusciamo a sopravvivere solo con i guadagni che derivano dall’attività della band”.

COSA MI PUOI DIRE RIGUARDO AL PASSAGGIO DI GUILLAUME (BIDEAU, EX CLEAN VOCALIST) AI MNEMIC? E’ STATA UNA SEPARAZIONE AMICHEVOLE?
“Insomma… Sulle prime eravamo decisamente arrabbiati, ma poi col tempo le cose si stanno sistemando. L’aspetto peggiore di ciò che è avvenuto è che Guillaume ha deciso di lasciarci subito dopo aver registrato le sue parti vocali per il disco nuovo. Fortunatamente, è arrivato Lawrence (Mackrory, ex Darkane, ndR) a sostituirlo degnamente!”.

E APPUNTO… MACKRORY SI UNIRA’ STABILMENTE AGLI SCARVE OPPURE SIETE IN FASE DI AUDIZIONE PER UN NUOVO CANTANTE?
“Esatto, siamo attualmente in fase di audizione. Ci piacerebbe molto continuare a collaborare con Lawrence, ma non credo sarà possibile a causa di problemi logistici. Ci siamo trovati molto bene con lui ed il suo apporto per ‘The Undercurrent’ è stato grandioso. Non sarebbe male averlo come membro fisso degli Scarve, ma come ti ho detto c’è poca speranza”.

“THE UNDERCURRENT” E’ IL VOSTRO PRIMO DISCO AD AVERE UN RAPPORTO IN NEGATIVO CON LA LUCE. VOGLIO DIRE, LA COPERTINA E’ CUPA E ROBOTICA, IL TITOLO “SOTTERRANEO”, MENTRE IN PASSATO E’ STATO SEMPRE UN ‘CRESCENDO LUMINOSO’. COME MAI QUESTO CAMBIAMENTO RADICALE?
“Mah, l’osservazione che fai è giustificata, però il cambiamento a cui accenni non è stato assolutamente voluto. Non abbiamo pianificato prima il titolo; esso è semplicemente derivato dalla pesantezza e dalla cupezza del nuovo materiale. Non abbiamo seguito nessun filo logico con il passato”.

LE ASPETTATIVE PER QUESTO DISCO ERANO PARECCHIO ALTE. COME VI SIETE APPROCCIATI ALLA SUA COMPOSIZIONE? C’ERA NERVOSISMO, ECCITAZIONE?
“Sì, diciamo che abbiamo sentito una certa pressione addosso, dovuta al successo di ‘Irradiant’; allo stesso tempo, però, eravamo certi di non voler fare una copia di quel lavoro. Il nostro scopo era soltanto quello di suonare e provare assieme per comporre un nuovo album, senza pensare troppo a come doveva uscire”.

RISPETTO AL PRECEDENTE, “THE UNDERCURRENT” MI SEMBRA PIU’ COMPATTO ED UNIFORME, SENZA CANZONI CHE SPICCHINO SOPRA LE ALTRE; UN MASSICCIO BLOCCO DI PIOMBO. SEI D’ACCORDO?
“E’ questione di gusti, credo. Ogni traccia di ‘The Undercurrent’ ha la sua personalità e spetta a chi ascolta il brano farsi una propria idea. Quindi, se tu la pensi in questa maniera, va benissimo così”.

CHI SONO I PRINCIPALI COMPOSITORI NEGLI SCARVE?
“Coloro che si occupano della stesura delle linee-guida dei brani siamo io, Dirk (Verbeuren, batteria, ndR) e Sylvain (Coudret, l’altro chitarrista, ndR). Il risultato finale comunque scaturisce sempre dal lavoro collettivo della band in fase di arrangiamento. I cantanti hanno composto le loro parti, mentre Loic (Colin, basso, ndR) si è occupato dell’intera ‘A Few Scraps Of Memories’, la traccia più pacata del disco”.

MI PUOI DIRE DUE O TRE PEZZI CHE CONSIDERI I PIU’ RAPPRESENTATIVI DEL NUOVO ALBUM?
“Il mio brano preferito è senza dubbio ‘The Plundered’! Devo dire che mi piacciono tutti e, come già detto, ognuno ha la sua personalità ed un tratto ben definito. Un altro pezzo che è pura follia è ‘Imperceptible Armageddon”.

RIGUARDO ALLE LYRICS: SO CHE PRINCIPALMENTE SE NE OCCUPANO DIRK E PIERRICK (VALENCE, GROWLER). QUALI ARGOMENTI HANNO VOLUTO TRATTARE QUESTA VOLTA? ANCORA SCIENZA E TECNOLOGIA?
“I testi sono parte integrante del significato stesso del nome del gruppo: Scarve, ovvero ‘plasmare la mente per guarire l’anima’ (libera interpretazione di ‘carve the mind to scar the soul’, ndR). Quindi la maggior parte di essi hanno a che vedere con i comportamenti che caratterizzano l’essere umano, rivisti in chiave più o meno personale. Per questa tornata, anche Lawrence ha dato il suo contributo, con idee e qualche verso”.

DOPO IL PRESTIGIOSO TOUR SVOLTO DI SUPPORTO AI CYBER-GODS MESHUGGAH, COME STATE ORGANIZZANDO L’ATTIVITA’ LIVE? PRIMA SUPPONGO DOVRETE TROVARE IL NUOVO CLEAN VOCALIST…
“Ovviamente! Speriamo di trovarlo in fretta, perché faremo le date olandesi e belghe del No Mercy Festival. Poi abbiamo qualche concerto in Francia a giugno, dove peraltro parteciperemo anche all’Hellfest”.

IN QUESTI ULTIMI DUE-TRE ANNI, LE AVVISAGLIE DI QUALCHE TEMPO FA SULL’OTTIMO STATO DI FORMA DEL METAL ESTREMO FRANCESE SONO DIVENUTE REALTA’. I NOMI SONO I SOLITI ED IL SOTTOSCRITTO NON MANCA MAI DI TESSERNE LE LODI. NON CREDI CHE LA FRANCIA ABBIA TROVATO FINALMENTE UN PROPRIO TRATTO DISTINTIVO NEL FARE MUSICA ESTREMA?
“Forse. Anche se non credo affatto ci sia un tratto distintivo che accomuna i gruppi francesi esplosi in questo ultimo periodo. Il fattore comune, piuttosto, è il talento che ha permesso loro di crescere e venir fuori allo scoperto, anche dopo anni di dura gavetta. Era ora!”.

E INFATTI VOI SIETE ATTIVI DA QUASI QUINDICI ANNI! RIUSCIRESTI A FARE UN BILANCIO DELLA VOSTRA CARRIERA? SIETE SODDISFATTI DI QUELLO CHE AVETE OTTENUTO FINORA?
“La cosa più importante, ti dirò, è che noi si riesca a suonare la nostra musica dal vivo e che si possa continuare a pubblicare dischi per il piacere e la soddisfazione dei fan, oltre che per noi stessi. Questo è il nostro obiettivo da raggiungere sempre, richiede molto impegno e non è affatto facile da ottenere, in quanto conquistarsi nuovi fan, al giorno d’oggi, è molto dura!”.

BENE, GRAZIE MILLE, PATRICK! ALLA PROSSIMA E A TE LA CONCLUSIONE…
“Un grazie doveroso a chi ci supporta e apprezza la nostra musica. Speriamo ovviamente farete lo stesso con ‘The Undercurrent’!”.
 
 
 
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