Con l’ultimo “Sun” i Secrets Of The Moon hanno partorito un’opera davvero interessante nel suo coniugare atmosfera e melodia. Il gruppo tedesco ha mosso i suoi primi passi nella scena black metal, ma nel corso degli anni non ha mai fatto segreto delle proprie ambizioni, proponendo ad ogni appuntamento qualche nuovo esperimento, arrangiamenti più sofisticati e un gusto melodico più marcato. Con “Sun” il quartetto è arrivato addirittura a flirtare con certo goth rock, rompendo forse definitivamente con il mondo extreme metal vero e proprio. Ovviamente permangono certi elementi “old school”, come le voci urlate e l’intenso drumming che sorregge i pezzi, ma, come già accennato in sede di recensione, pare effettivamente che il fulcro della proposta della band sia oggi quel mood seducente generato dalla voce pulita e dalle trame liquide della chitarra del frontman sG. Ed è proprio con lui che andiamo a conoscere meglio la mentalità degli odierni Secrets Of The Moon nel breve botta e risposta che segue…
SEMBRA CHE CON “SUN” ABBIATE CERCATO DI RENDERE IL SOUND CONIATO CON “SEVEN BELLS” PIU’ VARIEGATO ED ORECCHIABILE. NON E’ DIFFICILE PERCEPIRE DELLE INFLUENZE DEI FIELDS OF THE NEPHILIM O DEI KILLING JOKE QUESTA VOLTA, ANCHE SE LA BASE RIMANE METAL…
“Sì, sono d’accordo. Vi sono tantissimi spunti melodici integrati nella nostra musica questa volta. In effetti, non siamo mai stati così melodici. Volevamo che le canzoni fossero orecchiabili e ariose, come la musica che ascoltiamo più volentieri”.
SI POTREBBE PARAGONARE LA VOSTRA EVOLUZIONE A QUELLA DEI BEHEMOTH DI “THE SATANIST”. “SUN” E’ UN DISCO METAL, MA SEMBRA METTERE IN PRIMO PIANO IL CONCETTO DI CANZONE E LA MELODIA. TROVI CHE VI SIANO EFFETTIVAMENTE DELLE AFFINITA’ TRA VOI E LORO?
“Non conosco ‘The Satanist’ a fondo, ma si tratta indubbiamente di un album interessante: lo preferisco a molti dei vecchi lavori dei Behemoth. Credo che dovrò riascoltarlo. Forse le dinemiche dei pezzi sono simili a quelle in dote ai brani di ‘Sun’. Entrambi i lavori non si concentrano sulla velocità e su una posticcia atmosfera malvagia”.
PENSI CHE IL TUO APPROCCIO ALLA COMPOSIZIONE SIA CAMBIATO PARECCHIO DA QUANDO SCRIVEVI MUSICA QUINDICI O VENTI ANNI FA?
“Il modo in cui compongo non è cambiato affatto: continuo a rinchiudermi in casa da solo per cercare di trovare il suono più congeniale alla mia indole. Non siamo da tempo un tipico gruppo: non proviamo assieme ogni giorno o settimana. Ci incontriamo poche volte, ma quando lo facciamo la nostra forza risulta intatta. Non ci preoccupiamo di altro”.
I SECRETS OF THE MOON HANNO ABBRACCIATO NUMEROSE INFLUENZE E GENERATO UNA LUNGA SERIE DI CONTRASTI MUSICALI NEL CORSO DEGLI ANNI. PENSI CHE QUESTA ABILITA’ DI RI-INVENTARSI SIA IL SEGRETO DIETRO LA LONGEVITA’ DEL GRUPPO E IL SUO CRESCENTE SUCCESSO?
“Non credo che le due cose siano collegate. Semplicemente, trovo vitale continuare a sfidare me stesso e cercare nuove forme di espressione attraverso la musica. Non sono bravo a parlare o a scrivere, ma la musica mi viene naturale. Quando non riuscirò più a comporre qualcosa di nuovo mi fermerò”.
COME DESCRIVERESTI L’EVOLUZIONE MUSICALE DEI SECRETS OF THE MOON?
“Per me è molto semplice: con l’età i gusti musicali e il modo di ascoltare cambiano. Io non voglio comporre e suonare la stessa musica che suonavo vent’anni fa. Perchè? Perchè il fanatismo giovanile se ne è andato da tempo. Non è più dentro di me. Creare musica è diventata un’esperienza molto più intima. Non sento di dover dimostrare qualcosa. Il black metal, ad esempio, era il mezzo con cui esprimevo ciò che sentivo dentro di me agli inizi, ma poi ho scoperto tante altre vie. La musica è infinita e può esserlo anche lo sviluppo personale”.
PENSI CHE L’ORIGINALITA’ SIA IMPORTANTE NEL METAL?
“Penso che i musicisti dovrebbero usare più le loro emozioni, evitando di limitarsi a mostrare la loro noiosa preparazione tecnica. L’originalità può essere importante, ma l’obiettivo dovrebbe essere prima di tutto quello di emozionare il prossimo. Ogni tipo di musica avrà sempre un impatto su qualcuno, anche quella all’apparenza più codificata”.
VI E’ UN PROGETTO MUSICALE CHE NON SEI ANCORA STATO IN GRADO DI REALIZZARE PER MOTIVI DI TEMPO O DI BUDGET?
“Sì, un giorno mi piacerebbe realizzare un doppio album davvero speciale. Ho tante idee per quest’ultimo, ma si tratta di qualcosa che affronterò veramente solo in futuro”.
NONOSTANTE LA MUSICA DELLA BAND SIA CAMBIATA DAGLI ESORDI AD OGGI, SI PUO’ DIRE CHE L’OSCURITA’ CHE PERMEA LE VOSTRE TRAME NON SE NE SIA MAI ANDATA. CHE COSA TI PORTA A COMPORRE MUSICA SEMPRE DEVOTA A QUESTE ATMOSFERE LUGUBRI O MALINCONICHE?
“Molto semplicemente, amo la musica oscura ed emotiva. Non sopporto la musica allegra. E’ la cosa peggiore! Non riesco a capire le persone che ascoltano o compongono musica allegra. Non vi trovo nulla di appassionante”.
CON “SUN” AVETE PUBBLICATO UN LAVORO EGREGIO ANCHE DAL PUNTO DI VISTA DELLA GRAFICA E DELLA CONFEZIONE. TROVI IMPORTANTE OFFRIRE QUALCOSA IN PIU’ A COLORO CHE DECIDONO DI ACQUISTARE UN VOSTRO ALBUM OGGIGIORNO?
“Non è un must per me, ma mi fa comunque piacere offrire un packaging di alto livello a quei pochi che ancora credono nel prodotto fisico e supportano le band. La nostra etichetta Prophecy è famosa per le sue confezioni prestigiose: ogni volta è in grado di rendere una nuova uscita una piccola perla per collezionisti e veri amanti della musica”.
SIETE DA POCO TORNATI DA UN TOUR EUROPEO CON OUR SURVIVAL DEPENDS ON US, THULCANDRA E DODHEIMSGARD. COME E’ STATA QUESTA ESPERIENZA? TROVI CHE I SECRETS OF THE MOON SIANO UNA LIVE BAND?
“Non avevo alcuna aspettativa per questo tour, ma le cose sono andate molto bene e abbiamo attirato parecchia attenzione. Si è trattato del primo tour di supporto a ‘Sun’: seguiranno altri 30-40 concerti. Mi piace suonare dal vivo, ma la mia vera passione è creare a casa e lavorare in studio. Infatti penso proprio che tra alcuni anni mi ritirerò dall’attività live per comporre solamente”.