SEDNA – Il lungo viaggio verso il Sole

Pubblicato il 09/10/2019 da

I SednA celebrano il loro decimo anno di attività con l’uscita del nuovo disco “The Man Behind The Sun”, terzo capitolo di un concept iniziato col primo omonimo disco e che raggiunge oggi il suo finale, tanto lirico quanto artistico. La formazione della band ha infatti subito forti scossoni nel recente passato, ma sembra esserne uscita con vigore ed entusiasmo, come confermano le parole dell’ unico rimasto Alex Crisafulli nelle domande che seguono nell’intervista. Affrontando ogni aspetto legato alla band e al nuovo album, emerge infatti l’immagine di una band appassionata e ben concentrata sui propri mezzi e le prorie possibilità, dimostrate con valore nel disco e pronte per esplodere fragorosamente in sede live.

IL NUOVO ALBUM “THE MAN BEHIND THE SUN” È ORMAI ALLE PORTE, COME CONSIDERATE ADESSO, A DISTANZA CIOÈ DI QUALCHE TEMPO DALLA SUA COMPOSIZIONE, IL MATERIALE CONTENUTO NELL’ALBUM? CHE RAPPORTO AVETE CON ESSO?
– Sono passati quasi due anni da quando abbiamo iniziato a pensare al disco. Dopo l’uscita di Mattia dalla band abbiamo avuto bisogno di qualche mese per trovare chi lo sostituisse in maniera adeguata e per fortuna abbiamo avuto modo di conoscere Luca. La sua motivazione ed il suo spirito ci hanno portati a concretizzare subito l’idea di un album del quale siamo veramente soddisfatti. Dentro le melodie ed i ritmi ci sono tutte le nostre emozioni più forti, di conseguenza ad oggi ascoltarlo ci emoziona come fosse la prima volta. Siamo contenti del risultato, soprattutto perchè ha trovato modo di finalizzarsi con il legame che abbiamo stretto con Davide, Alessio ed Antonello e la loro Spikerot Records. Stanno dimostrando infinita fiducia e supporto nei confronti del nostro lavoro e questo ci riempie di orgoglio.

È STATO RIMARCATO COME QUESTA USCITA SEGNI UNA SORTA DI FINE PER UN DETERMINATO PERIODO ARTISTICO DEI SEDNA: VI ANDREBBE DI SPIEGARCI MEGLIO IL SIGNIFICATO DI QUESTE PAROLE?
– Si, abbiamo visto questo album come termine di un ciclo, sia da un punto di vista artistico e di ‘concept’ che da un punto di vista personale. Della formazione originale sono rimasto solo io e nel disco è presente comunque il lascito di Elyza (la quale ha lasciato la band subito dopo le fasi di registrazione), di conseguenza il rinnovarsi della lineup ci ha spiti a pensare che quest’album fosse veramente la fine di ciò che era prima, una sorta di epitaffio. Da un punto di vista artistico, “TMBTS” va a chiudere il concept su cui si è basato questo grande viaggio cosmico iniziato con “Sedna”, proseguito con “Eterno”, contornato da “Red shift” e “Dalla Cenere, Il Buio”. Abbiamo terminato la nostra esplorazione dell’universo, l’uomo è giunto ad avere un quadro completo della sua leggenda, ora è tempo di esplorare e scoprire nuove verità.

SIETE STATI DA POCO INVESTITI DA UN VERO E PROPRIO SCONVOLGIMENTO IN TERMINI DI LINE-UP, ABBANDONANDO LA BASSISTA STORICA FINO AD ARRIVARE ALL’AGGIUNTA DI UN MEMBRO IN PIÙ IN FORMAZIONE: COME SI SONO VERIFICATI QUESTI CAMBIAMENTI PER I SEDNA?
– Il tempo passa e le persone crescono. SednA è nato quando avevamo circa vent’anni tra tutti, dopo dieci anni di attività Mattia ed Elyza hanno deciso di investire tempo e risorse in altro, non percependo più la musica (intesa come sala prove, studio di registrazione, concerti, ecc) come una priorità nel momento in cui il progetto ha richiesto un salto in avanti in termini di impegno ed investimento. Sono stati due duri colpi è vero, ma per creare bisogna distruggere. Ora che le nostre basi son rinnovate, lo spirito ha ripreso splendore e motivazione, la musica scorre nelle nostre vene e ci sentiamo carichi di presupposti per poter fare e dare del nostro meglio. L’apporto della seconda chitarra è stato un avvenimento abbastanza improvviso, in quanto inizialmente Fabion è stato chiamato come bassista, essendo però lui originariamente un chitarrista ci siamo chiesti “Perché non provare?” Solo cosi è rimasto libero lo spazio in attesa di Manuel, il quale è arrivato a completare la line-up attuale.

DOPO UNA COLLABORAZIONE DURATURA CON DROWN WITHIN RECORDS, SIETE PASSATI PER LA PUBBLICAZIONE DI “THE MAN BEHIND THE SUN” ALLA PIÙ GIOVANE MA MOLTO PROMETTENTE SPIKEROT RECORDS, CHE CURERÀ L’USCITA DEL DISCO IN CD (DI CUI ANCHE UNA VERSIONE IN BOX DI VELLUTO NERO) E DIGITALE: ANCHE QUESTO SI È TRATTATO DI UN CAMBIAMENTO NECESSARIO, SENTITO PER VOI?
– Abbiamo collaborato tanti anni con Christian di Drown Within. Diciamo che è lui che ha ‘creato’ SednA, cioè ha fatto incontrare prima Elyza e Mattia per poi far conoscere loro me ed Eric, andando a formare la prima line-up presente nel demo. Ci ha sempre supportati ed ha deciso di investire su di noi per quanto riguarda le uscite fino a prima di “TMBTS”, il quale però aveva bisogno di una spinta maggiore. Abbiamo avuto la fortuna di essere stati contattati da Davide, il quale ci ha proposto l’uscita per la sua nuova Spikerot Records ancor prima che avessimo il master definitivo in mano. Parlando con Davide abbiamo riscontrato una certa ambizione ed entusiasmo da parte sua, totalmente in sintonia con la nostra volontà. Ad ora, si sta rivelando la scelta migliore che avremmo potuto fare, sia in termini umani che professionali.

ADDENTRANDOSI NEL MATERIALE MUSICALE, SI RIMANE INTRAPPOLATI DALL’ATMOSFERA PESANTE, QUASI PALPABILE DELLA TRACCIA IN QUESTIONE, SEGNANDO UNA CONTINUITÀ CON I VECCHI PEZZI, MA CON QUALCOSA IN PIÙ: CHE PROCESSO HA INVESTITO LA COMPOSIZIONE E L’ARRANGIAMENTO DI QUESTA LUNGA SUITE? SONO STATI MANTENUTI GLI STESSI PROCEDIMENTI O È CAMBIATO QUALCOSA?
– Abbiamo cercato di essere più precisi ed efficaci, cercando di ottimizzare ogni sessione di prove come non avevamo mai fato prima. Partendo da un idea cosi complessa ed ‘estrema’, ci siamo imposti di curare ogni minimo dettaglio dedicando ad ogni passaggio o riff il giusto tempo, la fortuna ha voluto che il tutto venisse fuori comunque come un flusso parecchio naturale. Abbiamo sempre composto brani di una certa lunghezza, ma questa è stata una sfida anche per noi, di conseguenza “TMBTS” ha richiesto il meglio di noi stessi. In più inizialmente abbiamo curato molto un processo di introduzione nel genere e nel sound del neoarrivato Luca alle pelli, il quale derivava da un ambito puramente death metal ed hardcore e quindi basato su tempistiche ben differenti, cosa che però non lo ha assolutamente messo in difficoltà quando si è parlato di iniziare a lavorare sul disco.

QUALI CREDETE SIANO I VANTAGGI NEL PROPORRE UN UNICO LUNGO BRANO COME SOLUZIONE PER L’ASCOLTO, E CI SONO STATI INVECE DEI ‘RISCHI’ CHE AVETE RISCONTRATO E CERCATO DI EVITARE CON QUESTO PARTICOLARE FORMAT COMPOSITIVO?
– Abbiamo voluto fare quello che ci sentivamo di fare, l’unico rischio di cui avevamo paura era il proporre un lavoro troppo lungo e di conseguenza pesante, ma è stata la musica stessa a suggerirci quando fermarci. Ascolto dopo ascolto ci siamo resi conto di quanto ogni riff o ritmo, fosse fondamentale per concepire appieno il viaggio contenuto nel disco, perchè di questo si parla, di un viaggio. Il ‘vantaggio’, se cosi si può definire, è di dare all’ascoltatore un’esperienza corposa in cui immergersi. E’ un disco che richiede il suo spazio ed il suo tempo, non è sicuramente un ascolto saltuario o occasionale, ma è giusto che sia cosi.

SEMBRA CHE LA COMPONENTE BLACK METAL PIÙ FERALE ABBIA LASCIATO SPAZIO OGGI A SOLUZIONI CONCETTUALMENTE PIÙ ‘POST’, RADICE INDUBBIAMENTE DA SEMPRE PRESENTE NEL VOSTRO DNA MA MAI COME OGGI GESTITA ED ESPLORATA. VI RITROVATE IN QUESTO? ERA VOSTRA INTENZIONE PROPORRE QUALCOSA DI PIÙ OSCURO E MINACCIOSO, PIUTTOSTO CHE DIRETTO O MALINCONICO MAGARI?
– Abbiamo sicuramente cambiato le emozioni in gioco, cosi come ‘l’immagine’ del nostro sound. Seppure si senta che la musica è tipicamente nostra e che rientra nelle nostre sonorità, la volontà è virata in direzione di qualcosa che tenesse più alto il ritmo dell’intero album, escludendo parti più lente e riff di chitarra puliti per poter lasciare spazio a soluzioni più sentite ed accattivanti. Non volevamo adottare soluzioni tipiche nostre, cioè i saliscendi di ritmo cosi come i passaggi da pulito a distorto che hanno sempre caratterizzato i nostri album. L’intero viaggio, volevamo che fosse un’ascesa rabbiosa e sempre accesa, nei confronti del Sole. L’unica eccezione è nello stacco ambient che si trova in mezzo all’album, lì abbiamo deciso di concedere all’ascoltatore un’attimo di respiro prima di addentrarsi nella seconda parte.

IL LANCIO DELL’ALBUM È STATO PRECEDUTO DALLA PUBBLICAZIONE DI UN VIDEOCLIP DAVVERO SUGGESTIVO, ERMETICO FORSE NEL SUO SIGNIFICATO: COME DEVONO ESSERE INTERPRETATE LE IMMAGINI CHE SI ALTERNANO A VOI CHE SUONATE DURANTE LA PELLICOLA?
– Anche noi stiamo percorrendo il nostro viaggio, siamo la voce fuori campo che narra la vicenda cosi come la colonna sonora di questa disperata traversata del cosmo. Grazie a Filippo Cinotti siamo riusciti a rendere in immagine l’idea che avevamo dell’ascesa del protagonista verso il sole, ottenendo un risultato che è stato per noi eccellente sin da subito. Ringraziamo Thomas, l’attore che è riuscito ad incarnare ed esprimere la fatica ed il dolore, cosi come lo stupore, del viaggiatore attraverso il cosmo.

COME AVETE INTENZIONE DI PROMUOVERE IL NUOVO ALBUM? AVETE IN PROGRAMMA QUALCHE APPUNTAMENTO LIVE?
– Abbiamo in cantiere un secondo videoclip ufficiale di cui a breve daremo ulteriori dettagli, ma principalmente cercheremo di suonare il più possibile, in quanto il nostro obbiettivo come musicisti è solcare ogni palco possibile. Per ora abbiamo in programma un weekend tra Milano e Crema, dove suoneremo nuovamente con la band danese Hexis, faremo poi finalmente parte del mostruoso bill del Krakatoa a Bologna (l’intervista risale ai mesi scorsi, ndR), per poi arrivare al 18 Ottobre in cui faremo il concerto di release del disco a Cesena con Hyperulff, Atertrip e Shores Of Null. Altri concerti sono in arrivo e speriamo di non fermarci mai nel salire e scendere dai palchi.

VISTO CHE “THE MAN BEHIND THE SUN” RAPPRESENTA LA FINE DI UN CICLO, SORGE SPONTANEA LA DOMANDA SU QUALE SIA IL FUTURO CHE RIGUARDERÀ LA BAND: AVETE GIÀ DELLE IDEE PRECISE IN MERITO AL NUOVO CORSO CHE INTRAPRENDERETE, O È SEMPLICEMENTE TROPPO PRESTO PER ESPRIMERSI A QUESTO RIGUARDO?
– Abbiamo già gettato le base su quello che vogliamo fare in futuro, cosi come abbiamo già del materiale pronto ad essere ripreso in mano e riarrangiato. L’idea è quella di un’ulteriore pubblicazione nel 2020, come tipico nostro alterniamo un full-length ad uscite minori come split o singoli, di conseguenza è probabile che manterremo anche questa volta lo stesso schema di uscite.

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