Tra le realtà più intriganti uscite recentemente dal nostro paese ci sentiamo di annoverare i Selva, terzetto lombardo che ha favorevolmente impressionato con il debut album “Life Habitual”, edito dalla sempre più attiva Argonauta Records. Mescolando screamo e black metal, per un risultato finale che si pone sulla scia ora di Raein, ora di Deafheaven, i ragazzi hanno confezionato un album particolarmente vivo e sentito, che ha subito lasciato un segno tra coloro che apprezzano una forte carica emotiva anche fra le trame più ruvide e veloci. Con poco più di un anno di “carriera” alle spalle, i Selva sono senz’altro una band ancora giovane, ma le sensazioni che “Life Habitual” ci ha trasmesso fanno già parlare di un futuro interessante per questi tre musicisti. Metalitalia.com è andata a fare la loro conoscenza con una breve intervista via email…
IL GRUPPO È NATO SOLO NEL 2013, EPPURE SIETE GIÀ RIUSCITI A PUBBLICARE UN ALBUM. QUANDO E COME SONO NATI I BRANI DI “LIFE HABITUAL”?
“E’ stato molto diretto e impulsivo, dopo la prima prova avevamo praticamente concluso il primo pezzo e anche il resto è stato abbastanza semplice a livello creativo da mettere assieme. Venivamo tutti da tentativi falliti di raccontare qualcosa che avevamo in testa da molto tempo e ci siamo incontrati nel momento giusto”.
VI È UNA CANZONE DI “LIFE HABITUAL” ALLA QUALE VI SENTITE PIÙ LEGATI? E PERCHÈ?
“È proprio la prima che abbiamo scritto, che si intitola ‘Enclosure’. Avete presente quella sensazione di suonare qualcosa e dire: ‘Cazzo, era ora che uscisse, cazzo se la volevo così! Bomba, raga, son felice!’? Beh, ecco… il perchè è proprio questo, speriamo che tutti abbiate la fortuna di capirlo perchè lo avete provato; e se non lo avete ancora provato ve lo auguriamo presto”.
QUALI SONO GLI ELEMENTI CHE NON POSSONO ASSOLUTAMENTE MANCARE IN UN BRANO DEI SELVA?
“Botta di suono intesa non solo come potenza degli strumenti ma anche come emozione che arriva dritta a chi ascolta come la sentiamo noi”.
I SELVA SI SENTONO PARTE DI UNA PARTICOLARE SCENA O FILONE? O VI REPUTATE UNA REALTÀ A SÈ STANTE? UNA VOLTA UN GRUPPO COME IL VOSTRO SAREBBE STATO INSERITO NEL FILONE SCREAMO, OGGI SI PARLA TANTO DI “POST” BLACK METAL, ANCHE SE SPESSO È UNA DEFINIZIONE CHE SIGNIFICA TUTTO E NIENTE…
“Siamo pienamente d’accordo, è difficile dare una definizione al genere perchè le varie influenze che abbiamo ricordano e ci avvicinano a svariate scene musicali. Preferiamo non essere etichettati in una scena o filone preciso, ad oggi ci sono così tante e svariate sfumature che ti permettono di sentirti a tuo agio in qualsiasi ambito”.
CHE SOUND, IDEE E AMBIZIONI AVEVATE IN MENTE QUANDO AVETE FONDATO IL GRUPPO E QUANTO QUESTI SONO DIVERSI OGGI RISPETTO AD ALLORA?
“Siamo partiti con le idee molto chiare e anche se non ce lo aspettavamo speravamo e sognavamo proprio di trovarci come adesso in macchina verso un live a rispondere alla vostra intervista… Top! Grazie!”.
DATE UN PARTICOLARE PESO AI TESTI? QUESTI ULTIMI DI CHE COSA PARLANO?
“I testi, come le canzoni, ci escono molto impulsivamente: per noi hanno molta importanza in quanto raccontano e descrivono davvero le nostre giornate e le nostre vite per come le viviamo, senza nascondere le nostre emozioni positive e negative che siano”.
DOVE PENSATE CHE LA VOSTRA MUSICA ANDRÀ A PARARE NEL PROSSIMO FUTURO?
“Non abbiamo un’idea chiara di dove andremo a parare, i nostri diversi background ogni volta che iniziamo un pezzo nuovo ci portano a scoprire e provare a fondere assieme più generi… è in questa forza e libertà che rivediamo comunque una nostra ‘personalità e stile’ che ci piace molto e ci fa sentire veri”.
SUONERETE LIVE PER PROMUOVERE “LIFE HABITUAL”? QUANTO È IMPORTANTE LA DIMENSIONE LIVE PER I SELVA?
“Sì, per noi la dimensione del live è vitale, ci teniamo tanto a girare, conoscere e suonare con più persone possibili !! Attualmente stiamo collaborando con il nostro amico Teo Motta chitarrista dei Filth in My Garage – gruppo bomba che ovviamente vi consigliamo di sentire, seguire e supportare – che ci sta aiutando moltissimo con il suo booking Progetto Cervo. Abbiamo dei gran progetti in mente e in ballo… stay tuned! Ne approfittiamo anche per darvi i contatti dove trovare gli aggiornamenti sui nostri prossimi live e i contatti nel caso vogliate farci suonare: progettocervo@gmail.com, www.progettocervobooking.com, selva_band@hotmail.com“.
PROBABILMENTE PARECCHIE PERSONE SCARICHERANNO IL NUOVO DISCO DA INTERNET ILLEGALMENTE. QUAL È LA VOSTRA POSIZIONE SUL DOWNLOADING? LO VEDETE CON FASTIDIO O PENSATE CHE LA COSA PIÙ IMPORTANTE SIA CHE PIÙ GENTE POSSIBILE ASCOLTI LA VOSTRA MUSICA?
“Non giudichiamo chi scarica illegalmente la nostra o la musica di altri. Ovviamente ci piacerebbe che tutti capissero che dietro un disco c’è una buona parte di sacrificio economico e che, anche in nome di questo, tutti supportassero nel modo giusto”.
CHE COSA STA GIRANDO NELLO STEREO DEI SELVA ULTIMAMENTE? QUALI ALBUM O BAND RACCOMANDERESTE AI NOSTRI LETTORI?
Nella nostra quotidianità c’è davvero di tutto, non siamo persone che fossilizzano in un genere soltanto. Ecco qui qualche nome: Tycho, Tallons, Cara Neir, Black Monolith, Mogwai, Birds in Row, Raein, Celeste, Amen Ra, Yann Tiersen, Suis La lune, Deafheaven, Caspian, Holy, Oathbreaker, Migre le Tigre, Rosetta, Code Orange Kids, Toe, Shizune, Sun Worship, Riviera, Alcest, Daitro, Stormo, Amon Tobin, Retox”.