SEPTICFLESH – We, The Gods!

Pubblicato il 15/04/2008 da
 
Tutti i fan della scena greca attendevano con ansia il ritorno dei Septicflesh e il nuovo “Communion” ha, come previsto, messo ancora una volta in luce tutte le grandissime doti del quartetto. Insomma, chi si aspettava di trovarsi davanti una band poco affiatata, a causa dei ben cinque anni trascorsi lontani dalle scene, è stato sonoramente smentito dai death metallers ellenici, i quali non sono mai apparsi tanto ambiziosi nella loro carriera. Effettivamente, con alle porte un tour con i Vader di quasi quaranta date, diverse apparizioni ai festival estivi e un secondo tour con Cradle Of Filth, Gorgoroth e Moonspell previsto per l’inverno, non si può certo dire che il gruppo non abbia voglia di impegnarsi su tutti i fronti! Ce lo confermano in questa intervista Christos Antoniou e Sotiris Vayenas, gli storici chitarristi della formazione…
 

 
INIZIAMO DAL “NUOVO” MONICKER… PERCHÈ AVETE SOSTITUITO “SEPTIC FLESH” CON “SEPTICFLESH”?
Christos A.:
“Durante la creazione della copertina, Seth ha disegnato il logo unendo le due parole e l’effetto ci ha subito conquistato. Il significato ovviamente è lo stesso, ma credo che questo nuovo modo di intendere il nostro monicker possa sottolineare ulteriormente come questa sia una nuova era per i Septicflesh”.
 
VENIAMO ORA ALLE RAGIONI DIETRO AL VOSTRO COME-BACK… SI PENSAVA CHE FOSTE ORMAI IMPEGNATI IN ALTRI PROGETTI, MUSICALI E NON…
Christos A.:
“Sì, infatti era così… ci eravamo sciolti per dedicarci ad altro. Seth voleva dedicarsi al disegno grafico, io mi sono trasferito in Inghilterra per lavorare nel campo della grafica 3D e Sotiris voleva prendersi una pausa da tutto. Ha dato vita a un progetto chiamato Aenaos, con il quale continuerà a suonare dopo la pubblicazione di ‘Communion’. Inoltre, avevano diversi problemi con la Hammerheart. L’atmosfera, insomma, non era delle migliori, quindi abbiamo deciso di scioglierci… non volevamo tradire i nostri fan con dei lavori mediocri. Ora però le cose sono decisamente cambiate: abbiamo successo nei nostri lavori e tanto tempo da dedicare alla band. Inoltre, abbiamo una nuova etichetta e un manager. Si respira una bella atmosfera e non vediamo l’ora di riassaporare il gusto dei Septicflesh tramite concerti e nuovi album”.
 
“SUMERIAN DAEMONS” ERA UN OTTIMO ALBUM. AVETE SENTITO DELLA PRESSIONE MENTRE LAVORAVATE AL NUOVO MATERIALE? TEMEVATE DI NON RIUSCIRE A COMPORRE UN SEGUITO ALL’ALTEZZA, DOPO ANNI DI INATTIVITÀ?
Christos A.:
“Sicuramente l’impresa è stata difficile, ma trovo che con ‘Communion’ abbiamo raggiunto i risultati sperati. Su ‘Sumerian Daemons’ avevamo speso parecchi mesi e il risultato finale era stato grandioso, ma il periodo di inattività ci ha fatto maturare e non ha per nulla spento la nostra fame di musica. Di conseguenza, ‘Communion’ è venuto anche meglio… ha un feeling molto diretto e spontaneo”.
 
IN EFFETTI, IL DISCO È PIÙ BREVE E DIRETTO DEL SUO PREDECESSORE…
Sotiris V.:
“Certo… abbiamo cercato di rimanere concentrati e di non svariare troppo a livello di input e influenze. I pezzi nuovi sono più diretti e concreti, eppure ognuno di essi dipinge scenari differenti ed è alfiere di atmosfere uniche. Merito soprattutto di Chris, che si è affinato tantissimo come compositore classico, potendo, tra l’altro, questa volta contare su una vera orchestra e un vero coro. Un grande apporto lo ha dato anche il nostro nuovo batterista Fotis Bernardo, un ragazzo dallo stile molto tecnico e preciso. Io penso che ‘Communion’ prenda i migliori elementi del nostro passato e li elevi all’ennesima potenza”.
 
QUINDI AL SONGWRITING HANNO PARTECIPATO TUTTI?
Christos A.:
“Sì, diciamo che per ‘Communion’ Sotiris ha curato la maggior parte degli spunti melodici e delle parti più catchy, io mi sono occupato delle orchestrazioni, Seth è stato autore delle sezioni più heavy e brutali, mentre Fotis ha detto la sua nei ritornelli e, ovviamente, nelle ritmiche. Come puoi vedere, abbiamo lavorato come un vero team per ‘Communion'”.
 
SOLITAMENTE I VOSTRI TESTI SONO MOLTO CURATI E INTERESSANTI… DI COSA PARLANO QUELLI DI “COMMUNION”?
Christos A.:
“Sotiris è il solo responsabile dei testi e, come sempre, sono per noi tanto importanti quanto la musica. ‘Communion’ non è un concept, quindi i brani parlano di vari argomenti, tra cui antiche civiltà, mitologia, scienza, fiction, occultismo e attività paranormali. Il titolo vero e proprio si riferisce a una sorta di comunicazione mistica fra un essere umano e un’intelligenza superiore… un dio, un demone o un alieno”.
 
LA PRODUZIONE DEL DISCO È ECCELLENTE, IMMAGINO SIATE SODDISFATTI…
Christos A.:
“Puoi dirlo forte! È la terza volta che collaboriamo con Fredrik Nordstrom e non potremmo essere più soddisfatti del suo lavoro. È riuscito a esaltare l’operato dell’orchestra senza relegare in secondo piano la base metal del nostro sound. Il mixaggio ci ha lasciato a bocca aperta… è davvvero un grande professionista”.
 
COME DICEVI, QUESTA VOLTA AVETE POTUTO COLLABORARE CON UN VERO CORO. MA CHE FINE HA FATTO LA VOSTRA EX CANTANTE, NATALIE RASSOULIS?
Christos A.:
“Non abbiamo sue news da parecchio tempo. Ha deciso di allontanarsi dalla scena metal e noi ovviamente abbiamo rispettato la sua decisione. Le auguriamo il meglio per il futuro”.
 
ESSENDO IL VOSTRO STILE MOLTO VARIO E PARTICOLARE, IMMAGINO CHE IN TUTTI QUESTI ANNI ABBIATE LETTO LE DEFINIZIONI PIÙ DISPARATE… QUAL’È SECONDO TE LA MANIERA MIGLIORE PER DEFINIRE LA VOSTRA MUSICA?
Sotiris V.:
“È difficile descrivere una band che non ha paura di attraversare diversi territori musicali sospesi fra luce e oscurità. Ci siamo visti definire doom, black o death metal, ma secondo me tutte queste descrizioni sono errate. Non è possibile descriverci accuratamente utilizzando una sola parola prima di ‘metal’. Una volta un giornalista ha parlato di ‘Dreamy Emotional Death’ e devo ammettere che quella definizione non mi era dispiaciuta”.
 
COME VI TROVATE PRESSO LA SEASON OF MIST? SEMBRA L’ETICHETTA PERFETTA PER UNA BAND COME LA VOSTRA…
Christos A.:
“Sì, si stanno comportando davvero bene con noi… è perfetta. È stato semplice firmare per loro… è una label francese e noi da quelle parti abbiamo un grande seguito, avendo inciso per anni per Holy Records. Inoltre anche i nostri amici Rotting Christ ci hanno detto di essere soddisfatti, quindi siamo andati sul sicuro…”.
 
COM’È LA VITA IN GRECIA PER UNA BAND DEL VOSTRO CALIBRO? QUALI SONO I PRO E I CONTRO DI PROVENIRE DA UNA NAZIONE COME QUELLA?
Sotiris V.:
“Come potrai immaginare, siamo una sorta di eroi per i metalhead greci. Abbiamo il nostro posto nella storia della scena metal del nostro paese e ne andiamo proprio fieri. Al tempo stesso è però difficile non considerare tutte le difficoltà che si incontrano a suonare metal da queste parti. Purtroppo non siamo allo stesso livello di nazioni come la Svezia, l’Inghilterra o gli Stati Uniti… laggiù i gruppi hanno vita più facile e hanno senz’altro maggiori opportunità di emergere e di vivere di musica”.
 
COME VEDETE LE VOSTRE PRECEDENTI PUBBLICAZIONI? CI SIETE ANCORA AFFEZIONATI?
Sotiris V.:
“Certamente, ogni nostro album è ancora importantissimo per noi e li ascolto di tanto in tanto. ‘Mystic Places of Dawn’ è quello che mi trasmette più emozioni… il primo album non si scorda mai. Che malinconia! ‘Esoptron’ è invece considearto il nostro album di culto!”.
 
E CHE MI DICI DEGLI ALTRI?
Sotiris V.:
‘The Ophidian Wheel’ è stato il primo disco a vedere Natalie alle voci femminili e il primo a introdurre orchestrazioni neoclassiche con una certa frequenza. ‘A Fallen Temple’, invecem diede ai fan l’opportunità di venire a conoscenza di composizioni rare e di assaporare tracce come ‘The Eldest Cosmonaut’, assaggio della rivoluzione che stava per arrivare…”.
 
… OVVERO, “REVOLUTION DNA”…
Sotiris V.:
“Esatto, l’unico album della nostra discografia che puoi amare od odiare, senza mezzi termini! È molto moderno e melodico, ma lo trovo una delle nostre opere migliori e più complete”.
 
RIMANE SOLO “SUMERIAN DAEMONS”…
Sotiris V.:
“Chaos, Death, Heavy as hell”.
 
A BREVE ACCOMPAGNERETE I VADER IN UN LUNGO TOUR EUROPEO… CHE COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAI VOSTRI SHOW?
Christos A.:
“Non vediamo l’ora di farci vedere on stage dopo tutto questo tempo. Tra l’altro, è la prima volta che abbiamo l’occasione di suonare per così tante date di fila. Siamo molto amici dei Vader, quindi immagino che ci divertiremo un mondo. Preparatevi a un concerto che proporrà per lo più i brani più aggressivi e oscuri del nostro repertorio”.
 
RIUSCIRETE MAI A TENERE UN CONCERTO CON ORCHESTRA E CORO?
Christos A.:
“Sarebbe molto costoso e tutto dovrebbe filare per il verso giusto. La speranza però è l’ultima a morire… vedremo!”.
 
COSA ASCOLTATE ULTIMAMENTE? QUALI SONO GLI ALBUM CHE PIÙ VI HANNO ENTUSIASMATO O DELUSO DI RECENTE?
Sotiris V.:
“Mi sono piaciuti tantissimo gli ultimi lavori di Celtic Frost e Paradise Lost, mentre non ho gradito per niente l’ultimo album di Marilyn Manson”.
 
GRAZIE RAGAZZI… UN COMMENTO FINALE?
Christos A.:
“Vogliamo dedicare ‘Communion’ a tutti i nostri fan, che ci hanno sostenuto anche durante gli anni di assenza dalle scene. E grazie mille a voi per l’intervista!”.
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