I Sepultura trascinano il fardello quasi insostenibile della loro storia, segnata dalla defezione del leader nel culmine della vena creativa del gruppo. Il passato non è stato mai davvero facile per una band che ha sempre dovuto dimostrare di essere all’altezza del nome che porta, soprattutto dopo la scelta criticata della nuova voce Derrick Green, un omone dai trascorsi harcore e dall’ugola tutt’altro che versatile, personalità inoltre decisamente più di basso profilo rispetto all’icona che ha fatto da leader ai Sepultura “storici”. Dopo un fiasco come “Roorback” il gruppo non poteva permettersi di sbagliare, e proprio nel momento in cui le aspettative per questo nuovo “Dante XXI” erano bassissime il gruppo stupisce, risollevandosi inaspettatamente con un album lontano dall’essere un capolavoro, ma che risulta godibile in più di un momento. Un cordiale e rilassato Derrick Green, oramai integratissimo nella band, ci racconta della nuova opera sul divano dell’hotel dove alloggia per il tour promozionale…
DANTE XXI E’ UN VERO E PROPRIO CONCEPT BASATO SULLA DIVINA COMMEDIA, E COME IL LIBRO E’ DIVISO IN TRE SEZIONI…
“…è stata una scelta molto precisa per rispecchiare ciò che è stato ispirazione per l’album intero, ovvero ‘La Divina Commedia’ di Dante Alighieri. Il disco è diviso, attraverso intro strumentali, in tre parti: cinque canzoni per l’Inferno, le cinque successive per il Purgatorio e l’ultima per il Paradiso”.
PERCHE’ SOLO UNA CANZONE PER IL PARADISO?
“Perchè il paradiso è qualcosa che non sperimentiamo molto nella vita terrena. Nella realtà la nostra interpretazione del paradiso è simile ai giochi olimpici, che è il paragone che usiamo nel disco. I giochi olimpici non hanno alcuna connotazione religiosa: quando vi è questa di mezzo entrano in gioco lotte, sfruttamenti e uccisioni. Nelle olimpiadi nazioni, culture e razze sono assieme per qualcosa di realmente positivo”.
TI RITIENI UNA PERSONA SPIRITUALE?
“Sicuramente. Sono cresciuto andando regolarmente in chiesa per volere dei miei familiari, credo fermamente che esista uno spirito in noi e uno spirito aldisopra dell’uomo: che tu lo voglia chiamare Natura, Essere Supremo o Dio poco importa, c’è qualcosa che ci muove e ci guida”.
COME AVETE SCELTO QUESTO SOGGETTO PARTICOLARE PER IL CONCEPT?
“Dante fu un personaggio davvero affascinante. Nella società in cui crebbe venne considerato un reietto, un emarginato che usò la sua arte per incarnare la sua vendetta verso i suoi nemici mettendoli all’inferno. Allo stesso modo i ragazzi che ci seguono, e che possono sentirsi in qualsiasi senso emarginati, possono prendere esempio, o semplicemente approfondire la figura interessantissima dell’autore e questa grande opera che ha lasciato ai posteri, uno scritto davvero personale e intimo che può essere letto a diversi livelli e con diverse chiavi di lettura”.
COME E’ NATA LA COLLABORAZIONE CON IL COMPOSITORE ANDRE MORAES, CON IL QUALE AVETE DATO VITA ALLA PARTE PIU’ DIVERSA, E PER MOLTI VERSI INTERESSANTE, DELL’ALBUM?
“Andre Moraes è un compositore con il quale abbiamo lavorato in passato per la colonna sonora di alcuni lungometraggi in Brasile, di genere diverso, perlopiù pellicole drammatiche. I Sepultura hanno partecipato nel commento delle scene più forti legate alle apparizioni dell’assassino, creando questo accompagnamento misterioso e ‘ambient’. Quasi a mantenere quella che è oramai una tradizione abbiamo invitato in studio questo artista con un background totalmente diverso dal nostro, sperimentando un orchestra e incorporando archi per donare quella sensazione evocativa, quelle vibrazioni tipiche delle colonne sonore dei film, per creare un alone dark e sinistro attorno alle nostre composizioni più classiche”.
ANCHE L’ARTWORK E’ PARTICOLARMENTE CURATO ED “ARISTICO”, ANCHE SE LA COVER APPARE UN PO’ POVERA. PENSANDO ALLA DIVINA COMMEDIA VERREBBE IN MENTE QUELCOSA DI EPICO INVECE CI TROVIAMO CON QUESTO DANTE CON LA ESPRESSIONE MORTIFICATA…
“L’artwork è opera di un artista sempre Brasiliano che abbiamo contattato sin dall’inizio della scrittura delle canzoni. Ha creato tre dipinti per rappresentare ognuna delle tre sezioni dell’album,che vedrete tutti nel booklet del cd. E’ un artista che si occupa prevalentemente di street-art e l’abbiamo scelto perchè non è un grafico famoso, è più legato alla gente che ci sentiamo di rappresentare. Per quanto riguarda la cover… E’ vero che è molto semplice e quasi povera, ma può essere in ogni modo molto forte e rappresentativa. L’espressione ritrae Dante all’inizio della sua avventura, perso nella sua crisi esistenziale, è quello il motivo per cui è raffigurato in quel modo”.
‘NUCLEAR SEVEN’ HA UN TESTO MOLTO IMPEGNATO, VUOI SPIEGARE DI COSA PARLA?
“Nel mondo sono sette i paesi in possesso di armi nucleari, ed è interessante il parallelismo tra il numero di queste nazioni e i peccati capitali, che sono appunto sette. L’uomo è da sempre contraddistinto dalla sua aggressività e ciò trova testimonianza nella storia che sembra continuamente ripetersi ciclicamente. Ciò non significa che la gente debba arrendersi a questo istinto, dovrebbe usare questa potenza in maniera diversa, e la canzone parla soprattutto di questo”.
COME PREVEDI CHE I FANS ACCOGLIERANNO UN LAVORO IN PARTE OSTICO E SPERIMENTALE COME DANTE XXI?
“Non sono bravo a fare previsioni, soprattutto in questi tempi, dove i ragazzi scaricano l’album distrattamente senza nemmeno ascoltarlo, non è facile prevedere il successo commerciale di un disco. I fan dei Sepultura in ogni caso sono sempre stati fedeli, e hanno sempre dimostrato una particolare apertura mentale… Penso sapranno apprezzare facilmente Dante XXI perchè lo ritengo un lavoro davvero ben riuscito”.
LE CANZONI DEI SEPULTURA NASCONO SEMPRE DA UNA JAM COLLETTIVA? IL SENSO DI GRUPPO E DI COLLETTIVITA’ E’ SEMPRE MOLTO FORTE PER I SEPULTURA?
“E’ così per la quasi totalità delle nostre composizioni, esse nascono collettivamente con il diverso apporto di ogni singolo individuo. Mi piace considerare i Sepultura come una famiglia allargata, comprendente anche chi sta attorno alla band da anni. Tutte le persone che lavorano con noi ne fanno parte, abbiamo una situazione ideale col management, la label e la nostra crew, è un legame che ti fa stare bene a livello emotivo e personale”.
IGOR HA RECENTEMENTE ANNUNCIATO CHE NON POTRA’ SEGUIRE IL TOUR EUROPEO CON GLI IN FLAMES PER MOTIVI FAMILIARI: COME COMMENTI QUESTA SUA DECISIONE?
“Igor ha una nuova moglie e un figlio in arrivo, ci sono cose importantissime che stanno accadendo nella sua vita personale che non si è sentito in grado di intraprendere un tour e di essere concentrato nel suonare, ha quindi deciso di non partecipare e di stare accanto a sua moglie. Sono vent’anni che non prende una pausa adeguata non posso che assecondare questa sua necessità”.
C’E’ UN VIDEO IN ARRIVO PER LA PROMOZIONE DELL’ALBUM?
“Gireremo un video per ‘Convicted In Life’ al nostro ritorno dal tour promozionale, che vedrà la luce attorno all’uscita del disco. Vorrei filmare per Dante XXI uno show a Firenze, la città natale di Dante, con una orchestra vera al nostro seguito, e tentare di fondere questa grande cultura artistica del vostro paese con la musica dei Sepultura. L’arte ci porta sempre moltissima ispirazione”.
UN’ ULTIMA DOMANDA… SEMBRI ESSERE PIU’ ACCORTO NEL VESTIRE DEL RESTO DEI TUOI COMPAGNI, E’ CASUALE O PRESTI PARTICOLARE ATTENZIONE?
“Non me ne accorgo nè me ne curo particolarmente, mi vesto in questa maniera sin da quando ero un quattordicenne e facevo skateboarding sull’halfpipe che mi ero costruito in giardino. Da quei tempi seguo quello stile che è rimasto parte della mia personalità… Adesso mi vedi vestito esclusivamente Ecko (notissimo marchio streetwear americano, ndR) per caso, abbiamo incontrato Mark Ecko in Brasile a una manifestazione per bambini poveri e ha deciso di ‘sponsorizzarci’ simpaticamente come simbolo di rispetto per il nostro impegno e per il nostro messaggio”.