SEPULTURA – La quadratura del cerchio

Pubblicato il 12/02/2020 da

Con il nuovo “Quadra” i brasiliani Sepultura festeggiano una carriera che ha ormai superato i trentacinque anni. Non a caso il disco è stato diviso dai carioca in quattro macro capitoli, ognuno dei quali rappresenta un determinato arco temporale in cui Andreas Kisser e compagni hanno delineato i punti cardine della loro storia. Si passa dal thrash violento degli esordi al death metal, troviamo inoltre brani dalle percussioni tribali e pezzi più melodici, insomma tutto ciò che il quartetto è riuscito a sfornare in oltre tre decenni riassunto in un solo disco. Pur essendo già curiosi su quale sarà il prossimo passo dei Sepultura, rimaniamo concentrati sul presente ed insieme a Paulo Jr. entriamo nei dettagli di quest’ultima fatica.  Il bassista con la sua solita schiettezza e allegria non si è tirato indietro di fronte alle nostre domande, nemmeno quelle relative agli ultimi screzi che tutti quanti hanno potuto leggere sui social media nei giorni scorsi.

PAULO, IL NUOVO “QUADRA” E’ UN DISCO CHE SI PRESENTA SICURAMENTE VARIO E CHE AL SUO INTERNO CONTIENE CANZONI CHE PESCANO DA TUTTA LA STORIA DEI SEPULTURA. SU CHE IDEA DI BASE E’ STATO SCRITTO?
– Potrei risponderti semplicemente che l’idea di base di “Quadra” è esattamente ciò che si può ascoltare su disco. Volevamo racchiudere in un solo disco i trentacinque anni di carriera dei Sepultura e tutte le influenze musicali con cui la band si è evoluta in questo lunghissimo periodo di tempo. Questo disco, come ricordavi, contiene canzoni diverse l’una dall’altra, si può dividere in quattro grandi capitoli, da quello thrash old school al death metal, passando per le contaminazioni tribali e canzoni più melodiche e parti orchestrali. Tutti questi elementi sono stati inseriti in un solo disco. “Quadra” per noi ha rappresentato una bella sfida, non è stato per niente facile realizzarlo, ma alla fine credo siamo riusciti a fare un ottimo lavoro.

VISTO CHE TU STESSO AMMETTI CHE QUESTA SFIDA NON E’ STATA COSI’ FACILE, TI CHIEDO QUALI SONO STATE LE MAGGIORI DIFFICOLTA’ CHE AVETE DOVUTO AFFRONTARE IN STUDIO PER SCRIVERE E REGISTRARE IL NUOVO DISCO.
– Per quanto mi riguarda, posso dirti che quando ho visto le parti di basso che avrei dovuto suonare, tra me e me mi sono detto: “Oh mio Dio, non riuscirò mai a suonare queste cose!” (ride, ndR). Alla fine però in qualche modo sono riuscito a portare a casa il risultato! Queste canzoni non sono per niente facili da suonare, per cui a volte registravamo delle parti singole per poi incollarle una dopo l’altra arrivando così a fine brano. A volte mi accorgevo di suonare da schifo, per cui la sera a casa mi allenavo, suonavo nuovamente le mie parti ascoltando la musica sul computer e il giorno dopo tornavo più preparato e in grado di registrare tutto in modo soddisfacente. Durante tutto il processo di produzione non abbiamo mai smesso di lavorare sugli arrangiamenti, volevamo che tutto fosse perfetto.

ANCORA UNA VOLTA AVETE LAVORATO INSIEME AL PRODUTTORE JENS BOGREN. QUANTO E’ STATO FONDAMENTALE IL SUO APPORTO SU UN PROCESSO DI REALIZZAZIONE COSI’ DIFFICILE?
– Sicuramente il suo apporto è stato molto importante. Jens è un produttore fantastico, non è uno di quei professionisti che si limita a registrare le idee della band, ma fornisce sempre preziosi consigli, apporta cambiamenti e propone soluzioni per ottenere il miglior risultato possibile. Jens ci ha dato quel qualcosa in più che ci serviva, lui riesce a sentire particolari, anche piccoli dettagli, che magari a noi sono sfuggiti, oppure riesce a intuire il miglior sound per un brano, anche se magari questo è diverso dalla nostra idea iniziale. Potrei riassumere il tutto dicendo che Jens ha saputo tirar fuori il meglio da noi. Per scrivere e registrare “Quadra” ci è servito più tempo rispetto a “Machine Messiah”, Andreas Kisser ha lavorato molto sul concept e tutta la band ha anche composto durante i tour. Una volta pronto il concept del disco, poi la direzione musicale da seguire ci è stata più chiara e siamo andati avanti, spediti con i lavori.

UNA VOLTA INDIVIDUATA LA DIREZIONE ARTISTICA DA SEGUIRE, QUINDI NON CI SONO STATI PIU’ INTOPPI E NEMMENO DIFFERENZE DI OPINIONI ALL’INTERNO DELLA BAND?
– Sai, le discussioni all’interno di una band ci sono sempre, ma avvengono nel rispetto reciproco e senza voler imporre nulla. Ognuno di noi ha portato suggerimenti e idee, alla fine i Sepultura sono un’entità composta da quattro teste pensanti ed è giusto che ognuno sia libero di poter esprimere le proprie idee. Ci sono stati casi in cui magari uno di noi non era d’accordo al cento per cento con le idee degli altri, ma alla fine dei conti abbiamo tutti lavorato affinchè “Quadra” avesse il miglior sound possibile e credo siamo riusciti nella nostra impresa. Io ho molto rispetto per i miei compagni e posso anche discordare da loro su alcuni aspetti, sia per quanto riguarda i lavori in studio sia per i live, ma ciò che conta sono i Sepultura, non i capricci di un singolo membro. Comunque dal vivo potrò suonare come voglio, non c’è nessuno che mi possa fermare sul palco (ride, ndR). Ovviamente sto scherzando.

DA DOVE DERIVA INVECE IL VOSTRO INTERESSE PER IL NUMERO QUATTRO, CHE SU “QUADRA” RICORRE PIU’ DI UNA VOLTA?
– Il numero quattro deriva dalle ricerche fatte da Andreas ai fini del concept. Quadra è una parola portoghese che significa campo sportivo, un luogo delimitato in cui sono in vigore particolare regole in modo che la disciplina, lo sport, il gioco possa tenersi. Questo concetto può essere allargato agli stati del mondo, ai loro confini e alle diverse leggi, culture, usanze o religioni che li popolano. Ad esempio, tu sei un giornalista italiano e l’Italia è la tua Quadra. All’interno dei tuoi confini tu devi seguire le leggi interne, avete la vostra religione, le vostre usanze ed il vostro modo di vedere le cose. Su molti aspetti della vita noi in Brasile la vediamo in modo diverso da voi italiani, ma ciò non vuol dire che noi siamo dalla parte della ragione o viceversa. Il concept si basa sul rispetto delle regole, che siano le nostre o quelle altrui. Ogni Quadra vive secondo specifici dogmi e noi dobbiamo essere rispettosi.

VISTO CHE HAI CITATO L’ITALIA NON POSSO NOTARE CHE NELLA COPERTINA TRONEGGIA UNA MONETA CHE PUO’ RICORDARE L’ANTICO CONIO ROMANO.
– Sì, sono d’accordo, i riferimenti con le antiche monete romane è evidente sul versante grafico. Il significato però è diverso, vedi il teschio al suo interno? Rappresenta l’umanità schiava e disposta a morire per i soldi, siamo una società che venera il Dio denaro e che non si rende conto di dove la rincorsa ai soldi ci stia portando. Il povero aspira ai soldi per arricchirsi, il ricco aspira ai soldi per diventare ancora più ricco, non importa la classe sociale, ma il denaro è il denominatore comune.

NON VI SIETE MAI FATTI MOLTI PROBLEMI NELLO SCRIVERE BRANI CON TEMATICHE POLITICHE/SOCIALI.
– I Sepultura sono anche questo, ci piace raccontare il nostro punto di vista su ciò che accade attorno a noi. Il nostro cantante Derrick ha scritto dei testi che trattano il suo modo di vedere le cose. Derrick è vegano e ti assicuro che questa scelta di vita gli permette di vedere molte cose in modo diverso rispetto ad un onnivoro, sul trattamento degli animali, sul loro uso come cavie, sull’utilizzo per i prodotti più svariati. Come dicevo prima, noi non vogliamo avere ragione a tutti i costi, ma nessuno può impedirci di esprimere il nostro punto di vista. Poi sicuramente Derrick sarebbe la persona più adatta per entrare meglio nel dettaglio del concept di “Quadra”. La musica è ancora un’arma molto importante e forte, ha il potere di cambiare le persone, di far riflettere grandi e meno grandi, tutto sta nella voglia di capire il vero significato di un concept.

COME RICORDAVI PRIMA, “QUADRA” AL SUO INTERNO RACCHIUDE UN PO’ TUTTA LA STORIA DEI SEPULTURA, DALLE SFURIATE THRASH, ALLE INFLUENZE TRIBALI, AI PEZZI PIU’ MELODICI ED ALLE PARTI ORCHESTRALI. CON QUESTO DISCO POSSIAMO DIRE CHE SI CHIUDE UN CERCHIO? QUALE SARA’ DA DOMANI IL VOSTRO PROSSIMO OBIETTIVO, QUALI SARANNO I NUOVI LIDI MUSICALI CHE ESPLORERETE?
– Questa è una domanda molto difficile a cui non so dare una risposta certa. Io mi auguro, anzi sono certo che i Sepultura continueranno sempre a guardare avanti ed a sperimentare qualcosa di nuovo nei dischi a venire. Credo che abbiamo ampiamente dimostrato di non essere una band nostalgica, come musicisti ci piace progredire, continuare a crescere, rimanendo allo stesso tempo fedeli al nostro sound. Uno degli aspetti migliori di chi fa questo mestiere è la possibilità di viaggiare il mondo. Per noi è fondamentale da sempre vedere luoghi diversi da casa nostra, avere contatti con persone di altre culture, mangiare cibi tipici, e venire a contatto con le usanze, le credenze di altri Paesi e ascoltare tipi di musica del tutto nuovi o quasi. Questo ci permette di vedere il mondo in modo più ampio e di avere una conoscenza tale per poter evolvere la nostra musica e contaminarla.

L’ULTIMO ENTRATO IN CASA SEPULTURA E’ ELOY CASAGRANDE, CON VOI DAL 2011. NOVE ANNI DI STABILITA’, OGGI COME VEDI LA BAND?
– Io spero che questa sia davvero la nostra line-up definitiva, se fosse per me non cambierei mai più nessuno dei ragazzi perché con loro l’armonia regna incontrastata. Eloy è con noi da quasi dieci anni ed ha dimostrato di essere un batterista straordinario, che ha portato all’interno della band tanta aria fresca, ne avevamo davvero bisogno! Per noi tre vecchi musicisti, poter contare su tanta giovane forza è un toccasana (ride, ndR). Non a caso i dischi che abbiamo registrato con lui in questi ultimi anni suonano in modo differente, si sente il suo apporto, insieme siamo riusciti a rinnovarci.

VISTI ANCHE I RECENTI BATTIBECCHI SUI SOCIAL NETWORK, CREDO ORMAI TU NON NE POSSA PIU’ DEI CONTINUI SCONTRI TRA I VOSTRI SOSTENITORI E QUELLI DEI “VECCHI” SEPULTURA.
– Qualche anno fa mi incazzavo spesso, ero stanco di coloro i quali continuavano a fare polemiche, magari senza nemmeno sapere come stessero le cose. Oggi sinceramente me ne frego, dicano ciò che vogliono, a me la cosa non tange. Oggi i Sepultura fanno ciò che amano in piena amicizia ed armonia, non vedo il motivo per tornare indietro e fare cose in cui noi non ci sentiremmo a nostro agio. Per quanto mi riguarda, con i membri della vecchia line-up non c’è più chimica e questo sostanzialmente è il motivo per cui non suoniamo più assieme. In caso contrario, saremmo qui tutti insieme… mi sembra semplice la questione, no? Io non credo sia salutare per la band dover fare una cosa a tutti i costi quando non c’è chimica. Noi siamo felicissimi così, ci portiamo nel cuore i bellissimi ricordi del passato, ma i Sepultura di oggi non sono più quelli di allora. Non cambierei mai idea, potete offrirmi tutti i soldi che volete, ma per me non contano, sto bene così.

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