I Serenity hanno da poco pubblicato l’album “Nemesis AD”, ispirato alla vita e alle opere del pittore tedesco Albrecht Dürer, così abbiamo ragiunto il bassista Fabio D’Amore per approfondire vari aspetti e curiosità legate al disco.
Parliamo di un album che conferma senz’altro le ottime qualità di questa formazione, che si interessa peraltro spesso e volentieri ad argomenti storici, considerando che il cantante Georg Neuhauser è addirittura docente universitario di storia. Con l’occasione, naturalmente, ne abbiamo approfittato per chiedere quelle che saranno le prossime mosse della band e qualche anticipazione che riguarda i musicisti.
FACCIAMO UN PASSO INDIETRO: L’ANNO SCORSO AVETE PUBBLICATO “MEMORIA”, DI FATTO IL VOSTRO PRIMO LIVE ALBUM, PER IL QUALE PERO’ AVETE SCELTO UNA MODALITA’ PARTICOLARE, DIVERSA DAL SOLITO, PIU’ RACCOLTA E SEMIACUSTICA. COME MAI AVETE OPTATO PER QUESTA SCELTA? COME’E’ ANDATA? PENSATE DI REALIZZARE ANCHE UN DISCO LIVE CHE POSSA DARE TESTIMONIANZA DEL VOSTRO LATO PIU’ METAL?
– Si, ufficialmente è la prima release dal vivo che abbiamo pubblicato, anche se in realtà, nella versione special di “The Last Knight”, avevamo incluso un CD bonus live, di date registrate dal vivo nei concerti di Vienna e Budapest nel 2018.
Però “Memoria” è stata tutta un’altra storia: ha avuto una preparazione molto consistente, scelta anche influenzata dalla impossibilità di andare in tour o realizzare materiale nuovo in piena pandemia. Originariamente, i concerti dal vivo erano stati divisi in due (cinquanta persone massimo per evento) anche per lo stesso motivo, però essendosi la situazione evoluta col passare del tempo, non siamo intervenuti nuovamente sul programma e abbiamo lasciato tutto come previsto. E’ stata decisamente un’esperienza unica, e ne siamo molto soddisfatti.
IL VOSTRO NUOVO STUDIO ALBUM S’INTITOLA INVECE “NEMESIS AD” ED E’ ISPIRATO ALLA FIGURA DEL PITTORE TEDESCO ALBRECHT DURER: POSSIAMO CONSIDERARLO UN VERO E PROPRIO CONCEPT, OPPURE IN UN CERTO QUAL MODO SIETE PARTITI DALLA SUA VITA O DALLE SUE OPERE PER POI AFFRONTARE ANCHE ALTRE TEMATICHE? POSSIAMO IN QUALCHE MODO SOSTENERE CHE AVEVATE FATTO IN PASSATO QUALCOSA DI SIMILE CON “CODEX ATLANTICUS”, ISPIRATO INVECE A LEONARDO DA VINCI?
– No, non lo possiamo considerare un vero proprio concept, alla “Operation: Mindcrime” o “Metropolis Pt. 2: Scenes From A Memory” (il primo dei Queensrÿche, il secondo dei Dream Theater, ndr), perchè non c’è una storia che inizia e finisce, come dici tu, è più un’opera ispirata a parti della sua vita, e lati umani che abbiamo voluto esplorare.
Esattamente per come abbiamo impostato il lavoro negli ultimi tre dischi, con “Codex Atlanticus”, “Lionheart” e “The Last Knight”.
COME MAI AVETE SCELTO DI FARE RIFERIMENTO PROPRIO A QUESTO PITTORE? COSA VI HA AFFASCINATO DI LUI? QUALI SONO LE SUE OPERE CHE APPREZZATE IN MODO PARTICOLARE?
– In realtà, è un artista che abbiamo già trattato in passato, con un accenno sul disco “Death And Legacy” del 2011, dove sulla canzone “When Canvas Starts To Burn”, parliamo proprio di lui.
E’ una figura enigmatica, ed ha avuto un impatto deciso, soprattutto sul nostro cantante principale, Georg, che essendo docente di storia all’università di Innsbruck, è sicuramente quello che più di noi è massimo esperto delle sue opere: in particolare, come facciamo riferimento nel disco, opere come “Autoritratto” o “Ritter Tod und Teufel”, hanno avuto una forte influenza sulle idee sulle quali abbiamo lavorato.
A PARTE UNA BREVE INTRO, PER LA PRIMA CANZONE VERA E PROPRIA DELLA TRACKLIST, “THE FALL OF MAN”, VI SIETE AVVALSI DELLA COLLABORAZIONE DI ROY KHAN: COME MAI AVETE PENSATO A LUI? I KAMELOT SONO TRA I GRUPPI CHE PIU’ VI HANNO INFLUENZATO?
– Assolutamente, Roy è sempre stato una delle nostre maggiori influenze, soprattutto durante la sua militanza nei Kamelot, per i dischi che ha lasciato in eredità, ma anche nel suo primo periodo nei Conception. Siamo grandi fan e la band è anche andata in tour coi Kamelot quando lui era ancora in line-up, quindi è stato un sogno poterlo avere in uno dei nostri pezzi.
PER QUESTO BRANO AVETE PROPOSTO ANCHE UNA VERSIONE INTERAMENTE ORCHESTRALE: IN GENERALE, COME AVETE LAVORATO PER LE ORCHESTRAZIONI? CHI LE HA CURATE?
– Per questo album ci siamo avvalsi per la prima volta di Daniele Mazza, degli Ancient Bards, che ha fatto un lavoro eccelso sulle orchestrazioni.
Però le parti di liuto antico (“The Fall of Man”) e l’intro sono state registrare con musicisti dal vivo; mentre in prima persona ho avuto il piacere di registrare il coro femminile nella chiesa di Maria-Thal, Tirolo, ed è stata anche lì un’esperienza magnifica!
“CROWNED BY AN ANGEL” HA UN TESTO ALQUANTO COMMOVENTE: E’ STATA DEDICATA A QUALCHE PERSONA IN PARTICOLARE?
– No, semplicemente le lyrics sono ispirate di nuovo ad un’opera di Dürer, nel contesto del quadro de “La Vergine e il bambino incoronati da un angelo”. Penso che Chris, che si è occupato del testo, si sia immedesimato particolarmente e ne è venuto fuori un testo molto commovente.
LA PRODUZIONE DEL DISCO E’ STATA AFFIDATA ANCORA UNA VOLTA A SASCHA PAETH: QUALI SONO GLI ASPETTI CHE GRADITE IN MODO PARTICOLARE DEL FATTO DI LAVORARE CON LUI?
– La cosa importante e ottima di lavorare con Sascha è che, prima di tutto, ha una grande umanità ed è una bellissima persona: ha reso in entrambi gli ultimi nostri due lavori il processo molto semplice e genuino, almeno secondo il mio punto di vista.
Occupandomi anche io di produzioni, non posso far altro che imparare dal professionista ma soprattutto dalla persona. Alla fine, penso che faccia proprio la differenza. Con tutta l’esperienza e il blasone, onestamente non te lo aspetteresti mai, la prima volta che hai l’opportunità di lavorare con uno come lui. Tanto di cappello!
IN LINE-UP DIVENTA UN MEMBRO UFFICIALE MARCO PASTORINO CHE, COME SAPPIAMO, OLTRE A SUONARE LA CHITARRA E’ UN OTTIMO CANTANTE E, PERALTRO, HA COLLABORATO CON GEORG NEI FALLEN SANCTUARY: COME POTRA’ INCIDERE QUEST’ASPETTO NEL VOSTRO SOUND?
– E’ un aspetto che sta già incidendo parecchio, dato che siamo in tour proprio in questi giorni (l’intervista è dei primi di Novembre, ndr) tra concerti headliner e tour di supporto ai Powerwolf e Lord Of The Lost e possiamo dire che l’impatto è sensazionale; c’è parecchio divertimento sul palco, anche per il fattore che hai menzionato, perchè ora siamo in cinque a cantare sul palco e questo rende il nostro sound molto impattante.
LA BAND HA VISSUTO NEL CORSO DEGLI ANNI TANTI CAMBI DI LINE-UP: QUALI SONO A TUO AVVISO I PRINCIPALI PUNTI DI FORZA DELL’ATTUALE FORMAZIONE, RISPETTO INVECE ALLE LINE-UP PRECEDENTI CHE SI SONO AVVINCENDATE NELLA STORIA DEI SERENITY?
– Come ho detto sopra, penso che il nostro maggior punto di forza sia l’aspetto legato alle voci: siamo cinque ottimi cantanti, sia solisti che come backing, e onestamente non credo ci siano tantissime band ad avere la fortuna di avere una certa versatilità e ciò contribuisce poi a rendere il concerto più interessante, alternando parti di vari cantanti e cori.
COME PENSATE DI PROMUOVERE IL DISCO? AVETE IN PROGRAMMA LA REALIZZAZIONE DI ALTRI VIDEOCLIP, TOUR O ALTRO?
– Per la release e promozione di “Nemesis AD”, sono usciti tre videoclip, tra quali “Ritter Tod und Teufel”, “Reflections” e “End Of Babylon”, nonchè il lyric video di “The Fall Of Man”.
Siamo partiti con la prima data del tour il 25 ottobre, e attualmente siamo ancora on the road per altri due concerti, in questa prima parte. Dopo una breve pausa, saremo per la prima volta in Giappone per tre date, per poi proseguire nella crociera 7000 Tons Of Metal e il nostro tour headliner di venticinque giorni con Temperance e Tulip, ma annunceremo un altro special guest e tutta la lista delle date a breve
A PARTE CREDO ANDREAS, SIETE TUTTI IMPEGNATI ANCHE IN ALTRE BAND: GEORG E MARCO L’ANNO SCORSO HANNO APPUNTO FORMATO INSIEME I FALLEN SANCTUARY, CI SARA’ UN SEGUITO? IN GENERALE, CI SONO ANTICIPAZIONI CHE POTRESTI DARCI RIGUARDO AI PROGETTI CHE VI VEDONO COINVOLTI?
– Penso che i ragazzi dei Fallen Sanctuary stiano già lavorando ad un seguito e pubblicheranno news a riguardo a breve! Chris è impegnatissimo coi Beyond The Black, io ho appena ultimato il master del nuovo Perchta e non dimentichiamoci che Marco ha anche appena pubblicato il nuovo album Temperance. Quindi c’è veramente tanta carne al fuoco!