Serj Tankian ha preferito evitare di prendere rischi eccessivi. Una volta posta in pausa l’avventura con i suoi System Of A Down, giunti a livelli di espressione sublimi, il riccioluto cantante armeno si è concentrato sull’album solista denominato “Elect The Dead”, dal sound fortemente debitore nei confronti dei lavori della band madre, e dalle interessanti tematiche liriche. Metalitalia.com ha eccezionalmente scambiato quattro chiacchiere con Serj, artista e persona dalla sensibilità unica, nel backstage dell’Alcatraz, dove di lì a poco si sarebbe tenuto il tanto atteso concerto (sold out già da parecchio tempo).
CIAO SERJ! INNANZITUTTO GRAZIE PER AVERCI CONCESSO QUESTA INTERVISTA. DIMMI UN PO’, COME VA LA TUA SALUTE? ABBIAMO APPRESO DELLA CANCELLAZIONE DI SEI DATE DEL TOUR EUROPEO…
“Le abbiamo posticipate, perché ho avuto dei problemi di salute durante il tour americano. Non riuscivo a guarire dall’influenza, così ho deciso di prendermi una settimana di riposo assoluto per rimettermi in forze per la serie di date successive. Ora va benone!”.
“Le abbiamo posticipate, perché ho avuto dei problemi di salute durante il tour americano. Non riuscivo a guarire dall’influenza, così ho deciso di prendermi una settimana di riposo assoluto per rimettermi in forze per la serie di date successive. Ora va benone!”.
DOPO UNDICI ANNI CON I SYSTEM OF A DOWN AVETE DECISO DI PRENDERVI UNA PAUSA: QUANDO HAI INIZIATO A LAVORARE SUL TUO ALBUM SOLISTA?
“Ci ho pensato per tanti anni, e per questioni di tempo avevo un po’ accantonato tutto. Mi è difficile tuttavia rispondere precisamente alla tua domanda in quanto ho sempre visto le produzioni musicali come una delle tante espressioni dell’arte, e come ben sai ho sempre cercato di esprimermi al meglio in ogni situazione. Semplicemente dopo il break con i System of a Down ho potuto dedicare una priorità maggiore a questo lavoro”.
“Ci ho pensato per tanti anni, e per questioni di tempo avevo un po’ accantonato tutto. Mi è difficile tuttavia rispondere precisamente alla tua domanda in quanto ho sempre visto le produzioni musicali come una delle tante espressioni dell’arte, e come ben sai ho sempre cercato di esprimermi al meglio in ogni situazione. Semplicemente dopo il break con i System of a Down ho potuto dedicare una priorità maggiore a questo lavoro”.
COSA DIRESTI A DARON MALAKIAN (IL CHITARRISTA DEI SYSTEM OF A DOWN, E A QUANTO PARE IN PERENNE ATTRITO CON SERJ, NDR) SE LO INCONTRASSI AL COACHELLA VALLEY MUSIC & ARTS FESTIVAL, DOVE SUONERETE ENTRAMBI?
“Lo abbraccerei, gli chiederei come va la sua vita, in fondo mi manca. Abbiamo creato un qualcosa di enorme, e spero che questo sia sempre riconosciuto da entrambi”.
“Lo abbraccerei, gli chiederei come va la sua vita, in fondo mi manca. Abbiamo creato un qualcosa di enorme, e spero che questo sia sempre riconosciuto da entrambi”.
MA QUAL E’ LA REALE SITUAZIONE DEI SYSTEM OF A DOWN OGGI?
“Siamo in pausa, semplicemente. Ci siamo presi i nostri spazi, e semplicemente non abbiamo pianificato nulla per il futuro”.
“Siamo in pausa, semplicemente. Ci siamo presi i nostri spazi, e semplicemente non abbiamo pianificato nulla per il futuro”.
A LIVELLO STILISTICO IL NUOVO ALBUM NON SI DISCOSTA PIU’ DI TANTO DAL SOUND DEI SYSTEM OF A DOWN. VISTO IL TUO ECLETTISMO E LA TUA LIBERTA’ ARTISTICA, COME MAI NON HAI SCELTO UNA DIFFERENTE ESPRESSIONE DELLE TUE IDEE?
“All’inizio l’intenzione era quella. Quando ho iniziato a scrivere i pezzi non avevo minimamente intenzione di realizzare un album rock. I pezzi sono stati scritti al pianoforte: avevo archi, strumenti etnici, e quant’altro. Poi semplicemente si è trasformato nel rock album che ho sempre sognato di registrare. Il prossimo album, invece, ti posso rivelare che dovrebbe essere un lavoro jazz orchestrale, un qualcosa di molto particolare, puoi starne certo. Poi chi lo sa, potrei pubblicare in futuro anche qualcosa di elettronico; come vedi basta seguire la natura e l’ispirazione del momento, e la strada si sceglierà da sé”.
“All’inizio l’intenzione era quella. Quando ho iniziato a scrivere i pezzi non avevo minimamente intenzione di realizzare un album rock. I pezzi sono stati scritti al pianoforte: avevo archi, strumenti etnici, e quant’altro. Poi semplicemente si è trasformato nel rock album che ho sempre sognato di registrare. Il prossimo album, invece, ti posso rivelare che dovrebbe essere un lavoro jazz orchestrale, un qualcosa di molto particolare, puoi starne certo. Poi chi lo sa, potrei pubblicare in futuro anche qualcosa di elettronico; come vedi basta seguire la natura e l’ispirazione del momento, e la strada si sceglierà da sé”.
COME TI E’ VENUTA L’IDEA DI REALIZZARE UN VIDEO PER OGNI PEZZO DEL NUOVO ALBUM? DOBBIAMO ASPETTARCI UNA PUBBLICAZIONE SU DVD?
“Ho un sacco di amici che come hobby si dilettano a dirigere cortometraggi; un giorno parlando con uno di loro ho pensato che potesse essere una buona cosa invitarlo a realizzare il video di una delle nuove song. Subito dopo ho pensato che la cosa sarebbe stata ancora migliore se avessi commissionato ai miei conoscenti registi un video per ogni pezzo. Così è nata l’idea, e visto il risultato mi posso dire pienamente soddisfatto. Ora abbiamo quattordici video per dodici canzoni, e credo che non ci sia modo migliore per esprimere l’arte. Spero davvero di pubblicare un DVD al riguardo. Staremo a vedere”.
“Ho un sacco di amici che come hobby si dilettano a dirigere cortometraggi; un giorno parlando con uno di loro ho pensato che potesse essere una buona cosa invitarlo a realizzare il video di una delle nuove song. Subito dopo ho pensato che la cosa sarebbe stata ancora migliore se avessi commissionato ai miei conoscenti registi un video per ogni pezzo. Così è nata l’idea, e visto il risultato mi posso dire pienamente soddisfatto. Ora abbiamo quattordici video per dodici canzoni, e credo che non ci sia modo migliore per esprimere l’arte. Spero davvero di pubblicare un DVD al riguardo. Staremo a vedere”.
CREDI CHE GLI STATI UNITI SIANO PRONTI AD ACCOGLIERE UN NERO O UNA DONNA COME PRESIDENTE?
“Direi proprio di sì. Credo che il discorso vada visto in questi termini: non possiamo permetterci di non cambiare. E non riguarda il colore o il sesso del presidente, ma sulla sua politica. E’ necessaria una nuova forza, coscienziosa e positiva. Io credo che non ci sia un presidente perfetto, né mai ci sarà. Spero solo che la comunità sia così forte da responsabilizzare il proprio presidente, da convincerlo a mantenere le promesse, ed eventualmente da imporre un cambiamento radicale in caso di cambi di rotta delle politiche”.
“Direi proprio di sì. Credo che il discorso vada visto in questi termini: non possiamo permetterci di non cambiare. E non riguarda il colore o il sesso del presidente, ma sulla sua politica. E’ necessaria una nuova forza, coscienziosa e positiva. Io credo che non ci sia un presidente perfetto, né mai ci sarà. Spero solo che la comunità sia così forte da responsabilizzare il proprio presidente, da convincerlo a mantenere le promesse, ed eventualmente da imporre un cambiamento radicale in caso di cambi di rotta delle politiche”.
TU SEI L’ESEMPIO VIVENTE DEL SOGNO CAPITALISTICO AMERICANO; TI SENTI DAVVERO NELLA POSIZIONE DI CRITICARE LA SOCIETA’ CHE TI HA RESO MILIONARIO?
“Non credo che nessuno, in tutto il mondo, sia contrario alle opportunità. Non credo che nessuno sia contrario al fatto di fare ciò che si vuole, in una società libera. Si può essere artisti, o tutto ciò che si vuole. Nessuno mi ha aiutato a diventare un musicista. Lo sono diventato, col sudore della mia fronte, con ostinazione, e grazie al cielo è andata bene. Ma i soldi sono arrivati a causa di questo, e non perché avessi lavorato per arricchirmi. Il mondo, come ti dicevo, non è contro le opportunità, bensì contro gli abusi, le prevaricazioni”.
“Non credo che nessuno, in tutto il mondo, sia contrario alle opportunità. Non credo che nessuno sia contrario al fatto di fare ciò che si vuole, in una società libera. Si può essere artisti, o tutto ciò che si vuole. Nessuno mi ha aiutato a diventare un musicista. Lo sono diventato, col sudore della mia fronte, con ostinazione, e grazie al cielo è andata bene. Ma i soldi sono arrivati a causa di questo, e non perché avessi lavorato per arricchirmi. Il mondo, come ti dicevo, non è contro le opportunità, bensì contro gli abusi, le prevaricazioni”.
ANNI FA, LEGGENDO UNA TUA INTERVISTA, SONO RIMASTO COLPITO ED AFFASCINATO DAL TUO PUNTO DI VISTA SULLA MORTE, CHE ALLORA SI DIMOSTRO’ IN NETTO CONTRASTO CON QUANTO INVECE ESPRESSO DA DARON, MOLTO PIU’ CONCRETO E, SE VOGLIAMO, CINICO…
“Ricordo bene le nostre discussioni sull’argomento. Vedi, per come la vedo io, tutto ha energia; tutti gli esseri viventi e non viventi. Il mio punto di vista sulla morte deriva da studi scientifici a cui mi sono ispirato, che dimostravano come casi di morte apparente fossero accomunati da omologhe descrizioni, da parte dei pazienti, del percorso dalla morte alla nuova vita. Come una sorta di rinascita, di rigenerazione. Tutti descrivono una sorta di tunnel di luce, dei contatti con divinità o parenti defunti, tutte cose molto intense. Ecco perché io credo che la nostra esistenza non vada vista come un qualcosa di scollegato dalle energie che ci costituiscono e ci circondano”.
“Ricordo bene le nostre discussioni sull’argomento. Vedi, per come la vedo io, tutto ha energia; tutti gli esseri viventi e non viventi. Il mio punto di vista sulla morte deriva da studi scientifici a cui mi sono ispirato, che dimostravano come casi di morte apparente fossero accomunati da omologhe descrizioni, da parte dei pazienti, del percorso dalla morte alla nuova vita. Come una sorta di rinascita, di rigenerazione. Tutti descrivono una sorta di tunnel di luce, dei contatti con divinità o parenti defunti, tutte cose molto intense. Ecco perché io credo che la nostra esistenza non vada vista come un qualcosa di scollegato dalle energie che ci costituiscono e ci circondano”.