Ad ormai pochi giorni dal ritorno in Italia per due date di presentazione della sua quarta fatica discografica solista, raggiungiamo Serj Tankian per capire qualcosa in più riguardo a questo progetto. Dobbiamo ormai abituarci al fatto che il frontman dei System of A Down metterà sempre più di fronte a sperimentazioni, sia musicali che artistiche, i suoi fan. L’artista infatti, oltre alla svolta nella musica classica con “Orca [Syphony no.1]”, è sempre più impegnato in progetti artistici. La contaminazione che ci aveva colpito con “Imperfect Harmonies” adesso spazia dalla musica alle installazioni audio/video. Cosa ci riserverà in futuro il poliedrico cantante armeno?
INIZIAMO PARLANDO DI “ORCA [SYMPHONY NO.1]”: QUANDO SEI ENTRATO IN CONTATTO CON LA MUSICA CLASSICA?
“La musica classica è sempre attorno a noi, anche quando non crediamo di ascoltarla. Penso di aver cominciato a entrare in contatto con questo tipo di musica ascoltando le colonne sonore dei film”.
HAI DETTO CHE IL PROGETTO DI “ORCA [SYMPHONY NO.1] ” È NATO PER CASO. CI RACCONTI COSA È SUCCESSO?
“Sì, stavo componendo qualche pezzo per ‘Imperfect Harmonies’. Mentre componevo mi sono reso conto che qualcuno dei brani era veramente troppo lungo e melodico per le parti vocali. Quindi ho tagliato due brani dall’album, ma un amico li ha sentiti e mi ha suggerito di usarli come primi due movimenti per una sinfonia. Ho guardato cos’era una sinfonia su Wikipedia per vedere di quanti movimenti avevo bisogno, di che lunghezza si parlava e tutto il resto. Così ho scritto quello che mancava basandomi sullo stesso background emotivo, musicale e teorico”.
COME HAI SCELTO IL TITOLO PER QUESTO ALBUM?
“Ho scritto la sinfonia vicino all’oceano in Nuova Zelanda, continuando a pensare alle caratteristiche dell’orca come fattori rappresentativi della dicotomia dell’uomo. E’ come uno che ha conquistato tutto nella sua vita e ha successo, eppure si tuffa in profondità nella sua psiche e si rende conto che lui è non una balena, ma un delfino (risveglio). Il quarto e ultimo atto è chiamato ‘Lamentation of the Beached’, ed è molto triste e si rifà anche alla morte di uccelli e pesci che si continua a verificare in questi ultimi anni”.
COME HAI INIZIATO A METTERE INSIEME LA SINFONIA? GUIDACI ATTRAVERSO IL PROCESSO COMPOSITIVO.
“Mi sono seduto al piano e ho suonato fino a quando ho creduto di avere la struttura sufficiente per un movimento. Poi ho usato le tastiere per comporre viole, violoncello, primo e secondo violino, fiati, percussioni, eccetera fino a quando ho sentito che il movimento era completo. Dopo una revisione di questa parte, ho modificato le modulazioni e poi ho giocato con le dinamiche del pezzo. Una volta rimasto soddisfatto dei miei demo finali, ho esportato il MIDI in Sibelius, un programma per scrivere spartiti, e il mio arrangiatore ha speso un po’ di tempo a correggere tutte le parti dello spartito base della demo. Solitamente rivediamo ancora una volta tutto con un direttore d’orchestra quando siamo pronti a suonare dal vivo per ulteriori modifiche e correzioni”.
INCONTRI DIFFICOLTA’ NEL COMPORRE MUSICA DI COSI’ TANTI GENERI MUSICALI DIFFERENTI CONTEMPORANEAMENTE?
“No: qualsiasi cosa a cui lavori influenza le altre. Così se stai lavorando a qualcosa riguardante il jazz, ti capita di inserire una parte che c’entra qualcosa con il jazz in una canzone rock di un altro progetto, e la renderà migliore!”.
CHE DIFFERENZA C’È AD ESSERE IN TOUR PER “ORCA”, “JAZZ-IZ CHRIST”, I TUOI ALBUM SOLISTI E QUELLI DEI SYSTEM OF A DOWN? PUOI SPIEGARCI QUALI SONO LE SENSAZIONI CHE HAI NEL FARE QUESTE COSE COSI’ DIFFERENTI?
“Sono tutti diversi ma allo stesso tempo uguali. Coi System Of A Down è tutto semplice, perché l’ho fatto per molti anni. Con l’orchestra c’è bisogno di molto lavoro, in particolare nelle prove per essere sicuri che tutti suonino il loro pezzo correttamente. Seguire il direttore d’orchestra non è semplice come seguire il ritmo del batterista (ride, ndR)… ma non è male! Ogni progetto ha dinamiche differenti, ma, una volta sbrigata la fase organizzativa, suonare live non è differente: esci fuori e ti connetti col pubblico”.
HAI ORGANIZZATO MOLTI PROGETTI PER SOSTENERE IL RICONOSCIMENTO DEL GENOCIDIO ARMENO. HAI QUALCHE NUOVO PROGETTO CHE RIGUARDI QUESTO TUO IMPEGNO?
“Sì, stiamo lavorando ad un progetto che coinvolgerà Stati Uniti, Armenia e Nuova Zelanda per il 2015, ma è ancora troppo presto per parlarne!”.
QUALE CREDI SIA STATO IL TUO MAGGIOR TRAGUARDO IN CAMPO MUSICALE?
“E’ difficile da dire, gli album sono così diversi. ‘Imperfect Harmonies’ e ‘Harakiri’ hanno entrambi un posto speciale nella mia carriera”.
DOPO LA DATA DI CHIUSURA DEL TOUR DEI SYSTEM OF A DOWN A MILANO, HAI FATTO UN VIAGGIO IN ITALIA. C’E’ QUALCOSA CHE TI HA COLPITO PARTICOLARMENTE DEL NOSTRO PAESE?
“Sono stato a visitare l’Italia molte volte prima d’ora. Questa volta abbiamo deciso di visitare maggiormente il nord, perché nel sud ci siamo stati abbastanza, come anche in Toscana. Abbiamo apprezzato molto la pace e tranquillità del Piemonte, così come l’ottimo vino e il buon cibo. Il Piemonte è più vicino alle atmosfere che amiamo, nonostante ci siamo trovati bene ovunque siamo andati!”.
STAI LAVORANDO A QUALCOSA?
“Ho appena finito la colonna sonora di un videogame chiamato Morningstar, che uscirà quest’anno, e sto lavorando per organizzare la mia prima esibizione a Los Angeles il 14 novembre per il ‘Disarming Time Musical Paintings’ che combinerà un’esperienza video e audio in un’unica esibizione”.
VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO PER I LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Grazie per il vostro interesse e per aver letto, ciao”.