SETH – Lo spirito continua

Pubblicato il 24/10/2013 da

Dopo praticamente un lunghissimo decennio di silenzio, i francesi Seth ritornano in pista! Una delle migliori black metal band transalpine, guidate come sempre dal chitarrista Heimoth, è tornata alla casa casa madre, la Season Of Mist, etichetta che aveva lanciato la band al suo primo full length album. Il ritorno è uno di quelli importanti, forte anche di un album affascinante e sofisticato, come del resto lo sono sempre state tutte le altre release dei Seth. Stavolta però c’è il giusto equilibrio tra la creatività originale della band e le atmosfere oscure che devono esserci su un lavoro di questo genere. E’ il sempre disponibile Heimoth a raccontarci cosa è accaduto in casa Seth in tutti questi anni e quali sono le aspirazioni della sua meravigliosa creatura all’indomani dell’uscita del nuovo album “The Howling Spirit”.

 

Seth - band - 2013

 

BENTORNATI SETH, BENTORNATO HEIMOTH! TEMEVAMO DI NON POTER PIU’ ASCOLTARE UN VOSTRO NUOVO ALBUM. SE NON ERRO SIETE TORNATI ATTIVI UN PAIO DI ANNI FA…
“Esatto, di fatto c’era l’opportunità di suonare ad un concerto in Germania assieme ai Bethlehem e dopo varie discussioni decidemmo di accettare. Da quel momento siamo ripartiti, del resto non avevamo mai annunciato il nostro scioglimento”.

PERCHE’ VI SIETE FERMATI DOPO AVER PUBBLICATO “ERA DECAY”?
“La band è stata una parte significativa della mia vita per anni, ma poi ho sentito la necessità di fare qualcos’altro e per questo motivo mi sono preso una pausa di circa otto anni. E’ giusto essere concentrati e dedicarsi ad una cosa sempre al massimo delle proprie possibilità, ma allo stesso tempo bisogna farlo al momento giusto. Nel 2004 ho dovuto trasferirmi all’estero per due anni, il gruppo a quel punto non aveva una chiara direzione e in quel periodo non rispondeva ad una mia necessità. Ora le cose sono notevolmente cambiate, sono orgoglioso di intraprendere un nuovo percorso con l’uscita di quest’album che ha beneficiato di una lunga gestazione”.

LA FORMAZIONE E’ RIMASTA LA STESSA AD ECCEZIONE DI EGUIL, IL VOSTRO NUOVO BASSISTA. SI E’ RICREATA LA STESSA ATMOSFERA DI DIECI ANNI FA ALL’INTERNO DEL GRUPPO?
“Penso che a questa domanda dovrebbero rispondere direttamente i lettori. Diciamo che la band sta facendo bene ed il nostro bassista è un nostro amico di vecchia data che suonava nei Lyzanxia e con me nei Reverence. Ha scritto la maggior parte delle linee di basso che si possono ascoltare sul nuovo album, abbiamo voluto che il basso suonasse in maniera più pesante e con un tocco blues, ecco perché il basso è più in evidenza su questo album rispetto alle release del passato”.

E’ DAVVERO DIFFICILE PER UN GRUPPO RITORNARE SUL MERCATO DISCOGRAFICO DOPO QUASI UN DECENNIO. CREDI CHE I SETH, DOPO L’OTTIMO NUOVO ALBUM, RITORNERANNO PRESTO AD ESSERE UNA PRESENZA IMPORTANTE ALL’INTERNO DELLA SCENA EXTREME METAL INTERNAZIONALE?
“Non siamo mai stati una band troppo popolare all’interno della scena extreme metal internazionale a dir la verità, quindi non credo che ora dobbiamo preoccuparci più di tanto. Siamo molto contenti di questo nuovo album e spero che piaccia ad un numero discreto di persone”.

COSA MI PUOI DIRE RIGUARDO I VARI PROGETTI MUSICALI DEGLI ALTRI MEMBRI DEI SETH? IN QUESTI ANNI VI SIETE CONCENTRATI MAGGIORMENTE SU QUESTI ALTRI GRUPPI PIUTTOSTO CHE SUI SETH?
“Personalmente sono stato coinvolto in moltissime band, il genere spaziava dal metal alla musica elettronica, ho suonato dal vivo come chitarrista per i Reverence e <Code>; nel 2006 ho iniziato un nuovo progetto denominato Decrepit Spectre assieme all’altro chitarrista dei Seth, Cyriex, e ad ex membri dei Dodheimsgard e <Code>. Ho formato anche un progetto elettronico chiamato Toxic Engine assieme a Stephan Holweck, ex membro dei Juno Reactor. Come vedi non mi sono riposato così tanto come invece potrebbe sembrare. Nel frattempo l’altro membro originario dei Seth, il batterista Alsvid, ha smesso di suonare con gli Enthroned con i quali ha inciso tre album e ha fondato una nuova death metal band chiamata Ad Patres. Il materiale disponibile che avevamo già pronto per il nuovo album deriva da alcune idee che avevamo inizialmente per i Decrepit Spectre, ma le abbiamo rielaborate in chiave Seth. Il nuovo album è il risultato di un processo creativo lungo ben otto anni. Per questo motivo stavolta tu puoi ascoltare un album black metal che non è basato esclusivamente sul lavoro delle chitarre. Il nostro intento era quello di creare un panorama sonoro del tutto particolare, capace di raccontare delle storie che abbiano però un elemento reale che si svela di brano in brano; si tratta di un viaggio oscuro piuttosto che una collezione di brani slegati tra loro e che si possono ascoltare con una sequenza qualunque”.

PARLIAMO DEL NUOVO “THE HOWLING SPIRIT”. SPIEGACI LA SCELTA DI QUESTO TITOLO. L’ALBUM SEMBRA L’EVOLUZIONE DI “DIVINE-X” PIUTTOSTO CHE DEL VOSTRO ULTIMO ALBUM “ERA DECAY”. SEI D’ACCORDO CON ME?
“Non esattamente dato che ‘Divine X’ era assai più tecnico e progressive. Il nuovo album è invece così organico che non può essere paragonato direttamente a ‘Divine X’. ‘The Howling Spirit’ ha una voce spiritica cacciatrice che perdura per tutto l’album. E’ un pianto disperato che lega assieme tra loro le canzoni. Questa allusione si trova specialmente nelle due parti di ‘Howling Prayers’, entrambi interludi suonati con la chitarra acustica”.

IL NUOVO ALBUM HA MANTENUTO IN VITA IL VECCHIO TRADEMARK DEI SETH. COME DEFINIRESTI AI LETTORI IL VOSTRO SOUND NEL 2013?
“Posso consigliare la nostra musica a chi non ha paura di ascoltare musica estrema con un tocco di creatività. Ho paura però che questa mentalità sia minoritaria all’interno della massa che ascolta black metal, che continua a preferire materiale buono e primitivo come Archgoat, Blasphemy, ecc… Probabilmente la nostra musica è più indirizzata alle persone a cui piace l’avantgarde, anche se con questo non voglio assolutamente dire che la nostra musica è progressive o avantgarde. Per una volta potete ascoltare un album black metal che è nato senza partire dal classico songwriting fatto esclusivamente dalle chitarre. Un buon esempio di quello che voglio dire è l’ultimo brano dell’album, ‘Dicing With Death’, un pezzo epico che gradualmente crea un vero aumento del senso della vacuità, un senso che è incarnato dai falchi impiccati presenti sulla cover”.

IL VOSTRO RITORNO E’ FIRMATO SEASON OF MIST, L’ETICHETTA CHE AVEVA PUBBLICATO IL VOSTRO FULL LENGTH ALBUM DI DEBUTTO, RECENTEMENTE RISTAMPATO. NEGLI ULTIMI DIECI ANNI QUESTA LABEL E’ CRESCIUTA MOLTO, SIETE SODDISFATTI DI AVER FIRMATO PER LORO?
“Siamo contenti, ai ragazzi della Season Of Mist l’album è piaciuto molto e non l’hanno detto solo per farci contenti, mi piace lavorare con persone che credono veramente nella musica che scrivi, in questo modo saranno le persone più adatte a promuovere e lavorare sulla tua musica. Questo per me è un fattore essenziale. Dopo la riedizione del nostro primo full length album di due anni fa, mandai loro un demo di due brani per vedere cosa avrebbero risposto: il risultato è stato la firma di un contratto per il nuovo album. La loro risposta arrivò pochi giorni dopo e fu molto positiva. Ora mi aspetto che la promozione del nuovo album sia efficace, che venga fatta al meglio delle loro possibilità. Al momento le cose stanno andando benissimo e sono molto soddisfatto”.

HAI SEGUITO QUANTO E’ SUCCESSO NEGLI ULTIMI DIECI ANNI NELLA SCENA EXTREME METAL? DIECI ANNI FA IL VOSTRO SOUND ERA ‘MODERNO’ E ANCHE QUELLO DEL VOSTRO NUOVO “THE HOWLING SPIRIT” E’ AL PASSO CON I TEMPI!
“Non sono rimasto molto aggiornato su quello che è accaduto negli ultimi dieci anni anche se ad essere sincero sono sempre rimasto all’interno della musica metal. Il problema è che oggi ci sono troppe band, è impossibile seguirle tutte. Credo che il nostro sound dieci anni fa fosse anche troppo moderno, ecco perché stavolta abbiamo cercato di fare qualcosa di più organico e connesso ai testi in modo da dare la giusta dimensione dei Seth di oggi”.

PUOI RACCONTARCI QUALCOSA DI SPECIFICO RIGUARDO AI TESTI DELLE CANZONI?
“Per massima parte l’atmosfera prende forma attraverso le parole che si combinano a delle immagini, aiutando gli ascoltatori ad arrivare ad un livello superiore di comprensione dell’album. E’ sempre bello trovare persone che spendono del tempo per leggere i testi delle canzoni ed i gruppi devono incoraggiare questo approccio degli ascoltatori, attraverso la bontà dei testi, le linee vocali, la produzione della musica e la veste grafica dell’album. Il concetto base è incentrato sull’autodistruzione della Natura, i testi rimandano ad autori quali Thoreau o Steinbeck per i temi della moralità, del peccato, della colpa che esistono solo per quelli che credono in queste cose le quali agiscono di conseguenza in modo negativo sulle persone. Su questo album ci sono anche alcuni ospiti, alcuni hanno anche partecipato attivamente alla stesura dei testi come Kvohst (Hexvessel, ex DHG, ex <Code>) o Steph Buriez dei Loudblast, oltre naturalmente a me ed al nostro cantante Black Messiah”.

L’ATMOSFERA DI “THE HOWLING SPIRIT” E’ OSCURA, TALVOLTA ANCHE DISTURBATA E PAZZA, COME AD ESEMPIO NEL BRANO “KILLING MY EYES”… QUALI SONO LE SENSAZIONI CHE AVETE MESSO IN QUESTO ALBUM?
“La nostra musica odierna è assai più atmosferica, cerimoniale e rituale. Mi piacerebbe dire che è anche epica”.

CREDI CHE I SETH TORNERANNO PRESTO SUL PALCO? ORA CHE HAI RIPRESO IN MANO I SETH NON CREDI DI RIMPIANGERE TUTTI GLI ANNI IN CUI SIETE RIMASTI INATTIVI?
“Assolutamente no, non rimpiango nulla delle scelte fatte. Suoneremo nuovamente dal vivo per promuovere il nostro nuovo album, per ogni richiesta potete scriverci al seguente indirizzo: pascal@g-oneagency.com”.

QUAL E’ LA RAGIONE PER LA QUALE I SETH ESISTONO ANCORA OGGI DOPO TUTTI QUESTI ANNI? E’ LA PASSIONE PER LA MUSICA? POSSIAMO ANCORA CONSIDERARE I SETH COME UNA BLACK METAL BAND OPPURE QUALCOSA E’ CAMBIATO E NON SOLTANTO A LIVELLO DI SOUND?
“Abbiamo suonato per così tanti anni black metal che sappiamo perfettamente cosa voglia dire questo genere. Sì, noi siamo una band black metal, così come lo sono le nostre radici. Noi suoniamo musica estrema e le nostre radici sono ancorate a questo genere. La ragione di questa scelta deve essere riposta nella fede, la fede in quello che si sta facendo, credere in quello che si sta facendo e cercare di dare alla propria musica un sound diverso rispetto a quello della maggioranza degli altri gruppi in circolazione.  L’idea è che il black metal non sia una cosa monolitica, ma qualcosa di versatile a seconda di come uno lo intende. Spero che questo album possa dimostrare alla gente che è possibile forgiarsi una vera identità musicale all’interno del black metal, un genere musicale che oggi è così tanto bisognoso di un rinnovamento. Non suoniamo ovviamente black metal nella sua forma originaria, ma secondo una visione davvero personale ed emotiva. Mentre il death metal nasce dal corpo, il black metal dovrebbe nascere dalla propria anima e credo proprio che ‘The Howling Spirit’ sia il risultato di tutto questo: non soltanto un album atmosferico e oscuro, ma anche creativo e metal in modo genuino”.

GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’. UN SALUTO AI VOSTRI FAN CHE HANNO ATTESO IL VOSTRO RITORNO DOPO COSI’ TANTI ANNI…
“Faremo del nostro meglio per poter suonare nuovamente in Italia. Credo che l’ultima volta sia stata nel lontano 2004 e fu un’ottima esperienza!. Grazie per l’intervista! Cheers”.

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