CIAO BRIAN, COME VA?
“Tutto bene, grazie! Mi fa piacere essere tornato in Europa e sono ancora più contento di suonare per la prima volta in Italia, per giunta in un grosso festival!”.
IN EFFETTI NON AVETE MAI SUONATO TROPPO SPESSO NEL VECCHIO CONTINENTE…
“Hai ragione, se si esclude la Gran Bretagna e parte della Germania gli Shadows Fall non si sono mai imbarcati in un vero e proprio tour in Europa. Comunque non ci dispiacerebbe tornare dalle vostre parti in un immediato futuro: se i nostri impegni negli Stati Uniti ce lo permetteranno torneremo nei prossimi mesi per un tour nei club”.
PREFERITE SUONARE IN GRANDI FESTIVAL DAVANTI A MIGLIAIA DI PERSONE O NEI PICCOLI CLUB?
“In entrambe le situazioni! Suonare nei festival ti permette di raggiungere un gran numero di persone, gente che magari non si trova lì per te e che potenzialmente può diventare un tuo nuovo fan. I concerti nei club però sono un’esperienza unica: suonare con i fan a pochi centimetri da te ti dà una grossa carica e ti fa dare il meglio. Inoltre hai anche l’opportunità di dialogare e di scambiare opinioni con loro… è una cosa che mi piace tanto fare”.
TI ANDREBBE DI DESCRIVERE LA GIORNATA TIPICA DEGLI SHADOWS FALL QUANDO SONO IN TOUR?
“Le nostre giornate sono tutt’altro che eccitanti, devo dire che ci annoiamo molto! Al mattino facciamo colazione e se siamo già arrivati nel posto dove si terrà il concerto facciamo un giro attorno al club, altrimenti sul tour bus guardiamo un DVD. Poi giunge l’ora di pranzo e subito dopo iniziamo a pensare alla serata e vediamo di organizzare qualcosa per il dopo show. Tutto sommato trascorriamo la giornata ad aspettare il concerto, cercando in più modi di ingannare il tempo: non c’è mai molto da fare, soprattutto se suoni in posti sperduti in mezzo alla campagna (ride, ndR)!”.
L’ASSASSINIO DI DIMEBAG DARREL HA INFLUITO SULL’ORGANIZZAZIONE DEI CONCERTI DEGLI STATI UNITI O SULL’AFFLUENZA DEI FAN?
“No, se si esclude la presenza di qualche uomo della security in più tutto è rimasto praticamente invariato. Anche i kid non hanno smesso di venire ai concerti… il tutto sta procedendo quasi come se nulla fosse successo”.
SE NON SBAGLIO VOI ERAVATE STATI IN TOUR CON I DAMAGEPLAN POCHE SETTIMANE PRIMA CHE LA TRAGEDIA AVVENISSE…
“Esatto, infatti potrai ben immaginare come io mi sia sentito quando ho appreso la notizia! Dimebag Darrell era davvero una bravissima persona e trovo assurdo che sia dovuto morire in quel modo, davanti a suo fratello e ai fan… ucciso da uno psicopatico! Io sono americano ma non ho problemi a dirti che una cosa del genere sarebbe potuta accadere solo qui… il sistema negli Stati Uniti è tutto da rifare, non è ammissibile che un pazzo possa andare in giro liberamente con una pistola nei pantaloni o che dei ragazzini siano in grado di acquistare armi come e quando vogliono!”.
OK, VENIAMO ORA AL VOSTRO ULTIMO ALBUM: “THE WAR WITHIN”. IL DISCO E’ NEI NEGOZI DA ALCUNI MESI ORMAI, TI VA DI TRACCIARE UN BILANCIO?
“Siamo molto soddisfatti di ‘The War Within’, non potrebbe essere altrimenti visto che si tratta del nostro album di maggior successo nonché del disco più venduto della storia della nostra casa discografica, la Century Media Records! Sono convinto che con ‘The War Within’ siamo riusciti a trovare un ottimo bilanciamento tra influenze thrash, classic metal e rock: si tratta senza dubbio del nostro album più maturo ed ispirato. Anche i media hanno sottolineato questo aspetto e ciò non ha fatto altro che convincerci ulteriormente. Ora sarà una bella sfida produrre un degno successore ma ci impegneremo a fondo e faremo di tutto per scrivere qualcosa di fresco e competitivo”.
AVETE GIA’ DEL MATERIALE PRONTO PER IL SUCCESSORE DI “THE WAR WITHIN”?
“No, solo qualche riff. Negli ultimi mesi siamo stati costantemente in tour e non c’è proprio stato il tempo di dedicarsi al songwriting. Nel prossimo futuro forse inizieremo a pensarci ma non te lo posso assicurare: ci sono dei nuovi tour in programma e siamo inoltre intenzionati a dare alle stampe un DVD. Penso che si inizierà a parlare seriamente del successore di ‘The War Within’ verso la fine dell’anno”.
GIRANO VOCI CHE STIATE PER FIRMARE PER UNA MAJOR… ME LO PUOI CONFERMARE?
“Mmm… non posso dirti granché (ride, ndR)! In effetti il nostro contratto con la Century Media è scaduto e ora siamo liberi di cercarci una nuova sistemazione. Abbiamo ricevuto diverse offerte sia da label indipendenti che da major e ora le stiamo valutando. Credo faremo un annuncio nei mesi a venire, in questo momento tutto è ancora in alto mare”.
SE DELLE MAJOR STANNO ARRIVANDO AD INTERESSARSI AD UN GIOVANE GRUPPO CHE SUONA HEAVY METAL VUOL PROPRIO DIRE CHE NEGLI STATI UNITI QUESTO GENERE STA SPOPOLANDO!
“Sì, l’heavy metal negli Stati Uniti sta tornando ad essere abbastanza popolare, gruppi come il nostro, i Lamb Of God e l’intera scena metalcore stanno ottenendo consensi sempre più ampi e i media e le case discografiche più importanti se ne stanno accorgendo. A dire il vero oggi il mercato mi sembra un po’ saturo ma ciò era inevitabile, quando un genere musicale va di moda le band iniziano a spuntare come funghi. La situazione è la stessa di qualche anno fa, quando era il nu metal a spopolare: oggi in cima alle preferenze dei kid ci sono l’heavy metal e il metalcore ma non mi stupirei affatto se tra un paio d’anni la nostra popolarità calasse in favore di qualche altro stile. Purtroppo le cose negli USA vanno così…”.
COSA NE PENSI DELLA DEFINIZIONE NEW WAVE OF AMERICAN HEAVY METAL, CHE E’ STATA CONIATA PER DEFINIRE IL VOSTRO SOUND E QUELLO DEI VARI KILLSWITCH ENGAGE, CHIMAIRA, ETC?
“Non so cosa pensino in proposito le altre band che hai menzionato, ma noi Shadows Fall non ci teniamo proprio ad essere inseriti in quella categoria! Certi giornalisti americani sono davvero stupidi, non vorranno mica paragonarci alla New Wave Of British Heavy Metal? Quello fu un movimento del tutto rivoluzionario, che partorì gruppi che poi fecero la storia di questo genere musicale. Noi non ci sentiamo così importanti, in fin dei conti non proponiamo nulla di completamente nuovo: le nostre influenze sono palesi, cerchiamo solo di amalgamarle nel migliore dei modi e di scrivere delle belle canzoni. Siamo orgogliosi di aver contribuito a far tornare popolare l’heavy metal ngli Stati Uniti con la nostra musica, ma essere messi sullo stesso piano di gente come gli Iron Maiden è ridicolo!”.
C’E’ ANCHE CHI VI DEFINISCE METALCORE…
“Questa è un’altra cosa che ci lascia perplessi! Noi di ‘core’ non abbiamo quasi nulla, siamo tutti dei metalhead e le nostre influenze si chiamano Iron Maiden, Metallica, Pantera, In Flames. Abbiamo un grosso numero di fan che provengono dalla scena hardcore ma più che altro perchè negli Stati Uniti ci capita spessissimo di suonare con band di quel genere. I nostri pezzi non contengono cori, breakdown e gli elementi tipici dell’hardcore… non so, magari è vero che qualche brano suona maggiormente metalcore per via di qualche parte molto rocciosa ma certo queste non sono accostabili a quelle di formazioni come i Bleeding Through o i Walls Of Jericho. Noi siamo a tutti gli effetti un gruppo metal”.
OK, CAMBIAMO ARGOMENTO: IL VOSTRO BATTERISTA HA INCISO DELLE PARTI PER IL TRIBUTO AI DEATH CHE STA PREPARANDO JAMES MURPHY, E’ VERO?
“Sì, proprio così! Potrete sentire Jason suonare ‘Crystal Mountain’, ‘The Philosopher’ e ‘Choke On it’! A quanto mi ha detto si è trattato di una bellissima esperienza, ha conosciuto una leggenda del metal e si è fatto raccontare molti aneddoti e storie divertenti. James Murphy sta lavorando veramente sodo per confezionare questo CD e personalmente non vedo l’ora di poterlo ascoltare”.
BENE, IO TI RINGRAZIO BRIAN, NON HO PIU’ DOMANDE PER TE QUEST’OGGI…
“Grazie a te, Luca, per questa intervista! Spero che i metalhead italiani possano trovare di loro gradimento la nostra musica, mi farebbe piacere tornare a suonare qui da voi!”.