SHADOWS FALL – Ombre sugli Stati Uniti

Pubblicato il 07/05/2007 da
 
Con il nuovo “Threads Of Life” gli Shadows Fall sono andati a far compagnia a nomi come Mastodon, Lamb Of God e Avenged Sevenfold nel club delle metal band relativamente giovani ed emergenti che possono vantare un contratto con una major. Un grosso salto per il gruppo del Massachussets, che, dopo il grandissimo successo di “The War Within” (circa trecentomila copie vendute solamente negli Stati Uniti!), punta ora a confermarsi una volta per tutte come una solida realtà della scena metal internazionale. Un simpatico e disponibile Brian Fair, frontman della band, ci ha raccontato tutto a riguardo…
 

IL NUOVO “THREADS OF LIFE” SEGNA IL VOSTRO PASSAGGIO DALLA CENTURY MEDIA ALLA ATLANTIC (ROADRUNNER RECORDS IN EUROPA). COME VI STATE TROVANDO A COLLABORARE CON UNA MAJOR?
“Per ora le cose stanno andando per il meglio… negli Stati Uniti le major hanno ormai una certa confidenza con band come la nostra e sanno come promuoverle. Lamb Of God e Avenged Sevenfold, ad esempio, hanno fatto grandi cose proprio grazie a label di questo tipo! Siamo molto contenti di questo accordo con la Atlantic e con la Roadrunner in Europa… il loro supporto non si sta facendo attendere e stiamo discutendo diversi progetti per il futuro”.
 
QUINDI NON AVETE AVUTO ALCUN TIMORE PRIMA DI COMPIERE QUESTO PASSO?
“Devo dire di no… ci siamo presi molto tempo per riflettere e alla fine l’offerta dell’Atlantic e quella della Roadrunner per l’Europa ci sono parse le più convincenti. Come ti dicevo, oggi il metal non è più considerato un genere underground… le major sanno di che cosa si tratta e sanno che cosa possono aspettarsi da una band come la nostra. Se poi l’esperimento andrà male, pazienza… c’erano anche cinque o sei etichette propriamente metal interessate a noi e credo che in futuro, se dovessimo ritrovarci con il problema di cercare una nuova sistemazione, non sarà difficilissimo rimediare un contratto”.
 
A LIVELLO MUSICALE, QUANTO PENSATE DI ESSERVI EVOLUTI DA “THE WAR WITHIN”?
“Un bel po’… magari non in avanti, ma di sicuro in una nuova direzione. Con questo voglio dire che ‘Threads Of Life’ non è un album completamente diverso da ‘The War Within’, però, al tempo stesso, presenta comunque delle influenze nuove e ci vede provare di nuovo delle soluzioni che erano state sperimentate solo in parte in passato. Su ‘Threads Of Life’ abbiamo cercato di mantenere quasi sempre un approccio molto semplice al songwriting: ci siamo detti che il fatto di utilizzare una decina di riff in una canzone non rendeva per forza quest’ultima qualcosa di valido. Ci siamo concentrati molto sulle strutture e abbiamo cercato di rendere tutto il più diretto e rock possibile, pur rimanendo in territori metal. Inoltre sia io che Matt, il nostro chitarrista, abbiamo lavorato tantissimo sulla nostra voce e crediamo di esserci espressi su livelli mai toccati prima d’ora!”.
 
UN BRANO COME “FINAL CALL” È PERÒ MOLTO LUNGO E STRUTTURATO…
“Hai ragione, ma infatti non era nostra intenzione realizzare una tracklist composta da brani tutti uguali. In ‘Final Call’ viene fuori maggiormente il vecchio modo di comporre degli Shadows Fall… anche se devo sottolineare come anche questo pezzo presenti delle parti innovative, come i frequenti cambi di tempo e la lunga sezione acustica”.
 
INVECE “ANOTHER HERO LOST” È UNA VERA E PROPRIA BALLAD…
“Ci stavamo lavorando sopra da parecchio tempo. In passato avevamo sempre dato spazio alla melodia e alle chitarre acustiche in ogni nostro album, ma per ‘Threads Of Life’ abbiamo voluto tentare qualcosa di diverso, cercando di scrivere un brano che fosse atmosferico dall’inizio alla fine. La parte strumentale era molto bella, così ho deciso di non urlarci sopra e gli altri ragazzi hanno optato per lasciarla così com’era, senza aggiungerci alcun riff heavy. È un brano per me molto importante perchè il suo testo l’ho scritto poco dopo aver appreso la notizia che mio cugino era morto in Iraq. Purtroppo ha lasciato la moglie e dei bambini… una cosa molto triste e che ha profondamente segnato la mia famiglia”.
 
A LIVELLO DI PRODUZIONE AVETE LAVORATO IN MANIERA DIVERSA QUESTA VOLTA, NON È COSÌ?
“Sì, per la prima volta nella nostra carriera non ci siamo rivolti soltanto al nostro vecchio produttore Zeuss per le registrazioni. Queste ultime hanno infatti avuto luogo negli studi dei Foo Fighters, assieme al produttore Nick Raskulinecz. Lavoravamo circa dodici ore al giorno, ma Nick è sempre stato bravo a mantenere l’atmosfera molto rilassata. Ci sono dei produttori che quando entrano in studio si comportano quasi come dei tiranni, ma Nick ha fatto l’esatto contrario. Impegni personali permettendo, ci piacerebbe rinnovare questa collaborazione in futuro”.
 
AVREMO MODO DI VEDERVI IN TOUR IN EUROPA A BREVE O, COME AL SOLITO, VI CONCENTRERETE SUGLI STATI UNITI?
“Gli Stati Uniti sono il nostro mercato principale… c’è sempre una grossa richiesta per noi da queste parti, quindi è normale che la maggior parte dei nostri tour abbia luogo qui. Ma quest’anno mi piacerebbe proprio imbarcarmi in un tour in tutta Europa: sino ad oggi abbiamo avuto modo di esibirci solo in qualche festival, ma forse è ora di iniziare a suonare da voi con più costanza!”.
 
IL METAL È PIUTTOSTO POPOLARE NEGLI USA DI QUESTI TEMPI… QUANTO PENSI CHE LE COSE POTRANNO ANCORA ANDARE AVANTI IN QUESTA MANIERA?
“Ovviamente spero il più a lungo possibile, ma vedremo… il pubblico americano può giocare dei brutti scherzi! Tuttavia sono contento che il metal abbia goduto e stia al momento godendo di tutta questa popolarità: le radio e le tv si sono finalmente rese conto che i ragazzi possono anche amare generi musicali diversi dal pop o dall’hip hop e forse questo servirà loro da lezione… questo movimento è una realtà e non scomparirà mai del tutto”.
 
ULTIMAMENTE STANNO AVENDO UN BUON SUCCESSO GLI ALL THAT REMAINS, LA BAND GUIDATA DA PHIL LABONTE, IL PRIMO CANTANTE DEGLI SHADOWS FALL. IN CHE RAPPORTI SIETE? APPREZZI QUESTO GRUPPO?
“Sì, sono una buona band. Conosco e rispetto Phil, trovo che fece un buon lavoro su ‘Somber Eyes To The Sky’, il primo album degli Shadows Fall. Abbiamo modi di esprimerci piuttosto diversi, ma è senz’altro un bravo cantante. Non chiedermi però i motivi che portarono lui e la band a separarsi perchè è passato tantissimo tempo e io, come ovvio, non facevo ancora parte della lineup!”.
 
PRIMA DI UNIRTI AGLI SHADOWS FALL FACEVI INFATTI PARTE DEGLI OVERCAST ASSIEME A MIKE D’ANTONIO, BASSISTA DEI KILLSWITCH ENGAGE. SO CHE GLI OVERCAST SI SONO RIFORMATI DI RECENTE E CHE AVETE ANCHE REGISTRATO UN NUOVO ALBUM…
“Esatto, il disco contiene per lo più pezzi scritti attorno al 1994 ed è stato prodotto da Adam Dutkiewicz dei Killswitch Engage. Verrà probabilmente pubblicato il prossimo autunno da una label che stiamo per definire. Sono molto contento di questa reunion perchè l’esperienza con gli Overcast è stata fondamentale per la mia crescita musicale. Suonavamo metal in un periodo in cui questo genere di musica era totalmente ‘out’ negli Stati Uniti, ma oggi potremo finalmente raccogliere quanto seminato”.
 
SONO PASSATI DIECI ANNI DALL’ESORDIO DEGLI SHADOWS FALL E IN TUTTO QUESTO TEMPO VI SIETE TOLTI MOLTE SODDISFAZIONI. C’È ANCORA UN SOGNO CHE PERÒ NON SIETE RIUSCITI A REALIZZARE?
“Per quanto mi riguarda, mi piacerebbe poter andare in tour con un colosso come i Metallica. Abbiamo suonato con gli Iron Maiden, con i Black Sabbath, i Testament… ma sino ad oggi abbiamo avuto modo di dividere il palco con i Metallica soltanto una volta durante un festival. Non commento le loro opere più recenti, ma per me sono e rimarranno sempre la metal band per eccellenza, quindi sarebbe un sogno poterli accompagnare in tour”.
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