“Dopo un anno tosto e molti cambiamenti, gli Shaman sono di ritorno con una nuova formazione, un nuovo website e un nuovo album uscito in Europa nello scorso mese di novembre. E’ stato difficile per me capire i motivi per cui i miei compagni hanno lasciato la band, anzi, non l’ho ancora capito adesso! Posso solo dire che non mi sono mai lasciato andare, come del resto non lo feci quando gli Angra si trovarono in una situazione simile. A mio modo di vedere gli Shaman godono di grande fama internazionale e possono tranquillamente sopravvivere a un grosso cambiamento; ti dirò di più: hanno tutte le carte in regola per tornare più grandi di prima!”.
COM’E’ CAMBIATO IL PROCESSO CREATIVO DOPO I CAMBIAMENTI DI FORMAZIONE DELLA BAND?
“Dopo il reclutamento di Thiago Bianchi alla voce, Leo Mancini alla chitarra e Fernando Quesada al basso, ho lavorato con loro sulle canzoni per il terzo album della band per circa due mesi. Questo accadeva nel novembre del 2006; i ragazzi arrivarono in seno alla band con le loro canzoni, io mostrai loro come quel materiale doveva essere elaborato e scrissi anch’io alcune song. ‘Immortal’ è un mix del nostro primo album (‘Ritual’, ndR) e dell’atmosfera e del drumming di ‘Holy Land’ inciso con gli Angra, il lavoro che preferisco della mia carriera. Il tutto naturalmente unito alle influenze portate dai nuovi membri”.
DEVE ESSERE STATO DIFFICILE RICOSTRUIRE UNA BAND AFFIATATA COME ERANO GLI SHAMAN, SOPRATTUTTO PERCHE’ LA DIPARTITA DEI TUOI EX COMPAGNI E’ AVVENUTA NEL MOMENTO DI MAGGIOR AFFIATAMENTO ARTISTICO. QUALI SONO I PROBLEMI CHE HAI DOVUTO AFFRONTARE?
“Ti dirò che la maggior parte delle persone non credeva che sarei riuscito a rimettere insieme la band, ma soprattutto non credeva che sarei riuscito a fare lavori della stessa qualità di prima; la mia risposta a queste persone è: ascoltate il CD per favore, e poi ve ne accorgerete! Naturalmente nessuna casa discografica, tranne la nostra in Giappone, voleva distribuire il nostro ultimo lavoro; così ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cercato nuovi partner in Europa, come la Scarlet in Italia. E poiché i miei nonni erano italiani, penso che non ci fosse posto migliore dove trovare un partner con cui riprendere a lavorare”.
TUTTI CONOSCIAMO LA GRANDEZZA DI ANDRE’ MATOS SIA COME SINGER CHE COME COMPOSITORE: COME HAI GESTITO LA SOSTITUZIONE DI UN ELEMENTO COSI’ IMPORTANTE?
“Mettiamola così: la band può certamente fare di più in termini di songwriting grazie all’estensione vocale e alla versatilità di Thiago, più di quanto potesse fare con Andrè. Possiamo esplorare più sfumature musicali e essere più heavy quando necessario; abbiamo sempre avuto molte limitazioni in questo senso per le caratteristiche vocali di Andrè. Ora lavorare è diventato facile e più piacevole”.
LA PRESTAZIONE DI THIAGO BIANCHI NEL NUOVO ALBUM E’ CERTAMENTE NOTEVOLE; NEL PANORAMA METAL EUROPEO NON E’ MOLTO CONOSCIUTO, CI PUOI PARLARE DI LUI?
“Certamente! Innanzitutto ti ringrazio per i complimenti, mi fa molto piacere che la sua performance ti sia piaciuta. Onestamente devo ammettere che lui è stato la mia prima e unica possibilità di scelta, nel senso che non ho provato altri cantanti per gli Shaman! Thiago ha registrato due album con la prog-metal band dei Karma, piuttosto conosciuta in Brasile. Noi due ci conosciamo da molto tempo, abbiamo persino registrato il nostro demo nel suo studio di produzione… Durante il provino che ha tenuto gli chiesi di cantare ‘For Tomorrow’ e ‘Fairy Tale’ insieme ai nuovi componenti della band e dopo la sua prestazione non ho avuto bisogno di ascoltare altro! Thiago mi ha sorpreso, come del resto accade alla maggior parte delle persone che lo ascolta soprattutto dal vivo, per la sua abilità nel cantare toni bassi con una voce corposa e i toni alti con intonazioni acute e cristalline… non è facile, credimi! Ho sentito molti cantanti nella mia carriera e la maggior parte non sarebbe in grado di cantare il vecchio materiale degli Angra e degli Shaman come riesce a lui, senza difficoltà”.
“RITUAL” E’ STATO UN GRANDE ALBUM, ACCLAMATO DA CRITICA E FAN; DOPO SOLO DUE ANNI E VARIE VICISSITUDINI AVETE PRESENTATO UN NUOVO LAVORO, E QUESTO NON E’ PER NIENTE FACILE SOPRATTUTTO PER LA QUALITA’ CHE IL MERCATO DISCOGRAFICO RICHIEDE. CI VUOI PARLARE DEL LAVORO SVOLTO PER IL NUOVO ALBUM?
“Be’, grazie ancora per i complimenti… Devo dire di aver dato tutto me stesso per questa release e molto lo devo alla forza di volontà dei nuovi arrivati che mi hanno effettivamente ispirato a fare sempre meglio. Il lavoro è stato persino meno pesante, perché per la prima volta nella storia degli Shaman il processo compositivo è stato suddiviso equamente, specialmente per quanto riguarda il songwriting e la registrazione. Thiago e io abbiamo prodotto e registrato l’album nei nostri rispettivi studi e questa è una delle principali ragioni per cui il CD è venuto bene. Abbiamo fatto affidamento sulle nostre capacità anziché su quella di un produttore tedesco rinomato… E non mi sono pentito della scelta! Abbiamo usato il nostro tempo libero come produttori e registrato ogni parte in modo abbastanza veloce: per le parti di batteria due giorni, mentre le voci in otto… Abbiamo ingaggiato otto strumenti a corda dell’orchestra sinfonica di San Paolo per l’introduzione di ‘In The Dark’; insomma, abiamo voluto fare le cose a modo nostro!”.
ASCOLTANDO “IMMORTAL” HO NOTATO CHE LE INFLUENZE FOLK SONO MENO FORTI CHE IN ALTRI VOSTRI LAVORI. QUANTO SONO IMPORTANTI PER LA VOSTRA MUSICA LE TRADIZIONI MUSICALI DEL VOSTRO PAESE?
“Sono importanti per me e per i ragazzi, ma non solo le tradizioni musicali: pure quelle culturali, come per esempio le credenze religiose e non solo. Come penso tu sappia ci sono storie diverse circa lo sciamanismo nella nostra cultura; ad esempio ‘Tribal By Blood’ parla del momento del’attacco, quando si concentrano tutti i sensi per fare un’unica cosa: abbattere la preda! ‘One Life’ parla di come tutte le cose siano collegate tra loro nella vita, come se fossero una cosa sola. ‘Immortal’ dice ‘la nostra volontà è immortale’, ciò significa che quando noi focalizziamo la nostra energia su qualcosa e la pensiamo, questo pensiero echeggierà per sempre nell’universo. ‘In The Dark’ parla del legame tra la vita e la morte e di cosa fa uno sciamano durante i suoi rituali; mi piace molto che ci siano delle canzoni che parlano dello sciamanismo. Questa è la ragione principale per cui non ho voluto cambiare nome alla band”.
TROVO CHE IL VOSTRO POWER METAL SIA PARTICOLARE; SECONDO TE QUALI BAND SONO VICINE AL VOSTRO STILE? OGGI QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE MUSICALI?
“Oggi posso dire che ci sono tre band che suonano lo stesso genere: gli Angra, gli Shaman e ora Andrè Matos… e questo la dice lunga sull’unicità del nostro stile!”.
IMMAGINO CHE VORRETE FARE UN TOUR DI SUPPORTO ALL’ALBUM… VERRETE IN ITALIA PRESTO?
“Sinceramente non abbiamo ancora organizzato un tour europeo ma lo faremo il prossimo anno, nel primo semestre. Da settembre in poi saremo in tour in Brasile; comunque terremo aggiornati i nostri fan sul nostro nuovo sito internet”.
QUAL E’ LA TUA OPINIONE CIRCA LO SCENARIO METAL NEL TUO PAESE?
“Il mercato discografico in generale è un disastro! Le autorità in Brasile non fanno nulla per contrastare la produzione illegale di CD che sta rovinando lo scenario musicale, e purtroppo l’heavy metal non fa eccezione. Noi, insieme ai Sepultura, agli Angra e ai Krisiun siamo le band che mantengono vivo il metal in Brasile”.
TI RINGRAZIO DELLA DISPONIBILITA’ E TI LASCIO CAMPO LIBERO PER I SALUTI…
“Grazie a te e a Metalitalia.com per lo spazio che mi avete concesso! Saluto tutti i nostri fan italiani: vi aspetto in tour e mi raccomando, comprate ‘Immortal’!”.