SHINEDOWN – Vibrazioni elettroniche

Pubblicato il 02/10/2015 da

Dopo aver conquistato vecchio e nuovo continente con “Amaryllis” c’erano grandi aspettative per il nuovo album degli Shinedown, tornati con un sound decisamente più ‘pop’ ed elettronico: raggiunto ai nostri microfoni, il batterista Barry Kerch ci racconta i  motivi di questa svolta, così come altri retroscena su una delle band di punta della scena alternative rock a stelle e strisce…

shinedown - band - 2015

“THREAT TO SURVIVAL” SUONA ABBASTANZA DIVERSO DAI SUOI PREDECESSORI, PER EFFETTO DEI MOLTI MID-TEMPO E DEL MAGGIOR USO DELL’ELETTRONICA: COME MAI?
“E’ sicuramente il nostro disco più elettronico: non siamo entrati in studio con l’idea di suonare più mainstream, ma al contrario direi che c’è un’atmosfera più oscura rispetto al resto della nostra discografia. Quello che sicuramente volevamo evitare di fare era un disco uguale al precedente, non avrebbe avuto senso fare un ‘Sound Of Madness’ o ‘Amaryllis’ parte seconda: vogliamo evolvere come musicisti, cercando di suonare freschi pur mantenendo al tempo stesso un sound che sia riconoscibile come Shinedown”.

QUAL E’ IL SIGNIFICATO DEL TITOLO, HA A CHE FARE CON LA NECESSITA’ DI EVOLVERE PER NON ESTINGUERSI?
“E’ più un discorso a livello personale, fa riferimenti ai demoni interiori che ognuno di noi porta dentro di sè e che bisogna saper affrontare per poter sopravvivere”.

COM’E’ NATO IL DISCO, AVEVATE GIA’ IN MENTE DI RALLENTARE UN PO’ IL RITMO PRIMA DI ENTRARE IN STUDIO?
“E’ venuto fuori in modo del tutto naturale, anche se andando più piano per me è più facile tenere il tempo (risate, NdA). Scherzi a parte, amo molto questo disco perchè è molto groovy oriented, e al tempo stesso i testi si adattano perfettamente al mood del disco, soprattutto ascoltando canzoni come ‘Black Cadillac’ o ‘How Did You Love’, molto retrospettive”.

NELL’ALBUM CI SONO ALCUNE PARTICOLARITA’, COME L’ATTACCO INDIANO DI “CUT THE CHORD”, IL SEMI-REAP DI “STATE OF MY HEAD” O IL CORO DA CHIERICHETTI DI “THICK AS THIEVES”…TI VA DI RACCONTARCI COME SONO NATI?
“E’ tutto frutto di esperimenti casuali. Ad esempio, l’attacco di ‘Cut The Chord’ è nato da un’idea di Eric, cazzeggiando un po’ nel suo studio durante una pausa del tour se ne è uscito con questo attacco, così ci abbiamo lavorato un po’ sù insieme ed è nato il pezzo. Credo che sia una cosa positiva, perchè per quanto ami chitarra, basso e batteria, dopo un po’ che suoni è importante esplorare nuovi orizzonti come musicista, a maggior ragione ora che ci sono tutte queste possibilità. Voglio dire, quando gli U2 sono usciti con ‘Acthung Baby’ o ‘Zooropa’, erano pieni di elettronica rispetto ai lavori precedenti, ma erano pur sempre gli U2: questo è lo spirito con cui ci siamo avvicinati a ‘Threat To Survival’, registrare il nostro ‘Achtung Baby'”.

MI PARE DI CAPIRE CHE SEI ANCHE APPASSIONATO DI MUSICA ELETTRONICA…
“Assolutamente sì. Non fraintendermi, amo il rock ‘n roll che è da sempre la mia vita, ma proprio per questo a volte suonare una drum machine o ascoltare musica elettronica ti aiuta a staccare dal rock ‘n roll e metal con cui vivo tutti i giorni”.

IN EFFETTI, ANCHE NELLA SCENA ELECTRO LA CONTAMINAZIONE CON IL ROCK E’ ALL’ORDINE DEL GIORNO..
“Esatto, ormai viviamo in un mondo talmente connesso rispetto soltanto a qualche anno fa, che è inevitabile come la contaminazione tra generi diversi sia sempre più spinta”.

DOPO IL DISCO ACUSTICO, CI DOBBIAMO QUINDI ASPETTARE UN ALBUM DI REMIX? :)
“Chi può dirlo (risate, NdA)..”.

CURIOSITA’: LA CANZONE “THE MISFITS”, POSTA IN CHIUSURA, HA QUALCOSA A CHE FARE CON L’OMONIMA BAND?
“No, è solo una coincidenza, ancora una volta il riferimento è autobiografico, a quel momento nella nostra vita in cui ci siamo sentiti un branco di disadattati. Credo sia qualcosa che capita spesso a chi inizia a suonare in una band, così come ai cosiddetti nerd, ma poi la vita va avanti e le cose cambiano”.

SICURAMENTE QUESTO NUOVO SOUND AVVICINERA’ NUOVE FASCE DI PUBBLICO, MA NON SEI PREOCCUPATO CHE I VOSTRI FAN DELLA PRIMA ORA VI VOLTINO LE SPALLE?
“Spero di no, mi auguro che ognuno si prenda il tempo di ascoltarlo e goderselo con calma, visto che alla fine di tutto siamo sempre e soltanto noi. Personalmente devo dire che, ogni volta che lo ascolto, lo apprezzo di più, soprattutto a livello lirico, ma d’altro canto ogni disco che facciamo rischiamo di deludere qualcuno, dato che c’è chi vuole sentire solo “Leave A Whisper” o “Sound Of Madness”, e ovviamente non possiamo fare felici tutti, anche perchè suoniamo prima di tutto per noi stessi”.

DI RECENTE AVETE FATTO UN TOUR NEI PICCOLI CLUB, ANCHE SE LA VOSTRA DIMENSIONE NATURALE SONO LE ARENE…COSA PREFERISCI?
“Beh, diciamo che nei club posso vedere chi ho di fronte anche dal drumkit (risate, ndA). A parte questo, sicuramente il club ha una sua intimità che ha i suoi lati positivi, ma d’altronde suonare rock ‘n roll vuol dire anche mettere in piedi dei ‘big show’, no?”.

DOPO GLI U.S.A., STATE UN PO’ ALLA VOLTA CONQUISTANDO ANCHE IL VECCHIO CONTINENTE…QUALI SONO I PIANI SUL VERSANTE LIVE?
“Ora siamo in tour con i Breaking Benjamin negli U.S.A., poi abbiamo già alcune date confermate in UK e a Gennaio / Febbraio dovremmo tornare in tour in Europa, dove manchiamo da un po’ di tempo. Non vedo l’ora di tornare, ho dei bei ricordi del nostro ultimo show anche in Italia”.

OLTRE A BRENT, SEI RIMASTO L’UNICO MEMBRO FONDATORE DELLA BAND…TI SENTI RESPONSABILE VERSO I TUOI COMPAGNI?
“A livello personale probabilmente sì, anche se di fatto ormai anche Eric e … sono con noi da parecchi anni, quindi siamo una famiglia. Passiamo un sacco di tempo insieme in tour, ma anche quando siamo a casa continuiamo a vederci, siamo veramente uniti”.

SO CHE NON AMI LE ETICHETTE, QUINDI GIRO LA DOMANDA: QUALI SONO STATI I MUSICISTI CHE TI HANNO SPINTO A DIVENTARE UN MUSICISTA?
“Ahhha, immagino ti riferisci all’etichetta ‘post-grunge’, dato che non mi risulta sia mai esistito un ‘pre-grunge’. Ad ogni modo, ho iniziato a suonare a 7 anni, e grazie a mio fratello mi sono avvicinato da subito al metal con i grandi classici del genere come gli Iron Maiden, Ozzy, eccetera. Po ho iniziato ad ascoltare glam e band thrash come i Testament, ed in generale sono sempre rimasto legato a tutto ciò che è rock ‘n roll”.

IMMAGINO CHE IN CAMERETTA AVESSI IL POSTER DI NICKO…
“Sì Nicko era il mio preferito da ragazzino, e tuttora lo considero uno dei migliori, anche se al giorno d’oggi ce ne sono veramente tanti bravi, quindi diventa anche quasi impossibile fare una classifica”.

COME MOLTE ALTRE BAND HARD-ROCK, SIETE IN QUALCHE MODO LEGATI AL WRESTLING: TI PIACE?
“Lo seguivo di più quando ero un ragazzino. Ora mi piacere ancora guardarlo di tanto in tanto, perché alla fine è sempre un buon intrattenimento, ma non è qualcosa che vado a cercare apposta”.

DOVENDO SCEGLIERE SUL NUOVO ALBUM, QUAL E’ IL PEZZO PIU’ ADATTO PER LA WWE?
“Mmmh, domanda difficile. Direi ‘Asking For It’ o ‘Dangerous’, due dei pezzi più heavy anche se non siamo ai livelli di Devour”

GRAZIE PER ESSERE STATO CON NOI, A TE LE ULTIME PAROLE PER I SALUTI!
“Grazie a voi, spero vi piaccia il nuovo disco vi aspettiamo a Febbraio in Italia, non vediamo l’ora di tornare in Italia!”.

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