Gli Shining norvegesi, a differenza dell’omonima band svedese che suona black metal, sono attualmente i maestri del metal fuso con il jazz. Dietro questo gruppo dall’immagine futuristica e apocalittica si cela Jorgen Munkeby, musicista polistrumentista, educato alla musica fin da bambino che, avendo un passato da metal fan (è pur sempre un norvegese!), ha deciso in età matura di abbracciare le influenze degli ascolti giovanili proprio negli Shining, sfruttando ovviamente il background da jazzista. Ecco quindi che dopo il precedente lavoro “Blackjazz”, che li aveva introdotti al mondo metal molto di più dei precedenti lavori, ora è la volta di “One One One”, un album ancora più accessibile e decisamente più orecchiabile rispetto a quanto proposto in passato. A svelarci tutti i perché della svolta Shining, e come nascono quelle canzoni così complesse ma che allo stesso tempo hanno una propria linearità, è lo stesso Munkeby, musicista simpatico e disponibile che ci ha dato appuntamento a novembre per le prossime date dal vivo, un evento imperdibile che vedrà per la prima volta il gruppo suonare in Italia.
L’ALBUM È ORAMAI DISPONIBILE IN TUTTE LE PARTI DEL MONDO. AVETE GIÀ UN PRIMO RISCONTRO DELLA RELEASE DI “ONE ONE ONE”?
“L’album è uscito in Norvegia prima che nel resto del mondo. Ho fatto un tour di presentazione del nuovo album e le reazioni sono state molto positive da fan, magazine ed etichetta”.
VUOI RACCONTARCI COSA È SUCCESSO DOPO LA RELEASE DI “BLACK JAZZ”? VI SIETE COMPORTATI COME UNA CLASSICA BAND IMMERSA NEL CICLO ALBUM-TOUR-NUOVO ALBUM?
“No, non abbiamo mai agito così. Il mondo metal ha un certo modo di agire, quello che tu hai detto, specialmente quando si tratta di andare in tour dove in alcuni tabelloni si listano anche cinque band. Noi abbiamo fatto pochi show, tutti organizzati da noi. Abbiamo fatto qualche tour ma sempre decisi da noi perché facciamo quello che ci piace fare. Dopo la release del nostro precedente lavoro ci siamo presi un intero anno di pausa per scrivere l’album, senza fare nessun tour. Abbiamo suonato dal vivo per un anno circa cinquanta o sessanta concerti per promuovere ‘Blackjazz’ e poi ci siamo presi questa pausa per comporre questo nuovo lavoro, ecco cosa abbiamo fatto negli ultimi anni”.
POSSIAMO AFFERMARE CHE “ONE ONE ONE” È IL PRIMO ALBUM TOTALMENTE METAL DA PARTE DEGLI SHINING, ANCHE PIÙ ACCESSIBILE MUSICALMENTE SE PARAGONATO AL PRECEDENTE?
“Direi che è sicuramente più accessibile del precedente. È anche più accessibile per altre persone rispetto a ‘Blackjazz’; anche se non mi piace dividere gli ascolti in categorie direi che questo nuovo lavoro è più lineare ”.
SI’, MA IN GENERALE I FAN DEL METAL SONO MOLTO SETTARI NEI LORO ASCOLTI…
“Sì, ma la gente sta iniziando ad ascoltare anche roba diversa. Conosco fan che ci seguono e a cui piacciono anche i Meshuggah, per esempio. L’album ad ogni modo è più facilmente ascoltabile rispetto al precedente”.
DURANTE IL PROCESSO CREATIVO VI CAPITA DI PENSARE IN MODALITÀ JAZZ E POI CONVERTIRLA IN UNA CANZONE METAL O VICEVERSA?
“Posso scrivere musica in molti modi diversi. A volte inizio con l’idea di fare una canzone veloce, altre volte con un testo per un ritornello, o con un riff di chitarra. Quindi inizio a capire che forma prenderà la canzone, se sarà lunga o meno. Non ho schemi precisi come detto, posso iniziare a comporre musica o partire da un testo o da un testo e musica. La differenza fra me e egli altri è che io quando io finisco un album non ho mai canzoni avanzate. È sempre stato così: lavoro su qualcosa finché non è finito, non scelgo le migliori fra tutte le canzoni scritte. Se necessito di dieci canzoni, lavoro su dieci canzoni finché non sono pronte e finite”.
AVETE MISSATO IL VOSTRO PRECEDENTE ALBUM CON SEAN BEAVAN PRESSO GLI STUDI RICAVATI NELLA VECCHIA CASA DI FRANK ZAPPA, IN UNO DEI POSTI AMATI DAL REGISTA DAVID LYNCH. AVETE LAVORATO ANCHE QUESTA VOLTA CON LUI?
“Sì. Sean ha anche lavorato, oltre che al nostro precedente studio album, al nostro live CD. Quando ho iniziato a lavorare su ‘One One One’, consapevole del gran feeling che si era creato fra me e Sean, ho deciso di coinvolgerlo di più questa volta. Quindi ha co-prodotto l’album e mi ha aiutato a sistemare le canzoni visto che è stato più coinvolto anche nel processo di scrittura, cui ha contribuito con idee oltre che a darmi suggerimenti su parti da tagliare, cambiare e curare e con gli arrangiamenti”.
DI FATTO UN MEMBRO EXTRA PER LA BAND, QUINDI?
“Esattamente”.
POSSIAMO DIRE CHE IL METAL STA ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI STAGNAZIONE E CHE GRUPPI COME GLI SHINING ARRIVANO A PROPORRE QUALCOSA DI FRESCO DAL PUNTO DI VISTA DELLE IDEE MUSICALI?
“Non sono sicuro se si tratti di stagnazione ma dico sicuramente che è un bene quando gruppi come il nostro vengono ‘accettati’ dal mondo metal perché dimostra che questo mondo è ancora interessato ad abbracciare un approccio fresco e nuovo alla musica. Questo è importante in ogni tipo di musica: abbracciare i cambiamenti aiuta ad evolvere la musica stessa”.
SIAMO CRESCIUTI ASCOLTANDO ACCOPPIAMENTI FRA MUSICA CLASSICA ED HEAVY METAL. COSA PENSI DI QUESTE FUSIONI, TU CHE HAI STUDIATO MUSICA CLASSICA, JAZZ E ORA TI STAI CIMENTANDO NEL METAL? CI SONO AFFINITÀ FRA LE DUE CORRENTI MUSICALI?
“Quando ero giovane ricordo che c’era un gruppo che suonava versioni metal di pezzi di Mozart, ricordo un brano ad esempio, ‘La marcia turca’, molto bello anche se non mi sovviene il nome del gruppo. La miscela fra metal e classica è stata già fatta da tempo; ci sono gruppi che hanno influenze classiche, che utilizzano voci femminili, orchestra, altri gruppi che hanno influenze orchestrali e sinfoniche come Emperor e Dimmu Borgir, per esempio. Non penso che jazz e metal siano andati d’accordo come classica e metal ma penso che i due generi si mescolino bene e che quindi questo accoppiamento funzionerà”.
C’ERA UN GRUPPO MOLTI ANNI FA, I NAKED CITY, FRA I PRIMI A SUONARE JAZZ MISTO A METAL. GLI ASSOMIGLIATE MOLTO, CHE NE PENSI?
“Li conosco, sono d’accordo”.
È VERA LA VOCE CHE TI VORREBBE AVER ASCOLTATO DEATH ED EMPEROR PRIMA DI COMPORRE QUESTO NUOVO ALBUM?
“Ascoltavo tanto black metal prima di ‘Blackjazz’. Quando ero giovane ascoltavo metal ordinario come Death o Pantera. Non ascoltavo molto black metal anche se sono cresciuto in Norvegia, ma prima di ‘Blackjazz’, nel periodo fra il 2008 e il 2010, ero molto preso dalla storia del black metal in Norvegia quindi ho ascoltato molta roba storica, collaborando inoltre con Enslaved e con Ihsahn, con quest’ultimo sul suo album ‘After’. Ora non ascolto molto black metal ma all’epoca avevo necessità di conoscere meglio quel genere musicale e mi ci sono buttato a capofitto”.
SIETE STATI IN TOUR CON GLI ENSLAVED DOPO CHE QUESTI AVEVANO APPREZZATO IL VOSTRO ALBUM DEL 2007, “GRINDSTONE”. PUÒ ESSERE CHE POSSIATE AVER CONTRIBUITO AD INFLUENZARE IL LORO CORSO MUSICALE CON LE VOSTRE SONORITÀ?
“Non so, però so che gli Enslaved hanno sempre guardato con attenzione la nostra musica. Questa potrebbe potrebbe averli ispirati a fare cose differenti, ma come tante altre band peraltro. Non voglio prendere meriti per qualsiasi cosa loro possano aver fatto”.
QUINDI, DOPO UN ALBUM JAZZ CON INFLUENZE METAL COME “BLACKJAZZ” E UN ALBUM DI METAL CON INFLUENZE DI JAZZ COME “ONE ONE ONE” COSA DOBBIAMO ASPETTARCI NEL FUTURO?
“Non ho idea di cosa farò in futuro. Forse resteremo con lo stesso suono di adesso oppure faremo grossi cambiamenti, non lo so; creiamo musica da diversi anni oramai, e so che abbiamo fatto molti cambiamenti ma è difficile prevedere cosa accadrà, quindi ti dico la verità ancora una volta: non ne ho idea. Vedremo”.
NOTIZIE DI UN PROSSIMO TOUR? CON QUALI BAND TI PIACEREBBE ANDARE IN TOUR PER AVERE LA GIUSTA AUDIENCE?
“Abbiamo un tour europeo a novembre già prenotato con i The Ocean. Saremo in Italia per due date (9 novembre a Torino presso El Barrio e 10 novembre a Roma presso il Traffic, ndR). Con chi vorrei stare in tour? Vediamo… in cima alla lista metto Nine Inch Nails, The Dillinger Escape Plan e Meshuggah”.
COME VI È VENUTA L’IDEA DI LANCIARE UN CONCORSO PER IL REMIX DELLA CANZONE”I WONT FORGET”? C’È UN VINCITORE?
“Ci sono ben tre vincitori votati dai fan, uno di questi ha vinto sia la votazione dei fan che la nostra, quindi ha vinto due volte”.
QUALE SAREBBE LA COVER SONG DA SUONARE DURANTE LA VOSTRA SETLIST?
“Di solito suoniamo ‘21st Schizoid Man’ dei King Crimson ma ci piacerebbe suonare qualche altra cover. In Norvegia per un radio show abbiamo suonato una cover degli Artic Monkeys ma nel prossimo tour suoneremo probabilmente quella dei King Crimson”.
ALTRO DA AGGIUNGERE?
“No, grazie per l’intervista, ci vediamo in tour!”.