SINHERESY – Effetto domino

Pubblicato il 18/06/2017 da

“Domino” ha di certo rappresentato l’album della definitiva consacrazione per i Sinheresy, i quali hanno realizzato un disco di ottimo livello, ampliando peraltro la sfera di influenze del proprio sound che ne è uscito così ulteriormente affinato e ancor più personale. Abbiamo sentito il bassista Davide Sportiello, il quale ci ha raccontato gli ultimi anni della band, che hanno testimoniato in maniera evidente la crescita vissuta esponenziale vissuta dai Sinheresy, conditi da qualche aneddoto. Abbiamo poi ovviamente approfondito alcuni temi legati all’album e alla sua realizzazione, con qualche accenno a quelle che saranno le prossime mosse della band.

IL VOSTRO ALBUM “PAINT THE WORLD” HA OTTENUTO BUONI RISCONTRI CHE VI HANNO PERMESSO ANCHE DI ANDARE IN TOUR ALL’ESTERO: CI RACCONTI APPUNTO COME SONO ANDATE LE COSE E QUALI SONO LE PRINCIPALI OPPORTUNITÀ CHE SI SONO PRESENTATE PER VOI DOPO QUEL DISCO?
“’Paint The World’ è stato il nostro primo full length e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dai risultati e delle tante porte che ci ha aperto. Sapevamo di aver fatto un buon album ma dobbiamo anche ringraziare l’eccellente lavoro svolto dalla nostra agenzia K2 Music Managment con cui collaboriamo sin dagli esordi e che si è occupata di promuovere il disco e la band in questi anni, consentendoci di calcare palchi importanti in tutta Europa di spalla a band affermate e di partecipare ad alcuni tra i principali festival italiani come l’Agglutination e il Pistoia Blues. Anche a livello di vendite il disco è andato bene, considerato il mercato attuale, e quindi quando si è presentata la possibilità di proseguire la collaborazione con la Scarlet Records per il nuovo disco non abbiamo avuto dubbi”.

IL VOSTRO NUOVO ALBUM S’INTITOLA “DOMINO”, CHE POI È ANCHE IL TITOLO DELLA TRACCIA D’APERTURA: DI COSA TRATTA QUESTA CANZONE E COME MAI L’AVETE SCELTO COME TITOLO ANCHE DELL’ALBUM?
“Sebbene non si tratti di un concept album le canzoni dell’album sono legate da un filo conduttore che è ben riassunto nella canzone ‘Domino’, appunto, e per questo è stata scelta sia come apertura che come titletrack. Il tema principale è il concetto di ‘conseguenza’, rappresentato appunto dalle pedine del domino che cadono una dopo l’altra partendo da un’unica azione. Spesso non ci rendiamo conto di quanto un singolo fatto, una parola, un pensiero anche, siano capaci di influenzare avvenimenti, cose e persone che sembrano non avere alcun collegamento tra loro. Le poche volte che ci riusciamo spesso è troppo tardi e magari la nostra vita o quella di qualcun altro è già cambiata per sempre. Quando ciò succede non ci resta che chiederci, come diciamo nella canzone, se alla fine di ogni cosa davvero firmeremmo per tutto quello che abbiamo fatto”.

TROVO CHE NEI VOSTRI BRANI GIOCHINO UN RUOLO MOLTO IMPORTANTE LE MELODIE: DI SOLITO PARTITE PROPRIO DA QUESTE QUANDO COMPONENTE UNA CANZONE?
“In realtà, no, succede piuttosto raramente, di solito partiamo da una base strumentale che fa da scheletro alla canzone, poi a seconda delle emozioni e delle immagini che suscita in noi iniziamo a costruirci sopra l’arrangiamento e le melodie vocali, che di solito nascono contemporaneamente al testo. Quando la canzone assume una forma definitiva poi ci lavoriamo tutti insieme in sala prove per affinare i vari dettagli. Spesso è un processo lungo ma questo ci permette di essere sempre soddisfatti al 100% quando usciamo dallo studio di registrazione”.

COME SI È SVOLTO IL PROCESSO DI REALIZZAZIONE DEL DISCO?
“Per le registrazioni di batteria, chitarre e tastiere ci siamo affidati al nostro fonico di fiducia Gabriele Gritti del Zolfo Studio di Udine, per il basso e le voci ci siamo rivolti a Stefano Morabito dei 16th Cellar Studios di Roma, a cui abbiamo affidato anche il missaggio dell’album. Hanno entrambi fatto un ottimo lavoro e crediamo che il risultato finale non sfiguri davanti alle grandi produzioni estere. Per il mastering invece ci siamo affidati ad una leggenda come Mika Jussilla, personaggio un po’ particolare ma davvero simpatico e cortese, che ha dato il suo consueto ‘tocco nordico’ al disco”.

DI SOLITO DURANTE IL PROCESSO COMPOSITIVO AMATE ASCOLTARE NUOVA MUSICA? PENSI CHE QUALCHE ASCOLTO POSSA AVERVI INFLUENZATO IN MODO PARTICOLARE MENTRE COMPONEVATE “DOMINO”?
“Ascoltiamo sempre nuova musica, siamo molto curiosi e ci piace di continuo scoprire nuove band, anche solo per capire che aria tira nella scena attuale. Crediamo che inevitabilmente si venga influenzati dai propri ascolti e dai propri gusti, quello che conta però e riuscire ad assimilare queste influenze e rielaborarle per poi provare a inserirle nel nostro sound, ma senza snaturarlo. Il nostro percorso musicale è in continua evoluzione e crediamo sia già evidente se si confronta il nostro EP di esordio ‘The Spiders And The Butterfly’ e ‘Domino’. Di sicuro continueremo a sperimentare e ad inserire nuovi elementi nella nostra proposta, senza però perdere di vista la nostra identità costruita in questi anni”.

CI SONO NOVITÀ NEL VOSTRO SOUND CHE MERITANO DI ESSERE EVIDENZIATE RISPETTO AI VOSTRI PRECEDENTI DISCHI?
“Sì, ‘Domino’ è un disco più ‘moderno’ rispetto a ‘Paint The World’, abbiamo abbassato le tonalità ed utilizzato la chitarra a 7 corde, le canzoni sono più dirette e aggressive pur mantenendo le melodie vocali orecchiabili e dalla facile assimilazione. In certi brani inoltre abbiamo limitato l’uso dell’orchestra ed abbiamo dato più spazio ai synth e all’elettronica”.

AVETE REALIZZATO UN VIDEOCLIP PER IL BRANO “MY ONLY FAITH”: SI TRATTA DI RIPRESE EFFETTUATE AD UN VOSTRO CONCERTO? AVETE GIÀ PREVENTIVATO VIDEO ANCHE PER ALTRI BRANI?
“Le riprese per il videoclip di ‘My Only Faith’ sono state realizzate durante il tour con Tarja dal nostro videomaker Mario Orman. Era un occasione fantastica per realizzare un video ‘on the road’, considerando che abbiamo avuto la possibilità di suonare in splendide venue con un pubblico importante, che ha risposto davvero bene ai nostri show. Al momento sì, stiamo valutando se e quando realizzare un secondo videoclip, ma ancora non abbiamo deciso per quale brano”.

SE NON SBAGLIO IN UN PAIO DI BRANI COMPARE RALPH RUIZ: COM’È NATA QUESTA COLLABORAZIONE?
“Abbiamo conosciuto Ralph in tour con i Lordi nel 2015. All’inizio non sapevamo chi fosse, pensavamo si trattasse solo di uno dei figuranti nei show della band finlandese, poi finito il concerto di Budapest si è avvicinato a noi e ci ha fatto i complimenti dicendo che gli eravamo piaciuti molto ad ogni data e che voleva il nostro cd autografato. Solo dopo abbiamo scoperto che era un presentatore della WWE molto conosciuto. Siamo diventati amici, siamo persino andati come suoi ospiti in Germania ad uno show dello European Tour della WWE, e così quando gli abbiamo chiesto se registrava per noi delle parti ‘parlate’ per il nuovo album ha accettato entusiasta”.

QUALI SONO I BRANI CHE AMI MAGGIORMENTE INTERPRETARE DAL VIVO E QUALI CANZONI DEL NUOVO ALBUM PENSI SARANNO DESTINATE A DIVENTARE ALCUNI DEI VOSTRI CAVALLI DI BATTAGLIA?
“Tra le canzoni di ‘Domino’ che abbiamo già sperimentato in sede live citiamo sicuramente ‘My Only Faith’ che ha un ottimo impatto sul pubblico sin dalle prime note grazie al ritmo ‘da salto’. ‘Under Your Skin’ e ‘Unspoken Words’ sono altri due brani particolarmente adatti ad essere suonati dal vivo, il primo per la compattezza e il ritornello dalla presa immediata ed il secondo per la potenza e le sostenute ritmiche in terzine”.

QUAL È STATA, FINORA, A LIVELLO ARTISTICO, LA PIÙ GRANDE SODDISFAZIONE CHE AVETE AVUTO O QUALCOSA CHE AVETE REALIZZATO DI CUI VI SENTITE PARTICOLARMENTE ORGOGLIOSI?
“Siamo orgogliosi di tutto il percorso fatto finora, considerato in particolare che siamo partiti dal nulla e proveniamo da una città periferica come Trieste. La maggior soddisfazione è stata l’aver potuto portare la nostra musica in giro per l’Europa in location prestigiose che potevamo solo sognare quando abbiamo cominciato ed aver avuto l’onore di conoscere e suonare assieme ad alcuni grandi artisti di cui eravamo e siamo tuttora grandi fan”.

AVETE AVUTO MODO DI SUONARE APPUNTO, TRA GLI ALTRI, ACCANTO AD ARTISTI COME LORDI, TARJA, DREAM THEATER O QUEENSRYCHE: C’È QUALCUNO CHE VI HA COLPITO IN MODO PARTICOLARE? AVETE QUALCHE ANEDDOTO DA RACCONTARE?
“Ognuna delle esperienze con queste grandi band ci ha lasciato qualcosa e di aneddoti ce ne sarebbero davvero tanti da raccontare. Mr. Lordi ad esempio cura personalmente il proprio make-up e ci mette delle ore per prepararsi prima di ogni concerto: durante una delle prime date del tour ce lo siamo trovati già mascherato in viso ma vestito con una tuta rossa tipo pigiama che ci guardava da dietro le quinte, un’immagine davvero comica. Tarja è anche una grandissima professionista ed una persona davvero squisita, dolce e disponibile, faceva tenerezza vederla fare il soundcheck con la figlia che correva da lei sul palco per farsi prendere in braccio. Quando poi cominciava il concerto si trasformava nella diva che tutti conoscono e davvero ci ha colpito la carica e l’energia che ci mette ancora dopo venti anni di carriera”.

I VOSTRI PROGETTI PER IL FUTURO?
“Nell’immediato saremo occupati con la promozione del nuovo album tra concerti selezionati in Italia e partecipazioni a trasmissioni radiofoniche. Dall’autunno in poi cercheremo di portare ‘Domino’ dal vivo anche nel resto d’Europa e inizieremo a lavorare sul prossimo album, per il quale alcune idee ci sono già, ma ferme allo stadio iniziale”.

 

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