Si ringraziano per la collaborazione Valentina Piccione e Matteo Cereda.
Saul Hudson, in arte Slash, è ritornato da un paio d’anni sulla cresta dell’onda, grazie al successo commerciale ottenuto dai suoi ultimi due lavori da solista: “Slash” e “Apocalyptic Love“. Metalitalia.com si trova in prima linea assieme ad altri colleghi di alcune testate nazionali in un prestigioso hotel a Milano, per partecipare alla conferenza stampa studiata ad hoc per promuovere il nuovissimo disco. Appena ci troviamo di fronte l’enigmatico chitarrista americano, ci sembra di ossservare una statua. Slash, incredibilmente immobile finisce di parlare al telefono mentre ci accomodiamo per iniziare a porgli le domande di rito, facendo ben attenzione ad evitare quesiti diretti su Axl Rose. Di seguito trovate il resoconto di questa sontuosa chiacchierata…
HAI AVUTO DELLE ASPETTATIVE PARTICOLARI PER QUESTO TUO SECONDO ALBUM DA SOLISTA?
“Inizialmente non avevo particolari aspettative, ma sono molto soddisfatto del risultato finale ottenuto”.
COSA PUOI DIRCI DELLA COPERTINA DI “APOCALYPTIC LOVE”? RITENGO CHE IN PARTICOLARE CI SIA UN COLLEGAMENTO CON IL TUO MODO DI SUONARE LA CHITARRA…
“La copertina è semplicemente legata ai miei gusti personali. Nella foto ci sono una chitarra, un cilindro, i serpenti e le donne. Mi sarebbe piaciuto inserire anche parecchie altre cose, ma per motivi di spazio non sono riuscito ad includerle”.
PERCHE’ DOPO AVER INCISO UN DISCO CON MOLTI OSPITI HAI OPTATO PER UN ALBUM CON UN SOLO CANTANTE?
“Ho un rapporto artistico molto forte con Myles e gli altri della band. Avevo sentito parlare di lui molto bene, ma non avevo ancora avuto l’occasione di conoscerlo personalmente. Dovevo completare le ultime due canzoni del precedente album e l’ho chiamato, e ci siamo trovati davvero molto bene a lavorare insieme. Myles ha poi accettato di venire con me in tour, e abbiamo fatto diversi show con materiale dei miei altri gruppi, e proprio in quel periodo ho deciso che gli avrei chiesto di iniziare a collaborare per questo album”.
SLASH, TU SEI UNO DEI CHITARRISTI PIU’ IMPORTANTI DEL ROCK. COME PENSI SIA CAMBIATO IL TUO MODO DI SUONARE?
“Il modo in cui suono si è evoluto e ritengo di essere migliorato dagli esordi. Soprattutto riesco ad esprimere molto meglio le mie emozioni. Inoltre, negli ultimi anni ho avuto l’opportunità di confrontarmi con musicisti provenienti dai più disparati generi, e tutto ciò mi ha aiutato davvero molto. Ci sono due approcci che riguardano il modo in cui si suona la chitarra, uno è quello del virtuosismo fine a se stesso, che soffoca le emozioni. Ma credo che questo stile soddisfa principalmente il chitarrista stesso. Il secondo è quello in cui si cerca di porre la propria capacità tecnica al servizio della canzone, creando così un valore aggiunto.
I GUNS’N’ROSES SONO STATI RECENTEMENTE INSERITI NELLA HALL OF FAME. QUALI SENSAZIONI HAI PROVATO IN QUEL MOMENTO?
“Preferisco non parlare specificatamente di Axl Rose, questa è una regola. Parlare di lui equivale ad attirarmi un sacco di problemi! Essere ammessi alla Hall of Fame è stato un mix di sensazioni diverse. E’ stata una esperienza positiva e molto bella, anche se nel periodo precedente alla serata ho avuto qualche dubbio e non mi sentivo molto a mio agio, pensando a ciò che sarebbe successo. Nel momento in cui ho preso la decisione di partecipare, tutto ha funzionato a meraviglia, grazie anche all’ottima prestazione di Myles, al quale gli abbiamo proposto di esibirsi con noi proprio all’ultimo istante”.
QUALI SONO STATE LE DINAMICHE DI STUDIO CON LA BAND?
“Ho una relazione molto solida con la band sin dal mese di marzo del 2010. Grazie a questo affiatamento, ho deciso di registrare il secondo album con loro e sono molto soddisfatto del risultato finale ottenuto”.
CI SPIEGHI CHE COSA E’ LA SLASH BOX?
“Oddio, è spiegare cos’è la Slash Box! L’idea è nata dal produttore Eric Valentine, il quale mi ha facilitato la vita nel suonare live in studio. Mi ha dato la possibilità di sentire quello che stavano suonando gli altri ragazzi con il monitor e con le casse senza utilizzare le cuffie. Per realizzarla, Eric ha costruito una stanza nello studio in cui suonavano gli altri componenti, isolandomi all’interno di essa. Pensa che il volume dei monitor era ad altissimo volume, ma credo che questo esperimento abbia funzionato alla grande”.
NELLA TUA CARRIERA HAI COLLABORATO CON TANTISSIMI CANTANTI. CON CHI TI PIACEREBBE LAVORARE IN PARTICOLARE NEL FUTURO PROSSIMO?
“Le mie collaborazioni nascono sempre dal caso, mi sono semplicemente limitato a cogliere le opportunità che si sono presentate. Ci sono molti artisti con cui mi piacerebbe lavorare, ma preferisco attendere l’occasione giusta senza forzare il corso degli eventi…”.
COSA E’ CAMBIATO NEL TUO MODO DI SUONARE LIVE DAGLI ANNI’90 AD OGGI?
“Bella domanda! Penso che durante gli anni il mio approccio sia cambiato pochissimo, perché mi limito ad attaccare la chitarra all’amplificatore e a suonare! Direi che ho un approccio molto diretto e poco complicato sul palco. Probabilmente i live sono la ragione per cui continuo a fare questo lavoro, mi piace registrare, ma l’unica ragione per cui lo faccio, è che poi potrò suonare le mie canzoni dal vivo. Se dovessi solo fare album e non fare più tour, sarebbe qualcosa di più simile ad una rapporto occasionale, piuttosto che ad una relazione duratura”.
HAI ALLE SPALLE UNA CARRIERA LUNGA E INTENSA. COSA CREDI DI AVER PERSO E COSA HAI GUADAGNATO IN TUTTO QUESTO TEMPO?
“Le esperienze fatte in tutti questi anni non hanno prezzo. Ho conosciuto persone fantastiche che mi hanno aiutato a crescere sia come musicista sia come persona”.
MYLES HA INFLUENZATO IL TUO MODO DI COMPORRE?
“Si, stavo già scrivendo dei pezzi finiti sul nuovo album durante l’ultimo tour e indubbiamente la mia scrittura si è adattata a Myles come cantante”.
PER CHI VOTERAI ALLE PROSSIME ELEZIONI?
“Oh merda! Normalmente non parlo di politica durante le interviste, ma sicuramente voterò per Obama”.
SEI STATO IL PRIMO CHITARRISTA A COMPARIRE NEL VIDEOGIOCO “GUITAR HERO”. TI SEI SENTITO PIU’ UN MAESTRO O UN CARTONE ANIMATO?
“Mi è molto piaciuto il procedimento che ha portato alla realizzazione di ‘Guitar Hero’, è stata un’esperienza molto divertente, ma dal momento in cui è uscito ho smesso di giocarci!”.
IN PASSATO SEI STATO CONSIDERATO DALLA STAMPA COME UNA DELLE ROCK STAR PIU’ TRASGRESSIVE. COME SEI CAMBIATO IN QUESTI ANNI?
“Non sono più una persona autodistruttiva, ma continuo a fare parte di questo folle circo e con me ci porto mia moglie e le mie figlie. La loro presenza mi rende ragionevolmente più stabile di qualche anno fa”.
HAI COLLABORATO CON VASCO ROSSI, ANCHE SE NON VI SIETE MAI INCONTRATI DI PERSONA, HAI ASCOLTATO LA VERSIONE DEFINITIVA DEL BRANO?
“Non so se il brano sia stato composto proprio attorno al mio assolo, ma mi ricordo bene la mia parte. Ho solo parlato con lui al telefono (mimando la voce di Vasco dice ‘hey’ e tutti ridono, ndR)”.
PARLANDO ANCORA DELLA COPERTINA, HAI DETTO CHE TUTTI HANNO AVUTO UN RUOLO IMPORTANTE NELLA REALIZZAZIONE DELL’ALBUM, MA IL PROGETTO E’ DENOMINATO COME SLASH FEATURING MYLES KENNEDY AND THE CONSPIRATORS. PUOI SPIEGARCI IL MOTIVO?
“Questa nome è semplicemente un’estensione del mio progetto solista, quindi non volevo modificare la matrice, mi spiego? Così abbiamo scelto di mettere Myles Kennedy e la band, per far capire che anche loro hanno avuto un ruolo importante”.
QUESTO DISCO APPARE PIU’ OMOGENEO DEL PRECEDENTE, MA SEMBRA AVER PERSO UN PO’ DELLA MATRICE BLUES CHE CARATTERIZZA IL TUO SOUND.
“Se lo ascoltate bene, ‘Apocalyptic Love’ rimane un album molto blues nelle influenze, pur rimanendo molto hard rock nella sostanza.”
TI RICORDI DI ESSERE GIA’ STATO IN QUESTO ALBERGO, PRIMA DEL CONCERTO DEI GUNS’N’ROSES A TORINO NEL 1992?
“Ah, non mi ricordo proprio, pensavo fosse la mia prima volta qui!”.
RIGUARDO LA TUA CASA DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, GIRANO VOCI CHE REALIZZERAI BEN QUATTRO FILM…
“Uno è in pre-produzione proprio ora, si chiama ‘Nothing To Fear’, mentre gli altri tre sono in fase di elaborazione”.
A TAL PROPOSITO, STA PER USCIRE “ROCK OF AGES”. PER CASO, TI HANNO CHIESTO DI PARTECIPARE ALLA COLONNA SONORA?
“So che c’era una richiesta per una nostra canzone, ma non credo che verrà usata per quel film”.