SODOM – Back to War

Pubblicato il 08/03/2011 da


In occasione del Meet&Greet avvenuto prima della loro performance al live a Trezzo sull’Adda, abbiamo avuto modo di avere una lunga chiacchierata con Bernd “Bernemann” Kost e Markus “Makka” Freiwald, neo-acquisto della band a seguito della separazione con il precedente percussionista Konrad “Bobby” Schottkowski. I due membri della formazione si sono dimostrati loquaci e disponibili e ci siamo intrattenuti con loro a parlare del più e del meno davanti ad una immancabile birretta: abbiamo riassunto i punti salienti della nostra chiacchierata focalizzandoci sui punti più interessanti del nostro colloquio durato circa un’ora e trenta. Non pervenuto Tom Angelripper: ufficiosamente rimasto sul bus a riposare abbiamo intravisto la sua figura trascinarsi svogliatamente nella venue in ciabatte in vista della cena. Poco male: la simpatia e disponibilità di Bernd e Markus hanno compensato pienamente alla indisponibilità del loro leader. Eccovi quindi l’estratto del nostro colloquio con il simpatico duo tedesco.

 

SIETE APPENA TORNATI DALLA CROCIERA 70.000 TONS OF METAL: COME AVETE VISSUTO QUESTA ESPERIENZA UN PO’ DIVERSA DALLE CLASSICHE APPARIZIONI NEI LOCALI ED OPEN-AIR?
Bernd: “Ah, è stato veramente splendido! Abbiamo vissuto l’esperienza come una mini-vacanza: purtroppo abbiamo dovuto suonare ad un orario improponibile di notte ma siamo comunque stati accolti con molto calore dai superstiti della giornata. Inoltre abbiamo avuto l’opportunità di rilassarci guardando le esibizioni di moltissimi altri gruppi: siamo rimasti sorpresi dall’energia dei Death Angel e dei Forbidden. Gruppi storici che anche a distanza di molti anni hanno un’energia che ha poco da invidiare a tante giovanissime formazioni: semplicemente eccezionali!”.

IERI AVETE SUONATO A PRATTELN (CH) E DOMANI SUONERETE A VIENNA: AVETE PARECCHI CHILOMETRI IN VISTA… COME VIVETE LA VITA ON THE ROAD?
Bernd: “Ormai ci siamo abituati: purtroppo quando le date del tour sono così vicine siamo costretti a lasciare relativamente presto la venue del concerto per intraprendere il viaggio per la prossima meta. Abbiamo due guidatori che si alternano durante il viaggio: questa sera dopo lo show dovremo lasciare al più presto Trezzo per dirigerci a Vienna. Avremo circa dieci ore di viaggio considerata l’andatura del bus. Fortunatamente cercheremo di dormire e riposarci in vista dello show di domani sera: gli anni sulle spalle iniziano a farsi sentire! Quante persone pensi possano arrivare questa sera per lo show?”.

BELLA DOMANDA. IL PROBLEMA PRINCIPALE A MIO AVVISO E’ CHE IL LIVE CLUB PUR NON ESSENDO LONTANO DA MILANO NON E’ FACILMENTE RAGGIUNGIBILE LA SERA CON I MEZZI. SICURAMENTE MOLTI RAGAZZI PREFERIRANNO PRENDERE IL BIGLIETTO DIRETTAMENTE SUL POSTO: LA DIFFERENZA TRA LA PREVENDITA E IL COSTO IN CASSA E’ IRRISORIA…
Bernd: “Capisco. In effetti anche noi eravamo preoccupati che il luogo del concerto non fosse in centro a Milano: in questi casi preferiamo che il locale sia più piccolo e che ci sia un contatto più diretto con il pubblico. Non fraintendermi: il luogo di questa sera è veramente accogliente e spazioso e anche il suono durante il soundcheck si è rivelato ottimo. Speriamo soltanto che vengano almeno trecento persone. Siamo comunque fiduciosi su una buona presenza di pubblico: gli italiani non ci hanno mai delusi!”.

AVETE REGISTRATO IL NUOVO ALBUM CON WALDEMAR SORYTCHA: COME VI SIETE TROVATI A LAVORARE CON LUI?
Bernd: “Ci siamo veramente sentiti a casa con Waldemar! Lo conosciamo tutti da parecchi anni e ci intendiamo perfettamente: lui è un grande professionista e sa esattamente quale risultato volevamo ottenere. Inoltre – cosa da non sottovalutare – è un grandissimo tifoso del Borussia Dortmund: io e Markus (il ‘nuovo’ batterista, ndR) siamo tifosi sfegatati della squadra e come potrai immaginare ha contribuito a creare attimi di tensione tra noi e Tom. Lui infatti odia il Borussia! (ride, Ndr)”.

SONO PASSATI PIU’ DI DUE ANNI DALLA MORTE DI GUS CHAMBERS: PENSI CHE WALDEMAR VOGLIA CONTINUARE L’ESPERIENZA CON I SUOI GRIP INC.?
Markus: “Gus era un bravo ragazzo: tutti noi lo conoscevamo bene e personalmente l’ho sempre trovato simpatico. E’ stato un brutto colpo per tutti quando siamo venuti a conoscenza della sua morte: ovviamente Waldemar era sconvolto. Non penso abbia più senso parlare dei Grip Inc. senza Gus: anche Waldemar la pensa allo stesso modo”.

GUARDANDO LA SCENA THRASH POSSIAMO AFFERMARE CON SICUREZZA CHE GLI ULTIMI LAVORI DEI BIG DELLA SCENA TEDESCA BATTONO A MANI BASSE QUELLI DEI BIG DELLA SCENA AMERICANA: COSA NE PENSI?
Bernd: “Sì, posso essere d’accordo con la tua affermazione anche se ho sempre cercato di tenere separata la scena tedesca da quella americana. E’ indiscutibile che i grandi della scena americana abbiano sfornato nel passato album che tutt’ora ascolto volentieri e che considero classici senza tempo. Penso che sia difficile mantenere certi standard per così tanto tempo ed è ovvio che arrivati ad un certo punto non puoi più sfornare album di un certo livello. Penso che i Sodom, a parte qualche album meno riuscito, abbiano mantenuto le loro pubblicazioni su livelli più che dignitosi come del resto anche i Destruction e i Kreator”.

VISTO CHE ABBIAMO TOCCATO L’ARGOMENTO TI CHIEDO SE MAI RIPROPORRETE IL TRITTICO SODOM-KREATOR-DESTRUCTION IN TOUR. SIETE PASSATI IN ITALIA NEL 2002 E MOLTI TEENAGERS NON HANNO POTUTO ASSISTERE A QUEL TOUR… CI AVETE MAI PENSATO?
Berndt: “Sì, ci abbiamo pensato ma il problema principale è coordinare gli impegni di tutte e tre le band. E’ stato senza alcun dubbio un tour di successo e ci siamo tutti divertiti molto: siamo in ottimi rapporti con i ragazzi delle bands, soprattutto con Schmier dei Destruction che è un nostro vecchio amico. La volontà di riproporre il tour c’è: vedremo in futuro se riusciremo a concretizzare la cosa”.

IMMAGINO CHE NON POSSIATE VIVERE DI SOLA MUSICA: CHE LAVORO FATE QUANDO NON SIETE IMPEGNATI CON LA BAND?
Berndt: “Io sono un operaio e lavoro in fabbrica. In effetti è un bel problema suonare e lavorare: purtroppo non ho alternativa, sono spostato e gi due figli ed è assolutamente necessario per me avere un lavoro fisso al di fuori della band. La difficoltà maggiore sta nell’organizzarsi con le ferie: in Germania ho diritto a circa sei settimane di ferie durante l’anno e devo distribuirle sapientemente tra famiglia ed i tour della band. L’anno è appena iniziato ma ho già dovuto mettere mano pesantemente alle mie ferie: una settimana è partita per il 70.000 tons of metal ed ora due settimane per il tour in Europa. In soli due mesi ho già fatto fuori metà delle mie ferie: meglio non pensarci… (ride, ndR)!”.
Markus: “Io lavoro alla Century Media e come puoi ben immaginare la mia vita è costantemente ancorata alla musica. Mi piacerebbe moltissimo aprire una scuola di musica dove possa occuparmi dell’insegnamento di percussioni e batteria: per ora è solo un sogno ma chissà… magari un giorno si avvererà!”.

AVETE MAI SENTITO RIVALITA’ NEI CONFRONTI DI KREATOR E DESTRUCTION IN PASSATO?
Berndt: “No, posso assicurarti che abbiamo sempre avuto ottimi rapporti con entrambe le band. Ognuno cerca di fare il meglio per la propria band ed ovviamente se il tuo lavoro è di buon livello contribuisce a rendere più forte la scena e tutti ne traggono vantaggio. Anche oggigiorno ci sono ottime uscite nel genere e questo fa sì che l’interesse verso il thrash metal rimanga alto: nessun attrito o invidia insomma”.

HO VISTO CHE NEI PASSATI TOUR AVETE TOCCATO LOCALITA’ DEL SUD AMERICA: QUALI DIFFICOLTA’ AVETE AFFRONTATO NEL SUONARE IN QUEI LUOGHI? HO LETTO SPESSO CHE MOLTI ORGANIZZATORI ACCETTANNO ANCHE CIBO DA DISTRIBUIRE AI PIU’ POVERI SE I PARTECIPANTI NON HANNO SOLDI PER IL BIGLIETTO…
Berndt: “Sì, è vero, ma il problema in Sud America è ben altro. Dato che le bands non passano così di frequente da quelle parti tutti i metalheads che partecipano all’evento vogliono entrare nella venue a tutti i costi: con o senza biglietto! Mentre stavamo suonando in un palazzetto in Bolivia ad un certo punto siamo rimasti pietrificati quando abbiamo visto della gente accalcata a dei vetri nella parte alta del palazzetto: dato che non avevano i soldi per entrare si sono arrampicati sin ad arrivare sul tetto dell’edificio ed hanno rotto i vetri per entrare nella venue. Ovviamente il più delle volte queste situazioni diventano ingestibili e pericolose dato che c’è troppa gente considerate le dimensioni del luogo: si spera sempre che non accada qualche tragedia. Io sono sempre contento di andare in tour in Sud America: lì i fans sono veramente caldissimi e creano un autentico inferno mentre suoni. Senza alcun dubbio uno dei luoghi che più mi sono rimasti nel cuore”.

COSA NE PENSI DELLE NUMEROSE BANCARELLE FUORI DAL LOCALE CHE VENDONO MAGLIETTE CONTRAFFATTE? PENSO CHE ORMAI SARAI ABITUATO A VEDERLE TUTTE LE VOLTE CHE PASSATE IN ITALIA.
Berndt: “Sì, ormai siamo abituati. Non ci crederai ma l’Italia non è l’unico paese afflitto da questo problema: anche in Spagna e numerosi paesi dell’est è ‘normale’ trovare queste associazioni malavitose che vendono materiale contraffatto. Non ci possiamo fare nulla purtroppo: sta alla buona fede dei ragazzi che partecipano ai nostri concerti non comprare materiale contraffatto. Ricollegandoci al discorso di prima capita addirittura che in paesi molto poveri arrivino fans che vogliano farsi autografare i nostri album: chiaramente i cd sono falsificati e le copertine sono stampate grossolanamente con delle stampanti a colori. Noi ovviamente non protestiamo e facciamo lo stesso gli autografi: si vede chiaramente che non hanno idea della gravità del fatto e lo fanno con innocenza: sono talmente poveri che non potranno mai acquistare i nostri cd. Nessun problema da parte nostra”.

MARKUS, COME SEI ARRIVATO A QUESTA NUOVA AVVENTURA CON I SODOM? SAPPIAMO CHE HAI UN PASSATO IMPORTANTE CON COLLABORAZIONI CON NUMEROSE BANDS: HAI TROVATO DIFFICOLTA’ NELL’IMPARARE IL MATERIALE DELLA BAND?
Markus: “No, non ho trovato particolari difficoltà ad imparare i brani della band: la cosa più difficile è stata memorizzarli! Tra le tante band con cui ho collaborato ricordo con piacere i vostri Lacuna Coil: mi sono divertito moltissimo con loro durante il loro tour europeo nel 1998. Oltre ai Despair e Voodoocult ho anche suonato in studio su ‘Irreligious’ dei Moonspell e su ‘Triarchy Of The Lost Lovers’: tutte belle esperienze. Essere di nuovo in tour è una bella emozione anche se si sta rivelando più stressante del previsto: sono già dimagrito di quattro chili! Sicuramente mia moglie sarà contenta quando tornerò a casa (ride, ndR)!”.

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